La Gelmini, ministro dell istruzione, fu espulsa dal consiglio comunale di Desenzano sul Garda da Forza Italia manifesta incapacità ed improduttività

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angelico
00mercoledì 6 ottobre 2010 11:57
Delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000......
Delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000

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Una Stella incapace e improduttiva di nome Gelmini e pure Maria
Gio, 15/10/2009 - 18:50
autore:
Doriana Goracci
Risorse web:
La Gelmini Tagliata: Nel mese di marzo dell’anno 2000 una signora, presidente del consiglio comunale del Comune di Desenzano sul Garda per Forza Italia, fu espulsa dal consiglio, su mozione del suo partito, con la seguente motivazione

[Delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000]:

*”manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa“. * Questo consigliere comunale si chiamava

Maria Stella Gelmini
- attuale Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica.

Amministrano e spalmano Cultura…come fosse Merda d’artista in Onda. Inoltrate e non inzozzatevi troppo.

Aggiungo solo la Canzone Arrabbiata che cantava nel 1973 una Donna, Anna Melato

Doriana Goracci

roma.indymedia.org/taxonomy/term/9574

servizionline.onde.net/eGov/Atti2.mac/input?cOrgano=Consiglio&cOdg=2&cNumero=33&cDataD=2000-03-31&&cCdst=APP&cNrprt=20561&cUfficio=Affari%20Generali/Segreteria&cSettore=SEGRETERIA%20GENERALE...

camm: stiamo messi bene!
Alejean
00mercoledì 6 ottobre 2010 12:12
Qui sono d'accordo con te.. E' il peggior "ministro" che Berlusconi abbia potuto nominare.. Si dovrebbe solo VERGOGNARE per tutte quelle persone che a causa sua devono stare a casa! A CASA CI DEVE ANDARE LEIII!
little michy 1
00mercoledì 6 ottobre 2010 12:42
Ma ci rendiamo conto da chi siamo governati!!! stiamo allo scatafascio più completo
visentindenis
00mercoledì 6 ottobre 2010 12:52
re sei grande
Oh semplicemente a casa ci devono andare ogni giorno decine di migliaia di lavoratori che lavorano nelle piccole medie imprese, che non vengono più riassunti a causa di un costo del lavoro mostruoso.
Un cuneo fiscale che non permette a chi lavora in un azienda produttiva di guadagnare il giusto frutto del proprio sudore.
Spiegatemi come fà la germania con 80 milioni di abitanti ad avere 350 mila insegnanti(in europa la scuola pubblica tedesca e considerata notevolmente superiore alla nostra),mentre nel caso italiano se non erro 947000 insegnanti(non bidelli o personale amministrativo...solo insegnanti)non bastano mai.
A nessun viene in mente che forse il problema e rendere più produttivo il sistema scuola,magari alleger.Forse qualche povero cristo che si confronta con la lotta libera del mercato riuscirà ad avere un posto di lavoro ,RIUSCIRA' A CONSUMARE e magari risolveremo veramente i problemi di un mercato interno (non solo ma anche per questi problemi)e peren..depresso.
lisalovemichael
00mercoledì 6 ottobre 2010 15:18
Anzitutto grazie Angelico per le innumerevoli opere di bene che, informando tutti, svolgi ogni giorno, o quasi..
I danni che sta combinando la Gelmini al sistema scuola sono sotto gli occhi di tutti! Chissà perchè queste notizie non mi stupiscono affatto, rovistando chissà cos'altro viene fuori, su di lei e su altri benemeriti!!!
La scuola italiana era, fino ad un paio di anni fa, una delle migliori in Europa, parlo naturalmente della scuola pubblica!
Adesso si assiste ad una regressione, non solo per i tagli ma anche dal punto di vista dell'evoluzione e del miglioramento: ragazzi disabili che non hanno la possibilità di frequentare regolarmente in quanto mancano gli insegnanti di sostegno e gli assistenti psicofisici, genitori che non riescono a tenere a tempo pieno i figli a scuola perchè i dirigenti non riescono a far fronte alle spese, e che devono provvedere a tutto, persino a comprare i gessi e la carta per le fotocopie!Ho sentito che ci sono degli istituti comprensivi che hanno difficoltà a pagare le bollette dell'elettricità!
Sono tutti problemi che la scuola ha sempre avuto, li ricordo io da piccola, con la differenza che adesso questi problemi, non solo sono peggiorati, ma si innestano in un contesto nuovo (extracomunitari,disabilità)che il Governo sta cercando di ignorare solo per fare cassa! Intanto va tutto a rotoli, anche quel pò che in tanti anni eravamo riusciti a conquistarci con fatica, e molti insegnanti si ritrovano a casa senza lavoro, dopo magari essere appena passati di ruolo! E' scandaloso!
Ora non ho ben capito cosa vuoi intendere,Visentindenis, ma se alludi al fatto che in Italia ci sono troppi insegnanti e che la Gelmini ha operato per te una buona scelta, beh, credo che tu sbagli, non si può inoltre paragonare la Germania all'Italia, scolasticamente parlando, anche perchè, inevitabilmente, verrebbero fuori discorsi sulla scuola privata (in Germania pullula!)e sui servizi (come quelli degli asili nido) che il Governo tedesco offre alle madri lavoratrici, mentre nella nostra Italietta latitano del tutto! E questo, credimi, incide moltissimo sul numero degli insegnanti!
tagea
00mercoledì 6 ottobre 2010 15:26
Stendiamo un velo pietoso! Sta andando tutto a rotoli. Si è voluto prolungare l'obbligatorietà della scuola ma solo alle elementari ti passano i libri.Mio figlio fa la prima media e proprio ieri ho firmato un avviso in cui si chiede ai genitori degli alunni di collaborare economicamente per l'acquisto del materiale didattico con un contributo di 12 euro per ciascun alunno.
L'acquisto dei libri è stato molto oneroso, anche perchè sono stati pochi quelli reperibili di seconda mano,in quanto per accontentare le case editrici quasi ogni anno si cambiano i testi .
Dulcis in fundo: ve le ricordate quelle belle cartine geografiche grandi che erano appese ai muri delle nostre classi? Ebbene mio figlio sta raccogliendo i soldi per poterla comprare .In pratica gli alunni devono comprare ciò che prima era assolutamente naturale trovare nella scuola! Ho detto tutto!
mimma58
00mercoledì 6 ottobre 2010 15:51
Tgea,ma cosi non mi sembra più scuola pubblica!Io in parte sono d'accordo con Lisa,in Italia ci sono troppi sprechi,troppe cose che non funzionano.Infatti non si può paragonare L'Italia alla Germania,ci vive mio nipote, quindi mi temgo informata!Non funziona solo la scuola,ma anche la sanità pubblica,la raccolta differenziata,ecc.Colpa di alcuni politici,ma anche nostra,non facciamo molto per cambiarlo,accettiamo passivamente quello che succede!
angelico
00mercoledì 6 ottobre 2010 16:18
Puglia, pubblicità in classe
per comprare banchi e sedie
La provincia di Barletta, Andria e Trani mette a disposizione di sponsor privati le suppellettili delle sue scuole: 69 euro per apporre il proprio marchio sugli arredi

BARLETTA - Pubblicità a scuola per diminuire l'impegno finanziario a carico dell'ente. Lo ha deciso la neocostituita Provincia di Barletta, Andria e Trani che al costo di 69,80 euro (Iva esclusa) ha messo a disposizione di sponsor privati le suppellettili delle sue scuole. In cambio del denaro le aziende potranno pubblicizzare la propria attività su una placca sistemata sugli arredi. Il bando è stato pubblicato sul sito della Provincia e scade il prossimo 30 novembre.

"E' una idea che abbiamo valutato dal punto di vista tecnico-giuridico e l'abbiamo ritenuta fattibile. Esistevano tutte le condizioni perché questo potesse avvenire". Lo afferma l'assessore provinciale Bat all'Istruzione, Pompeo Camero, che ha avuto l'idea di cercare gli sponsor per le 53 scuole secondarie della provincia. Camero è rappresentante della lista di centrodestra La Puglia prima di tutti.

"Ci è sembrato opportuno in una fase in cui stavamo valutando un po' tutte le richieste che ci erano arrivate da parte dei dirigenti scolastici i quali, nel frattempo, avevano i nuovi dati relativi alle iscrizioni delle prime classi. Sono state queste a mandarci un po' fuori programmazione. Così, ci siamo dovuti inventare qualcosa e attraverso il pubblico incanto siamo arrivati a definire il costo di banchi e sedie".

Riguardo alla fattibilità dell'iniziativa, Camero precisa che "è una idea compatibile con la pubblica amministrazione in una visione moderna della stessa. Sicuramente non ci saranno controindicazioni". "Piuttosto - insiste - non deve passare in secondo piano l'attenzione che noi tutti dobbiamo alla scuola. Dovremmo rimetterla al centro degli interessi della nostra società. La scuola non è un incidente di percorso per le famiglie e deve poterle coinvolgere in modo diretto. E quale occasione migliore di potersi sponsorizzare un banco? Ma in questa fase ci rivolgiamo alle aziende".

"Sono un padre anche io e spero di lasciare il segno alle nuove generazioni. Rispetto a loro - conclude - mi ritengo fortunato perché mi sono collocato bene e ho avuto una scuola accettabile. Qui c'è il rischio serissimo che il piano dell'offerta formativa possa degradare proprio perché i soldi sono sempre di meno in tutta la filiera della pubblica amministrazione, quindi nella pubblica istruzione".
(05 ottobre 2010)

www.repubblica.it/scuola/2010/10/05/news/puglia_pubblicit_in_classe_per_comprare_banchi_e_sedie-7752837/index.html?re...

bari.repubblica.it/cronaca/2010/10/05/news/la_pubblicit_entra_in_classe_per_comprare_banchi_e_sedie-7754644/index.html?re...
Miles75
00mercoledì 6 ottobre 2010 16:20
Incredibile... e poi vengono a parlarci di meritocrazia! E questa qui l'hanno fatta Ministro dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Grazie alle sue capacità le università hanno bloccato i corsi, le scuole (pubbliche) sono alla canna del gas, la didattica è stata enormemente impoverita, le ore di lezione di tecnica, di geografia, di italiano, di latino, di lingua straniera ridotte.
Per non parlare della NON-edilizia scolastica.
Credo che questo dovrebbe bastare, ma evidentemente per alcuni non è così:


visentindenis, 06/10/2010 1:

2.52
Oh semplicemente a casa ci devono andare ogni giorno decine di migliaia di lavoratori che lavorano nelle piccole medie imprese, che non vengono più riassunti a causa di un costo del lavoro mostruoso.
Un cuneo fiscale che non permette a chi lavora in un azienda produttiva di guadagnare il giusto frutto del proprio sudore.
Spiegatemi come fà la germania con 80 milioni di abitanti ad avere 350 mila insegnanti(in europa la scuola pubblica tedesca e considerata notevolmente superiore alla nostra),mentre nel caso italiano se non erro 947000 insegnanti(non bidelli o personale amministrativo...solo insegnanti) non bastano mai.
.




Innanzitutto, della crisi economica gli insegnanti non si sono mai disinteressati. La crisi economica e occupazionale preoccupa e deve preoccupare tutti; anche se io personalmente mi auguro che crescano i consumi culturali più che quelli legati alla produzione di oggetti francamente non necessari e fatti credere tali da una pubblicità martellante, oltre che inquinanti. Ma è solo un'opinione personale.

Secondo punto: che gli studenti tedeschi siano più preparati dei nostri è vero solo in parte. Sono più preparati in alcune materie, come quelle scientifiche, ma meno in altre che non rientrano nelle verifiche internazionali promosse dall'OCSE. Inoltre il gap degli studenti italiani rispetto ai tedeschi riguarda solo alcune regioni d'Italia, di solito del Mezzogiorno, e non altre. Per esempio, gli studenti trentini e friulani sono tra i migliori dell'ocse nella risoluzione di problemi matematici e nelle scienze. Solo che questi dati non vengono mai divulgati.

Non esiste nessun test internazionale che misuri le capacità relazionali, le capacità critiche e di argomentazione, la capacità di saper interpretare un'opera d'arte e collocarla nel suo contesto storico, le competenze nella scrittura, la conoscenza della propria storia nazionale... In alcune di queste capacità gli italiani primeggiano, e infatti sono molto apprezzati nelle università straniere. Lo so perché conosco alcuni figli di miei colleghi che studiano o lavorano all'estero.

Forse gli studenti italiani sono anche migliori nel sapersi relazionare con i disabili (ma a nessuna prova internazionale interessa testarlo), visto che in Italia i bambini disabili frequentano la scuola con i loro coetani normodotati (per me, una grande conquista civile). Infatti in Germania non esistono gli insegnanti di sostegno, semplicemetne perché chi si occupa dei bambini/ragazzi diversam. abili lavora per il ministero della salute in strutture riservate a questo tipo di utenza. pertanto non risulta a carico del MInistero dell'istruzione.

In Italia, e solo in Italia, gli insegnanti di religione cattolica sono dipendenti del MIUR. Scelti dall'autorità religiosa, ma pagati dallo stato. E per una curiosa casualità, sono gli unici a risultare aumentati di numero da quando il ministro Gelmini è in carica, noonstante il taglio del tempo scuola in tutti gli ordini e i gradi dell'istruzione. In tutte le altre classi di concorso (=materie) il numero dei docenti è sensibilmente calato.

L'Italia è un paese molto articolato dal punto di vista geografico: le numerose aree di montagna e le isole molto più numerose che in Germania fanno sì che ci sia bisogno di più scuole. Ciò determina più classi e quindi più insegnanti. laddove il ministro, anche intelligentemente, ha tentato di ridurre il numero delle sedi scolastiche per ridurre la spesa pubblica, non solo gli insegnanti si sono levati a protestare, ma soprattutto le famiglie, che vogliono sempre la scuola sotto casa. Quindi non diamo la colpa sempre solo agli insegnanti.

I dati precisi non li conosco, ma credo che siano chiari i motivi per cui in Italia ci sono più insegnanti che in Germania. Se vogliamo rimediare, eliminiamo le isole e le montagne, i disabili (o mettiamoli nelle scuole separate come in Germania) e l'insegnamento della religione.
angelico
00mercoledì 6 ottobre 2010 16:21
Le biblioteche senza libri
"Uno sponsor o si muore"
Aumentano gli iscritti ma sono quasi bloccati gli acquisti a causa dei tagli: è il paradosso dei luoghi pubblici della lettura in Italia. "Cerchiamo donatori e sponsor" . Nel 2011 i budget verranno ridotti anche del 35%. E si dovrà ridurre anche l'orario
di MICHELE SMARGIASSI

BOLOGNA - La signora poggiò timida sul bancone una copia di Acciaio di Silvia Avallone: "L'ho già letto, posso regalarvelo? Così lo legge qualcun altro... ". In quel momento Monica Grilli, bibliotecaria di Villa Spada a Bologna, capì cos'è una biblioteca nel cuore di un lettore.

"Da otto mesi non acquistavamo un solo libro, noi che di solito stavamo sulle cinquanta novità a settimana. I lettori erano in crisi d'astinenza. Allora qualcuno ha cominciato a comprarli e a donarceli". Per colpa di un pasticcio burocratico (un appalto slittato), Bologna sta sperimentando quel che potrebbe accadere fra poche settimane in tutta Italia, quando la mannaia dei tagli ai bilanci degli enti locali cadrà pesantemente sulle biblioteche di pubblica lettura, le più popolari e frequentate, quelle comunali e di quartiere, le 5265 bibliotechine senza spocchia che saziano quotidianamente, come drogherie all'angolo, la fame di pagine di alcuni milioni di italiani. "Siamo felici di accettare donazioni", è il cartello-appello apparso sulla porta della biblioteca Delfini di Modena.

Non è da oggi che le biblioteche soffrono. Le forbici della crisi dei bilanci comunali (che coprono l'80% degli acquisti di libri "pubblici") tagliano nel vivo da almeno tre anni. In Lombardia, per esempio, dove i lettori continuano ad aumentare (+19% in tre anni) l'inversione di tendenza è iniziata nel 2008, quando per la prima volta in dieci anni i fondi destinati alla pubblica lettura sono diminuiti, da 138 a 132 milioni di euro. Finora però c'è stato spazio per economie strutturali, si è rimediato tagliando qualche attività collaterale, o disdicendo qualche abbonamento alle riviste meno popolari. Ma adesso le previsioni sono nere. "Dovunque è la stessa storia", ammette sconfortata Chiara Silla dalla Regione Toscana, "i bibliotecari mi chiamano allarmati: l'assessore mi ha avvertito, sarà dura quest'anno...". L'Aib (Associazione Italiana Biblioteche) paventa tagli tra il 15 e il 35 per cento nei bilanci 2011, che si sommeranno a quelli del 7-10% già patiti l'anno scorso. "Le piccole economie non basteranno più. Bisognerà scegliere fra la riduzione dell'orario o la riduzione degli acquisti".

Scelta straziante. Gli orari di apertura sono già ovunque ridotti all'osso, di più non si può. A Bologna la bellissima Salaborsa, che già aveva anticipato tra le proteste la chiusura alle 19, forse chiuderà alle 18 e tutti i lunedì, mentre della invocata apertura domenicale non si parla più. Angelo Guglielmi, critico letterario, uomo di libri ma anche amministratore di libri (ex assessore a Bologna, appunto), non ha il minimo dubbio: "Se proprio devo scegliere tra chiudere un'ora prima e acquistare un libro in meno, scelgo la seconda. Le biblioteche di quartiere sono le vere biblioteche, dove va la gente che lavora, sono il maggiore investimento in cultura che possa fare una comunità. Non servirebbe a niente riempirle di libri nuovi e poi chiuderle a metà pomeriggio".

Ma anche calare la scure sugli acquisti è rischioso. Dopo il rinnovo, la biblioteca San Giorgio di Pistoia ha visto più che quintuplicare i prestiti, da 23 a 150 mila: sarebbero stati gli stessi senza l'afflusso di "sangue fresco"? Per Silla, "tagliare le novità è una scelta suicida. Le biblioteche mangiano libri freschi, se glieli togli muoiono di fame". Per una biblioteca, un "buco" anche solo di un anno nell'aggiornamento del catalogo è una perdita di memoria: il vuoto non si recupera più. Rischiamo di avere, tra qualche anno, un sistema bibliotecario malato di Alzheimer. I bibliotecari reagiscono come possono. Centralizzano gli acquisti per ottenere sconti dagli editori (così in Lombardia sono stati compensati i minori stanziamenti 2009), coordinano i cataloghi fra biblioteche vicine, e ricorrono sempre più spesso al prestito inter-bibliotecario, che però rende le biblioteche a "scaffale aperto" più simili alle vecchie biblioteche a catalogo.

Nonostante questo, i numeri della crisi sono impietosi: sugli scaffali delle 83 biblioteche del Vicentino, riferisce il direttore della Bertoliana di Vicenza Giorgio Lotto, sono arrivati nell'ultimo semestre il 15 per cento di titoli in meno rispetto all'anno precedente. "Stiamo rischiando grosso", s'allarma Mauro Guerrini, presidente dell'Associazione italiana biblioteche, "non è solo un problema di aggiornamento culturale, ma di democrazia. Le biblioteche sono i luoghi della socialità, dell'integrazione, della ridistribuzione del sapere. In un piccolo centro sono spesso l'unica risorsa contro il digital divide, in una città offrono un punto d'incontro fra generazioni e culture. Strozzarne la vitalità danneggia tutta la società, non è solo un fastidio per i lettori. Guai a superare la soglia critica".

Proprio in questi giorni il governo, attraverso il Centro per il libro e la lettura, lancia con enfasi la campagna Ottobre, piovono libri. Ma nelle biblioteche di questo stesso Stato sta arrivando la siccità. Impossibile sapere come andrà a finire: ogni comune, ogni assessore farà le sue scelte. In gran parte del meridione biblioteche squattrinate confidano solo sui finanziamenti regionali, ridotti a zero quasi ovunque: in Calabria il bilancio pluriennale 2010-2012 non prevede stanziamenti per le biblioteche, e solo un'insurrezione dell'Aib ha evitato che in Sicilia le forbici riducessero i fondi per i libri a meno di un terzo. Ma perfino in Toscana sta succedendo qualcosa di inusitato: l'iniziativa Un milione di libri, pensata dalla Regione come promozione della lettura, rischia di essere sostitutiva e non aggiuntiva dei capitoli di spesa ordinaria delle singole biblioteche.

Sponsor privati, per i libri, è difficile trovarne. Un bel marchio sull'inaugurazione di una mostra si fa notare, su un libro della biblioteca no. Oppure sì? Silla lancia una proposta disperata: "Siamo disposti a infilare in ogni volume un segnalibro che dica 'stai leggendo questo libro grazie a... '. Tutto pur di evitare il black-out". Funzionerà? Una lunga tradizione di indifferenza verso gli strumenti del sapere scritto induce pessimismo. I bibliotecari continuano a raccontarsi, ghignando malinconicamente, la frase che pare sia davvero uscita di bocca a un alto amministratore pubblico, messo di fronte al grido di dolore delle biblioteche: "Chiedono ancora libri? Ma non glieli abbiamo già comprati l'anno scorso? Cos'è, li hanno già letti tutti?".
(06 ottobre 2010)

www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/10/06/news/biblioteche_senza_libri-...
Miles75
00mercoledì 6 ottobre 2010 16:26
Aggiungo qui una frase dello scrittore e insegnante Marco Lodoli, che spiega le vere ragioni che stanno dietro a tutti questi tagli:

"Fortunatamente la cultura così bistrattata non serve a niente, perché se venisse assimilata come dovrebbe, porterebbe a sabotare l'autobus sul quale stiamo viaggiando... e questo non deve accadere."

Miles75
00mercoledì 6 ottobre 2010 16:29
Re:
mimma58, 06/10/2010 15.51:

Tgea,ma cosi non mi sembra più scuola pubblica!Io in parte sono d'accordo con Lisa,in Italia ci sono troppi sprechi,troppe cose che non funzionano.Infatti non si può paragonare L'Italia alla Germania,ci vive mio nipote, quindi mi temgo informata!Non funziona solo la scuola,ma anche la sanità pubblica,la raccolta differenziata,ecc.Colpa di alcuni politici,ma anche nostra,non facciamo molto per cambiarlo,accettiamo passivamente quello che succede!




Hai ragione Mimma, ci vorrebbe maggiore partecipazione da parte di tutti. Ma più si riducono istruzione, ricerca e informazione, più questa viene ostacolata, più sono difficili la presa di coscienza dei problemi e le capacità critiche nei confronti di chi ci governa.
visentindenis
00mercoledì 6 ottobre 2010 16:40
Re:

Innanzitutto, della crisi economica gli insegnanti non si sono mai disinteressati. La crisi economica e occupazionale preoccupa e deve preoccupare tutti; anche se io personalmente mi auguro che crescano i consumi culturali più che quelli legati alla produzione di oggetti francamente non necessari e fatti credere tali da una pubblicità martellante, oltre che inquinanti. Ma è solo un'opinione personale.

Secondo punto: che gli studenti tedeschi siano più preparati dei nostri è vero solo in parte. Sono più preparati in alcune materie, come quelle scientifiche, ma meno in altre che non rientrano nelle verifiche internazionali promosse dall'OCSE. Inoltre il gap degli studenti italiani rispetto ai tedeschi riguarda solo alcune regioni d'Italia, di solito del Mezzogiorno, e non altre. Per esempio, gli studenti trentini e friulani sono tra i migliori dell'ocse nella risoluzione di problemi matematici e nelle scienze. Solo che questi dati non vengono mai divulgati.

Non esiste nessun test internazionale che misuri le capacità relazionali, le capacità critiche e di argomentazione, la capacità di saper interpretare un'opera d'arte e collocarla nel suo contesto storico, le competenze nella scrittura, la conoscenza della propria storia nazionale... In alcune di queste capacità gli italiani primeggiano, e infatti sono molto apprezzati nelle università straniere. Lo so perché conosco alcuni figli di miei colleghi che studiano o lavorano all'estero.

Forse gli studenti italiani sono anche migliori nel sapersi relazionare con i disabili (ma a nessuna prova internazionale interessa testarlo), visto che in Italia i bambini disabili frequentano la scuola con i loro coetani normodotati (per me, una grande conquista civile). Infatti in Germania non esistono gli insegnanti di sostegno, semplicemetne perché chi si occupa dei bambini/ragazzi diversam. abili lavora per il ministero della salute in strutture riservate a questo tipo di utenza. pertanto non risulta a carico del MInistero dell'istruzione.

In Italia, e solo in Italia, gli insegnanti di religione cattolica sono dipendenti del MIUR. Scelti dall'autorità religiosa, ma pagati dallo stato. E per una curiosa casualità, sono gli unici a risultare aumentati di numero da quando il ministro Gelmini è in carica, noonstante il taglio del tempo scuola in tutti gli ordini e i gradi dell'istruzione. In tutte le altre classi di concorso (=materie) il numero dei docenti è sensibilmente calato.

L'Italia è un paese molto articolato dal punto di vista geografico: le numerose aree di montagna e le isole molto più numerose che in Germania fanno sì che ci sia bisogno di più scuole. Ciò determina più classi e quindi più insegnanti. laddove il ministro, anche intelligentemente, ha tentato di ridurre il numero delle sedi scolastiche per ridurre la spesa pubblica, non solo gli insegnanti si sono levati a protestare, ma soprattutto le famiglie, che vogliono sempre la scuola sotto casa. Quindi non diamo la colpa sempre solo agli insegnanti.

I dati precisi non li conosco, ma credo che siano chiari i motivi per cui in Italia ci sono più insegnanti che in Germania. Se vogliamo rimediare, eliminiamo le isole e le montagne, i disabili (o mettiamoli nelle scuole separate come in Germania) e l'insegnamento della religione.



L'analisi è intelligente e accurata,ma purtroppo la vita è fatta di quella che si definisce lingua pura (ALIAS MATEMATICA),i vostri bei discorsi sono belli ma non trovano riscontro con la dura realta dei numeri,perchè polemiche a parte se vuoi puoi fare a meno della macchina o del telefono o della tv o della lavatrice,ma chi lavora per produrle no.A numeri 350000 insegnanti tedeschi hanno firmato accordi che prevedono un maggiore presenza sul lavoro pari a 40 ore al mese in più dei colleghi italiani,parametri di giudizio legati al merito(bonus),aumento della produttività.80 milioni di persone contro 60 milioni,(mari,monti a parte)180% in più di insegnati non vi pare un pò troppo?Nessuna persona di buon senso che abbia mai lavorato in un piego privato di fronte al duro mercato...dico nessuno potra mai difendere una situazione del genere.
90% di spese per il personale...ma dico come si fà a investire su strutture ,qualità, strumenti così?
Guarda caso hai citato il sud,ripeto guarda caso,dove la scuola è diventata un ammortizzatore sociale!

tagea
00mercoledì 6 ottobre 2010 17:42
Re:
mimma58, 06/10/2010 15.51:

Tgea,ma cosi non mi sembra più scuola pubblica!Io in parte sono d'accordo con Lisa,in Italia ci sono troppi sprechi,troppe cose che non funzionano.Infatti non si può paragonare L'Italia alla Germania,ci vive mio nipote, quindi mi temgo informata!Non funziona solo la scuola,ma anche la sanità pubblica,la raccolta differenziata,ecc.Colpa di alcuni politici,ma anche nostra,non facciamo molto per cambiarlo,accettiamo passivamente quello che succede!




Esatto ci rimane ogni anno sempre meno di pubblico, questo forse perchè si vuole incentivare la scuola privata!


rossijack
00mercoledì 6 ottobre 2010 17:58
Credo di poter affermare con cognizione di causa,visto che sono un'insegnate delle medie,che questo Governo ha distutto quasi totalmente quello che di buono c'era nella nostra scuola pubblica!I tagli hanno ridotto lo stato della scuola in una maniera pietosa,davvero mortificante per noi insegnanti,per gli alunni,per le famiglie!Gia' si e' parlato del fatto che non ci sono soldi destinati all'acquisto del minimo del materiale destinato alla didattica,ma quello che e' ancora piu' grave e'dover ridurre le ore di sostegno agli alunni disabili,con tutto quello che ne consegue a livello morale e sociale!L'organico degli insegnanti ridotto comporta un sovraffollamento delle classi,che possono arrivare anche a 33 alunni,specie alle superiori.Ora,anche un non addetto ai lavori, capisce che in questo modo la qualita' dell'insegnamento scade e non ci puo' essere cura dei propri alunni,stipati spesso in aule non idonee.Credo che,a parte un disinteresse specifico per la cultura in generale,il Governo voglia operare una barriera al riscatto sociale che e' sempre partito dalla scuola e c'e' l'intento di non fare evolvere la popolazione dal punto di vista culturale perche'servono solo gli acquirenti dei prodotti commerciali.Negli ultimi anni c'e' stata una vera rivoluzione culturale al contrario,inebetendo la popolazione con idee che sono servite ad accrescere il potere .Avendo ogni giorno i giovani sotto gli occhi,sono atterrita dal disastro che e' stato perpetrato.Ma proprio per questo io non mi do' per vinta e sono ancora piu' "tosta "nella mia battaglia a favore dei miei alunni e dei loro diritti!


XVisentindenis:non so quale lavoro tu svolga ma ti ti chiederei di informarti meglio prima di esprimere alcuni pensieri e ti informo che un insegnante tedesco guadagna ,dopo poco piu' di 20 anni 3500 euro,mentre uno nostro ,quando sta per andare in pensione,vale a dire dopo minimo 35 anni,sui 18oo,quanto un impiegato del Comune!Con tutto il rispetto ,credo ci vgliano competenze e dedizione diverse! e
visentindenis
00mercoledì 6 ottobre 2010 19:24
Re:
Sono un povero cristo che guadagna 1400 lavorando dalle 13 alle 14 ore al giorno,non mi ritengo un imbecille,faccio formazione continuamente minimo un fine settimana al mese..BENVENUTI NEL LIBERO MERCATO!!!!!Gli insegnanti tedeschi guadagnano IL GIUSTO PER L'IMPORTANZA CHE HA IL LORO LAVORO...MASONO 350000 NON 947000,IN QUESTE CONDIZIONI NON AIUTERETE MAI CHI FA' IL PROPRIO LAVORO CON PASSIONE E RESPONSABILITA'.E tanto meno gli alunni che avranno sempre un servizio non adatto.LA SCUOLA NON DEVE ESSERE UN AMMORTIZZATORE SOCIALE..CHIARO!SE NON C'è POSTO Si va a fare qualsiasi altro lavoro,come ho fatto io negli ultimi 15 anni di vita,da impiegato amministrativo,a agente di commercio,a operaio in conceria,a operaio in fonderia,SMETTETELA DI PIANGERVI ADDOSSO, NON AIUTERETE GLI ALTRI E VOI STESSI.



Miles75
00mercoledì 6 ottobre 2010 19:26
Re:
rossijack, 06/10/2010 17.58:

Credo di poter affermare con cognizione di causa,visto che sono un'insegnate delle medie,che questo Governo ha distutto quasi totalmente quello che di buono c'era nella nostra scuola pubblica!I tagli hanno ridotto lo stato della scuola in una maniera pietosa,davvero mortificante per noi insegnanti,per gli alunni,per le famiglie!Gia' si e' parlato del fatto che non ci sono soldi destinati all'acquisto del minimo del materiale destinato alla didattica,ma quello che e' ancora piu' grave e'dover ridurre le ore di sostegno agli alunni disabili,con tutto quello che ne consegue a livello morale e sociale!L'organico degli insegnanti ridotto comporta un sovraffollamento delle classi,che possono arrivare anche a 33 alunni,specie alle superiori.Ora,anche un non addetto ai lavori, capisce che in questo modo la qualita' dell'insegnamento scade e non ci puo' essere cura dei propri alunni,stipati spesso in aule non idonee.Credo che,a parte un disinteresse specifico per la cultura in generale,il Governo voglia operare una barriera al riscatto sociale che e' sempre partito dalla scuola e c'e' l'intento di non fare evolvere la popolazione dal punto di vista culturale perche'servono solo gli acquirenti dei prodotti commerciali.Negli ultimi anni c'e' stata una vera rivoluzione culturale al contrario,inebetendo la popolazione con idee che sono servite ad accrescere il potere .Avendo ogni giorno i giovani sotto gli occhi,sono atterrita dal disastro che e' stato perpetrato.Ma proprio per questo io non mi do' per vinta e sono ancora piu' "tosta "nella mia battaglia a favore dei miei alunni e dei loro diritti!


XVisentindenis:non so quale lavoro tu svolga ma ti ti chiederei di informarti meglio prima di esprimere alcuni pensieri e ti informo che un insegnante tedesco guadagna ,dopo poco piu' di 20 anni 3500 euro,mentre uno nostro ,quando sta per andare in pensione,vale a dire dopo minimo 35 anni,sui 18oo,quanto un impiegato del Comune!Con tutto il rispetto ,credo ci vgliano competenze e dedizione diverse! e




Ovviamente quoto tutto.


Per Denis: io insegno storia (2 ore di 50' a settimana) ad una classe di 31 alunni (prima liceo) stipati in un'aula che ne potrebbe contenere al massimo 22, secondo le norme di legge in materia di sicurezza. Questi non sono dati, Denis?
tra l'altro i dati vengono usati in maniera disonesta. Non è vero che il 97% della spesa per la scuola va in stipendi, perché per legge delle strutture scolastiche devono occuparsi gli enti locali, province, regioni e comuni. Allo stato spettano quasi soltanto gli stipendi.

Inoltre: come proponi tu di tradurre in numeri l'apprendimento del senso civico, dell'amore per la propria nazione e del patrimonio storico e ambientale, dell'autostima, del rispetto per gli altri e per i luoghi pubblici, del senso critico? Voglio una verifica realistica, non la proposta di semplici e falsificanti test a crocette, svolti dai ragazzi cercando di rispondere secondo quella che gli sembra la risposta più giusta per l'insegnante.

Altra cosa: io faccio parte di un'associazione di insegnanti che ha spontaneamente chiesto al nostro datore di lavoro, la P.A.T. (provincia autonoma di Trento) di essere valutati sulla base del merito, pur di essere ascoltati in materia di riforma scolastica. Risposta: silenzio.
Quindi l'accusa di parassitismo proprio non ci sta, almeno non per tutta la categoria. anzi ti dirò di più: proprio di fronte al mio liceo, liceo linguistico, esiste un liceo linguistico arcivescovile, ovviamente lautamente finanziato dalla provincia, forte concorrenza per noi. Da quattro anni noi abbiamo incrementato le iscrizioni, loro il contrario. Per noi è un concorrente temibile, se non siamo abbastanza soddisfacenti perdiamo iscritti, almeno quelli delle famiglie abbienti. Chi ha paura del mercato? Chi è esonerato dal fare del proprio meglio per mantenere il posto di lavoro?

Te lo dico senza livore: prima di parlare, bisognerebbe conoscere ciò di cui si parla. Io non mi premetto di giudicare le condizioni di lavoro degli altri.
rossijack
00mercoledì 6 ottobre 2010 19:30
Re: Re:
visentindenis, 06/10/2010 19.24:

Sono un povero cristo che guadagna 1400 lavorando dalle 13 alle 14 ore al giorno,non mi ritengo un imbecille,faccio formazione continuamente minimo un fine settimana al mese..BENVENUTI NEL LIBERO MERCATO!!!!!Gli insegnanti tedeschi guadagnano IL GIUSTO PER L'IMPORTANZA CHE HA IL LORO LAVORO...MASONO 350000 NON 947000,IN QUESTE CONDIZIONI NON AIUTERETE MAI CHI FA' IL PROPRIO LAVORO CON PASSIONE E RESPONSABILITA'.E tanto meno gli alunni che avranno sempre un servizio non adatto.LA SCUOLA NON DEVE ESSERE UN AMMORTIZZATORE SOCIALE..CHIARO!SE NON C'è POSTO Si va a fare qualsiasi altro lavoro,come ho fatto io negli ultimi 15 anni di vita,da impiegato amministrativo,a agente di commercio,a operaio in conceria,a operaio in fonderia,SMETTETELA DI PIANGERVI ADDOSSO, NON AIUTERETE GLI ALTRI E VOI STESSI.





Da quello che leggo,noto che ogni dialogo e' impossibile e che quanto scritto da me e da altri utenti e' passato completamente inosservato!Stop!

Miles75
00mercoledì 6 ottobre 2010 19:34
Re: Re:
visentindenis, 06/10/2010 19.24:

Sono un povero cristo che guadagna 1400 lavorando dalle 13 alle 14 ore al giorno,non mi ritengo un imbecille,faccio formazione continuamente minimo un fine settimana al mese..BENVENUTI NEL LIBERO MERCATO!!!!!Gli insegnanti tedeschi guadagnano IL GIUSTO PER L'IMPORTANZA CHE HA IL LORO LAVORO...MASONO 350000 NON 947000,IN QUESTE CONDIZIONI NON AIUTERETE MAI CHI FA' IL PROPRIO LAVORO CON PASSIONE E RESPONSABILITA'.E tanto meno gli alunni che avranno sempre un servizio non adatto.LA SCUOLA NON DEVE ESSERE UN AMMORTIZZATORE SOCIALE..CHIARO!SE NON C'è POSTO Si va a fare qualsiasi altro lavoro,come ho fatto io negli ultimi 15 anni di vita,da impiegato amministrativo,a agente di commercio,a operaio in conceria,a operaio in fonderia,SMETTETELA DI PIANGERVI ADDOSSO, NON AIUTERETE GLI ALTRI E VOI STESSI.






Ma infatti la discussione era partita dalla deplorazione delle cattive condizioni della scula italiana, che c'entra lo stipendio? Se anche noi fossimo sommersi di denaro, quali possibilità di apprendimento avrebbero i nostri ragazzi se mancano le tecnologie, gli insegnanti di sostegno, le cartine, i dizionari, e soprattutto se viene drasticamente ridotto il tempo scuola?? Non è principalmente una questione di denaaro, hai capito male! Agli insegnanti preoccupa la cattiva condizione della scuola! Lo stipendio può essere una questione, ma non è quella nodale. Credimi.


Se ti ritieni sfruttato, prenditela con chi ti sfrutta e non con altri. E per la cronaca: anch'io svolgo il mio lavoro con passione, una passione enorme, anche se da qualche tempo con molta sofferenza nel cuore.
visentindenis
00mercoledì 6 ottobre 2010 19:45
Io ti credo,ma se volete migliorare la situazione bisognera reperire risorse dalle spese del personale che sono al 90% altrimenti non ci saranno mai risorse per gli strumenti e le infrastrutture.
Ragazzi miei io vedo ragazzi che non trovano lavoro per il maledetto cuneo fiscale,non possiamo pagare sempre.Meno spese per lo stato vuol dire anche meno tasse sul lavoro,VUOL DIRE PIù ASSUNZIONI,vuol dire più consumo,vuol dire più lavoro.IL RESTO SONO SOLO BELLISSIME PAROLE,I FATTI SIGNORI!Non pensate che dando la colpa agli altri risolverete i problemi interni a un istituzione così importante e strategica per un paese.SIGNORI SIETE IN TROPPI..QUESTA è L'UNICA VERITA'!
rossijack
00mercoledì 6 ottobre 2010 19:50
.SIGNORI SIETE IN TROPPI..QUESTA è L'UNICA VERITA'!


Anche in classe,purtroppo!








Miles75
00mercoledì 6 ottobre 2010 20:03
Re:
visentindenis, 06/10/2010 19.45:

Io ti credo,ma se volete migliorare la situazione bisognera reperire risorse dalle spese del personale che sono al 90% altrimenti non ci saranno mai risorse per gli strumenti e le infrastrutture.
Ragazzi miei io vedo ragazzi che non trovano lavoro per il maledetto cuneo fiscale,non possiamo pagare sempre.Meno spese per lo stato vuol dire anche meno tasse sul lavoro,VUOL DIRE PIù ASSUNZIONI,vuol dire più consumo,vuol dire più lavoro.IL RESTO SONO SOLO BELLISSIME PAROLE,I FATTI SIGNORI!Non pensate che dando la colpa agli altri risolverete i problemi interni a un istituzione così importante e strategica per un paese.SIGNORI SIETE IN TROPPI..QUESTA è L'UNICA VERITA'!




Sono quelli che voti tu che tolgono soldi alle infrastrutture scolastiche,
che fanno di tutto perchè gente laboriosa come te lavori 14 ore al giorno per 1400 euro,
che negano l'esistenza della crisi economica, dicendo che è alle spalle,
che aumentano le spese di rappresentanza, le auto blu e i voli di stato su aerei privati per farti e farci pagare più tasse.


Se ti piace lavorare tanto per avere poco, continua a difendere l'avvocato Gelmini e il suo governo.
Ha ragione Rossijack nel dire che si parla invano.
E non comprerò beni inutili e inquinanti (e non mi riferisco certo alla lavatrice) solo per sentirmi più felice e per alimentare il sistema che sfrutta gente come te.
rossijack
00mercoledì 6 ottobre 2010 20:08
Re: Re:
Miles75, 06/10/2010 20.03:




Sono quelli che voti tu che tolgono soldi alle infrastrutture scolastiche,
che fanno di tutto perchè gente laboriosa come te lavori 14 ore al giorno per 1400 euro,
che negano l'esistenza della crisi economica, dicendo che è alle spalle,
che aumentano le spese di rappresentanza, le auto blu e i voli di stato su aerei privati per farti e farci pagare più tasse.


Se ti piace lavorare tanto per avere poco, continua a difendere l'avvocato Gelmini e il suo governo.
Ha ragione Rossijack nel dire che si parla invano.
E non comprerò beni inutili e inquinanti (e non mi riferisco certo alla lavatrice) solo per sentirmi più felice e per alimentare il sistema che sfrutta gente come te.




Nell'elenco hai dimenticato tutti i soldi che rubano per dare appalti ai loro adepti ed i relativi conti gonfiati,tutte le tasse evase,soldi sottratti a noi tutti,anche allo stipendio dell'utente Visentindenis,che invece,masochisticamente, sostiene chi gli toglie i propri diritti!!


Miles75
00mercoledì 6 ottobre 2010 20:12
Re: Re: Re:
rossijack, 06/10/2010 20.08:




Nell'elenco hai dimenticato tutti i soldi che rubano per dare appalti ai loro adepti ed i relativi conti gonfiati,tutte le tasse evase,soldi sottratti a noi tutti,anche allo stipendio dell'utente Visentindenis,che invece,masochisticamente, sostiene chi gli toglie i propri diritti!!






Già... E chissà quante cose ancora non sappiamo e forse non sapremo mai! [SM=x47978]
visentindenis
00mercoledì 6 ottobre 2010 20:41
Re: Re: Re: Re:
Miles75, 06/10/2010 20.12:




Già... E chissà quante cose ancora non sappiamo e forse non sapremo mai! [SM=x47978]


INTENDIAMOCI..IO STIMO LA VOSTRA PROFESSIONE E RITENGO DI VITALE IMPORTANZA PER LA VITA SOCIALE E ECONOMICA DEL NOSTRO PAESE!
I problemi si risolvono con l'ascolto e la presa di coscienza,non si può migliorare senza prendere in considerazione la dura realta dei numeri,FURFANTI A PARTE nessuno e immacolato,i problemi si risolvono prendendo per primi le proprie responsabilità.Per primi condannare le cose che non funzionano a casa propria,senza difendere a spada tratta tutti(IL GRANDE ERRORE DEI SINDACATI)così fate così e salverete la cosa più importante che ha un paese civile l'educazione e la cultura!



Miles75
00mercoledì 6 ottobre 2010 20:55
Se rileggi meglio il mio post n° 241, ti renderai conto che esistono insegnanti che intendono lottare contro l'incompetenza e il parassitismo, anche in qualità di utenti della scuola pubblica, poiché molti sono anche genitori!

Tra l'altro io e molti miei colleghi non siamo nemmeno iscritti ad un sindacato, perché riteniamo che, soprattutto in occasione della riforma, non abbiano difeso la scuola con sufficiente determinazione.
angelico
00mercoledì 6 ottobre 2010 22:05
scusate....ma se si tagliano gli stipendi o ti licenziano gli insegnatni( che poi se licenziano....ci sara un essrcito di senza lavoro...meglio i l pre.pensionamento con collo di bottiglia ai nuovi assunti )....cosa centrano gli edifici della scuola? o la cancelleria per la didattica?....


le competenze degli edifici credo siano del comune nn della scuola in se....

poi in italia nn esiste il merito....ma solo le ore svolte a lavoro...


poi....nn ci sono posti di lavoro?...perche esistono i doppi e i tripli incarichi?....

perche non si fa un piano industriale economico e finanziario per il paese?...la cosidetta crescita economica?..

perche se un insegnante perde il lavoro , ne trova un altro subito....

unisegnate e attaccato al suo lavoro perche nn ne trova un altro...e li specializzato....


prima di tutto siamo persone non numeri...


perche nn tgliamo le provincie?...i parlamentari?....o del tutto la politica?

Miles75
00mercoledì 6 ottobre 2010 22:16
Re:
angelico, 06/10/2010 22.05:

scusate....ma se si tagliano gli stipendi o ti licenziano gli insegnatni( che poi se licenziano....ci sara un essrcito di senza lavoro...meglio i l pre.pensionamento con collo di bottiglia ai nuovi assunti )....cosa centrano gli edifici della scuola? o la cancelleria per la didattica?....





Tu hai postato un interessante scoop. Noi abbiamo risposto confermando che la scarsa competenza della Gelmini la vede benissimo chi a scuola ci lavora! Se fosse un ministro competente e soprattutto lungimirante, le scuole non sarebbero costrette a elemosinare gessi, cartine e carta igienica dalle famiglie.
visentindenis
00giovedì 7 ottobre 2010 11:33
Re:
angelico, 06/10/2010 22.05:

scusate....ma se si tagliano gli stipendi o ti licenziano gli insegnatni( che poi se licenziano....ci sara un essrcito di senza lavoro...meglio i l pre.pensionamento con collo di bottiglia ai nuovi assunti )....cosa centrano gli edifici della scuola? o la cancelleria per la didattica?....


le competenze degli edifici credo siano del comune nn della scuola in se....

poi in italia nn esiste il merito....ma solo le ore svolte a lavoro...


poi....nn ci sono posti di lavoro?...perche esistono i doppi e i tripli incarichi?....

perche non si fa un piano industriale economico e finanziario per il paese?...la cosidetta crescita economica?..

perche se un insegnante perde il lavoro , ne trova un altro subito....

unisegnate e attaccato al suo lavoro perche nn ne trova un altro...e li specializzato....


prima di tutto siamo persone non numeri...


perche nn tgliamo le provincie?...i parlamentari?....o del tutto la politica?



I NUMERI SERVONO A LEGGERE LE LEGGI DELLA VITA,da lì non si scappa,ALLORA PROPONGO DI ALLARGARE LA PRESENZA DEGLI INSEGNANTI E ASSUMERE ALTRI 947000,CON UNO STIPENDIO DI 700€ AL MESE(solidarietà) DOCENTI E VISTO CHE SIAMO PERSONE E NON NUMERI...LO RACCONTERETE VOI A CHI LAVORA NEL PRIVATO E PERDE IL POSTO DI LAVORO ANCHE GRAZIE ALLE SPESE ASSURDE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.....Sè diminuiscono le spese forse il lavoro costera meno,forse qualche persona in più(nel privato,nel libero mercato)troverà lavoro..NESSUNO QUI INSEGNA ECONOMIA?????O SI PARLA TANTO PER PARLARE?PER PIACERE QUALCUNO METTA FINE ALLE BARZELLETTE!!!!!!
I SOLDI NON CADONO DAL CIELO E NON SONO SOLO IN MANO A DEI FANTOMATICI LADRONI O E VASORI.
I DANNI GROSSI SI FANNO CON MILIONI DI PERSONE.



mimma58
00giovedì 7 ottobre 2010 11:42
Re: Re:
visentindenis, 07/10/2010 11.33:


I NUMERI SERVONO A LEGGERE LE LEGGI DELLA VITA,da lì non si scappa,ALLORA PROPONGO DI ALLARGARE LA PRESENZA DEGLI INSEGNANTI E ASSUMERE ALTRI 947000,CON UNO STIPENDIO DI 700€ AL MESE(solidarietà) DOCENTI E VISTO CHE SIAMO PERSONE E NON NUMERI...LO RACCONTERETE VOI A CHI LAVORA NEL PRIVATO E PERDE IL POSTO DI LAVORO ANCHE GRAZIE ALLE SPESE ASSURDE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.....Sè diminuiscono le spese forse il lavoro costera meno,forse qualche persona in più(nel privato,nel libero mercato)troverà lavoro..NESSUNO QUI INSEGNA ECONOMIA?????O SI PARLA TANTO PER PARLARE?PER PIACERE QUALCUNO METTA FINE ALLE BARZELLETTE!!!!!!
I SOLDI NON CADONO DAL CIELO E NON SONO SOLO IN MANO A DEI FANTOMATICI LADRONI O E VASORI.
I DANNI GROSSI SI FANNO CON MILIONI DI PERSONE.





Denis hai perfettamente ragione,mio marito un piccolo artigiano non assume,non riesce a coprire tutte le spese!Lavora lui il doppio!

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