L'Unesco impone di salvare Pompei in pericolo

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rossijack
00domenica 30 giugno 2013 15:53
Sono davvero dispiaciuta, da napoletana in primis e da italiana anche,il sito piu' importante del mondo lasciato marcire in uno stato di degrado e di fatiscenza che fa stringere il cuore!
In un altro Paese sarebbe un vanto e sarebbe curato e protetto anche perché fonte di reddito ,i nostri ignorantissimi politici non sanno nemmeno di avere un tesoro e sfruttano solo a fini economici....ma fino a quando,visto che Pompei crolla a pezzi?
Dal fattoquotidiano:



Costruzioni improprie, carenza di personale e mancanza di misure adeguate per gestire lo stato del sito. L’Unesco mette fretta su Pompei. E’ Giovanni Puglisi, presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco a segnare sull’agenda dell’esecutivo una data improrogabile: “Il Governo Italiano ha tempo fino al 31 dicembre 2013, per adottare le misure idonee relative alla situazione di Pompei”.

Una volta che i provvedimenti saranno presi, poi “l’Unesco ha tempo fino al 1 febbraio 2014 per valutare ciò che farà il governo italiano e rinviare al prossimo Comitato Mondiale 2014 ogni decisione. Come al solito la fretta fa i gattini ciechi. Quindi l’iter è ben delineato”.

“Una commissione Unesco ha presentato una relazione fatta in loco a Pompei nel gennaio scorso e che non è stata oggetto di discussione in Cambogia”, precisa Puglisi, precisando che “in questa relazione del gennaio 2013, si mettono in evidenza, in maniera molto documentata, le carenze strutturali, cioè infiltrazioni d’acqua, mancanza di canaline di drenaggio e i danni apportati dalla luce, ad esempioalcuni mosaici andavano preservati dalla luce”.

Ma i problemi non sono finiti. “Sono inoltre segnalate costruzioni improprie non previste dal precedente piano e la mancanza di personale. Inoltre entro il 1° febbraio del 2014 , secondo tale relazione, bisogna delineare una nuova zona di rispetto poichè sono state rilevate intorno ai siti di Pompei e Ercolano delle costruzioni ulteriori, costruite spesso dagli stessi operatori dei siti, in modo che si riparino i siti stessi dagli abusivismi e da cose improprie”.

Quelle segnalate sono una serie di carenze che tuttavia non mettono Pompei “tra i siti in pericolo“. Tra l’altro, si legge nella nota, “è stata fatta in piena collaborazione con il Governo Italiano e con il Ministero dei Beni Culturali, che pertanto sono perfettamente a conoscenza di questo atto”.





Modesty
00domenica 30 giugno 2013 22:31
Incompetenza, menefreghismo e indolenza stanno riuscendo a fare quello che neanche il Vesuvio ha potuto: distruggere Pompei. E non è certo l’unico sito che sta andando a scatafascio. Che tristezza.
Quando sento queste cose mi vergogno di essere italiana.
Forse a questo punto l’unica è privatizzare la gestione del sito, non sono mai stata favorevole a questa soluzione per quel che riguarda i beni culturali, ma visti i risultati disastrosi della gestione pubblica sto iniziando a ricredermi...



Dayna87
00lunedì 1 luglio 2013 01:33
Di Pompei se ne parla solo quando crolla qualcosa ....
Constatare che gli stessi italiani sono indifferenti di fronte al degrado in cui versano musei ,siti archeoloci ecc, dispiace molto
Sono rimasta senza parole quando tempo fa ho visto queste inchieste di Report :Mali culturali e Belli da morire
rossijack
00mercoledì 4 dicembre 2013 09:19
I crolli di Pompei continuano,l'altro giorno il tetto di una domus acausa delle ingenti piogge di questi giorni,tutto nell'indifferenza piu' completa!Eppure con i turisti si incassano molti soldi ,dove finiranno,indovinate?
Dice bene Grillo,devono andare tutti a casa!Adesso sta per arrivare il nuovo Berlusconi,con la differenza che questo e' giovane,quindi avra' piu' di un ventennio davanti a sé! [SM=g27826

A Londra c'e' stata una mostra con 250 reperti provenienti da Pompei ed Ercolano che ha richiamato migliaia di turisti con incassi record,nonostante il prezzo di 18euro!Noi invece abbiamo qui le due citta'con i loro importantissimii scavi e le facciamo cadere a pezzi!
(Miss Piggy)
00mercoledì 4 dicembre 2013 13:28
Se ci fosse uno stato civile che ci compra tutto, pure noi, e ci mette in riga, io ci starei, guarda!!
migi.mj
00mercoledì 4 dicembre 2013 13:34
Re:
rossijack, 04/12/2013 09:19:

I crolli di Pompei continuano



Sta cosa mi riempie di una tristezza infinita. [SM=g27817]
Rarronno
00mercoledì 4 dicembre 2013 17:25
Re:
(Miss Piggy), 12/4/2013 1:28 PM:

Se ci fosse uno stato civile che ci compra tutto, pure noi, e ci mette in riga, io ci starei, guarda!!



Quoto più o meno. Tanto Pompei non la possono spostare.

A sto punto va bene anche un privato, tanto al massimo crolla come fa ora e almeno non ci paghiamo le tasse.

P.s. Mi piacerebbe sapere qual è il budget annuale destinato al mantenimento di Pompei e come viene speso…
Grieved
00mercoledì 4 dicembre 2013 17:37
Crollo Pompei, Bray promette nomina dg per lavori. Ma c’è chi chiede le dimissioni
Ieri è toccato al muro di una bottega in via Stabiana. Venuto giù anche una parte di intonaco della Casa della Fontana piccola. "Entro il 9 dicembre nomineremo il direttore generale del progetto Grande Pompei per realizzare al meglio tutti gli interventi necessari" scrive su Twitter il ministro
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In attesa di un direttore generale che spenda i 105 milioni messi a disposizione dall’Europa e in attesa dei restauri Pompei continua a sbriciolarsi. E nonostante le polemiche politiche. “Entro il 9 dicembre nomineremo il direttore generale del progetto Grande Pompeì per realizzare al meglio tutti gli interventi necessari” scrive su Twitter il ministro dei Beni culturali. Ma è proprio sul social che arrivano richieste di un passo indietro di Massimo Bray.

L’ultimo crollo pochissimi giorni fa, lo scorso 24 novembre, crolli di stucchi in Domus e squarci nelle mura delle Terme. Ieri è toccato al muro di una bottega in via Stabiana. Venuto giù anche una parte di intonaco della Casa della Fontana piccola. Non si arresta, dunque, la conta dei danni negli Scavi di Pompei. E mentre la Soprintendenza ai beni archeologici di Napoli e Pompei rassicura che i lavori di ripristino partiranno con urgenza, a metà mese, si scatena la polemica sui social. Su Twitter alcuni ricordano che nel 2010 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva tuonato contro “la vergogna”del crollo della domus dei Gladiatori e che dai partiti del centrosinistra erano state chieste le dimissioni dell’allora ministro Sandro Bondi. Il giornalista Nicola Porro: “Aspetto la richiesta di dimissioni di Bray da parte della sinistra e la sua difesa di Bondi”.

La Sovrintendenza fa sapere che da metà dicembre,inizieranno i lavori per la messa in sicurezza di tutte le murature della Regio VII del sito archeologico. I lavori partiranno in via di urgenza con il ripristino della parte superiore proprio del muro della bottega (Regio VII insula I, civico 29) adiacente a via Stabiana. Subito inizieranno i lavori di messa in sicurezza delle Regiones VI (l’anno scorso un muro aveva ceduto a causa del maltempo) e VIII, le cui gare sono in via di conclusione. Si spera che così venga superato “il fenomeno del degrado delle murature, spesso realizzate, come in questo caso, con pietrame minuto e malta molto povera”.

A breve, almeno così fa sapere il ministero, verrà nominata la squadra guidata da un direttore generale del Grande Progetto Pompei (che potrà così finalmente spendere i 105 milioni di euro stanziati dall’Europa), per realizzare tutti gli interventi di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione necessari per il rilancio del sito archeologico.

Ma intanto il sindacato accusa. Per il rappresentante della Cisl degli Scavi, Antonio Pepe, gli ulteriori crolli avvenuti negli Scavi di Pompei sono, infatti, ”un segnale che la Sovrintendenza si deve dare da fare, perché la manutenzione ordinaria è stata trascurata da troppi anni e i crolli ne sono la conseguenza”. ”Non è nemmeno giustificabile il fatto che negli scavi di Pompei al momento siano disponibili solo tre operai – sottolinea Pepe – perché la Sovrintendenza dispone di altro personale restauratore e operaio in altri siti che può spostare a Pompei, riorganizzando i servizi, per fare fronte all’emergenza, come sollecitato da tempo”.

Il Fatto Quotidiano




Pompei, con il suo patrimonio archeologico unico al mondo (al quale si aggiunge anche un importante Santuario, meta costante di pellegrinaggi), è l’emblema di un Paese che ha lasciato una eredità storica e culturale ineguagliabile nell’incuria più totale, anziché trasformarla nella sua principale fonte di ricchezza. Siamo vergognosi.

Neverland1973
00mercoledì 4 dicembre 2013 22:46
Quello che più mi sconvolge è la nostra totale mancanza di orgoglio e di vergogna.....stiamo gettando via un patrimonio artistico e culturale che tutto il mondo ci invidia e che potrebbe costituire una fonte di ricchezza immensa....e il problema maggiore è che non ce ne rendiamo conto, sperando che l'ultimatum dell'Unesco possa finalmente riuscire a ridestare le coscienze...
rossijack
00mercoledì 4 dicembre 2013 23:39
ompei, con il suo patrimonio archeologico unico al mondo (al quale si aggiunge anche un importante Santuario, meta costante di pellegrinaggi), è l’emblema di un Paese che ha lasciato una eredità storica e culturale ineguagliabile nell’incuria più totale, anziché trasformarla nella sua principale fonte di ricchezza. Siamo vergognosi.




proprio cosi' che vergogna... e che sofferenza! [SM=g27813]
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