La promessa di Michael Jackson: una nuova vita da star adulta

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StephenDerrick
00mercoledì 15 giugno 2005 11:38
LOS ANGELES - Per circa la metà degli americani Michael Jackson doveva essere condannato. L'assoluzione del re del pop tiene banco in America e nel day after il verdetto continua a far discutere. Quasi metà delle prime pagine dei giornali - anche nei grandi fogli nazionali come New York Times, Washington Post, Los Angeles Times - vengono dedicate al processo del secolo, con grandi foto del cantante che saluta i fans a vittoria ormai acquisita.

Non mancano le polemiche: se la giuria sta stata o meno influenzata dalla popolarità di Jackson; se il procuratore non sia stato spinto da sentimenti di vendetta verso il cantante (che lo aveva deriso in una sua canzone); su quale sarà il futuro del King of the Pop negli Stati Uniti e se è vero o no che vuole abbandonare gli States per rifarsi una vita, reale e musicale lontano da quel ranch di Neverland, luogo in cui - vero o falso che sia - il Peter Pan degli anni Novanta era diventato una sorta di mostro del nuovo millennio.

Il sondaggio - Assolto dalla giuria ma non dall'opinione pubblica americana. Un sondaggio Gallup rivela che il 48 per cento la popstar era colpevole contro solo il 34 per cento che ritiene giusto il verdetto. Metà degli intervistati hanno dichiarato di essere stati fans di Michael Jackson prima che iniziasse il caso di presunte molestie sessuali ma che oggi non lo sono più.

La giuria - La giuria l'ha assolto ma anche tra i giurati restano molti dubbi e per raggiungere un verdetto comune sono state necessarie due votazioni. Parlando alla Cnn uno di loro, Raymond Hultman, ha detto di essere convinto che il cantante sia un molestatore sessuale ma che l'accusa non è riuscita a provarlo durante il processo. "Il fatto che Jackson dividesse il suo letto con dei ragazzini è un fatto, e sono convinto che in passato ne abbia molestati altri. Ma questo processo riguardava un singolo fatto e su quel fatto non ci sono prove aldilà di ogni ragionevole dubbio".

Un altro giurato, Paul Rodriguez (63 anni) ha ammesso che il verdetto è stato molto discusso e che la parte più difficile è stata quella di esaminare l'abitudine di Michael Jackson a dormire con dei bambini: "Il giudice ci aveva detto di basarci sui fatti e non su ipotesi o opinioni personali. E così abbiamo fatto. Speriamo che da oggi in poi stia attento a come si comporta con dei minorenni". Tutti i giurati hanno escluso di essere stati influenzati dalla popolarità del cantante ma la maggioranza degli americani ritiene che sia avvenuto proprio il contrario. Quando si tratta di celebrities, basti pensare a O. J. Simpson o al caso più recente dell'attore Robert Blake (anche lui accusato di aver ucciso la moglie) la difesa ha quasi sempre la meglio.

L'accusa - Per il District Attorney Thomas Sneddon, che i giornalisti televisivi nelle varie interviste chiamavano tutti familiarmente Tom, è stata la seconda bruciante sconfitta in quello che molti ritengono essere una "questione personale" tra lui e la popstar. Dodici anni fa Sneddon aveva tentato di portare Michael in tribunale per un'altra accusa di molestie, ma allora i legali del cantante si erano accordati con la vittima: circa venti milioni di dollari in cambio del silenzio. Il procuratore ha detto di non pentirsi di nulla: "Rifarei la stessa cosa, in questo ufficio non guardiamo il nome o il conto in banca di chi è accusato. Se ci sono prove nessuno può essere al disopra della legge. E io resto convinto che le prove ci fossero".

La difesa - "Michael non dividerà mai più un letto con dei bambini". L'avvocato difensore Thomas Meserau, la vera 'star' di questo processo ha raccontato le prime ore di Michael - " si è preso un giorno di riposo, è stato un processo terribile, mesi di stress durissimo" - e si è detto convinto che sarebbe finita così: "Le accuse erano davvero ridicole. Sono sempre stato sicuro che la giuria lo avrebbe assolto anche se la pubblica accusa non si è fermata davanti a nulla pur di trovare qualcosa dove invece non c'era nulla. Dopo l'assoluzione Michael mi ha ringraziato, ha ringraziato la nostra squadra e la sua famiglia e ha voluto dire una preghiera a Dio che lo ha guidato e gli ha dato la forza di superare tutto questo".

Il futuro - Su cosa farà adesso il re del pop circolano già decine di voci incontrollate. Alcune attribuite ai suoi collaboratori. C'è chi lo dà in partenza per l'Europa (Londra o Parigi), chi sostiene che sarà già sul palco di Filadelfia il 2 luglio per il grande concerto Live 8 - quel che è certo è che gli organizzatori sarebbero entusiasti, anche se non tutti sono convinti che sarebbe un gran colpo pubblicitario - c'è chi lo vede bene ricominciare in sordina da Las Vegas e chi gli suggerisce di iniziare una vita "da star adulta, facendosi vedere nei ristoranti, andando ai talk-show televisivi, abbandonando definitivamente i sogni di Neverland e Peter Pan". Non è certo neanche se abbia o meno venduto il suo ranch, se abbia impegnato le sue azioni della Sony e i suoi diritti miliardari sulle canzoni dei Beatles; quel che è certo è che ha avuto spese enormi, queste sì miliardarie e che il suo attuale tenore di vita - basti pensare alle spese per la sicurezza - difficilmente se lo potrà ancora permettere. La cosa più probabile è che si prenda un lungo periodo di riposo.

Lui non parla. L'unica dichiarazione l'ha affidata al sito web: sotto la parola Vittoria è apparso un messaggio telegrafico: "Non dimenticherò mai, vi amo tutti. Michael".

http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/spettacoli_e_cultura/jacko2/promessa/promessa.html
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