Flash art :“Ora anche le mignotte debbono parlare 4 lingue"

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angelico
00mercoledì 19 ottobre 2011 12:46
....Indignata per stage gratis...
Indignata per stage gratis, le danno della mignotta. “All’estero ho un contratto vero” Il botta e risposta tra Caterina, 28 anni, e l'editore della rivista 'Flash art' che offriva tirocini senza rimborso spese è diventato un caso in Rete. La ragazza racconta: "In Italia lavoravo in nero per 600 euro al mese. A Londra ho un lavoro di responsabilità". E scrive a Napolitano: "Ci aiuti a ritrovare le nostre speranze"Caterina De Manuele Ha scritto un’email di protesta a un editore che offriva uno stage senza rimborso spese, adatto “solo – recitava l’annuncio – a chi può mantenersi per parecchi mesi a Milano”. E in tutta risposta, Caterina De Manuele, 28 anni e una laurea al Politecnico di Milano in Design degli interni con 109 su 110, si è presa della “mignotta”. Eppure lei non lo voleva nemmeno quel posto a ‘Flash art’, un’importante rivista d’arte (“la prima in Europa”, vanta il sito online). Perché da mesi ha già un contratto vero.

Lo ha ottenuto prima in uno studio di architettura d’interni in Germania, poi in Inghilterra. Non in Italia, dove al massimo era arrivata a prendere 600 euro al mese. In nero. L’annuncio di Flash Art le ha fatto ripensare a quel periodo. Si è indignata quando ha letto: “Teniamo a precisare che, ahinoi, per almeno 8-10 mesi, il rimborso spese per uno stagista che deve imparare tutto è minimo, quasi inesistente”. Poco più in là la giustificazione, firmata in prima persona dal direttore ed editore, Giancarlo Politi: “D’altronde lo stage, almeno da noi, vi permette di apprendere al meglio una professione”. Caterina si è ricordata di quando spulciava le offerte di lavoro una a una. “Mi sono laureata a ottobre 2008. Subito dopo l’inizio della crisi – racconta a ilfattoquotidiano.it -. Ho infilato curricula in ogni mail box esistente”.

Il colloquio arrivava solo in pochissimi casi. E spesso era una delusione: “Mi chiedevano di lavorare gratis nel periodo di prova. Domandavo: ‘Per quanto tempo? Due-tre mesi o cinque-sei?’”. Risposte vaghe. Così come nessuna certezza c’era sul dopo: “Al massimo potevo aspirare a una finta partita Iva”. Alla fine l’avevano presa per uno stage gratuito. Poi qualche mese di lavoro senza contratto regolare in uno studio di architetti nel capoluogo lombardo. Quando ha visto l’annuncio, Caterina si è arrabbiata, “perché veniva spacciato per stage un lavoro da editor, che richiedeva una persona già formata”. Così ha deciso di scrivere un’email a Politi.

Gli ha fatto una domanda diretta: “Perché i miei genitori o chi per essi dovrebbero pagare perché io lavori per lei?”. Poco dopo la risposta. Piccata (leggi lo scambio di email). “Caterina – ha scritto l’editore – se tu fossi in grado di lavorare per noi ti offrirei subito, anzi, prima, due o tremila euro al mese. Prima impara a scrivere, a leggere dai siti e giornali del mondo, a fare una notizia in dieci righe, a fare l’editing di un testo, a impaginare con inDesign e poi potrai avanzare pretese”. E ancora: “Lo sai cosa dice Tronchetti Provera? Lavorare oggi a buoni livelli è un lusso. Se uno non lo capisce vada a lavorare al Mac Donald”. Fino al post scriptum: “Chiedi allo Stato di aiutarti. La mia azienda non è di beneficenza. E tu cerchi la beneficenza”.

Niente di più falso, per Caterina. Se ci si è laureati a piani voti, si sanno usare almeno dieci software tecnici e si parlano quattro lingue, non è certo la beneficenza quella che si cerca. Glielo ha detto, a Politi. E poi gli ha scritto: “La beneficenza se la faccia fare lei, povero indigente che non può nemmeno pagare un povero stagista il minimo”. La replica è stata un insulto: “Ora anche le mignotte debbono parlare 4 lingue, conoscere l’arte e inDesign. Il globalismo fa miracoli”. Il botta e risposta tra Caterina e il direttore di Flash Art è finito su Facebook. Poi in Rete è iniziato il tam tam. Lo scambio di email è stato ripreso dalla pagina sul social network del Manifesto dello stagista, da Lettera Viola e dalla Repubblica degli stagisti. Molte le proteste piovute sulla bacheca Facebook di Flash Art. Tanto che Politi ha pubblicato sul sito della rivista un nuovo messaggio, accusando Caterina di avere manipolato e modificato una sua risposta.

Il rimborso spese da “quasi inesistente” è diventato di 350-500 euro al mese. Mentre chi aveva protestato è stato definito “un utente un po’ frustrato che ignora il moderno concetto di stage”. Ma il “moderno concetto di stage” non coincide con quello che Caterina ha trovato fuori dall’Italia. “Nel novembre 2009 ne ho iniziato uno a Stoccarda, in Germania. Pagato 750 euro al mese”. Poi le hanno fatto il contratto e presto sono arrivate altre opportunità. Così, due mesi fa, Caterina è partita di nuovo, alla volta di Londra. A fine ottobre terminerà il periodo di prova. E se tutto andrà bene le verrà proposto un contratto a tempo indeterminato da 32mila sterline all’anno (oltre 36mila euro). ”Da quando lavoro all’estero – racconta – seguo personalmente il cliente, partecipo al processo creativo insieme a lui e ai miei superiori”.

Non nasconde la propria soddisfazione Caterina, consapevole di avere dovuto lasciare la sua casa, i suoi genitori, il suo Paese. E i suoi amici rimasti in Italia. E’ stato anche per loro che domenica scorsa ha scritto a Giorgio Napolitano (leggi la lettera): “I miei amici fanno tre lavori per mantenersi, buttano giù rospi incredibili e continuano a rimboccarsi le maniche nonostante centinaia di porte in faccia”. Poi una preghiera: “Signor presidente, ci aiuti a ritrovare le nostre speranze. Non lasciateci soli”. Perché nessuno offra più lavori non pagati. Anche da noi.


www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/18/indignata-per-stage-gratis-le-danno-della-mignotta-allestero-ho-un-contratto-vero...
(Miss Piggy)
00mercoledì 19 ottobre 2011 13:09
Mamma mia che tristezza [SM=g27829] ....
rossijack
00mercoledì 19 ottobre 2011 14:41
Credo che il piu' grosso problema del nostro tempo e' la legittimazione dello sfruttamento del lavoro,senza nessun rispetto per la vita delle persone,e' il primo da risolvere !
Ho un amico ingegnere aerospaziale che qui era impiegato per 8 ore al giorno per 500 euro,e' bastata una semplice domanda via internet per farlo assumere presso una azienda di aerei in Germania,senza essere amico di o figlio di,stipendio iniziale 2500 e!Farei la stessa cosa se fossi giovane,lascerei questo Paese che ha tolto la speranza di potere costruire la propria vita e avere indipendenza ai giovani! [SM=g27813]
AntonellaP85
00mercoledì 19 ottobre 2011 15:00
In Italia essere fuorilegge è la regola, tutti sanno come funziona il sistema stage e lavoro ma nessuno fa niente, soprattutto gli Ordini professionali dormono perché sono gestiti dagli sfruttatori stessi (come diceva Falcone, lo Stato non può processare se stesso, quindi volete che gli Ordini composti dagli sfruttatori vigilino?). Per legge in Italia gli stage devono essere pagati, ma praticamente nessuno rispetta la legge. Ho una grossa esperienza in materia purtroppo, ho lavorato 2 anni e mezzo gratis e altro che mign [SM=g27816] , mi sono vista trattare nel modo più impensabile. Il mio settore è già molto difficile, armata di santa pazienza e senza alcuna protezione alle spalle sono andata anche a lasciare il curriculum alle grandi testate nazionali e a chiedere di fare uno stage e NESSUNA, nemmeno quelle che fanno del moralismo (ma poi assumono figli di nobili senza esperienza o parenti di politici), mi ha proposto uno stage pagato, ma solo gratis e per giunta nei mesi estivi per coprire le ferie dei dipendenti, una cosa che in Italia è illegale perché lo stage non può servire a coprire le ferie altrui.
Lasciamo perdere la questione del lavoro nero perché non ne usciremmo più....
Non so se avete visto la puntata di Presa diretta di un paio di settimane fa, dove si parlava proprio di questo e si comparava la condizione lavorativa italiana a quella degli altri Paesi europei, Spagna in particolare. Una desolazione assoluta, in Italia esiste lo schiavismo di Stato addirittura, anche i Ministeri vanno avanti a stagisti gratis e non fanno più concorsi.
Altro esempio: mi sto adoperando per intraprendere la carriera universitaria (sperando di vincere il concorso...) e vedo la mia eventuale situazione in confronto a quella di un mio carissimo amico, che sta facendo il dottorato in Matematica in una Università parigina, è entrato senza conoscere una parola di Francese, senza raccomandazioni, viene pagato, riesce a mantenersi benissimo a Parigi e insegna a classi universitarie, oltre a fare ricerca. Ora ditemi se uno non deve buttarsi dalla finestra.....
Esiste questo sito molto utile per gli stage: www.repubblicadeglistagisti.it/ segnalano stage in regola con la legge e si possono denunciare situazioni assurde e raccontare le proprie storie, è la community italiana di riferimento per gli stagisti.
4everMJJ
00mercoledì 19 ottobre 2011 21:27
Sono situazioni davvero assurde... io ho due amici che hanno le figlie che studiano lingue e sono proprio loro a spingerle ad andarsene all'estero non solo a studiare, ma proprio a costruirsi il loro futuro!

Miles75
00mercoledì 19 ottobre 2011 22:59
Re:
AntonellaP85, 19/10/2011 15.00:

In Italia essere fuorilegge è la regola, tutti sanno come funziona il sistema stage e lavoro ma nessuno fa niente, soprattutto gli Ordini professionali dormono perché sono gestiti dagli sfruttatori stessi (come diceva Falcone, lo Stato non può processare se stesso, quindi volete che gli Ordini composti dagli sfruttatori vigilino?). Per legge in Italia gli stage devono essere pagati, ma praticamente nessuno rispetta la legge. Ho una grossa esperienza in materia purtroppo, ho lavorato 2 anni e mezzo gratis e altro che mign [SM=g27816] , mi sono vista trattare nel modo più impensabile. Il mio settore è già molto difficile, armata di santa pazienza e senza alcuna protezione alle spalle sono andata anche a lasciare il curriculum alle grandi testate nazionali e a chiedere di fare uno stage e NESSUNA, nemmeno quelle che fanno del moralismo (ma poi assumono figli di nobili senza esperienza o parenti di politici), mi ha proposto uno stage pagato, ma solo gratis e per giunta nei mesi estivi per coprire le ferie dei dipendenti, una cosa che in Italia è illegale perché lo stage non può servire a coprire le ferie altrui.
Lasciamo perdere la questione del lavoro nero perché non ne usciremmo più....
Non so se avete visto la puntata di Presa diretta di un paio di settimane fa, dove si parlava proprio di questo e si comparava la condizione lavorativa italiana a quella degli altri Paesi europei, Spagna in particolare. Una desolazione assoluta, in Italia esiste lo schiavismo di Stato addirittura, anche i Ministeri vanno avanti a stagisti gratis e non fanno più concorsi.
Altro esempio: mi sto adoperando per intraprendere la carriera universitaria (sperando di vincere il concorso...) e vedo la mia eventuale situazione in confronto a quella di un mio carissimo amico, che sta facendo il dottorato in Matematica in una Università parigina, è entrato senza conoscere una parola di Francese, senza raccomandazioni, viene pagato, riesce a mantenersi benissimo a Parigi e insegna a classi universitarie, oltre a fare ricerca. Ora ditemi se uno non deve buttarsi dalla finestra.....
Esiste questo sito molto utile per gli stage: www.repubblicadeglistagisti.it/ segnalano stage in regola con la legge e si possono denunciare situazioni assurde e raccontare le proprie storie, è la community italiana di riferimento per gli stagisti.




Oh, che dire... buona fortuna...!

Comunque quando ero studentessa io tutti dicevano che il problema ci sarebbe stato solo per gli umanisti... ma le testimonianze raccolte dimostrano che davvero il fenomeno è generalizzato, perfino l'ingegnere aerospaziale amico di Rossijack ne è vittima. Non si salva nessuno.
AntonellaP85
00giovedì 20 ottobre 2011 12:09
Re: Re:
Miles75, 19/10/2011 22.59:




Oh, che dire... buona fortuna...!

Comunque quando ero studentessa io tutti dicevano che il problema ci sarebbe stato solo per gli umanisti... ma le testimonianze raccolte dimostrano che davvero il fenomeno è generalizzato, perfino l'ingegnere aerospaziale amico di Rossijack ne è vittima. Non si salva nessuno.




Grazie, serve proprio una bella botta di fortuna....
Te lo confermo per esperienza di molti amici, la situazione è tragica per tutte le lauree, anzi, forse gli umanisti si salvano perché hanno una formazione mentale più elastica e possono adattarsi a più settori, invece l'ingegnere o il biologo o fanno quel lavoro per cui hanno studiato o nulla.
Per quanto riguarda l'andare all'estero, da una parte ci ho pensato pure io, ma poi....in mano a chi lasciamo sto povero Paese? Io sono molto combattuta in merito. Come cambiano le cose se tutti vanno via?
tagea
00giovedì 20 ottobre 2011 12:30
Re:
(Miss Piggy), 19/10/2011 13.09:

Mamma mia che tristezza [SM=g27829] ....




Quoto: tristezza infinita....
rossijack
00giovedì 20 ottobre 2011 13:27
Re: Re: Re:
AntonellaP85, 20/10/2011 12.09:




Grazie, serve proprio una bella botta di fortuna....
Te lo confermo per esperienza di molti amici, la situazione è tragica per tutte le lauree, anzi, forse gli umanisti si salvano perché hanno una formazione mentale più elastica e possono adattarsi a più settori, invece l'ingegnere o il biologo o fanno quel lavoro per cui hanno studiato o nulla.
Per quanto riguarda l'andare all'estero, da una parte ci ho pensato pure io, ma poi....in mano a chi lasciamo sto povero Paese? Io sono molto combattuta in merito. Come cambiano le cose se tutti vanno via?





Sono d'accordo sull'impegno civile pe cambiare il Paese,ma ,a mio modesto avviso,il lavoro e' tra i mezzi per poter contribuire a questo(nel mio lavoro di insegnante e' al primo posto questa finalita' attraverso l'educazione).
Altra cosa,invece,dovere essere umiliati per lavorare,per guadagnare,mortificare il proprio valore o sapere perche'non si e' inseriti in un sistema marcio di potere.
Io andrei via,come ho detto nel mio precedente post,non solo per il lavoro ma perche' sono ormai ripugnata dai continui scandali economici e non,dalla continua gara di furbizia,di illegalita',di imbrogli legalizzati e quant altro si deve subire ogni giorno...
mi sento umiliata nel mio sentire e nella mia sensibilita',me ne andrei per non dover piu' sperare in un cambiamento che vedo lontano e frattanto starei qui a marcire in un sistema e in un modo di vivere nel quale assolutamente non mi riconosco! [SM=g27819]


Miles75
00sabato 5 novembre 2011 12:20
Re: Re: Re:
AntonellaP85, 20/10/2011 12.09:




Grazie, serve proprio una bella botta di fortuna....
Te lo confermo per esperienza di molti amici, la situazione è tragica per tutte le lauree, anzi, forse gli umanisti si salvano perché hanno una formazione mentale più elastica e possono adattarsi a più settori, invece l'ingegnere o il biologo o fanno quel lavoro per cui hanno studiato o nulla.
Per quanto riguarda l'andare all'estero, da una parte ci ho pensato pure io, ma poi....in mano a chi lasciamo sto povero Paese? Io sono molto combattuta in merito. Come cambiano le cose se tutti vanno via?




Ammiro il tuo senso civico, e sicuramente ogni persona culturalmente attrezzata può fare solo del bene a questo povero paese. E' anche vero però che andarsene può essere considerato una sorta di "disobbedienza civile": purtroppo solo quando le aziende non potranno più disporre di manodopera qualificata arriveranno a denunciare gli svantaggi economici di questa situazione (anche se ne sono i principali responsabili). Finché i giovani preparati si lasceranno sfruttare, faranno il loro gioco. Infatti la classe dirigente di questo paese ne ha bisogno, convinta che comunque non saranno abbastanza fortie uniti da rovesciare il sistema.
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