It's all for L.O.V.E. (my fan fiction) (in corso). Rating: rosso

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DangerousLucy
00sabato 20 marzo 2010 16:58
Ok dopo mille ripensamenti, dubbi, perplessità e paure ci provo anch'io!!! NON MI MASSACRATE PER FAVORE!!!! ehehheheh

CAPITOLO 1

Si voltò a guardarla forse per l'ultima volta, prima di voltare pagina ed intraprendere una nuova vita, lontana dalla sua terra, lontana dalla sua Firenze.
Piazza della Signoria quella mattina era bella come non l'aveva mai vista, con la neve che scendeva lentamente a posarsi sulle statue rinascimentali che la circondava. Alessandra era li, con il naso all'insù a guardarla da ogni angolazione,come se volesse fermare nella mente ogni fotogramma, ogni particolare, carpire ogni piccola variazione della luce sui volumindi quei corpi di marmo fermi li da secoli. Il David di Michelangelo, bello e perfetto nella sua posa statica, il dinamismo del Gianbologna e la possente statua del Nettuno al centro della fontana, Alessandra osservava tutto con avidità di dettagli, come fosse una turista di passaggio eppure... quei particolari erano stati sotto i suoi occhi per tutta una vita ma li notava solo ora, ora che li lasciava per sempre.
Quanto amava la sua Firenze, con i suoi artisti e gli artigiani, con le sue piazze antiche e quel sapore rinascimentale che l'attraversava in ogni vicolo, la respirava a pieni polmoni come se volesse portarla con se non solo impressa negli occhi.
Il rumore degli zoccoli di un cavallo sul lastricato della piazza, che trainava la sua carrozza in attesa di turisti, la distolsero dai suoi pensieri. La città cominciava a svegliarsi lentamente e a riprendere il suo ritmo quotidiano. Sotto il portico degli Uffizi iniziava piano a formarsi la solita fila di turisti pronti ad entrare e farsi rapire dalla bellezze dell'arte. Ale tornò ad immergersi nei suoi pensieri, in quell'atmosfera così irreale, a pensare a quante volte avrebbe rivissuto quegli attimi nei mometi di nostalgia. Ebbe la strana sensazione di trovarsi sospesa a mezz'aria, di trovarsi in una bolla, come quella dei souvenir che se agitata avvolge tutto in una bianca nevicata tanto da offuscarne il contenuto. Alessandra si sentiva così, qualcosa aveva smosso la sua bolla e lei era pronta a tuffarsi in quella tempesta alla ricerca della sua strada.

Aveva rinunciato a tutto per amore di lui, gli avevo dado tutto quello che c'era nel suo cuore, aveva rinunciato ad una grande opportunità di lavoro con la Oxford University come grafico editoriale ad indirizzo scientifico. Era questo per la quale aveva studiato e che amava fare, affinacare i biologi alla ricerca di nuove cure ed il suo compito era quello di creare immagini ad effetto utili per fare arrivare il messaggio al più alto numero di persone al mondo. Avrebbe voluto seguirli in convegni in ogni angolo della Terra. Usare le immagini per divulgare la ricerca medica, ci credeva, era questo lo scopo della sua vita.
Ma per Roberto era impossibile vivere un rapporto a distanza e lei per amor suo ci rinunciò.
Mentre Roberto, da buon manager che si rispetti, passava gran parte della sua vita in viaggio di lavoro, lei se ne stava a casa ad aspettare...ad aspettare che la sua vita fosse degna di essere vissuta,ad aspettare che qualcosa le desse la scossa, che la vita ricominciasse a scorrerle nelle vene ed uscire da quel grigiore che lentamente la stava consumando come una candela con la fiamma tremolante nell'attimo prima di spegnersi per sempre.

L'Occasione si presentò in quel bando di concorso per una borsa di studio di 3 anni presso il Dipartimento di ricerca del Mount Sinai Memorial Hospital di Los Angeles. La paga non era un granchè, avrebbe dovuto trovarsi un lavoro per mantenersi in America , ma questo non la spaventava, -"dopotutto - pensò - l'America è la terra delle opportunità! The wish come true! i sogni diventano realtà" - e con questa frase nella mente compilò il modulo. Non disse nulla a Roberto, tanto non ci sperava.

Ed invece....
Aprire l'e-mail quella mattina fu un colpo, un sogno ad occhi aperti, una gioia infinita mista a paura. Rimase a fissare il monitor per ore, rilesse quel rigo un infinità di volte: "la sua richiesta è stata accettata"! Si sentì tornare alla vita!

Roberto non fu dello stesso parere, andò su tutte le furie, ma Alessandra questa volta era decisa, le occorreva per non morire dentro, si ripeteva che per amore i sacrifici si fanno.
Ma non fu così... il loro amore era al capolinea.

Nei giorni prima della partenza, Alessandra sperava ancora in un ripensamento, anche quella mattina uscendo di casa sperava di trovarlo davanti al portone pronto a chiederle scusa, che per il suo amore avrebbe fatto qualsiasi cosa, da inguaribile romatica ci sperava, aprì il portone con il cuore fermo in gola ma non ci fu nessun "e vissero felici e contenti"

Un colpo di vento le scompigliò i lunghi riccioli ramati che a fatica riusciva a tner fermi con le mani, le ciocche le finivano davanti ai suoi grandi occhi verdi inumiditi dal pianto.

"Paritire è un pò morire" - quanto era vero!!

Si strinse infreddolita nel suo lungo cappotto grigio fumo, tirò fuori un sospiro per scacciare quel velo di tristezza, prese il manici del suo trolley, diede un ultima occhiata alla sua città adagiata sull'Arno e si incamminò silenziosa alla ricerca di un taxi per l'aereoporto.

Salita sulla vettura fu subito rapita dalle note di una canzone che continuava a ripetere "...she's out of my life, she's out of my life".... si fermò a riflettere - "...OUT OF MY LIFE.... fuori dalla mia vita..." - abbozzò un sorriso per quanto fosse vero quello stralcio di frase, delle volte il destino lascia indizi che non sappiamo o non vogliamo cogliere, ma questo Ale l'avrebbe capito solo in seguito.

Accompagnata dalla voce di Michael Jackson, Alessandra si lasciò Firenze e la sua vita passata alle spalle.

....... continua (forse)

Siete anora vivi? spero di non avervvi annoiato troppo!
alla prossima

baci
Lu

Michael's fan
00sabato 20 marzo 2010 17:16
Altro che massacrarti, è bellissima!
Devo dire che quando ho visto il titolo mi sono scese le lacrimaeagl'occhi!
marty.jackson
00sabato 20 marzo 2010 17:18
bella mi piace come scrivi continua,ti prego!! [SM=g27811]
Anto (girl on the line)
00sabato 20 marzo 2010 17:35
Oooooooooooooooh ma che bello,una nuova fan fiction!!!!!E a giudicare dal primo capitolo,interessantissimo,si prospetterà una bella storia!!!
Non vedo l'ora di leggere il seguito!!!!
[SM=x47938]
Fr@ncy=)
00sabato 20 marzo 2010 19:03
wow, si preannuncia una bellissima ff [SM=g27811]
continua così [SM=g27823] [SM=x47932]
Allyss
00sabato 20 marzo 2010 19:04
ma come??? .....continua (forse)?

togli il forseeeee.....subito!!!:-)))))))) è bellissima...l'inizio promette davvero bene quindi, ti prego, posta ancora..^^
DangerousLucy
00sabato 20 marzo 2010 20:46
Grazie tesorine, per la pietà dimostrata!!! ehehehe
ok magari domani metto il secondo capitolo e vediamo cosa succede!!! magari un incontro....

kiss kiss

Lu
Allyss
00sabato 20 marzo 2010 20:59
Re:
DangerousLucy, 20/03/2010 20.46:

Grazie tesorine, per la pietà dimostrata!!! ehehehe
ok magari domani metto il secondo capitolo e vediamo cosa succede!!! magari un incontro....

kiss kiss

Lu




[SM=x47990] evvai....già non vedo l'ora di essere a domani.... :-p
michaelina96@
00sabato 20 marzo 2010 21:37
bellissima,già mi piace!!!
sei davvero brava a scrivere complimenti!
Chiar@95
00sabato 20 marzo 2010 22:10
Ma come puoi annoiarci,le ultime frasi sono fantastiche.
Continua!.
Brava.
(angel66)
00sabato 20 marzo 2010 23:38
brava, bella continua
BEAT IT 81
00domenica 21 marzo 2010 02:14
Ma che "forse"...continua!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! L'inizio promette davvero bene e io sono stra curiosa di leggere il seguito ;-))))). Brava!!!!!!!!!
(dirtydiana85)
00domenica 21 marzo 2010 14:05
Ma siamo impazziti?! Cioè tu scrivi così e hai anche il coraggio di dire che annoi?! Ma ma ma..io non so come sgridarti, non so cosa dire, se non che DEVI postare il seguito di questo racconto che non è interessante..di più!!
E scusa se me ne sono accorta solo adesso ma sono un pò rimbambita..
un abbraccio [SM=x47938]
DangerousLucy
00domenica 21 marzo 2010 15:29
WOW!!! ragazze grazie sono commossa [SM=x47964] [SM=x47984]

Mi fa piacere sapere che il mio racconto è stato di vostro gradimento, non me l'aspettavo, perchè sono molto scettica sulle cose che faccio, ho la casa piena di disegni, poesie e racconti che non faccio mai leggere ne vedere a nessuno per paura che non piacciano!!! qui ho trovato la sfida giusta per mettermi alla prova!!

grazie ancora e a dopo per il secondo capitolo!
DangerousLucy
00domenica 21 marzo 2010 17:16
Come vi avevo preannunciato il secondo capitolo è pronto!
Auguro a tutti buona lettura! [SM=g27823]

Capitolo 2

- Signorina mi scusi, signorina ….. dovrebbe prepararsi siamo pronti per l’atterraggio!
Alessandra a fatica aprì gli occhi sotto l’insistenza della hostess, a stento riuscì a ringraziarla, si sentiva addosso un peso enorme frutto di una giornata intensa dal punto di vista emotivo.
“Ci siamo” – pensò. Dopo ore di volo, sotto di lei c’era la California. Cercò di sgranchire le gambe costrette ad una lunga inattività, controllò che il trucco fosse a posto, si diede una sistemata ai capelli ed era pronta. Sentiva un formicolio allo stomaco, era tesa, si chiedeva cosa l’aspettasse li fuori, come sarebbe stata la sua vita ora, se fosse stata capace di districarsi nel caos di Los Angeles, ma cercò di scacciare le ansie infondendosi sicurezza. “OK Ale, calma, affronteremo un problema alla volta. Qualcuno ha detto che tutto ciò che non ti uccide ti fortifica e ne hai già passate tante nella tua vita!”. Aveva perso i genitori in un incidente stradale quando era poco più che adolescente, un anziana zia si prese cura di lei fino ai diciotto anni, il resto era riuscito a costruirselo da sola. Era fiera di se stessa, era una persona mite e compassionevole, nonostante la vita fosse iniziata in salita per lei, i suoi occhi erano vispi e gioiosi ed il sorriso sempre pronto ad illuminarle il viso e che la rendevano subito simpatica agli occhi degli sconosciuti. Delle volte si sentiva insicura, ma non lo mostrava mai agli altri, cercava di nascondere le sue paure con l’ironia, il suo era un animo molto sensibile, avvertiva la sofferenza ed il disagio di chi le stava accanto senza aver bisogno che ne parlassero, era convinta che gli occhi fossero lo specchio dell’anima.

Finalmente la fase di atterraggio era conclusa, tutti i passeggeri erano in fermento, spinti dal desiderio di toccare terra e riprendere le loro attività. Tutti tranne Ale, rimase seduta ancora un po’ osservando gli altri scendere. Amava osservare la gente, cercava di capire che tipo di persone fossero dai loro atteggiamenti, dal loro abbigliamento. Il suo sguardo si posò sul viso paffuto e roseo di una bimbetta che la guardava incuriosita. La piccola alzò la sua manina e la salutò, Ale le sorrise, adorava gli occhi innocenti dei bambini.
“Chissà chi li sta aspettando fuori? Quanto vorrei ci fosse qualcuno ad attendere anche me! – pensò malinconica -“Su Ale, non ci dobbiamo abbattere, come disse Rossella in “Via col vento”: domani è un altro giorno!” – spinta da questa auto iniezione di coraggio, si alzò energicamente dal suo posto urtando clamorosamente lo scomparto portabagagli. “Ohi! Che botta!! Cominciamo bene l’avventura americana” – esclamò massaggiandosi la testa – “cambio paese e fuso orario ma la sfiga mi trova sempre!- sorrise tra se e se orami rassegnata alla sua goffaggine!

Si affacciò dal portellone dell’aereo per scendere e fu investita dall’afa. Il caldo umido della California quel giorno stava dando il meglio di se. Ale veniva dal freddo dell’inverno italiano e non era certo preparata a quella temperatura, fu felice di essersi cambiata in volo. Dall’alto delle scalette dell’aereo cercò di scorgere il paesaggio in lontananza, ma non ci riuscì, una foschia spessa ed opprimente offuscava la visuale. Rimpianse le verdi e fresche colline fiesolane dalla quale si poteva ammirare Firenze in tutto il suo splendore, magari a maggio, quando il sole comincia ad imbiondire i campi di grano e a riscaldare i rossi tetti fiorentini ed una leggera brezza accarezza i folti prati d’erba. Primo pensiero nostalgico.

Sbrigate le innumerevoli pratiche doganali, Ale si ritrovò nell’immenso spazio per il ritiro bagaglio, l’altoparlante annunciava continuamente l’arrivo di nuovi voli, ma lei faceva fatica a capire dato lo slang rapido degli annunci, pensò che avrebbe dovuto fare molta pratica con il suo inglese. Camminava verso il nastro dei bagagli senza smettere un attimo di guardarsi intorno, era tutto cosi diverso e nuovo, i viaggiatori si muovevano freneticamente, era tutto così …. veloce. Si sentiva come il topolino protagonista del cartone “Fievel sbarca in America”, piccola e sperduta nel nuovo mondo. Sul nastro iniziarono a girare i primi bagagli, quell’operazione metteva sempre un po’ di agitazione in Ale, memore del suo primo viaggio in aereo dove gli venne smarrita la valigia e passò giorni al telefono litigando con la compagnia aerea per riavere le sue cose. Per cui ogni volta che vedeva spuntare il suo bagaglio sul nastro si sentiva sollevata! Finalmente poteva lasciare quel posto così caotico, desiderava soltanto arrivare in albergo e farsi una doccia. Pensava proprio a questo mentre si avviava verso l’uscita. All’improvviso fu travolta da una folla di gente che la fece rovinare a terra malamente. Aveva ancora lo sguardo basso verso il pavimento e la mente che si chiedeva cosa diavolo stesse accadendo, quando sotto i suoi occhi apparve una grande mano maschile, dalle dita lunghe e affusolate, con un piccolo bracciale di filo rosso legato al polso. Nemmeno il tempo di realizzare, una voce gentile e delicata le chiese: “Are you OK?”
Non ebbe il tempo di guardare chi fosse a rivolgerle quella frase che nella sua mente era già partito un ritornello: “Are you Ok? Are you Ok Annie?”Alzò piano lo sguardo verso quello sconosciuto che gentilmente le offriva la mano per aiutarla a rialzarsi e si trovò di fronte un sorriso che la lasciò senza fiato, di una bellezza abbagliante, due grandi occhi neri, profondi, dolci e malinconici al tempo stesso, dei riccioli neri sfuggivano da sotto un cappello scuro e gli ricadevano con naturalezza sul suo volto ben delineato!
Non riusciva a crederci… Michael Jackson!

Non rispose, era rapita dai suoi occhi, pose la sua mano su quella di lui, il tocco fu una scossa che le attraversò il corpo, la sua mano così morbida, il suo sorriso così rassicurante, le parole le morirono sulle labbra e mentre lui la tirava verso di se aiutandola a rialzarsi, Alessandra fece la cosa che le veniva più naturale …. Sorridere!

“Smile
Though your heart is aching
Smile
Even though it’s breaking
When there are clouds in the sky
You’ll get by
If you smile……”



....... continua

al prossimo cap.

buona serata
Lu
Michael's fan
00domenica 21 marzo 2010 17:31
Mamma mia...continua. Si preannuncia molto interessante
Anto (girl on the line)
00domenica 21 marzo 2010 17:37
Ma che bel capitolo!!!!Brava Lu,mi è piaciuto moltissimo!!Attendo impaziente il seguito! [SM=x47938]
Allyss
00domenica 21 marzo 2010 20:30
Lucy!!!!!!!!!.....E' bellissimo!! e tu non volevi postarlo??? mannaggia....
che incontro davvero mozzafiato....
i miei complimenti, scrivi benissimo...il tuo racconto si "beve" come fosse acqua naturale...piacevole, scorrevole, fluido e mooolto mooolto interessante...
continua, pliiiiiis... ;-)))))
lallamj
00domenica 21 marzo 2010 20:36
oddio lucy!!!!!!
ma come scrivi bene!!!!
complimenti!!!
BEAT IT 81
00domenica 21 marzo 2010 21:13
Lucy bravissima!!!!!!! L'incontro è stupendo, davvero mozzafiato, ti prego continua presto. baci
michaelina96@
00domenica 21 marzo 2010 21:57
lucy sei davvero bravissima!che bello ha incontrato michael!già vorrei leggere il seguito!bellissimo!!!
DangerousLucy
00lunedì 22 marzo 2010 07:00
grazie di cuore ragazze!! come sempre gentilissime!!!! Mi fa piacere che il mio racconto risulti scorrevole e da "bere", magari adesso vi faccio aumentare un pò la sete prima di postare il terzo! [SM=x47954] [SM=g27828]

Auguro a tutti voi un buon inizio settimana!!! forza pigrone giù dal letto!!!!

[SM=g27838] baci

Lu

Ps spero di scrivere il terzo appena posso, lavoro permettendo!
Fr@ncy=)
00lunedì 22 marzo 2010 10:31
wow, bellissimo capitolo!!!
scrivi veramente benissimo, e mi stai facendo venire una voglia pazzesca di andre a Firenze!!=))
Allyss
00lunedì 22 marzo 2010 17:43
Re:
DangerousLucy, 22/03/2010 7.00:

grazie di cuore ragazze!! come sempre gentilissime!!!! Mi fa piacere che il mio racconto risulti scorrevole e da "bere", magari adesso vi faccio aumentare un pò la sete prima di postare il terzo! [SM=x47954] [SM=g27828]

Auguro a tutti voi un buon inizio settimana!!! forza pigrone giù dal letto!!!!

[SM=g27838] baci

Lu

Ps spero di scrivere il terzo appena posso, lavoro permettendo!




mannaggia a me e alle mie "metafore"..... [SM=x47954] [SM=x47954]

ok, il lavoro....ma non farci morire di sete, però...pliiiiiiis
DangerousLucy
00martedì 23 marzo 2010 12:24
Mie care lettrici pazientate!!! nel pomeriggio o al massimo in serata posto il 3 cap!!! Non vi ho fatto patire troppo vero la sete vero??


a più tardi

Lu
Fr@ncy=)
00martedì 23 marzo 2010 12:59
siiiiiii!!!!!!!non vedo l'ora che arrivi il pomeriggio!!!!
BEAT IT 81
00martedì 23 marzo 2010 14:56
Speriamo Lucy tu riesca a postare nel pomeriggio, xè stasera nn ci sono e nn voglio perdermi il capitolo nuovo ;-))))) .Baci
DangerousLucy
00martedì 23 marzo 2010 18:13
Ciao carissime, come promesso ecco il Cap3!

buona lettura!

Per Ale non esisteva più nulla intorno a se, non si accorse neanche dei fotografi che continuavano a scattare foto, per quel breve in cui si trovarono occhi negli occhi, nella sua mente c’era solo lui. E ne fu sorpresa. I suoi occhi erano così profondi, riusciva a leggerli come un libro aperto, ci vedeva il suo bisogno d’amore e per un attimo dimenticò di avere di fronte la grande star, ma c’era un rgazzo dal cuore ferito, con un disperato bisogno di essere compreso. Sentiva il tepore della sua mano sulla sua e quel calore gli entrò sotto la pelle, nelle vene…. fino al cuore.
Michael la osservava incuriosito e sorpreso, lei era così dolce e composta, nessuna scena isterica, nessun tentativo di saltargli al collo, dischiuse le labbra come se volesse dirle qualcosa, ma una delle sue guardie del corpo gli fece cenno di andare.
- Presto Mr. Jackson, bisogna andare – lo prese sottobraccio e lo allontanò.
Alessandra sentì la presa alla sua mano allentarsi, le dita di Michael scivolarono sulle sue come se volessero trattenere il contatto fino all’ultimo istante, fino a lasciarla andare per sempre.

“Whatever happens don’t let go of my hand…”

Michael si allontanò non senza voltarsi a guardarla ancora una volta, seguito da una folla chiassosa di fans e paparazzi.
Ale rimase li ferma ed impietrita, la sua mano tremava, aveva ancora la sensazione di sentire il suo tepore sulla pelle, come se l’avesse marchiata a fuoco. Era una sensazione così strana, come se un colpo di vento caldo avesse soffiato sul suo cuore liberandolo dalla polvere accumulata negli anni ed il suo cuore era di nuovo rosso, vivo e pulsante.

Con la testa appoggiata al finestrino del suo SUV, Michael se ne stava in silenzio a pensare a quell’incontro inaspettato: “Perché ho sentito nella mia mente suonare Smile? Ho visto milioni di sorrisi in tutto il mondo, di tutte le razze, perché solo quello di questa ragazza è stata musica nella mia mente? non ho avuto modo di sapere chi fosse, non so nemmeno se fosse in arrivo o in partenza! Bisogna sempre andare, andare…si ma dove? andare senza una meta, delle volte mi sento 80 anni sulle spalle, come se avessi vissuto più del doppio della mia età, mentre desidero solo fermarmi ed essere normale, un uomo normale che ha incontrato una ragazza e con la quale avrebbe voluto bere un caffè e scambiare due parole. Ma io non posso essere un uomo normale, chiuso nella mia gabbia d’oro, d’oro ma pur sempre una gabbia!” – si guardò la mano ancora assorto nei suoi pensieri – “she’s out of my hands”, è fuori dalle mie mani e non la rivedrò più!

Nel tratto tra l’aeroporto l’ hotel, Ale ebbe modo di vedere un perzzo della California, a partire dalla famosa autostrada a 7 corsie sempre affollatissima, che aveva visto e rivisto in inseguimeti mozzafiato nei telefilm della sua infanzia, la collina con la celebre scritta HOLLYWOOD, lo skyline di Los Angeles in lontananza, era tutto così grande in America, dai grattacieli, alle Boulevard, alle palme altissime che costeggiavano le vie delle zone residenziali. Ma tutto questo aveva preso un posto secondario nella sua mente, il suo pensiero non poteva non tornare a Michael Jackson. Si chiedeva se fosse possibile aver provato tante emozioni in un frangente. Possibile che il destino le aveva messo quell’uomo davanti a sconvolgerle i sensi per poi portarselo via senza potergli dire una parola? – “Lo rivedrò mai?… ma come ci speri Ale!!! le star frequentano i locali alla moda, non lo incontrerai certo in un MacDonalds” – poi il suo pensiero andò a Chiara la sua migliore amica – Oh mio Dio! se Chiara lo sapesse morirebbe d’invidia!!”– pensare all’espressione della sua amica la fece sorridere – “poverina lei è fan di Michael da sempre, avrebbe dovuto incontrarlo lei! Quanto avremmo riso se fossimo state insieme oggi!!!”

Dopo essere finalmente arrivata in hotel fu felice di constatare che non era poi così male. La sua stanza era modesta e pulita e già il fatto di non aver trovato la sagoma del cadavere per terra e la luce rossa intermittente dell’insegna davanti alla sua finestra, classica scena di film gialli, la rincuorò! Dopotutto non poteva permettersi il Ritz!!! Si tolse gli abiti e si infilò sotto la doccia. Sentire l’acqua calda che le scivolava addosso fu come rinascere! Sentiva i suoi pensieri evaporare insieme al vapore dell’acqua, fino a lasciare la mente vuota. Chiuse gli occhi e si fece scorrere l’acqua sul viso, come una calda carezza. Ma dal buio della sua mente, all’improvviso, i suoi dolci occhi tornarono a scrutarla, unno sguardo così intensi da sentirsi ancora osservata. Aprì gli occhi di scatto, non riusciva proprio a toglierselo dalla testa. Uscì dalla doccia e si butto sfinita sl letto, pensò di nuovo a lui, a quanti particolari riusciva a ricordare nonostante l’incontro fosse stato brevissimo. Le piaceva com’era vestito, in abito scuro gessato, con l’immancabile fascetta bianca al braccio destro, non si vedevano i suoi calzini e questo la fece sorridere – “Non andrà mica sempre in giro con i calzini in vista?!!! ma quanto era bello!!!!” – sbadigliò, la stanchezza prese il sopravvento, i suoi pensieri si annebbiarono fino a lasciar posto ai sogni.

Era giunto a Neverland che era già buio, dopo aver sbrigato alcune faccende a Los Angeles. La servitù era ancora inpiedi pronta a soddisfare ogni suo desiderio.
- Le preparo qualcosa da mangiare Mr. Jackson?
- No, la ringrazio Louise, prendo solo del succo d’arancia. Mi ha cercato qualcuno della mia famiglia?
- No Mr. Jackson, solo Mrs. Liz Tylor
- Cara e dolce Liz - sospirò Michael facendo trapelare la delusione di non aver ricevuto chiamate dalla sua famiglia. Con il bicchiere di succo d’arancia tra le mani, uscì in giardino, si tirò su i pantaloni fino alle ginocchia e si sedette a bordo piscina con i piedi in acqua. Era una notte così silenziosa a Neverland, la luna era una piccola fessura luminosa nel buio del cielo, Michael la guardò pensando che fosse uno spiraglio di luce che usciva da una porta socchiusa, un posto magico, magari la via per l’Isola che non c’é. Sorseggiò il suo succo, mentre con i piedi agitava piano l’acqua della piscina. Il gorgoglio dell’acqua era un suono piacevole, rilassante. Lui si sentiva teso, era in giro con il tour da troppo ormai, aveva bisogno di staccare e Neverland era il suo rifugio.
“Mi sento così solo ed inquieto stasera, solo con le mie amiche stelle. Tremo al pensiero di un mondo senza stelle. Intorno alla terra l’aria è così sporca e le luci urbane così potenti che gli uomini non riescono più a vederle, un cielo buio e vuoto, che tristezza. Chissà se lei è ancora sotto il mio stesso cielo stanotte? vorrei rivederla e risentire il suo sorriso diventare musica” – si mise a cantare piano qualche strofa di Smile, poi proseguì il suo pensiero. – “So che non dormirò stanotte, dovrò ricorrere ancora a quelle maledette pillole, stanotte ne ho bisogno, devo riposare! Se solo ci fosse qualcuno che mi impedisse di prenderle!!! Che mi cullasse fino ad accompagnarmi nei sogni… ma non c’è nessuno con me….” – rientrò in casa, si sedette sul letto, prese in mano un paio di pillole, le guardò con disprezzo e odio, ma alla fine le buttò giù con un sorso di succo d’arancia. Piano piano la sua mente fu libera dal pensieri, non sentì più il peso dell’anima e fu come essere risucchiati in un buco nero.

“ Relax
This won't hurt you
Before I put it in
Close your eyes and count to ten
Don't cry
I won't convert you
There's no need to dismay
Close your eyes and drift away

Demerol
Demerol
Oh God he's taking demerol
Demerol
Demerol
Oh God he's taking demerol

He's tried
Hard to convince her
To be over what he had
Today he wants it twice as bad
Don't cry
I won't resent you
Yesterday you had his trust
Today he's taking twice as much

Demerol
Demerol
Oh God he's taking demerol
Hee-hee-hee
Demerol
Demerol
Oh my Oh God it's Demerol”

Fr@ncy=)
00martedì 23 marzo 2010 18:39
o madonnina santa!!!!
è assurdamente bellissimo!
scrivi pazzescamente, adoro la parte con i pensieri di michael, anche se è tremendamente triste... [SM=g27813]
non trovo gli aggettivi...superbo?affascinante?incredibile?pazzesco???
ok...adesso mi calmo...camomilla!!!!!
(comunque se non si è capito, mi è piaciuto un sacco!!)continua così! [SM=g27823]
Anto (girl on the line)
00martedì 23 marzo 2010 19:07
Che triste la fine di questo capitolo... [SM=g27813] [SM=g27813]
Cmq mi piace molto come scrivi,continua al più presto!!!
Un bacio [SM=g27838]
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