Lo Stato non paghera' piu' i danni da calamita' naturali

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rossijack
00lunedì 21 maggio 2012 22:02
La ciliegina sulla torta:per i danni da calamita' naturali lo Stato non garantira' piu' nessuna copertura economica,ognuno dovra' provvedere da se' o rimediare,nel caso,con una tenda a vita!!Ora non si capisce se i danni del terremoto dell'Emilia Romagna saranno contemplati...che Paese,ragazzi,il nostro,non c'e' garanzia per nessuna cosa ,pero' frattanto si paga salato tutto con tasse arrivate oltre il 50%....


Da il Fazioso.it:



La nuova genialata di Monti: lo Stato non pagherà più i danni da calamità naturali

Il Fazioso 18 maggio 2012






E’ il Corriere della Sera, in un articolo a firma G.Cavalli, a dare la notizia. Qualsiasi calamità naturale sarà a carico del cittadino. In caso di terremoto, alluvione, tsunami e qualsivoglia altra catastrofe, non sarà più lo Stato a pagare i danni. Saremo noi, in quanto proprietari di casa a doverlo fare.

La calamità naturale sarà a carico del cittadino. In caso di terremoto, alluvione, tsunami e qualsivoglia altra catastrofe, non sarà più lo Stato a pagare i danni. A ricostruire l’edificio crollato o pieno di crepe, casa o azienda che sia, dovrà provvedere il proprietario. A sue spese. O stipulando, previdente, una relativa polizza di assicurazione.
La novità, enunciata chiaramente, si trova nel decreto legge n.59 sulla riforma della Protezione Civile pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale. In cui si afferma che «al fine di consentire l’avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso destinati, possono essere estese tutte le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di fabbricato appartenente a privati». E questo per poter «garantire adeguati, tempestivi ed uniformi livelli di soddisfacimento delle esigenze di riparazione e ricostruzione». Cosa che lo Stato non può più permettersi per cronica carenza di fondi».

A ricostruire l’edificio crollato o pieno di crepe, casa o azienda che sia, dovrà provvedere il proprietario. A sue spese. Lo Stato non è più in grado di fare investimenti sulle calamità: gli aquilani sono stati gli ultimi a ricevere assistenza.

I rischi sono quelli di disparità tra cittadini che vivono in zone a rischio e quelli che hanno la fortuna di abitare in aree sismiche o soggette a pericoli idrogeologici.

Si pensa alla possibilità di un’assicurazione obbligatoria (da 100 euro a cittadino), forse l’unica cosa accettabile all’interno di un progetto di riforma che come al solito colpisce i cittadini."

[SM=g27825] [SM=g27816]

darKside87
00martedì 22 maggio 2012 05:47
Ma naturale!
Hanno le loro pensioncine ed i loro stipendiucci a cui pensare, mica a quei quattro contadinotti a cui i terremoti o le alluvioni spazzano via le case (magari con mutuo, oltre alle altre spese connesse)! [SM=g27826]

E hanno ancora il coraggio di chiamarla democrazia quella vuota dottrina di cui si riempono la bocca???!!!

[SM=g27816]
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