E' morta cantando per quei sei ragazzi africani che il 18 settembre scorso furono uccisi dalla Camorra.
Miriam Makeba, "Mama Africa", la cantante dell´apartheid, 76 anni, si è sentita male e si è accasciata sul palco, sorretta dai suoi orchestrali, subito dopo l'esecuzione della famosa "Pata Pata". Sono accorsi due medici che hanno tentato di rianimarla, ma inutilmente. Dopo pochi minuti è arrivata un´ambulanza dalla vicina clinica di Pineta Grande, ma ogni tentativo di salvarle la vita è risultato vano.
Fuori la porta un mazzo di fiori lasciato da un ragazzo di colore e un biglietto con su scritto: «Ciao Mama, sei il nostro simbolo».
Più tardi arriverà una corona di fiori della Repubblica di Guinea, altri fiori da parte della regione Campania.
La dichiarazione di morte è stata fatta alle 23,55. Per tutta la giornata di ieri, è stato un via vai di semplici cittadini e di autorità presso la clinica, per rendere omaggio a "Mama Africa".
Tante le espressioni di affetto e cordoglio:
Giorgio Napolitano: «L´Italia deve riconoscenza per il gesto che Miriam Makeba ha voluto compiere mettendo perfino a rischio la vita per esprimere solidarietà alle vittime africane della criminalità organizzata a Castel Volturno e dare il suo contributo alla causa della legalità e della civiltà nella nostra terra».
L´ex presidente sudafricano Nelson Mandela: «La first lady sudafricana della canzone, merita il titolo di Mama Africa. Era la madre della nostra lotta e della nostra giovane nazione». Roberto Saviano ha voluto commentare così la morte della cantante: «La voce di Miriam Makeba era quello che i sudafricani dell´apartheid avevano al posto della libertà».
Il ministro sudafricano, la signora Qedani Dorothy Mahlangu: «Miriam ha vissuto tutta la sua vita a lottare per determinati valori. E dunque è bellissimo che sia morta proprio qui, mentre ancora una volta lottava contro il razzismo, proprio durante la performance che amava di più. E´ un segno del destino».
Era una cantante sudafricana di jazz e world music, e lottava per i diritti civili dei neri. Ci sono rimasta male, mi piaceva molto.
fonte:
espresso.repubblica.it/dettaglio-local/In-fila-per-l´ultimo-saluto-a-Mama-Africa/2...