La storia dietro la visita di MJ alla fabbrica Lladró in Spagna (italiano)

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IloveU.
00venerdì 6 maggio 2011 16:41
La storia dietro la visita di MJ alla fabbrica Lladró in Spagna


Molti avranno già visto queste immagini, ma forse non tutti sono a conoscenza della storia che accompagna la visita di Michael Jackson alla famosa fabbrica di porcellana Lladró a Valenzia. Questo è un piccolo riassunto di quella giornata raccontata dallo stesso José Lladró nel suo libro "Luci e Ombre del business di famiglia".

-Si racconta che Michael abbia ricevuto la sua prima statuina di porcellana all'età di dieci anni....e ne diventò un appassionato collezionista.
-Era di sabato, Michael il giorno prima aveva fatto il suo primo concerto in Spagna.
-Michael voleva pagare per alcune statuine che gli erano piaciute (compresa Trilly) José Lladró non accettó, offrendogli in piú un libro con le immagini e la storia della Ditta Lladró. Michael per ricambiare invitò tutta la famiglia per il suo secondo concerto del lunedì 21, e fece con loro tante foto.
-José disse che non si avrebbe mai potuto permettere un testimonial come Michael, che lo era per la PEPSI. Per lui era meraviglioso evere già la sua amicizia.
-Fu in aprile 2009 la sua ultima visita al negozio Lladró di Beverly Hills







Traduzione di Cristiana



Il pezzo più esclusivo di Lladró rappresenta Michael Jackson, con il suo volto più di porcellana più che mai, che cammina con circa una decina di bambini di razze diverse. Dietro di lui, un globo terrestre su un albero incoronato da diverse colombe bianche. Tutto a colori su una base di legno.

Ne esiste un solo esemplare. Non fu mai distribuito. Il primo scandalo su possibili abusi su minori del cantante fecero nascondere il pezzo in un cassetto di Neverland. Lui e i suoi bambini.

"Il Michael Jackson che ho conosciuto era una persona buona guidata da nobili sentimenti. Sono convinto che amasse la Lladró". Parla José Lladró, uno dei tre fratelli che hanno fondato l'azienda che per decenni è stata considerata uno degli esponenti di primo piano nella produzione e distribuzione di porcellane di lusso.

Il 19 settembre 1992, un sabato, Michael Jackson ha visitato "in incognito" la Città della Porcellana della Lladró a Valencia. Il suo tour della società è uno dei capitoli più curiosi del libro 'Luci e ombre degli affari di famiglia' (Ed. Planeta), una sorta di memorie dei Lladró.

Jackson si recò a Valencia, nel settembre del 1992, approfittando del suo tour in Spagna. Arrivò alla Lladró col suo jet privato, salì in macchina accanto a José Lladró e arrivò alla fabbrica. Sul sedile posteriore, viaggiavano il suo manager e un ragazzo di circa 10 anni, lo stesso che tempo dopo lo accusò di abusi e scatenò l'inizio della fine. "Michael Jackson era un personaggio assolutamente normale, assurdamente mitizzato", ricorda l'impresario.

Il cantante si mosse con la massima segretezza nella cosiddetta Città della Porcellana, nella piccola località di Tavernes Blanques. Non c'era la stampa, i laboratori furono aperti per l'occasione e c'era solo un piccolo gruppo di dipendenti ad accompagnare la famiglia Lladró durante la visita. Fu registrato un video per "uso interno".

José Lladró racconta che il re del pop si mostrò "entusiasta" per un pezzo che rappresentava Martin Luther King e si "emozionò particolarmente" per una statuina di una collezione di Disney che ricreava Campanellino. "La baciò prima di rimetterla sullo scaffale", ricorda.

"Jackson era davvero un personaggio la cui dolcezza oltrepassava la sua aura stravagante. Come Peter Pan, si comportava come un bambino che si rifiuta di crescere. Parlava timidamente, era tranquillo e sembrava di vivere in un mondo a parte".

L'impresario ricorda nel suo libro che dopo aver visto la selezione di statuine in porcellana, il cantante incontrò in privato i proprietari di Lladró per proporre una collaborazione: creare un pezzo per raccogliere fondi per alleviare i problemi dei bambini in tutto il mondo. "Fu Michael che, al momento della chiusura dell'accordo, suggerì di unire tutte le mani, una sopra l'altra, formando una montagna." Poi firmò il guestbook dell'azienda: "Guariamo il mondo insieme. Questo è il mio sogno. Love".

Il pezzo che Lladró e Michael Jackson avevano ideato fu fatto, ma quando spuntarono le prime accuse di minori non sembrò una buona idea esibire un pezzo in porcellana del cantante che abbraccia un gruppo di ragazzi. L'unico esemplare rimase al cantante fino a quando i problemi finanziari lo costrinsero a mettere all'asta la sua collezione di Lladro nel 2009 (più di 300 pezzi). Qualche tempo dopo ha chiamato Juan Vicente Lladró per ricominciare il suo hobby.

José Lladró riconosce nel suo libro che Jackson è stato il personaggio "più raro" fra quelli che ha frequentato. Non l'unico. Tippi Hedren, Lauren Bacall e Michael Douglas si interessarono ai pezzi. Diversi premi Nobel hanno sfilato davanti alle vetrine della Lladró. "Queste erano persone che non avevano bisogno di andare al di là delle convenzioni imposte dalla cortesia. Non dovevano esagerare con le lusinghe eppure lo facevano. So che erano sincere".

Fonte: www.elmundo.es/elmundo/2010/12/15/valencia/1292445574.html



Chiaramente il ragazzino presente con Michael in quest'occasione è Brett Barnes,che con le accuse non c'entra niente.


Anto (girl on the line)
00venerdì 6 maggio 2011 21:29
Ieri avevo trovato un articolo inerente al video,gentilmente Cristiana lo ha tradotto per noi. Ecco:



Il pezzo più esclusivo di Lladró rappresenta Michael Jackson, con il suo volto più di porcellana più che mai, che cammina con circa una decina di bambini di razze diverse. Dietro di lui, un globo terrestre su un albero incoronato da diverse colombe bianche. Tutto a colori su una base di legno.

Ne esiste un solo esemplare. Non fu mai distribuito. Il primo scandalo su possibili abusi su minori del cantante fecero nascondere il pezzo in un cassetto di Neverland. Lui e i suoi bambini.

"Il Michael Jackson che ho conosciuto era una persona buona guidata da nobili sentimenti. Sono convinto che amasse la Lladró". Parla José Lladró, uno dei tre fratelli che hanno fondato l'azienda che per decenni è stata considerata uno degli esponenti di primo piano nella produzione e distribuzione di porcellane di lusso.

Il 19 settembre 1992, un sabato, Michael Jackson ha visitato "in incognito" la Città della Porcellana della Lladró a Valencia. Il suo tour della società è uno dei capitoli più curiosi del libro 'Luci e ombre degli affari di famiglia' (Ed. Planeta), una sorta di memorie dei Lladró.

Jackson si recò a Valencia, nel settembre del 1992, approfittando del suo tour in Spagna. Arrivò alla Lladró col suo jet privato, salì in macchina accanto a José Lladró e arrivò alla fabbrica. Sul sedile posteriore, viaggiavano il suo manager e un ragazzo di circa 10 anni, lo stesso che tempo dopo lo accusò di abusi e scatenò l'inizio della fine. "Michael Jackson era un personaggio assolutamente normale, assurdamente mitizzato", ricorda l'impresario.

Il cantante si mosse con la massima segretezza nella cosiddetta Città della Porcellana, nella piccola località di Tavernes Blanques. Non c'era la stampa, i laboratori furono aperti per l'occasione e c'era solo un piccolo gruppo di dipendenti ad accompagnare la famiglia Lladró durante la visita. Fu registrato un video per "uso interno".

José Lladró racconta che il re del pop si mostrò "entusiasta" per un pezzo che rappresentava Martin Luther King e si "emozionò particolarmente" per una statuina di una collezione di Disney che ricreava Campanellino. "La baciò prima di rimetterla sullo scaffale", ricorda.

"Jackson era davvero un personaggio la cui dolcezza oltrepassava la sua aura stravagante. Come Peter Pan, si comportava come un bambino che si rifiuta di crescere. Parlava timidamente, era tranquillo e sembrava di vivere in un mondo a parte".

L'impresario ricorda nel suo libro che dopo aver visto la selezione di statuine in porcellana, il cantante incontrò in privato i proprietari di Lladró per proporre una collaborazione: creare un pezzo per raccogliere fondi per alleviare i problemi dei bambini in tutto il mondo. "Fu Michael che, al momento della chiusura dell'accordo, suggerì di unire tutte le mani, una sopra l'altra, formando una montagna." Poi firmò il guestbook dell'azienda: "Guariamo il mondo insieme. Questo è il mio sogno. Love".

Il pezzo che Lladró e Michael Jackson avevano ideato fu fatto, ma quando spuntarono le prime accuse di minori non sembrò una buona idea esibire un pezzo in porcellana del cantante che abbraccia un gruppo di ragazzi. L'unico esemplare rimase al cantante fino a quando i problemi finanziari lo costrinsero a mettere all'asta la sua collezione di Lladro nel 2009 (più di 300 pezzi). Qualche tempo dopo ha chiamato Juan Vicente Lladró per ricominciare il suo hobby.

José Lladró riconosce nel suo libro che Jackson è stato il personaggio "più raro" fra quelli che ha frequentato. Non l'unico. Tippi Hedren, Lauren Bacall e Michael Douglas si interessarono ai pezzi. Diversi premi Nobel hanno sfilato davanti alle vetrine della Lladró. "Queste erano persone che non avevano bisogno di andare al di là delle convenzioni imposte dalla cortesia. Non dovevano esagerare con le lusinghe eppure lo facevano. So che erano sincere".

Fonte: www.elmundo.es/elmundo/2010/12/15/valencia/1292445574.html



Chiaramente il ragazzino presente con Michael in quest'occasione è Brett Barnes,che con le accuse non c'entra niente.
Victoryfan
00venerdì 6 maggio 2011 21:55
Guardo sempre il video della visita alla Lladrò con Brett e Billy Bray con piacere...

MJ era un uomo di gusti raffinati...Le Lladrò sono porcellane bellissime...
tagea
00venerdì 6 maggio 2011 22:19
Bello il filmato e bellissime le porcellane,(non tutte),grazie a tutte per il lavoro fatto.
Trilly-88
00lunedì 9 maggio 2011 15:27
che meraviglia la delicatezza con cui tocca le porcellane , e con cui bacia la statuina di Trilly , ho particolarmente adorato quel momento del video .
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