Spostiamo un attimo l'attenzione da processi e gossip:
Peter Guber è un produttore cinematografico statunitense. E' direttore di produzione, presidente e fondatore dello studio cinematografico Mandalay Pictures. Insomma un personaggione!
E ci racconta (letteralmente, nel link c'è anche il video, io ho tradotto la trascrizione
) dei suoi scambi di opinioni con MJ sul cinema e della (leggermente macabra oserei dire, ma che ha entusiasmato lo "studente") lezione che quest'ultimo gli ha dato sul dramma... vabbè, leggete e poi mi dite
Peter Guber descrive come Michael Jackson gli ha insegnato una lezione sulla narrazione utilizzando un topo e il suo boa constrictor "Muscles".
Domanda: Michael Jackson ti ha raccontato una storia significativa una volta, vero?
Peter Guber: Michael Jackson era una persona incredibile, in ogni senso della parola. Imparava facilmente qualsiasi cosa che fosse interessante, creativa. E si intendeva di storia, di dramma, di narrativa. Non sapevo che si intendesse di tutto questo. E chiamava a casa mia e "Ciao Peter, c'è Peter?" e lui voleva lavorare nel cinema, davvero voleva lavorare nel cinema.
Andai a casa sua e stavamo andando a pranzo quando gli dissi, quindi vuoi fare film. Perché vuoi fare film? E lui disse: "Io li amo. Mi piace guardarli, mi piace vederli, amo l'intera personalità di ciò che possono fare con un essere umano." Oh, grande, grande, grande. Ma cosa ne sai del dramma?" Mi guardò, sollevò la testa e fa: "Lascia che ti racconti una storia."
Possiamo sapere che una cosa succede, ma il dramma è sapere quando e come succede. Mi accompagnò al piano di sopra. E fuori della sua camera da letto c'era questo grande terrario di vetro, e dentro c'era questo boa constrictor. Questo serpente. Questo serpente gigante. Questo serpente gigante. Lui dice: "Ecco Muscles." Aveva chiamato il suo serpente Muscles. E io: "Va bene." E lui dice: "Vedi accadere qualcosa là?" E io: "No, Muscles sta, tipo, immobile..." "Sì, vai laggiù nell'angolo laggiù, c'è questo piccolo topo bianco vivo." "E' agitato, sta tremando. Mio Dio. Perché sta tremando?" Lui disse: "Beh, noi nutriamo Muscles con topi vivi. Questa è l'unica cosa che mangia." Sì, così. Dissi: "Allora, qual è il dramma?" "Esattamente questo. Non sappiamo esattamente quando, neanche il topo. E non sappiamo esattamente come. Ma sappiamo che succederà. Il dramma sta guardando quando e come svolgersi, questa è la chiave".
Mi raccontò una storia che dimostrava perfettamente che aveva compreso che non si tratta solo di un inizio, una metà e una fine, è il processo tra l'inizio e la fine. E questo è il dramma. Questo è il dramma della nostra vita. E così ho capito, ecco una persona che mi ha mostrato l'ingrediente segreto del successo in un modo che non avevo mai visto prima. Che non avevo davvero, capite, appreso prima. Mi ha mostrato gli attrezzi del mestiere, anche se lo stavo facendo (quel mestiere).
Devo aver raccontato questa storia 50 volte, questo è il potere di una storia. Quanto più la si dice, più riecheggia, vive, è uno strumento di potere. Non è solo informazione. Se hai detto, sì, lo so come si fa un film o sì, lo so come si racconta una storia o qui c'è una storia, c'era una volta. No. Lui era in grado di metabolizzarla a non essere la storia in sé, ma a suggerire come la storia funzionava.
bigthink.com/videos/the-king-of-pop-and-suspense