Il processo a Conrad Murray, una pillola amara da ingoiare

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4everMJJ
00giovedì 27 gennaio 2011 15:00
Articolo del 26/01/2011 di Matt Semino


Penso ricorderete tutti l'avvocato Matt Semino, autore di un bellissimo articolo dopo la morte di MJ (lo potete leggere a questo link mjj.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8739110 ).

Semino in questo articolo ha espresso il suo parere sull'operato di Murray e sulle probabili conseguenze sulla società del suo processo.
Se non è la sezione giusta spostate pure e abbiate pazienza.



Matt Semino, 26/01/2011
Procuratore legale e analista


Preparatevi. Sta iniziando di nuovo. Il palco è stato preparato per un altro dramma giuridico con il Re del Pop. Il dottor Conrad Murray, medico personale di Michael Jackson, è stato rinviato a giudizio martedì mattina dalla Los Angeles Superior Court. Affermando: "Vostro onore, io sono un uomo innocente", Murray si è dichiarato non colpevole delle accuse di omicidio colposo in relazione alla morte della star. La selezione della giuria per il suo processo inizierà il 28 marzo. Se condannato, il chiacchierato medico potrebbe affrontare un massimo di quattro anni di carcere.

Possiamo sopportare di vedere Michael Jackson essere dissezionato ancora una volta nella corte dell'opinione pubblica? Fortunatamente, a differenza dei casi di molestie su bambini, ci sono questioni sociali che possiamo prevedere saranno rivolte ad un processo al dottor Conrad Murray. Argomenti che hanno il potenziale di generare un utile discorso politico (si intende che ha influenza sulla società, ndt).

Michael Jackson sarà ora presentato dal pubblico ministero come la vittima piuttosto che il carnefice. Questo processo si svolgerà senza che la star debba difendere le sue azioni personali o le predilezioni percepite. Invece, l'attenzione sarà concentrata sul Dr. Murray, l'uomo che era al corrente dell'esclusiva vita quotidiana di Jackson che porta al momento preciso della sua morte. Gli avvocati di Murray dovranno spiegare cosa è accaduto esattamente il 25 giugno 2009. Perché Michael Jackson è morto e chi era responsabile? La situazione è capovolta, non per una vendetta proposta da "pazzi" fan di Jackson, ma perché la legge è in cerca della verità in cui è avvenuta l'ingiustizia.

Sicura di sé e alla ricerca di un processo veloce, la squadra di difesa del Dr. Murray ha già iniziato a disegnare il proprio ritratto di Michael Jackson. Com'era prevedibile essi sostengono che era un esigente pop star dipendente dai medicinali, che era malato, suicida e infine responsabile del suo destino. Inevitabilmente, alcuni media si approprieranno di questa caratterizzazione con storie che confondono il confine tra giornalismo onesto e sensazionalismo da tabloid. Certo, alcuni sostengono che ogni essere umano, tra cui Jackson, dovrebbe essere considerato responsabile per le proprie scelte personali, le proprie azioni e persino la propria morte. Ma andiamo! Non inganniamo noi stessi credendo che il mantra sia davvero il punto cruciale di questa debacle.

Mentre ci sono molti attori in questa storia, la tragedia di Michael Jackson è soprattutto un racconto delle abissali scelte etiche, del disastroso giudizio professionale e delle orrende pratiche mediche di un custode di fiducia. Il dottor Conrad Murray ha sfruttato le falle nel sistema, ha chiuso un occhio, è diventato sciatto, ha cercato di coprire i propri errori e alla fine è stato preso. Certamente sarebbe potuta finire diversamente.

Dando a Murray il beneficio del dubbio, forse stava lavorando nel posto sbagliato, al momento sbagliato e con l'uomo sbagliato. Il denaro e il fascino di Hollywood forse erano troppo seducenti per lui per resistere. La reputazione Dr. Murray, i suoi mezzi di sussistenza e la sua carriera ora sono in sospeso. Anche se sarà assolto, quanto avrà dolorosamente imparato è che quando si gioca distrattamente con un furioso incendio, è garantito che ci si brucia.

Assunto nel 2009 dal promotore di concerti AEG per fare da medico personale a Michael Jackson, a Murray veniva pagata la somma esorbitante di 150.000 dollari al mese per la sua posizione. Era stato incaricato di prendersi cura della star e di garantire che Jackson fosse abbastanza in salute per partecipare a prove rigorose mentre si preparava per il tour di ritorno. Quella primavera, Murray ha prontamente chiuso i suoi studi medici a Houston e a Las Vegas e si è trasferito a Los Angeles per prendersi cura della leggenda della musica praticamente a tempo pieno presso la sua villa in affitto di Holmby Hills. Questo alla fine si è rivelato un rapporto medico-paziente altamente distruttivo.

L'ufficio del coroner della contea di Los Angeles ha stabilito che Michael Jackson è morto di avvelenamento acuto da propofol. Un potente anestetico chirurgico, che deve essere somministrato solo in ospedale, il propofol veniva dato a Jackson nella sua casa come un aiuto per combattere l'insonnia cronica. Il dottor Murray ha affermato che egli non era a conoscenza dell'utilizzo del propofol da parte di Jackson prima di accettare l'incarico e che alla fine era preoccupato che la star stesse diventando dipendente dal medicinale.

Nonostante l'evidente pericolo e contro il suo giudizio professionale, Murray ha continuato a somministrare il propofol a Jackson regolarmente durante i due mesi precedenti e il giorno della sua morte. Avrebbe lasciato incustodito Jackson sotto l'influenza del medicinale quella mattina fatidica, non è riuscito a rianimare la star correttamente quando ha smesso di respirare e quindi ha ritardato la chiamata al 911, il tutto mentre cercava di nascondere le prove. Quando l'aiuto finalmente è arrivato, Murray non ha informato i medici di aver dato il propofol a Jackson. Negligenza?

Secondo le testimonianze dell'udienza preliminare di Murray, il medico ha anche superato chiari confini etici in una serie di occasioni durante il periodo di tempo in cui si prendeva cura della star. Da tali testimonianze è emerso che Murray ha impiegato tattiche di dichiarazioni palesemente false per ottenere quantità eccessive di sedativi, propofol e altri, da una farmacia di Las Vegas per l'utilizzo su Michael Jackson. Grandi quantità di questi farmaci sono stati successivamente trovati in casa di Jackson dopo la sua morte. Frode?

Se il dottor Murray credeva che Michael Jackson stesse diventando un tossicodipendente, perché ha continuato a somministrare farmaci potenzialmente dannosi e che danno dipendenza? Se il dottor Murray era così preoccupato per il benessere di Jackson, perché non ha fattivamente cercato aiuto da parte dei familiari o degli agenti perché potessero intervenire? Perché il dottor Murray semplicemente non si è licenziato come medico di Michael Jackson? Che Jackson chiedesse o meno il propofol, il suo "latte", è irrilevante in questo caso. Il dottor Conrad Murray, un medico con licenza in tre stati, non avrebbe mai dovuto dare il medicinale a Michael Jackson.

La questione se Murray sia stato negligente nella somministrazione del propofol all'icona del pop sarà il tema centrale del diritto in questo caso. Tuttavia, questa saga si estende ben oltre l'universo dei nomi esoterici dei farmaci, delle prove tecniche mediche e delle interpretazioni strette del diritto. Il fulcro è una rappresentazione di moralità matura con classici temi shakespeariani. I narcotici "denaro e potere", in combinazione con la brama per celebrità e fama, hanno guidato un membro una volta rispettato della comunità medica a violare le sue responsabilità verso il suo paziente, la sua professione e, in definitiva la società. Come è potuto succedere?

Raggiungere il nocciolo del caso del Dr. Conrad Murray sarà un affare da capogiro. Durante esso, però, sarà possibile dare alla luce un precedente che sarà un gioiello. Colpevole o non colpevole, è molto discutibile che la giustizia emotiva sarà mai servita alle milioni di persone che la cercano.

Quale può essere il risultato certo di un processo al dottor Murray è che il sistema giuridico, l'establishment medico e il pubblico inizieranno a rispondere ad alcune pressanti questioni politiche. Quali sono i parametri accettabili del rapporto privato medico-paziente? Come può il traffico fraudolento di farmaci potenzialmente letali essere fermato? Attraverso quali meccanismi istituzionali possono essere attuati in maniera efficace standard di deontologia professionale e pratica medica? Michael Jackson avrebbe indubbiamente voluto che da questa tempesta imperfetta venisse fuori un elemento di umanità e di cambiamento sociale positivo. Questo è il suo semplice potenziale.

www.huffingtonpost.com/matt-semino/dr-conrad-murray-trial-a-_b_814...

ladythriller
00giovedì 27 gennaio 2011 15:12
Grazie, preziosissima Cri [SM=g27838]
Come ho più volte detto, essendo figlia di medico (e conoscendo bene ciò di cui parlo), la responsabilità è sempre del medico, anche se il paziente si chiama Michael Jackson, è ricco e ti implora.
Murray ha sbagliato per diversi motivi. Andare prima in bagno e poi somministrargli il propofol era un pensiero troppo acuto per lui? Tempo fa ho postato un video in cui si vede come deve essere sommministrato il Propofol. Forse qualcuno ha pensato si trattasse di voyeurismo ma l'ho fatto per dire che il medico dopo aver somministrato il farmaco non può permettersi di allontanarsi neanche per 5 secondi perchè il paziente smette di respirare.
Speriamo che la gente "illuminata" come questo Semino possa convincere chi ancora,anche tra i fan, ritiene Michael responsabile della sua sventura.
rossijack
00giovedì 27 gennaio 2011 19:56
"Quali sono i parametri accettabili del rapporto privato medico-paziente? Come può il traffico fraudolento di farmaci potenzialmente letali essere fermato? Attraverso quali meccanismi istituzionali possono essere attuati in maniera efficace standard di deontologia professionale e pratica medica? Michael Jackson avrebbe indubbiamente voluto che da questa tempesta imperfetta venisse fuori un elemento di umanità e di cambiamento sociale positivo. Questo è il suo semplice potenziale."


Questo ,secono me ,e' il fulcro dell'articolo: i parametri accettabili sono di un rapporto basato sull'etica professionale,che vede il medico adibito alla salvaguardia del paziente e alla sua cura in modi consoni al luogo e alla patologia.
Mi spiace contraddire l'ultimo pensiero del giornalista:MJ,sebbene giustificato dala sofferenza,e'l' ultima persona in questa storia a poter dare insegnamenti sociali,perche'colluso con un medico venduto e distratto.E' la storia in se' che puo' dare l'insegnamento ad ogni medico di seguire il decalogo del giuramento di Ippocrate,che contiene una deontologia professionale alla quale attenersi.Dubito pero' che questo possa avvenire con quelli inclini all'attrazione per il dio danaro.
heidy76
00giovedì 27 gennaio 2011 21:07
Re:
rossijack, 27/01/2011 19.56:

"


Questo ,secono me ,e' il fulcro dell'articolo: i parametri accettabili sono di un rapporto basato sull'etica professionale,che vede il medico adibito alla salvaguardia del paziente e alla sua cura in modi consoni al luogo e alla patologia.
Mi spiace contraddire l'ultimo pensiero del giornalista:MJ,sebbene giustificato dalla sofferenza,e'l' ultima persona in questa storia a poter dare insegnamenti sociali,perche'colluso con un medico venduto e distratto.E' la storia in se' che puo' dare l'insegnamento ad ogni medico di seguire il decalogo del giuramento di Ippocrate,che contiene una deontologia professionale alla quale attenersi.Dubito pero' che questo possa avvenire con quelli inclini all'attrazione per il dio danaro.


[SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]

4everMJJ
00venerdì 28 gennaio 2011 18:36
Re:
rossijack, 27/01/2011 19.56:

"Quali sono i parametri accettabili del rapporto privato medico-paziente? Come può il traffico fraudolento di farmaci potenzialmente letali essere fermato? Attraverso quali meccanismi istituzionali possono essere attuati in maniera efficace standard di deontologia professionale e pratica medica? Michael Jackson avrebbe indubbiamente voluto che da questa tempesta imperfetta venisse fuori un elemento di umanità e di cambiamento sociale positivo. Questo è il suo semplice potenziale."


Questo ,secono me ,e' il fulcro dell'articolo: i parametri accettabili sono di un rapporto basato sull'etica professionale,che vede il medico adibito alla salvaguardia del paziente e alla sua cura in modi consoni al luogo e alla patologia.
Mi spiace contraddire l'ultimo pensiero del giornalista:MJ,sebbene giustificato dala sofferenza,e'l' ultima persona in questa storia a poter dare insegnamenti sociali,perche'colluso con un medico venduto e distratto.E' la storia in se' che puo' dare l'insegnamento ad ogni medico di seguire il decalogo del giuramento di Ippocrate,che contiene una deontologia professionale alla quale attenersi.Dubito pero' che questo possa avvenire con quelli inclini all'attrazione per il dio danaro.




Ma infatti il discorso di Semino è proprio questo: in America quello di MJ non è l'unico caso, purtroppo, di celebrità che muoiono per prescrizioni "allegre" di medicinali, basti pensare a Heath Ledger e Brittany Murphy recentemente o andando indietro nel tempo a Elvis Presley. Il problema della facilità con cui i medici assecondano le richieste dei propri pazienti facoltosi è molto sentito ed è un problema prettamente americano, in Europa la legislazione è molto più severa e non consente ai medici di operare così facilmente e farla franca. Per cui Semino auspica che dal processo di Murray venga fuori un "freno" a una pratica medica così facilona, una legislazione più severa, che indubbiamente non riporterebbe indietro MJ, ma almeno potrebbe evitare in futuro che medici che "curano" le persone facoltose si comportino quasi come "pusher".

"Che Jackson chiedesse o meno il propofol, il suo "latte", è irrilevante in questo caso. Il dottor Conrad Murray, un medico con licenza in tre stati, non avrebbe mai dovuto dare il medicinale a Michael Jackson."

Questo secondo me è il succo del discorso: un medico non deve venire meno alla sua professionalità, neanche se è il paziente a chiedere certe soluzioni e neanche se ha i soldi per pagarsele...


(Miss Piggy)
00venerdì 28 gennaio 2011 18:41
..infatti, ed è poi quello che sosteniamo tutti da sempre.

Ho fatto il compito eh, me lo son stampato e l'ho letto stamattina mentre ero in fila!!
4everMJJ
00venerdì 28 gennaio 2011 18:47
Re:
(Miss Piggy), 28/01/2011 18.41:

..infatti, ed è poi quello che sosteniamo tutti da sempre.

Ho fatto il compito eh, me lo son stampato e l'ho letto stamattina mentre ero in fila!!




Quale? Questo articolo? Eeeeeh, ti manca ancora l'intervista a Getmusic.com, mica vorrai davvero lasciarla per la pensione, chissà se ci toccherà a noi la pensione con questi allegri figuri che ci governano [SM=g27825]

E tornando all'argomento sì, l'unica cosa positiva che può venire fuori da questa vicenda è un cambio della legislazione americana in materia di prescrizione dei farmaci...

(Miss Piggy)
00venerdì 28 gennaio 2011 18:53
Fai poco la spiritosa, mi manca ben altro che l'articolo di Getmusic..magari fosse solo quello!!
FLY67.
00venerdì 28 gennaio 2011 19:43
Re:
ladythriller, 27/01/2011 15.12:

Grazie, preziosissima Cri [SM=g27838]
Come ho più volte detto, essendo figlia di medico (e conoscendo bene ciò di cui parlo), la responsabilità è sempre del medico, anche se il paziente si chiama Michael Jackson, è ricco e ti implora. Murray ha sbagliato per diversi motivi. Andare prima in bagno e poi somministrargli il propofol era un pensiero troppo acuto per lui? Tempo fa ho postato un video in cui si vede come deve essere sommministrato il Propofol. Forse qualcuno ha pensato si trattasse di voyeurismo ma l'ho fatto per dire che il medico dopo aver somministrato il farmaco non può permettersi di allontanarsi neanche per 5 secondi perchè il paziente smette di respirare.
Speriamo che la gente "illuminata" come questo Semino possa convincere chi ancora,anche tra i fan, ritiene Michael responsabile della sua sventura.




[SM=g27811] QUOTO!
tagea
00venerdì 28 gennaio 2011 20:31
Grazie Cri, utilissima come sempre!
meryna81
00venerdì 28 gennaio 2011 21:04
Davvero un bell'articolo. Grazie Cri!
derber
00venerdì 28 gennaio 2011 21:21
Re: Re:
4everMJJ, 28/01/2011 18.36:




Ma infatti il discorso di Semino è proprio questo: in America quello di MJ non è l'unico caso, purtroppo, di celebrità che muoiono per prescrizioni "allegre" di medicinali, basti pensare a Heath Ledger e Brittany Murphy recentemente o andando indietro nel tempo a Elvis Presley. Il problema della facilità con cui i medici assecondano le richieste dei propri pazienti facoltosi è molto sentito ed è un problema prettamente americano, in Europa la legislazione è molto più severa e non consente ai medici di operare così facilmente e farla franca. Per cui Semino auspica che dal processo di Murray venga fuori un "freno" a una pratica medica così facilona, una legislazione più severa, che indubbiamente non riporterebbe indietro MJ, ma almeno potrebbe evitare in futuro che medici che "curano" le persone facoltose si comportino quasi come "pusher".

"Che Jackson chiedesse o meno il propofol, il suo "latte", è irrilevante in questo caso. Il dottor Conrad Murray, un medico con licenza in tre stati, non avrebbe mai dovuto dare il medicinale a Michael Jackson."

Questo secondo me è il succo del discorso: un medico non deve venire meno alla sua professionalità, neanche se è il paziente a chiedere certe soluzioni e neanche se ha i soldi per pagarsele...




[SM=g27811]
Ben detto!
Antonella-60
00venerdì 28 gennaio 2011 21:44
Re:
ladythriller, 27/01/2011 15.12:

Grazie, preziosissima Cri [SM=g27838]
Come ho più volte detto, essendo figlia di medico (e conoscendo bene ciò di cui parlo), la responsabilità è sempre del medico, anche se il paziente si chiama Michael Jackson, è ricco e ti implora.
Murray ha sbagliato per diversi motivi. Andare prima in bagno e poi somministrargli il propofol era un pensiero troppo acuto per lui? Tempo fa ho postato un video in cui si vede come deve essere sommministrato il Propofol. Forse qualcuno ha pensato si trattasse di voyeurismo ma l'ho fatto per dire che il medico dopo aver somministrato il farmaco non può permettersi di allontanarsi neanche per 5 secondi perchè il paziente smette di respirare.
Speriamo che la gente "illuminata" come questo Semino possa convincere chi ancora,anche tra i fan, ritiene Michael responsabile della sua sventura.



Nell'unirmi ai ringraziamenti alla nostra incommensurabile Cri, Rossi la "collusione" è una cosa la "disperazione" un'altra.

Victoryfan
00venerdì 28 gennaio 2011 22:02
Bellissimo articolo di Semino....

Murray è l'unico responsabile di questa tragedia e, come tale, deve pagare...

Per la cronaca Brittany Murphy e consorte sono morti per una muffa presente nella loro casa e non per abuso di medicinale.
lialla
00sabato 29 gennaio 2011 13:12
Bellissimo articolo davvero: è sicuramente auspicabile che dalla tragedia di Michael possa nascere qualcosa di socialmente positivo, chissà una nuova legislazione più restrittiva e quindi meno incline a favorire futuri abusi di medici avidi e incoscienti.
Mi rimane però un triste dubbio: si può proteggere qualcuno da se stesso? Soprattutto qualcuno che abbia le disponibilità finanziarie di Michael?
Sicuramente Murray è responsabile e meriterebbe ben più degli ipotetici quattro anni, questo però non mi solleva dal pensare che forse anche senza di lui, la strada era purtroppo segnata..
questo però è un altro discorso, sicuramente OT

mo.vir
00domenica 30 gennaio 2011 01:36
…Medici incoscienti, medici che prescrivono allegramente medicinali pericolosi…
Il medico, in generale, se fosse profondamente cosciente delle sue responsabilità, probabilmente potrebbe provare vergogna per la poca professionalità con cui spesso opera, dico questo perché nel mondo i veri “discendenti” d’Ippocrate sono pochi. Notiamo, con rammarico, la supponenza, l’indifferenza e la faciloneria con la quale, in Italia, anche i nostri medici ordinano medicinali pericolosi e per un nonnulla prescrivono antibiotici o altri farmaci. Non sono una sprovveduta, ho osservato con grande attenzione tutto ciò e ne sono davvero disgustata, il medico generico, con qualche nozione, “allegramente” prescrive, non informa o informa poco, se poi è specialista, “allegramente” prescrive ed intasca, sicuro della sua “posizione”, onorari sproporzionati; questi individui, possono essere paragonati, in sedicesimi, ad altri Murray, e la storia continua, ma qui si gioca con la salute e con la vita.

...Attraverso quali meccanismi istituzionali possono essere attuati in maniera efficace standard di deontologia professionale e pratica medica? Michael Jackson avrebbe indubbiamente voluto che da questa tempesta imperfetta venisse fuori un elemento di umanità e di cambiamento sociale positivo. Questo è il suo semplice potenziale...
amomichael
00domenica 30 gennaio 2011 10:07
Re: Re:
4everMJJ, 28/01/2011 18.36:






"Che Jackson chiedesse o meno il propofol, il suo "latte", è irrilevante in questo caso. Il dottor Conrad Murray, un medico con licenza in tre stati, non avrebbe mai dovuto dare il medicinale a Michael Jackson."

Questo secondo me è il succo del discorso: un medico non deve venire meno alla sua professionalità, neanche se è il paziente a chiedere certe soluzioni e neanche se ha i soldi per pagarsele...



"Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio."
Questa frase (l' avevo già citata in altro topic) fa parte del giuramento di Ippocrate: si fa soltanto in Italia??? Nel resto del mondo no? Chi è più esperto di me mi illumini per favore!
Direi che stiamo parlando di niente.....Murray ha ampiamente contravvenuto ciò, ha messo in pericolo (in pericolo......l' ha fatto morire!!!) la vita del suo paziente, si è dimostrato uomo senza scrupoli: e stanno ancora a domandarsi se è colpevole o meno????
Ma forse siamo noi che sbagliamo....ad uccidere Michael è stato un colpo di freddo causato da una finestra lasciata aperta da Murray............(scusate il sarcasmo!)

mimma58
00domenica 30 gennaio 2011 10:26
Re: Re: Re:
amomichael, 30/01/2011 10.07:

"Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio."
Questa frase (l' avevo già citata in altro topic) fa parte del giuramento di Ippocrate: si fa soltanto in Italia??? Nel resto del mondo no? Chi è più esperto di me mi illumini per favore!
Direi che stiamo parlando di niente.....Murray ha ampiamente contravvenuto ciò, ha messo in pericolo (in pericolo......l' ha fatto morire!!!) la vita del suo paziente, si è dimostrato uomo senza scrupoli: e stanno ancora a domandarsi se è colpevole o meno????
Ma forse siamo noi che sbagliamo....ad uccidere Michael è stato un colpo di freddo causato da una finestra lasciata aperta da Murray............(scusate il sarcasmo!)



Quoto!Spero solo che finisca in carcere...ma questo accadrà?

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