La tristezza aguzza l'ingegno più attenzione, meno pregiudizi

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angelico
00lunedì 2 novembre 2009 22:02
PSICOLOGIA
La tristezza aguzza l'ingegno
più attenzione, meno pregiudizi
Secondo uno studio di una Università australiana, le persone di cattivo umore ricordano meglio gli eventi e hanno maggiori capacità di giudizio. Ecco perché

La tristezza aguzza l'ingegno
più attenzione, meno pregiudizi

SYDNEY - Chi l'ha detto che svegliarsi con la "luna storta" è il segno fatale di una giornata che non promette nulla di buono? Secondo uno studio dell'australiana University of New South Wales, le cose non starebbero affatto così. Anzi, essere di cattivo umore aiuterebbe la memoria e scoraggerebbe i truffatori. Si, perché la tristezza e il vedere tutto nero rendono le persone meno credulone e ne potenziano le capacità critiche.

Essere tristi rende meno creduloni. Lo studio, condotto dallo psicologo Joseph Forgas, dimostra che chi ha l'umore sotto le scarpe è più capace di affrontare la quotidianità. "Essere tristi - spiega lo scienziato - rende più critici e attenti rispetto al mondo esterno, mentre chi è felice e di buon umore tende a credere a qualsiasi cosa gli venga detta". Non solo: il cattivo umore sarebbe persino un'arma contro i malintenzionati, perché favorisce la razionalità e la capacità di valutare con oggettività gli eventi. Il prezzo da scontare è una minore propensione alla creatività: "Mentre uno stato d'animo positivo promuove la fantasia, la flessibilità, la cooperazione e la dipendenza dalle scorciatoie mentali, uno stato d'animo negativo rende più lucidi nel pensiero e nell'elaborazione delle informazioni".

Gli esperimenti sull'umore. Forgas e il suo team di scienziati hanno indotto stati d'animo felici o tristi su alcuni volontari attraverso la visione di film o il ricordo di determinati eventi. Ai partecipanti sono state poi sottoposte una serie di dicerie e leggende urbane. Il risultato? I tristi sono più scettici, più pronti nel richiamare alla memoria un evento di cui sono stati testimoni e addirittura meno condizionati da pregiudizi religiosi o razziali. Insomma, decisamente più oggettivi rispetto a chi sprizza di gioia. Non solo: sono persino più spigliati nel comunicare.

La tristezza aiuta nelle situazioni difficili. "La nostra ricerca - spiega Forgas - suggerisce che il cattivo umore promuove strategie di elaborazione delle informazioni più idonee ad affrontare le situazioni più esigenti". Conclusione decisamente rassicurante per chi è affetto da tristezza cronica. Meno per gli inguaribili ottimisti, ai quali - secondo lo studio - converrebbe stemperare il proprio entusiamo con una moderata dose di malumore. Almeno quando ci si prepara ad affrontare giornate impegnative.

(2 novembre 2009) Tutti gli articoli di Scienze


www.repubblica.it/2009/01/sezioni/scienze/memoria-cervello/tristezza-e-memoria/tristezza-e-memo...
_Smooth Criminal_
00lunedì 2 novembre 2009 22:31
e come ce li spieghiamo allora i believers??? sono tristi per la morte di Michael, credono che in ogni suo pelo ci sia un messaggio criptato, hanno la fantasia gallopante... :)
veronzica
00martedì 3 novembre 2009 00:02
ahah
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