Jeff Buckley: La voce degli angeli

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Pitonti
00mercoledì 14 febbraio 2007 11:15
eff Buckley stava per diventare un mito con un solo disco, Grace, destinato a rimanere uno dei capolavori degli anni '90, quando una morte assurda lo portò via. Ma tutta la sua vita è segnata da un destino negativo.

Jeffrey Scott Moorhead nasce il 17 novembre 1966 a Orange County, da Mary Guibert (riconiugata con Ron Moorhead) e da Tim Buckley. Suo padre, uno dei più grandi cantanti e compositori della storia del rock, iniziava proprio in quel periodo la sua carriera, incidendo il primo disco e separandosi, dopo poche settimane, dal piccolo Jeff e da sua madre. Tim morì per overdose all'età di 28 anni, entrando nella leggenda della musica americana e trascinando suo malgrado il figlio, che vide per la prima volta poche settimane prima di morire, inconsapevole di un destino altrettanto avverso che si prospettava anche per Jeff.

A 17 anni Jeff forma il suo primo gruppo, gli Shinehead, a Los Angeles. Nel 1990 ritorna a New York e con l'amico Gary Lucas costituisce i Gods & Monsters. Ma i dissidi interni portano il progetto ben presto al fallimento. Jeff Buckley inizia allora una carriera solista suonando nel circuito del Greenwich Villane e rendendosi noto soprattutto per la partecipazione al concerto tributo in onore del padre, di cui interpreta “Once I Was” (da “Goodbye and Hello”). Le sue prime esibizioni avvengono in un piccolo club dell'East Village di New York chiamato Sin-E'. Nel 1993, dopo alcuni anni di gavetta, Jeff ha la possibilità, tramite la Columbia, di registrare il suo primo disco, inciso dal vivo, proprio nel "suo" club. Live at Sin-E', contiene solo quattro pezzi, due dei quali sono cover, una di Edith Piaf e l'altra di Van Morrison, e due suoi pezzi, "Mojo Pin" ed "Eternal Life".

Per promuovere il disco Jeff e la sua band partono per una tournée nel Nord America e in Europa. Visto il discreto successo, la sua casa discografica avvia una campagna promozionale per il suo primo disco completo Grace, pubblicato negli Usa nell'agosto del 1994. Nell’album si rivela tutto il talento di Jeff: la sua voce invocante sembra prendere coraggio per strada, finendo in un crescendo, intenso e doloroso. I testi - veri tormenti dell'anima e del profondo — pescano nel repertorio del padre Tim, ma anche di Bob Dylan, Leonard Cohen e Van Morrison. Il lavoro contiene dieci tracce: tre composte da Jeff, due in collaborazione con l'amico Gary Lucas, una con Michael Tighe e una con Mick Grondahl e Matt Johnson, più tre cover, tra le quali, da brivido, la meravigliosa "Halleluja" di Cohen.

Nell'album, Jeff Buckley suona chitarra, harmonium, organo e dulcimer, accompagnato da Mick Grondahl al basso, Matt Johnson alla batteria e percussioni, Michael Tighe e l'amico Gary Lucas alle chitarre. Grace risulta davvero un'opera carica di grazia, eseguita da un gruppo di tutto rispetto, con pezzi che esaltano le doti vocali di Jeff (in particolare le altre due cover, "Liliac Wine", "Corpus Christi Carol") tali da raggiungere una struggente intensità. Il canto di Buckley parte piano, modulando le inflessioni nello stile dei folk-singer, ma finisce sempre in un crescendo drammatico e “mistico”, lambendo blues e gospel. Uno stile ad effetto, che lascia senza fiato in ballate come “Lover”, “Ethernal Life” e “Dream Borother”, oltre che nella struggente title track. Musicalmente, sono il tintinnio della chitarra di Gary Lucas e i soffici sottofondi delle tastiere di Buckley a esaltare il senso di religiosità dei brani (meta' dei quali sono di ispirazione liturgica). Arrangiamenti eleganti, a volte sinfonici, in bilico tra folk e rock, pop e soul, si combinano bene con l’esile trama delle melodie.

Nel 1997 viene avviato il progetto per la realizzazione del nuovo disco My sweetheart the drunk, che uscirà postumo, in una veste piuttosto grezza e visibilmente incompleta, con il titolo di Sketches (for my sweetheart the drunk).

La notte del 29 maggio l'artista si reca con un amico a Mud Island Harbor (Tennessee), dove decide di fare una nuotata nel Mississippi e si getta nel fiume completamente vestito. Qualche minuto più tardi, forse travolto dall’ondata di una nave, sparisce tra le acque. La polizia interviene immediatamente, ma senza risultati. Il suo corpo viene ritrovato il 4 giugno, vicino alla rinomata Beale Street Area. Aveva solo 30 anni. Le indagini stabiliranno che il musicista non era sotto l’effetto né di droghe né di alcol.

Nel 2000, la Columbia, dietro la supervisione di Michael Tighe e della madre di Jeff, pubblica Mistery White Boy, una raccolta dal vivo, e Live in Chicago (su dvd e vhs), concerto del 1995, registrato al Cabaret Metro di Chicago. Nel 2001, esce invece Live à l'Olimpya, ritratto del giovane Jeff nella sua Parigi, contenente brani del primo disco e qualche cover.

Emerso dal circuito folkie e bohemien newyorkese, Jeff Buckley si è dimostrato musicista di razza nonché musa ispiratrice di molti artisti rock, anche in epoca recente. Seppur meno geniale del padre, ha saputo in qualche modo tramandarne lo spirito fragile e disperato, rivelandosi uno dei “personaggi” di culto del decennio Novanta.
(ondarock)

http://www.youtube.com/watch?v=k5YmuS5zNzk

[Modificato da Pitonti 14/02/2007 11.16]

vany976
00mercoledì 14 febbraio 2007 17:03
Artisticamente parlando nn lo conosco,ma vado pazza x una sua canzone ovvero "halleluja",la trovo meravigliosa...L'ho sentita x la prima volta su un telefilm e ho fatto di tutto x trovarla nn sapendo ki fosse l'autore nè tantomeno il titolo...Trovo ke abbia una bellissima voce e ho intenzione di approfondire meglio la conoscenza artistica di qst artista...mi consigli qualcosa?
Pitonti
00mercoledì 14 febbraio 2007 17:07
cd è ovvio "grace" come libri mi sono piaciuti molto Dream Brother: The Lives and Music of Jeff and Tim Buckley e Wished for Song: A Portrait of Jeff Buckley by Merri Cyr and Jeff Buckley
vany976
00mercoledì 14 febbraio 2007 17:08
Re:

Scritto da: Pitonti 14/02/2007 17.07
cd è ovvio "grace" come libri mi sono piaciuti molto Dream Brother: The Lives and Music of Jeff and Tim Buckley e Wished for Song: A Portrait of Jeff Buckley by Merri Cyr and Jeff Buckley



Grazie Pit [SM=g27811]
NoodlesDeNiro
00mercoledì 14 febbraio 2007 21:38
'GRACE' è uno dei lavori più belli dei 90s.
Buckley aveva una voce estremamente particolare, tanto estesa quanto versatile. Ciò che contraddistingueva le sue interpretazioni era la "head voice", una tecnica che richiede la complicata coesione della voce di petto con il falsetto. Un vocalist straordinario, senza dubbio.
Ciò che lo ha accomunato al padre - oltre che la morte prematura - è stato indubbiamente il talento.

[Modificato da NoodlesDeNiro 15/02/2007 11.12]

(_ELLY_)
00sabato 28 agosto 2010 01:26
Oggi ho visto qualche spezzone di "Grace aroundthe world".A fine programma,avevo la pelle d'oca.Raramente ho sentito una voce così bella,a tratti molto dolce,a tratti molto secca e profonda.Splendida interpretazione che riusciva a regalare ad ogni singolo brano.Oggi ho snocciolato tutto l'album "Grace",ed è davvero molto bello,sicuramente un'ottima premessa per un'artista che doveva continuare a crescere.La sua storia personale l'ho letta e riletta,e mi chiedo come si possa morire così,a soli 30 anni.Davvero assurdo.


(questa canzone,benchè non mi faccia impazzire,l'ho ascoltata 2 o 3 volte.Impressionante la partenza,flebile e molto sommessa,e la parte finale,dove sembra che stia ululando [SM=g27831] )










(quella di Jeff è una cover,l'originale è stata scritta e interpretatada Leonard Cohen)


Aryn
00sabato 28 agosto 2010 12:27
aveva una voce meravigliosa, purtroppo il destino a volte è veramente di una crudeltà senza pari...
parmy76
00sabato 28 agosto 2010 21:39
anche se non è il mio genere riconosco: tanto di cappello
grazie Elly cmq per aver riportato su il topic, poi la sua versione di Hallelujah (come tu ben sai visto che l'hai postata nel topic apposito [SM=g27822] )è davvero una delle best di tutti i tempi, l'ascolto spesso, l'avevo sentita anche oggi pomeriggio per esempio
(_ELLY_)
00domenica 29 agosto 2010 01:51
Re:
parmy76, 28/08/2010 21.39:

anche se non è il mio genere riconosco: tanto di cappello
grazie Elly cmq per aver riportato su il topic, poi la sua versione di Hallelujah (come tu ben sai visto che l'hai postata nel topic apposito [SM=g27822] )è davvero una delle best di tutti i tempi, l'ascolto spesso, l'avevo sentita anche oggi pomeriggio per esempio




Di nulla Parmy [SM=g27817] Hallelujah è storica,ed è veramente stupenda...E'raro ascoltare una voce così cristallina,con una grandissima forza interpretativa.Ascoltandolo sfioro veramente la commozione,e sono veramente pochi i cantanti che riescono ad "ammorbidirmi" da questo punto di vista[SM=g27827] Hallelujah comunque è diventata "LA CANZONE DI JEFF BUCKLEY":in pochi sanno che è una cover,e che l'originale è di Leonard Cohen (quando l'ho scoperto ci sono rimasta secca XD).Per rimanere in tema comunque,a me piace molto anche Corpus Christi carol (altra cover,ancora una volta magistralmente riproposta da Jeff)



Oltre ad essere un'ottimo interprete,secondo me,era anche un bravissimo autore.Purtroppo la sua prematura scomparsa non gli ha dato il tempo di crescere anche da questo punto di vista e di mettersi alla prova,però i brani scritti per Grace hanno dei testi veramente molto belli.Di questo album,su 10 canzoni,3 sono cover,soltanto 3 sono state scritte da Buckley (4 se consideriamo Forget her,outtake di Grace,pubblicata successivamente),il resto sono canzoni scritte in collaborazione.Forget her,comunque,la trovo bellissima,e il testo è molto profondo

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