Documentario: Dr. Prince & Mr. Jackson

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
Parapaponzi
00giovedì 20 gennaio 2011 11:12
Documentario: Dr. Prince & Mr. Jackson:

1 parte
www.youtube.com/watch?v=QgzpF1ydims&feature=related

2 parte
www.youtube.com/watch?v=qsi-XJy1kMI&feature=related

3 parte

www.youtube.com/watch?v=IgJuJCc61Qc&feature=related

4 parte
www.youtube.com/watch?v=hV91A5lhYaI&feature=related

5 parte
www.youtube.com/watch?v=PZXsN24afVk&feature=related

6 parte
www.youtube.com/watch?v=GgVtQL9Ul5Y&feature=related

7 parte
www.youtube.com/watch?v=PDgFqLfa1hw&feature=related


________

Traduzione in italiano : [di JIre]


Traduzione documentario Dr. Prince & Mr. Jackson

(Relatori: Wendy Melvoin, Lisa Coleman, Jellybean Johnson e Eric Leeds - musicisti di Prince; Alan Leeds è il suo manager; Nelson George è un giornalista; J.Randy Taraborrelli (JRT) non ha bisogno di presentazione!)

1

Tra tutte le icone musicali degli anni ’80, ce ne sono due la cui luce eclissa tutte le altre: Michael Jackson e Prince.
Sono nati nello stesso anno, ma non si sono mai esibiti insieme e il mondo non potrà mai assistere a questo spettacolo a causa dell’improvvisa morte di MJ.
Agli inizi degli anni ’80, MJ regnava incontrastato sul suo impero, ma non c’è voluto molto tempo prima che il Re del Pop e il Principe del Funk iniziassero a combattere un feroce duello!


“Loro sapevano esattamente cosa volessero, avevano una “visione” e un piano per gli anni ’80 ” (J.R. Taraborreli - JRT)
“Erano rivali, non ci sono dubbi riguardo a questo” (Alan Leeds)
“Prince era UNO e MJ era l’ALTRO” (Lisa Coleman)
“Michael era estremamente competitivo e Prince era nuovo sulle scene, fece un sacco di cose che Michael aveva fatto…. e ci è riuscito! A Michael non piaceva molto questo!” (JRT)
“MJ era un insider, veniva dallo showbiz, era il puro prodotto di questa tradizione. Prince invece era l’outsider, forse in qualche modo era più libero ” (Nelson George)
“MJ era Disneyland, Prince un cartoon sovversivo”(Wendy Melvoin)
“Prince era quello “cattivo” (“Jellybean” Johnson)
“Entrambi sono stati grandi artisti che hanno fatto la storia della musica pop, rendendo possibile ciò che abbiamo oggi” (Nelson George)

Gli anni ’80 sono segnati dalle lotte razziali e nonostante tutti i risultati dei movimenti per i diritti civili, questo decennio è caratterizzato da battute d’arresto.
L’era Reagen, aggrava la separazione tra ricchi e poveri e la popolazione nera è ancora vittima degli effetti dell’AIDS e delle lotte fra gang. Contemporaneamente, gli artisti neri stanno cercando di emergere agli occhi dei media, come mai avvenuto precedentemente. Alla fine degli anni ’70, MJ e Prince erano ancora classificati tra i “perdenti” .


“A quel tempo, assistemmo ad una crescita di popolarità ed accettazione della musica black. Negli anni ’70, gli Isley Brothers e la Motown avevano posto le fondamenta della musica black. Da bambino, MJ aveva visto le performance live di Jackie Wilson, era presenta all’Apollo Theatre nei suoi giorni di gloria, insomma ha potuto vivere le tradizioni della musica black e le ha fatte proprie. Era abbastanza giovane per questo lavoro, perciò non è stato la copia di ciò che c’era stato fino a quel momento, ma ha esteso tutto quanto. MJ fu veramente la prima icona black, tutti i Jackson lo furono: erano come la Patridge Family, solo più famosi. Ed erano artisti migliori. Per noi, non solo erano icone adolescenti e modelli da seguire per ciò che avevano raggiunto, ma i loro album erano semplicemente incredibili. Per oltre 10 anni, fu uno degli artisti che influenzò la vita di molti suoi coetanei , di questa “baby – boom generation”: quando Michael o Jermaine avevano i brufoli, li avevamo anche noi; quando i Jackson iniziarono ad uscire con le ragazze, era lo stesso per noi. Quindi MJ è strettamente collegato alla crescita di una generazione di ragazzi di colore verso l’alto a livello sociale, includendo contemporaneamente anche quella dei ragazzi bianchi ” (Nelson George)

Con “Off the wall”, del 1979, MJ non solo scatenò fan entusiasti , ma fu la prima collaborazione con il famoso produttore Jazz Quincy Jones.


“Off the Wall fu per lui una boccata d’aria nuova, sia sul piano musicale che personale, un vero e proprio capolavoro. MJ fu completamente assorbito nel progetto, chi aveva la parola finale su tutto era lui, anche se a produrre era Quincy. Per MJ, quest’album era come un suo figlio. Fu infatti molto deluso nel vedere che le vendite non furono quanto immaginasse. Ma fu un grande successo comunque e le persone iniziarono a guardarlo non più come il piccolo bambino dei Jackson 5” (JRT)

Nel frattempo, a Minneapolis, lontano da studi televisivi e roccaforti della musica black, come Atlanta, Detroit e Memphis, un altro talento promettente inizia a preparare o la sua strada: Prince Roger Nelson sta gettando le basi per il proprio mito.

“Nel 1978 avevo 13 anni e ricordo che quando sentii sulla pista da ballo la canzone “Soft & Wet” corsi alla cabina del dj per chiedere “Chi è QUESTA?? Chi è la cantante che sta cantando?? ” – “Non è una ragazza, si chiama Prince, ha 17 anni e viene da Minneapolis. Dal quel momento diventai pazza di lui!” (Wendy Melvoin)

Prince è un bambino di 10 anni quando il padre, musicista Jazz, lascia la famiglia. Questo è tutto ciò che sappiamo della sua infanzia. Questo per molte ragioni…

“ Nessuno sa della sua infanzia a Minneapolis perché a nessuno interessava! Nel 1979, quando si trattava di musica black, nessuno aveva sugli schermi Minneapolis” (Nelson George)

“Negli anni ’70 la percentuale della popolazione nera a Minneapolis era veramente bassa – circa il 5%. Non c’erano stazioni radio, Prince poteva essere ascoltato come un giovane che faceva musica black tutto il giorno. Tutto ciò ha influenzato il suo stile musicale. Ascoltò musica che probabilmente non fu ascoltata nell’infanzia della maggior parte degli artisti black. Questi sono cresciuti in un ambiente strettamente separato dal resto. ” (Alan Leeds)

“Le radici della musica afro-americane erano ancora a sud della costa est, a Detroit o in altre città del sud-est. Tuttavia è arrivato questo ragazzo da Minneapolis e le persone erano scioccate quando venivano a conoscenza di questo : Minneapolis?!?!? Come può essere?!?!?” (Eric Leeds)

“Negli anni ’70, molti ragazzi giovani di colore se ne andarono dai ghetti neri. Così non ascoltavano solo R’n‘B, ma anche il rock, mandato continuamente in radio. In questo modo si formò in loro una sorta di “doppia coscienza”: voglio dire, “Jimi Hendrix” e “Sly and the Family Stone ”crearono la svolta, ma poi per molto tempo ci fu il niente. Prince ha unito Hendrix e Sly e questo è stato possibile solamente perché Prince è un genio musicale. Questa è la differenza. Noi tutti avevamo queste diverse influenze musicali, ma Prince potrebbe suonare in questo momento chitarra, batteria, basso e tastiera” (Nelson George)

“Ho incontrato Prince per la prima volta quando avevo 12 o 13 anni. Anche quando eravamo piccoli, ognuno aveva il proprio gruppo, la sua band si chiamava “Grand Central”, la mia “Flyte time”. Eravamo ragazzi di 14, 15 anni che davamo concerti nel parco e cose così, ma già al tempo era chiaro che lui aveva qualcosa di speciale. Ho visto il suo primo grande show qui, al cinema “Capri”, al quale siamo stati da bambini, dev’essere stato intorno al 1979. Prese una piccola parte da ogni genere con cui eravamo cresciuti e li fece propri, creò la sua musica. Ma ha iniziato proprio qui a Minneapolis, fidati! ” (“Jellybean” Johnson)


2

“Gli anni ’80 furono il tempo dell’ambiguità sessuale, stiamo parlando del tempo dopo la rivoluzione sessuale (alla fine degli anni ‘60), la rivoluzione gay era già in corso, le persone erano libere di vestirsi e muoversi come volevano. MJ aveva sviluppato la figura del ragazzo infantile, innocente ed aperto. Prince era chiaramente sensuale, ma in modo ambiguo. Presentava una sensualità femminile. MJ seguì la sua strada: se non mostrava niente di femminile, piuttosto qualcosa di molto innocente. I due erano completamente opposti” (Nelson George)

“Durante il suo sviluppo sessuale da ragazzo, MJ venne costantemente esposto a contraddizione e messaggi confusi. Quando i Jackson erano in tour, il sesso era sempre nel mezzo. Quindi, MJ da bambino conosceva molte di tutti i tipi di storie legate al sesso. Sua madre, una devota Testimone di Geova, ha insegnato lui a vivere una vita pura, onesta, ad essere casti, a vivere in accordo con la Bibbia. Prince diventò famoso e cantava canzoni che non erano per la famiglia tradizionale. Non era di certo un artista per tutta la famiglia!!” (JRT)

“Era uno shock! Io ero allo stesso tempo un fan del rock e le cose che faceva lui erano riservate ai musicisti rock, come David Bowie, Alice Cooper e gli altri.. Prince riuscì facilmente ad arrivare ai quei livelli! E dato che era un afro-americano fu molto meglio!!” (“Jellybean” Johnson)

“Quando vidi Prince in quel vestito nero, con le calze di seta al ginocchio e mutandine da donne capovolte, in modo che il suo “pezzo migliore”ci stesse comodamente, pensai: “questo ragazzo è semplicemente fantastico” (Wendy Melvoin)

“MJ non avrebbe potuto fare ciò che faceva Prince e Prince non avrebbe potuto fare ciò che faceva Michael: erano due persone completamente diverse. E’ stato grandioso che i due siano stati produttivi nelle stesso periodo, perché loro sono entrambi due musicisti incredibili e hanno creato musica completamente diversa ” (JRT)

Nel frattempo, Prince cercava di costruirsi una reputazione, non a Minneapolis, ma a Hollywood, dove incontrò due artiste che divennero due dei suoi più stretti collaboratori: la chitarrista Wendy Melvoin arrivò nel 1983, la tastierista Lisa Coleman era già apparsa nel 1980 suonando in “Dirty Mind”.

“ Fu tutto molto veloce: arrivai e già dovevo provare, non la stessa sera del mio arrivo, ma il giorno dopo avremmo dovuto iniziare a registrare. Lui aveva già registrato l’album “Dirty Mind” e noi lavoravamo sulle canzoni “Party Up” e “Head”. Negli anni ’60 e ’70 ci furono molte guerre tra razze diverse, anti-Vietnam e dimostrazioni per i diritti civili: questo io lo sapevo già. Ma era grande lavorare con qualcuno che portava avanti il suo lavoro seguendo questo modo di pensare. La sua bad “The revolution” era un misto di persone bianche e nere, uomini e donne, omosessuali e eterosessuali. Ci divertivamo molto! Sentivo che questo era degno. Nel 1981, agli inizi, aprivamo i concerti dei Rolling Stones, nell’enorme LA Coliseum Stadium davanti a 90.000 persone, un mare di persone. Siamo stati fischiati, bersagliati con oggetti e ci hanno mostrato il dito medio. Le persone gridavano “gay”, lui era chiamato “negro”, non poteva andare peggio. Prince si girà e corse via dal palco: era così arrabbiato e offeso che se ne tornò in albergo. Pensai che sarebbe tornato a Minneapolis la notte stessa. Fu un’esperienza incredibile, non la dimenticherò mai ” (Lisa Coleman)

Mentre Prince era ancora sconosciuto ai più agli inizi degli anni ’80, MJ già aveva i suoi fan, era ancora sotto l’influenza del padre e per necessità, dovette andare in tour con i fratelli per l’ultima volta.

“Al tempo, Michael non voleva più esibirsi con i fratelli, ma non aveva altra scelta. Non era un buon momento per lui, viveva a casa con suo padre, che era il suo manager e che continuamente tradiva la moglie. Michael era molto legato a sua madre, ma suo padre era ancora suo manager. Bisogna sapere che al tempo si respirava stress e tensione in casa Jackson. Gli inizi degli anni ’80 furono veramente difficili per Michael, pensando a cosa succedeva in casa. Vedendolo adesso, penso invece che sia stato utile tutto quanto: in questo modo fu costretto a prendere una decisione radicale per quanto riguarda la sua carriera e la sua vita personale. Questo ha avuto un grande impatto sul suo futuro. E’ stato un periodo importante ” (JRT)

Ma Prince non stava ad aspettare che MJ si riconciliasse con la propria famiglia e andò avanti attaccandolo nuovamente. La fine del 1982 segna un record per il mercato, paradossalmente il titolo è “1999” e sorpassa tutti i record stabiliti: il doppio album era il migliore nella tradizione della musica pop.

“La musica passata in radio agli inizi degli anni ’80 non era molto versatile. Album che erano orientati verso il rock vennero considerati come “white rock”, le radio mandavano solo Jimi Hendrix. Si vendevano gli album che piacevano agli ascoltatori, chi effettivamente ha i soldi, per vendere dovevi percorrere questa strada. Prince ha portato singoli da hit, ma onestamente anche grandi album. Lui continuamente creava nuovi album e ognuno era un ulteriore salto in avanti, così forzò le radio a passare la sua musica, perché il suo pubblico aumentava con ogni album, i suoi concerti stavano crescendo ” (Nelson George)

“Era emozionato di partecipare al “1999 Tour”, perché era chiaro che sarebbe stato un giro di boa. Era un ragazzo incredibilmente talentuoso e con il tour, finalmente piazzò delle hit nel mondo del pop ” (Alan Leeds)

“All’inizio del tour, quando mi unii al gruppo, si dovevano ancora riempire le sale dei concerti. A fine tour, riempiva le Arene. Poco a poco, iniziò ad essere chiaro che al pubblico mainstream (parola che tanto piace da queste parti!!!!) in America iniziava a piacere questo artista. Da questo momento, divenne una figura culturale, con un pubblico che proveniva metà dall’R’n’B e metà dall’avant-garde metal” (Eric Leeds)


3

“Mtv rifletteva quella segregazione razziale che proveniva dal pop “scelto” dalle radio. Non penso che al tempo l’industria musicale avesse già capito che un artista senza un video non era nessuno nella metà degli anni ’80. C’è stato un periodo in cui Mtv era sotto forti pressioni perché non passavano musica black. Prince, MJ e Lionel Richie furono i tre musicisti neri che, da quel momento in poi, venivano mandati regolarmente in onda su Mtv ” (Alan Leeds)

“L’obiettivo di Michael era quello di diventare il musicista finale per eccellenza, ma lui lo era già! Voleva fare sempre un passo ulteriore in avanti. Questo nuovo formato, il video, era perfetto per Michael perché ha permesso che la sua arte si concretizzasse anche sotto l’aspetto visivo, cosa che lui amava molto. Il video clip gli ha fornito quella piattaforma attraverso la quale avrebbe potuto esprimersi visualmente quanto musicalmente. I video girati dall’album Thriller – “Beat it”, “Billie Jean”, “Thriller” – divennero così famosi perchè rivoluzionarono l’intera industria musicale” (JRT)

L’album record “Thriller”, così come i predecessori prodotti da Quincy Jones, arrivò sugli scaffali nel Natale 1982 e immediatamente prese d’assalto le classifiche. Prima della fine di gennaio aveva venduto oltre un milione di copie soprattutto grazie ai videoclip scelti selettivamente.

“Durante le registrazioni di “Thriller”, un giorno mentre stavano ascoltando l’album, Michael disse che pensava che quello sarebbe potuto diventare il miglior album di tutti i tempi e che avrebbe venduto almeno 30 milioni di copie. Aallora Quincy Jones gli rispose “Penso che dovresti abbassare un po’ le tue aspettative. Ai giorni d’oggi sei fortunato se vendi 2 o 3 milioni di copie”. Michael si arrabbiò per questo, sentiva che Quincy non credeva nel progetto. Così il giorno dopo chiamò il suo avvocato, John Branca, e gli disse “Se Quincy non ha fede in quest’album, allora non dovremmo farlo. Chiama Walter Yetnikoff alla CBS e digli che l’album non uscirà, “Thriller” non sarà pubblicato”. In questo modo fu come dire, abbastanza chiaramente: “ragazzi, dovete stare con me, abbiamo bisogno di essere una squadra. Se non mi seguite completamente, molte teste rotoleranno”. Da quel momento erano tutti concordi che l’album sarebbe stato un successo. Il carisma unito a tutta quella determinazione fece sì che le sue previsioni si avverassero.” (JRT)

Grazie ad una struttura paragonabile ad un film e con una durata di 14 minuti, “Thriller” superò tutti i video precedenti in un colpo solo. Il budget di 800.000 $ era un record all’epoca. Solo il trucco richiedeva 12 ore di lavoro. Il video fu diretto da un noto regista: John Landis. Con il successo di “Thriller”, MJ prese chiaramente il comando nella primavera del 1983. Durante il tour per la promozione dell’album “1999”, Prince vedeva confrontata ogni sua mossa a questo successo pazzesco di MJ. Ma Prince aveva sempre un asso nella manica da giocare: iniziò ad scrivere le sue idee in un taccuino viola, che alla fine sarebbero diventate lo scenario per un film sulla sua vita. Tornato a Minneapolis, Prince iniziò a gettare la basi per il suo lavoro: nell’estate 1983 al First Avenue Club presentò al pubblico alcune canzoni del suo film. Le riprese iniziarono il primo novembre 1983.

“Prince mise tutto se stesso in questo film, era presente in ogni singola scena. Quando non si stava cambiando l’abito di scena o non doveva essere pronto per la scena successiva, stava accanto alla macchina da presa e aiutava il regista. Era presente in ogni aspetto della produzione” (Lisa Coleman)

“Ha lavorato su ogni parola del copione, ha licenziato due registi prima di trovare quello adatto a lui, ovvero: qualcuno che lo ascoltasse abbastanza, in modo che potesse contribuire almeno un minimo. Prince si è sempre comportato come se fosse già chiaro che “Purple Rain” sarebbe diventato un successo. Molti di noi erano scettici riguardo al progetto. Anche quando Steven Fargioli (manager di Prince) mi chiamò e mi offrì un lavoro a tempo pieno a Minneapolis, dissi “Veramente questo film verrà fatto?!?! Scordatelo!!”. I Kiss avevano provato a fare un film, ma fallirono nell’impresa: erano il più grande gruppo rock del decennio, avevano fatto un film e nessuno se ne era interessato. Così, perché alla gente sarebbe dovuto interessare un ragazzo del Minnesota che aveva lanciato due hits?!?! Non me ne sarei interessato neanche se fosse stato effettivamente bravo, a chi poteva interessare?!?!!? Nonostante tutto, Prince non ebbe mai nessuna preoccupazione e se solo avesse avuto un minimo barlume di dubbio, non l’avrebbe mai detto. Diceva sempre “Avanti tutta!!Andrà bene!!”. (Alan Leeds)

Le riprese terminarono il 27 dicembre e sarebbe uscito nelle sale in estate. Data l’impennata di “Thriller” nelle vendite nel 1984, l’anno prometteva di essere la resa dei conti tra i due giganti: entrambi gli schieramenti stavano preparando la battaglia decisiva.
La memoria di alcuni anni si è radicata profondamente nella coscienza collettiva : 1945, 1968 e 1984, grazie al romanzo di George Orwell, in cui profetizzava l’onnipotenza dei media…ma una cosa non poteva prevedere: nel 1984, due artisti neri, avrebbero scardinato l’intero star system. L’anno iniziò con le riprese di MJ per diversi spot commerciali con la Pepsi, un vero e proprio onore, al tempo, per un artista di colore. Il suo avvocato, John Branca, negoziò un affare veramente vantaggioso per il cantante, ma Michael non era ancora del tutto soddisfatto, dato che non era libero di partecipare alla stesura della sceneggiatura e la sua apparizione nello spot si limitava a pochi secondi. Così, ciò che stava prendendo forma come nuovo, prolifico aspetto della carriera di MJ, fallì, tanto che alla fine MJ ne risentì sia fisicamente che mentalmente: girando uno spot rimase vittima di un grave incidente sul set, in cui presero fuoco i suoi capelli ed il cuoio capelluto, tanto da richiedere un intervento d’urgenza. (Brevi interviste sotto l’ospedale). Ma il suo ricovero fu altrettanto veloce, dato che gli American Music Award erano dietro l’angolo, un premio che ha la stessa valenza degli Oscar nel mondo cinematografico. Così, nel 1984, il mondo fu testimone della sua incoronazione ufficiale come “King of Pop”: di fronte a Quincy Jones, Diana Ross e ad un pubblico in delirio, Michael Jackson, in una sola notte, con “Thriller” vinse 7 Awards, più uno onorario in aggiunta.



4

Mentre stava scendendo dal palco, qualcuno gli chiese “Qual è la tua canzone preferita?” “My favourite thing” rispose Michael. Così l’interlocutore: “Mi stai prendendo in giro?!?!?”, risposta “No, perché dovrei?” e iniziò a cantarla… Il 14 maggio, MJ fu invitato da Ronald Reagan nel “Garden Rose” alla Casa Bianca: la star aveva dato l’avvio allo show! Il suo avvocato era stato incaricato di contattare la Casa Bianca. Il motivo?? La canzone di successo “Beat it” poteva essere usata nella campagna “Don’t drink and drive”
(discorso da Reagan).

“La foto dei due insieme mostrava quando MJ fosse accettato: che un presidente conservatore, repubblicano, volesse mostrarsi stringere la mano a Michael Jackson, per di più nel “Garden Rose”, al tempo fu veramente impressionante e parlava chiaro: come Ronald Reagan era un uomo di potere, e lui era veramente un uomo di potere, così Michael Jackson, nel suo mondo, aveva lo stesso potere.
Gli anni ’80 sono inconcepibili senza questi due uomini. Ho lavorato per “Billboard”, dev’essere stato il 1984, e facemmo un grande articolo su MJ: la sua foto era in copertina e la rivista era piena esclusivamente di articoli che lo riguardavano. Lo so perchè ci lavorai. Nell’ultima pagina però, quella sul retro, Prince fece mettere la pubblicità per il suo prossimo album: c’era solo scritto “The rain starts to fall” (“La pioggia inizia a cadere”), tutto in viola con gocce di pioggia. I tempi ed il collocamento della pubblicità dicevano piuttosto chiaramente: “Sì, Michael Jackson è la star, ma io sto arrivando”. (Nelson George)

Ma MJ era in agguato: grazie ad un accordo con la Warner riuscì a vedere in anteprima il film di Prince. Dopo la visione, un amico gli chiese cosa ne pensasse. Ecco la risposta “La musica non è male, ma non mi piace Prince. Penso che sia cattivo e non mi piace sul serio l’immagine che passa delle donne nel film. Mi ricorda la mia famiglia”. Prince non poteva essere influenzato dall’opinione di MJ, era proprio in mezzo alle preparazioni di lancio del film.


“ L’unica volta che l’ho visto vulnerabile fu in macchina per la premiere del film al Grauman Chinese Theater a Los Angeles. In macchina c’eravamo solo io, Chick Huntsberry (bodyguard) e lui. Chick aveva un walkie-talkie ed era in contatto con un altro della security che era già al Grauman. Prince sentì un ragazzo della security dire “Chick, devi aspettare. Lo ha detto anche la polizia, non hanno mai visto una folla così grande” Prince sentì tutto e chiese “Che hanno detto?!?!?!”, così in quel momento realizzai “Incredibile! Finalmente si è aperto!!” . Dopo due secondi, aveva di nuovo ripreso tutto sotto controllo. Dal giorno in cui aveva iniziato a scrivere il copione, quello fu l’unico momento in cui lo vidi veramente vulnerabile. E così come avvenne velocemente, allo stesso tempo se ne andò, tornò come prima” (Alan Leeds)

“Quando il film uscì, colpì come una bomba grande e veloce” (Lisa Coleman )

“ (Il film) Fu il punto di svolta. Sapevo che il suo momento sarebbe arrivato. Le stelle gli erano favorevoli, io lo sentivo ” (Wendy Melvoin)

“Tutto ad un tratto, il suo nome veniva pronunciato insieme a quello di Michael Jackson, Mike Jagger e tutte le altre icone dell’industria musicale. Questo lo impressionò, ma se gli chiedete qualcosa al riguardo lui risponde che lo sapeva, che se l’aspettava, era il suo destino. Questo lo catapultò ad un livello più alto: MJ non aveva mai fatto un film di successo, o almeno non sotto il suo nome, aveva sì partecipato a “The Wiz”, ma non era il protagonista. Il tour fu altrettanto di successo, fu come quando i Beatles vennero per la prima volta negli Stati Uniti. Non mi dimenticherò mai la prima sera: il primo concerto era a Detroit, le luci si spensero e la folla iniziò ad urlare addirittura prima che partisse la prima nota. Era un’esperienza mai provata prima, neanche con James Brown. Era assolutamente un caos pazzesco” (Adam Leeds)

“ In un solo weekend aveva piazzato la hit in prima posizione, l’album in prima posizione e il film in prima posizione. Fu questo il momento in cui iniziò a ricevere l’attenzione dei media e della “cultura pop”: aspettate un attimo, forse Michael Jackson non è la sola cosa sta accadendo al momento ” (Eric Leeds)

(Parlato riguardo al Victory Tour più interviste ai fan)

Il “Victory” Tour del gruppo “The Jacksons”, del 1984, segna la definitiva rottura professionale tra MJ, i suoi fratelli e suo padre. La famiglia voleva guadagnare quanto più possibile col Tour, così assunsero per l’organizzazione Don King, un promoter di pugilato professionale di dubbia serietà. Michael, però, aveva i suoi accordi personali non correlati agli altri. Una volta scesi dal palco, la tensione era alta: i fratelli non viaggiavano più insieme e le ostilità non finivano. Ma sul palco Michael era veramente professionale e rese al meglio per i suoi fan.

“ Prince era a conoscenza dei passi in avanti che Michael faceva, andammo a vedere il Victory Tour. Prince era così desideroso di vederlo tanto da prendere un jet e volare con me e due bodyguard a Dallas. Arrivammo giusto in tempo per l’inizio dello show. Prince cercò di essere discreto, ma improvvisamente corse e quando qualcuno inizia a correre ad un concerto viene immediatamente notato. Subito metà stadio iniziò ad urlare perché lo avevano riconosciuto: tutto ciò gli piacque molto!! Erano rivali, ma io ho parlato con alcune persone che lavoravano per MJ e a lui interessava molto sapere cosa aveva fatto Prince. I media continuavano a gettare benzina sul fuoco mettendo a confronto le loro vendite e tutte queste cose” (Alan Leeds)

“Michael era veramente un uomo competitivo e, pensandoci, c’è posto solo per una star. E lui voleva essere proprio quella” (JRT)
“Noi amiamo il gossip e il migliore è quello riguardo a Prince e MJ. Si legge di questi fatti sulle riviste di musica, potremmo sentirlo dal barbiere: diverte ancora oggi parlare di questo ”

5

Ma il 28 febbraio 1985, agli AMA, non era MJ ad essere quello sul palco: era arrivato il momento di gloria per Prince ed il suo gruppo “The Revolution” (discorso di Prince alla premiazione)

“ Non hai mai messo in dubbio ciò che stesse facendo, anche se avesse fallito non ci avrebbe pensato troppo. E’ una delle persone più interessata alle cose che abbia mai conosciuto: credo che ciò derivi dal modo con cui è stato cresciuto, ha sempre saputo che sarebbe arrivato da qualche parte, non aveva dubbi riguardo a questo. ” (Wendy Melvoin)

Appena la cerimonia finì, tutti gli invitati si precipitarono allo studio “A&M Records” per registrare la canzone di beneficenza “We are the world” sotto la guida di MJ, Quincy Jones e Lionel Richie.

“Michael e Lionel Richie scrissero insieme “We are the world”, anche se la canzone originalmente è di MJ. Fu una sua idea quella della campagna di solidarietà per i bambini che soffrivano la fame nel mondo e fare, così, del suo meglio come filantropo. Per il video, tutti questi artisti erano insieme sul palco per la prima volta, ma MJ è l’unico che nel video viene inquadrato completamente: le riprese partono dai calzini luccicanti ed i suoi mocassini, passano per le gambe e così via salendo ” (JRT)

Insieme a MJ c’erano Diana Ross e tanti altri, solo una persona rifiutò l’invito: Prince!

“Essere una star ti si può ritorcere contro facilmente. Un esempio perfetto può essere la sera in cui Quincy Jones registrava “WATW”. Era Prince l’eroe quella notte, era lui quello che aveva vinto i Grammy: arrivò, rubò la scena a tutti e tornò a casa con tutti i premi. Era la sua serata. Era il culmine di tutto ciò per cui aveva lottato dagli inizi della sua carriera. Era la sua festa. In questa serata speciale, lui era invitato come tutti gli altri artista a LA quella notte, per registrare “WATW”. A Prince non piace ricevere ordini. La risposta all’invito fu quella di scrivere una canzone sua (“For the tears in your eyes”). In questo modo contribuì alla causa molto più di tutti gli altri. Dato che era la sua serata, dato tutti quegli artisti famosi che erano presenti ai Grammy , ritenne essere meglio non partecipare, anche a causa dei paparazzi. Quindi noi gli dicemmo: sappiamo che vorrai festeggiare, ma devi farlo in albergo, non puoi uscire. Alle 5 di mattino ricevetti una chiamata, era Big Chick (bodyguard) e mi disse che uno della security era finito in galera e la stampa sapeva già tutto. Così risposi: “Di che diavolo stai parlando?!?!?”. Lui mi rispose: “Conosci Prince. Un’ora e mezzo dopo che eri andato via, mi disse “Andiamo a festeggiate!!” . Pensai solamente “Oh my God”. Erano andati al “Carlos and Charlie Club”, uno dei più alla moda al tempo, punto di riferimento per la musica black, anche Eddie Murphy era sempre lì, Prince regolarmente. Un paparazzo lo aveva fotografato, fu un po’ troppo invadente in realtà e uno della security lo spinse o lo colpì, non so cosa successe precisamente, ma creò enorme confusione: venne chiamata la polizia ed il ragazzo arrestato. Il risultato fu che i giornali, che doveva parlare della sua grande notte, riconoscendo tutto il suo lavoro, riportano solo due cose: Quincy Jones e “We are the world”, con tutta la schiera degli artisti che vi avevano partecipato; e Prince, col suo bodyguard che aveva picchiato un fotografo ed era finito in galera. Non fu per niente piacevole! ” (Alan Leeds)

Ma come al solito, Prince passò al contrattacco e fece esattamente il contrario di ciò che le persone si aspettavano da lui: in poco tempo, scrisse un album pop psichedelico “Around the world in a day”, che rimase per tre settimane in cima alle classifche, togliendo il trono a “USA for Africa”.

“Adesso iniziavamo a capire che Prince non era soltanto un musicista, ma anche un intrattenitore: era una star. Non avremmo più potuto uscire insieme e fare ciò che avevamo sempre fatto, guardare la tv, andare in un negozie e comprare l’uva per esempio… le cose erano iniziate a cambiare! ” (Wendy Melvoin)

Prince godeva di questa sua nuova dimensione, gli piaceva.
In collaborazione con la Warner fondò la sua etichetta discografica “Paisley Park Records” e trasformò una galleria artistica vicino a Minneapolis in uno studio di registrazione. Forte del successo di “Purple Rain”, stava già pensando al suo prossimo film, trattando per un set in Francia. Ma non era l’unico che continuava ad andare a dritto per la sua strada. Se si cercano i primi segni riguardo i progetti futuri di MJ, si trovano in una pacifica cittadina nel nord della California, Los Olivos: MJ e Paul McCartney girarono qui nel 1983 il videoclip della canzone “Say, say, say”. Fu il “Sycamore Ranch”, dove i due stettero per le riprese, che divenne famoso pochi anni dopo: proprio qui Michael costruì “Neverland”, il parco divertimenti. E sempre qui a Michael venne in mente l’idea di comprare i diritti di tutte le canzoni dei Beatles, cosa che fece nel 1985, due anni dopo. Ma fare grandi affari, era solo un aspetto della sua megalomania…


“Michael disse al suo avvocato, John Branca, che la sua vita e la sua carriera sarebbero dovute essere come una sorta del “più grande show sulla terra”, come P.T. Barnum. Michael iniziò a costruire un’immagine di sé unendo fantascienza, pazzia e tanta eccentricità” (JRT)

(Intervista, a fine ’80, a Paul Grein, giornalista di Billboard: Se pensi a MJ la prima cose che ti viene in mente è l’eccentricità, che mette in penombra la sua musica e la sua arte. Non pensi quanto sia magnifico come performer, ma quanto sia strano/ Intevista a Cindy Lauper, da un servizio giornalistico: “Michael strambo?!?!? E’ la persona più normale che conosca”. Commento a chiusura del servizio: ma le persone normali non dormono in camere iperbariche o condividono la vita con uno scimpanzé)

6

“Michael ha creato queste storie per alimentare ed accrescere il mito. Ciò che al tempo fu sbagliato furono cose come l’altare per Elizabeth Taylor (video Leave me alone)… ha fatto veramente tutto il possibile per creare questa sua immagine. Ma di tutto ciò se ne è dovuto pentire amaramente. Alla fine la stampa iniziò a pensare che andasse bene inventare storie sul suo conto, lo faceva già per conto suo, perché non aiutarlo??? MJ iniziò così a diventare l’obiettivo principale dei tabloid, che inventavano veramente qualsiasi tipo di storia e lui non avrebbe potuto farci niente perché era lui quello che aveva cominciato. Negli anni ’80 fece tutte queste operazioni chirurgiche, cambiando continuamente la sua faccia. La mia opinione al riguardo è che volesse avere tutto sotto controllo, era insicuro in molte cose della sua vita e una cosa che poteva tenere sotto controllo fu proprio questa: la faccia” (JRT)

A ciascuno la sua tattica... anche Prince creò il suo mito, ma tenne la sua vita privata chiusa bene a chiave.

“ Era come una tela vuota: era sexy, hot, sfrontato, era il diavolo, era bello..era tutto questo! E ognuno poteva crearsi la sua immagine al riguardo. Lui faceva un tipo di musica che faceva pensare alle persone: “Io sono cresciuto con tutto questo!! Questo mi ha reso ciò che sono oggi”. Questo è il modo con cui creare un mito” (Wendy Melvoin)

“Prince studiò la cultura pop, ma vivendola allo stesso tempo. Per i giornali era un vero e proprio “freak”. (mostro/strambo/pazzo). Ovunque fossimo, aerei, bus, leggeva giornali, comprava tonnellate di riviste. Penso che tutto ciò aveva effetto su di lui, gli interessava cosa le persone dicessero. Così fece qualcosa per dimostrare che non fosse vero ciò che veniva riportato: se faceva qualcosa di provocativo, sicuramente sarebbero usciti articoli al riguardo il giorno dopo. E’ così tutt’oggi. Lui gioca con le parole, come il gatto col topo ” (Lisa Coleman)

“Sapeva che meno parli in un’intervista, più quel poco che dici è importante. Parte del trucco sta nel negare tutto. E’ come il wrestling, tutti sanno che è una finzione. Ma più a lungo neghi , più ci crederai. E questa modo di fare, per il marketing e l’immagine pubblica, lo hanno entrambi: Prince e Michael Jackson” (Alan Leeds)

“Under the Cherry Moon” fu il secondo film di Prince, girato in Costa Azzurra, Francia, con Kristin Scott-Thomas nel ruolo principale femminile. Dopo appena poche scene girate, Prince licenziò il regista e prese personalmente il comando: lo spirito di “Purple Rain” se ne era andato!!

“Io e Wendy eravamo le più coinvolte a differenza degli altri del gruppo, perché si fidava molto di noi quando componevamo. Ci portava bozze e canzoni e noi le finivamo. Erano veramente coinvolte nell’intero sviluppo della colonna sonora. Avevamo degli studi di registrazione mobili, in modo da averli a portata di mano anche sul luogo delle riprese. Prince veniva dal set a noi in questi camion, registravamo una parte della canzone e poi lui tornava sul set a recitare, mentre continuavamo a lavorare sulla musica. Al tempo era un mondo del tutto diverso da ora. Non eravamo più una band musicale, era intrattenimento. Non eravamo più sulla sua strada, la sua carriera stava prendendo un’altra direzione” (Lisa Coleman)

Il melodramma, che nell’immaginario collettivo era visto come una sorta di “Purple Rain 2”, non ricevette una buona critica: “Prince è un egocentrico che vuole solo assecondare la sua vanità”. A causa della critica negativa, cancellò la maggior parte delle date del “Parade” Tour negli Stati Uniti. Viaggiò in Europa e in Asia, facendo circa 20 concerti, la band sembrava il team di una volta sul palco, ma dietro le scene c’erano profonde spaccature. Il tour fu caratterizzato da uno “spirito apocalittico” , fin quando arrivò la sua fine in Giappone.

“Musicalmente non fece molto di nuovo, ma cambiò a livello personale. Non pensava più a quello che stava facendo nel presente, era concentrato solo sulla sua prossima mossa” (Wendy Melvoin)

“Iniziò a viaggiare separato da noi, era contornato da bodyguard, tutti erano preoccupati per lui e gli correvano dietro ovunque. Iniziammo a sentirci esclusi, il nostro rapporto con lui cambiò e a volte abbiamo provato a parlarne. Penso che a volte si chiedeva cosa dovesse fare. In uno o due concerti durante il tour ci chiamò nel suo camerino prima dello show e ci disse qualcosa come “ Chissà cosa succederà una volta finito questo tour, ma voglio che andiate fuori e facciate uno show mai visto prima. Ci dette queste motivazioni unite ad un’allusione nascosta: provò a dirci che voleva proseguire sulla strada dello show business, ma sapeva che non poteva chiederci di ballare invece che suonare i nostri strumenti ed essere le forze creative che guidavano lo show. Disse: “Questo sarà la fine del nostro percorso insieme” (Lisa Coleman)

Con “Bad”, terzo album prodotto da Quincy Jones, MJ voleva mostrate definitivamente chi fosse il migliore.

“ Michael aveva un’idea: sperava che Prince duettasse con lui nella canzone “Bad” e le parole nella canzone “Chi è cattivo?”, stavano a significare: chi è l’artista migliore?? Chi è “cattivo”? MJ o Prince? Il video avrebbe dovuto essere una “gara” di ballo tra i due: Michael accennava qualche passo e Prince cercava di superarlo. Poi veniva pronunciato “Who’s bad” e allora, al contrario, toccava a Prince accennare qualcosa e a Michael cercare di batterlo. Poi “Who’s bad” e così via!! La trovai un’idea grandiosa quando me l’accennò per la prima volta” (JRT)

“Prince ascoltò la canzone e non gli piacque, non gli piacque il testo e l’atmosfera, non era abbastanza funky” (Wendy Melvoin)

7

“Mi ricordo quando Prince, dopo l’incontro per “Bad”, venne da noi e ci disse “La canzone inizia con le parole “Your butt is mine” (Ti faccio il culo). Non lo canterò mai!!” (Lisa Coleman)

“Prince aveva un gran rispetto dell’arte e dei risultati raggiunti da Michael, questo è fuor di dubbio. Ma nonostante questo, penso che Prince non vedesse Michael al suo stesso livello, musicalmente parlando. Penso che lo trovasse un po’ ingenuo. E Prince è stato un musicista di talento e a questo livello MJ non potrebbe mai arrivare. Questo è ciò che c’è tra loro” (Alan Leeds)

“ Lui diceva solamente “Noi siamo completamente agli opposti. Questa rivalità non porta a nulla” (Eric Leeds)

“Entrambi, al tempo, provarono a superarsi a vicenda. Anche James Brown lo ha fatto: “Non vorrai veramente esibirti dopo di me?!?!?!?”. Prince era uguale: “ Sono veramente triste per il pagliaccio che si esibirà dopo di me”. Tutti questi hanno la stessa mentalità” (Wendy Melvoin)

“Prince ha avuto la sfrontatezza di dire a Michael Jackson che la sua canzone non era abbastanza buona. Da quel momento MJ decise di non voler avere più niente a che fare con Prince” (JRT)

Dopo un po’ di anni sul Monte dell’Olimpo, MJ e Prince sono diventati due icone culturali. Il loro unico punto di riferimento che avevano era loro stessi. Ma cosa succede quando non hai più niente da dimostrare?

“Uno dei molti problemi che MJ ebbe negli anni ’90, e non possiamo conoscerli tutti, fu: cosa avrebbe fatto adesso? “Thriller” fu un successo per molti anni, dopo fece “Bad”, un buon album… ma dopo aver fatto giganteschi tour mondiali, venduto così tanti album, qualcosa può iniziare ad male o a dare l’avvio alla tua discesa. Sfortunatamente, entrambe le soluzioni sono negative, in un modo che non possiamo neanche immaginare. Con “Neverland” lui costruì la sua “Graceland”, la sua “Xanadu”, cosa che lo isolò molto e, forse, si auto isolò troppo” (Nelson George)

“Branca gli suggerì di comprare una casa a Beverly Hills, una proprietà normale, dove i suoi vicini sarebbero stati attori o musicisti e Michael sarebbe stato la più grande star tra le tante che vivevano lì. Ma lui volva questa enorme proprietà vicino a Santa Barbara, la pagò un sacco e la trasformò in un parco divertimenti, nella quale i bambini potevano andare a giocare. Era una sorta di dramma teatrale. In questo modo è potuto entrare e scivolare ancora più profondamente nella sua immaginazione. Se non avesse avuto Neverland, non sarebbe stato così isolato. Molti dei suoi problemi hanno origine a Neverland” (JRT)

La vecchia casa di MJ è già vuota da qualche tempo.
Il 25 giugno del 2009, Michael Jackson ci ha lasciati definitivamente.
Ma il suo mito continua a vivere. Il Re del Pop è diventato una leggenda, come Elvis, John Lennon, Jimi Hendrix e altri prima di lui.
A Chanhassen, alla periferia di Minneapolis, c’è un altro mondo da favola: quello di Prince. Qui negli anni ’80 ha aperto il Paisley Park Studios, un complesso multimediale che si erige nell’oscurità dietro le barriere di sicurezza. L’idea di Prince per questo luogo è sempre stata chiara.


“Il problema che aveva Prince era diverso da quello di Michael: Prince voleva produrre ancora più musica, molto più di un album ad anno. Lui scrive canzoni tutto il tempo e vuole avere la libertà di farlo. La Warner non voleva produrre più di un album in un anno. La strada che seguono le case di produzione è: un disco, un singolo, un tour. Arrivati a tutto questo, ecco cosa ha fatto: ha cambiato il suo nome in un simbolo. Una volta scrisse “slave” (schiavo) su una guancia e sembrava che fosse diventato ancora più strano, perché sembrava che si stesse ribellando contro qualcosa che stava funzionando” (Nelson George)

“Probabilmente, l’idea di Paisley Park ce l’aveva fin dall’inizio. I profitti ottenuti con “Purple Rain” gli hanno permesso di progettarla e costruirla, forse addirittura meglio di quanto aveva previsto all’inizio. Chi lo sa?!? Quella è la sua “Xanadu”, infatti lui è come il personaggio di “Quarto Potere” , che vuole solo seguire e rafforzare il suo desiderio. Paisley Park era stato originariamente pensato per produttori cinematografici, registi e musicisti, ma Prince ebbe chiaro fin dall’inizio che non era del tutto soddisfatto di questa soluzione per progetti “stranieri” nel suo posto. Alla fine, disse solamente “ Sai cosa?!?!? Al diavolo tutto quanto. Non voglio persone che non conosco, questa è casa mia e non voglio più averli qui. Prince non è uno a cui piace stare nella folla. L’aspetto negativo dell’immagine che ti sei voluto dare, cosa che vale per entrambi – MJ e Prince – è che si corre il rischio di creare una sorta di Frankenstein. Questa cosa diventa come un profezia che si auto- avvera” (Adam Leeds)

“La profezia che si è auto-avverata di MJ è stata: sono una persona strana ed insolita! Tutto ciò è nato dal fatto che non era così particolarmente insolito, infatti si sentiva ad un livello inferiore rispetto al resto delle persone e per questo si è creato un’altra versione di MJ. E’ interessante che, alla fine, è stata questa persona” (JRT) (è un po’ alla lettera quest’ultima frase. Io personalmente la interpreto come: la cosa interessante sta proprio in tutto questo, ma non me la sento di tradurre “ufficialmente”così perché non capisco bene e non voglio far passare fischi per fiaschi – per chi volesse darci una mano e ne capisse di più è la frase al min 7:10)

“ Entrambi ci hanno giocato su questo, su chi fosse il più stravagante: Prince o MJ? Prince sembra essere più stravagante di MJ. Ma è divertente, entrambi sono Testimoni di Geova. Cosa voglio dire?!? Non lo so, ma Michael è stato cresciuto come Testimone di Geova, Prince lo è diventato: non sono sicuro su quanto questo li abbia determinati artisticamente, ma è uno strana connessione, uno strano punto di incontro dei due, che abbiano la stessa religione ” (Nelson George)

--- Dopo titoli di coda

“ Il loro modo di ballare e cantare è semplicemente fantastico e fa trapelare una certa sensualità” (Nelson George)

“Loro sapevano come incantare il pubblico e penso che si rispettassero a vicenda perché erano entrambi giovani ed veramente intelligenti” (JRT)

“ Negli anni ’80 il mondo della musica è diventato un’enorme industria e MJ e Prince incarnano il tipo di artista che non pensa solo a fare musica, ma interagisce con l’intera industria.. come mai avevano fatto i loro predecessori” (Alan Leeds)

THE END!! [SM=g27811]

(Miss Piggy)
00giovedì 20 gennaio 2011 11:29
Oddio che meraviglia!!!!!
Non so quando lo guarderò, ma grazie.
Keep the faith
00giovedì 20 gennaio 2011 11:43
Ma in italiano mai e ste cose, e che cacchio
(Miss Piggy)
00giovedì 20 gennaio 2011 12:29
E' la giusta punizione per aver abusato del latinorum in più occasioni [SM=g27828] .....
Keep the faith
00giovedì 20 gennaio 2011 12:30
Re:
(Miss Piggy), 20/01/2011 12.29:

E' la giusta punizione per aver abusato del latinorum in più occasioni [SM=g27828] .....




E se qualcuno lo sottotitolasse in italiano?
ovviamante pagato eh [SM=g27828]
lucia.servolini72
00giovedì 20 gennaio 2011 14:37
[SM=g27811] WOW, non vedo l'ora di vederlo, ho visto che almeno è sottotitolato.
Ma quando è uscito?
Antonella-60
00giovedì 20 gennaio 2011 14:50

caspiterina...che meraviglia !!

Paraponzi olè...grazie.

Da guardare e leggere con calma [SM=g27823]
JIre
00giovedì 20 gennaio 2011 15:27
(SE qualcuno non lo ha già in italiano) volendo posso anche iniziare a tradurlo se c'è bisogno... Solo che poi il lavoro di montaggio sarebbe meglio se lo facesse qualcun'altro!!!
Keep the faith
00giovedì 20 gennaio 2011 15:28
Re:
JIre, 20/01/2011 15.27:

SE, e ripeto SE, qualcuno non lo ha già in italiano, volendo posso anche iniziare a tradurlo se c'è bisogno... Solo che poi il lavoro di montaggio sarebbe meglio se lo facesse qualcun'altro!!!




[SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963]
te ne sarei infnitamente grato
soleluna74
00giovedì 20 gennaio 2011 15:31
magari magari cioè non è ke è interessante di +...
(Miss Piggy)
00giovedì 20 gennaio 2011 15:35
Re:
JIre, 20/01/2011 15.27:

(SE qualcuno non lo ha già in italiano) volendo posso anche iniziare a tradurlo se c'è bisogno... Solo che poi il lavoro di montaggio sarebbe meglio se lo facesse qualcun'altro!!!




Tu aspiri al martirio.
Ma direi che anche avere la sbobinata in italiano sarebbe già magnifico.
Dormi la notte però, eh, che poi di giorno non studi [SM=g27828] !!!E non ti vogliamo sulla coscienza [SM=g27827] .
JIre
00giovedì 20 gennaio 2011 15:37
Ok va bene!! (Ovviamente per Keep ci sarà la variante in latinorum - mi raccomando, non cadere in tentazione a rispondermi sulla battuta, sennò....The King of OT!!! )

(Miss..don't worry cara!!Lo faccio nel tempo free!)
badgirl.
00giovedì 20 gennaio 2011 17:44
Allora Ire, visto che hai del tempo free, io lo gradirei in giapponese (ahaha!!)

Grazie in anticipo cara, ma effettivamente anche avere solo la traduzione senza il montaggio sul video, sarebbe già na meraviglia.

P.S.: per quanto riguarda il tedesco, conosco solo i menù dei rifugi - esempio: kaiserschmarrn (ahaha!!)

patrimj71
00giovedì 20 gennaio 2011 18:02
Grazie a chi ha postato i video e a JIre per la sua disponibilità.
FLY67.
00giovedì 20 gennaio 2011 18:27
Re:
patrimj71, 20/01/2011 18.02:

Grazie a chi ha postato i video e a JIre per la sua disponibilità.




Quotone! Grazieeeeee [SM=x47938] [SM=x47938]
parmy76
00giovedì 20 gennaio 2011 19:13
Re:
JIre, 20/01/2011 15.27:

(SE qualcuno non lo ha già in italiano) volendo posso anche iniziare a tradurlo se c'è bisogno... Solo che poi il lavoro di montaggio sarebbe meglio se lo facesse qualcun'altro!!!




davvero grazie sembra proprio interessante!
C'ho pure provato un attimo ad iniziarlo ma non gliela posso fare, quel tedesco mi sta facendo davvero venire il palletico [SM=g27824]
mimma58
00giovedì 20 gennaio 2011 19:26
Grazie a chi ha postato i video e a Jlre.Avere la traduzione sarebbe stato meglio.
Antonella-60
00giovedì 20 gennaio 2011 19:38

JIre sei immensa, quelle parti in tedesco disturbano assai....
JIre
00giovedì 20 gennaio 2011 19:41
Re:
badgirl., 20/01/2011 17.44:

Allora Ire, visto che hai del tempo free, io lo gradirei in giapponese (ahaha!!)

Grazie in anticipo cara, ma effettivamente anche avere solo la traduzione senza il montaggio sul video, sarebbe già na meraviglia.

P.S.: per quanto riguarda il tedesco, conosco solo i menù dei rifugi - esempio: kaiserschmarrn (ahaha!!)





Uè uè, non confondiamo, la poliglotta è la Cri eh!!!

(Anche il mio tedesco si arresta al campo che indichi!! [SM=g27828] [SM=x47979] )
4everMJJ
00giovedì 20 gennaio 2011 20:30
Re: Re:
JIre, 20/01/2011 19.41:




Uè uè, non confondiamo, la poliglotta è la Cri eh!!!

(Anche il mio tedesco si arresta al campo che indichi!! [SM=g27828] [SM=x47979] )




Ué ué, nun famo le spiritose, sei te che ti sei offerta di tradurlo in "latinorum" e mo so c... ehm, affarucci tuoi! [SM=x47954] [SM=x47954] (scherzo, sai che ti "lovvo", come dite voi pischellini [SM=g27828] )

Comunque grazie a Parapaponzi per averlo postato, ho guardato l'inizio e vedere il mio amico Tara(borrelli) doppiato in tedesco non ha prezzo [SM=g27828] Vabbè, a parte le battute concordo con il "toscanismo" di Claudia: sto doppiaggio tedesco fa venire il palletico!! [SM=g27825]

amomichael
00giovedì 20 gennaio 2011 20:46
Amerò in eterno la persona che tradurrà tutto ciò.................
rossijack
00giovedì 20 gennaio 2011 23:24
Io ringrazio ma sono ancora piu' pretenziosa:qualcuno sa come si possono assemblare tutti i link e farne un unicum(cosi' Keep e' contento!),cosi' da scaricarlo e tenerlo tra i video belli da conservare?Qui occorre la consulenza di Double!Ho visto pochi minuti ma e' stupendo!Lo voglio,lo voglio!Help!
dollarboy77
00giovedì 20 gennaio 2011 23:27
Re:
(Miss Piggy), 20/01/2011 11.29:

Oddio che meraviglia!!!!!
Non so quando lo guarderò, ma grazie.



quoto

tagea
00venerdì 21 gennaio 2011 18:07
Grazie per questi documentari, appena avrò un pò di tempo li guarderò con molto interesse
JIre
00domenica 23 gennaio 2011 22:45
Et voilà!!!


Traduzione documentario Dr. Prince & Mr. Jackson

(Relatori: Wendy Melvoin, Lisa Coleman, Jellybean Johnson e Eric Leeds - musicisti di Prince; Alan Leeds è il suo manager; Nelson George è un giornalista; J.Randy Taraborrelli (JRT) non ha bisogno di presentazione!)

1

Tra tutte le icone musicali degli anni ’80, ce ne sono due la cui luce eclissa tutte le altre: Michael Jackson e Prince.
Sono nati nello stesso anno, ma non si sono mai esibiti insieme e il mondo non potrà mai assistere a questo spettacolo a causa dell’improvvisa morte di MJ.
Agli inizi degli anni ’80, MJ regnava incontrastato sul suo impero, ma non c’è voluto molto tempo prima che il Re del Pop e il Principe del Funk iniziassero a combattere un feroce duello!


“Loro sapevano esattamente cosa volessero, avevano una “visione” e un piano per gli anni ’80 ” (J.R. Taraborreli - JRT)
“Erano rivali, non ci sono dubbi riguardo a questo” (Alan Leeds)
“Prince era UNO e MJ era l’ALTRO” (Lisa Coleman)
“Michael era estremamente competitivo e Prince era nuovo sulle scene, fece un sacco di cose che Michael aveva fatto…. e ci è riuscito! A Michael non piaceva molto questo!” (JRT)
“MJ era un insider, veniva dallo showbiz, era il puro prodotto di questa tradizione. Prince invece era l’outsider, forse in qualche modo era più libero ” (Nelson George)
“MJ era Disneyland, Prince un cartoon sovversivo”(Wendy Melvoin)
“Prince era quello “cattivo” (“Jellybean” Johnson)
“Entrambi sono stati grandi artisti che hanno fatto la storia della musica pop, rendendo possibile ciò che abbiamo oggi” (Nelson George)

Gli anni ’80 sono segnati dalle lotte razziali e nonostante tutti i risultati dei movimenti per i diritti civili, questo decennio è caratterizzato da battute d’arresto.
L’era Reagen, aggrava la separazione tra ricchi e poveri e la popolazione nera è ancora vittima degli effetti dell’AIDS e delle lotte fra gang. Contemporaneamente, gli artisti neri stanno cercando di emergere agli occhi dei media, come mai avvenuto precedentemente. Alla fine degli anni ’70, MJ e Prince erano ancora classificati tra i “perdenti” .


“A quel tempo, assistemmo ad una crescita di popolarità ed accettazione della musica black. Negli anni ’70, gli Isley Brothers e la Motown avevano posto le fondamenta della musica black. Da bambino, MJ aveva visto le performance live di Jackie Wilson, era presenta all’Apollo Theatre nei suoi giorni di gloria, insomma ha potuto vivere le tradizioni della musica black e le ha fatte proprie. Era abbastanza giovane per questo lavoro, perciò non è stato la copia di ciò che c’era stato fino a quel momento, ma ha esteso tutto quanto. MJ fu veramente la prima icona black, tutti i Jackson lo furono: erano come la Patridge Family, solo più famosi. Ed erano artisti migliori. Per noi, non solo erano icone adolescenti e modelli da seguire per ciò che avevano raggiunto, ma i loro album erano semplicemente incredibili. Per oltre 10 anni, fu uno degli artisti che influenzò la vita di molti suoi coetanei , di questa “baby – boom generation”: quando Michael o Jermaine avevano i brufoli, li avevamo anche noi; quando i Jackson iniziarono ad uscire con le ragazze, era lo stesso per noi. Quindi MJ è strettamente collegato alla crescita di una generazione di ragazzi di colore verso l’alto a livello sociale, includendo contemporaneamente anche quella dei ragazzi bianchi ” (Nelson George)

Con “Off the wall”, del 1979, MJ non solo scatenò fan entusiasti , ma fu la prima collaborazione con il famoso produttore Jazz Quincy Jones.


“Off the Wall fu per lui una boccata d’aria nuova, sia sul piano musicale che personale, un vero e proprio capolavoro. MJ fu completamente assorbito nel progetto, chi aveva la parola finale su tutto era lui, anche se a produrre era Quincy. Per MJ, quest’album era come un suo figlio. Fu infatti molto deluso nel vedere che le vendite non furono quanto immaginasse. Ma fu un grande successo comunque e le persone iniziarono a guardarlo non più come il piccolo bambino dei Jackson 5” (JRT)

Nel frattempo, a Minneapolis, lontano da studi televisivi e roccaforti della musica black, come Atlanta, Detroit e Memphis, un altro talento promettente inizia a preparare o la sua strada: Prince Roger Nelson sta gettando le basi per il proprio mito.

“Nel 1978 avevo 13 anni e ricordo che quando sentii sulla pista da ballo la canzone “Soft & Wet” corsi alla cabina del dj per chiedere “Chi è QUESTA?? Chi è la cantante che sta cantando?? ” – “Non è una ragazza, si chiama Prince, ha 17 anni e viene da Minneapolis. Dal quel momento diventai pazza di lui!” (Wendy Melvoin)

Prince è un bambino di 10 anni quando il padre, musicista Jazz, lascia la famiglia. Questo è tutto ciò che sappiamo della sua infanzia. Questo per molte ragioni…

“ Nessuno sa della sua infanzia a Minneapolis perché a nessuno interessava! Nel 1979, quando si trattava di musica black, nessuno aveva sugli schermi Minneapolis” (Nelson George)

“Negli anni ’70 la percentuale della popolazione nera a Minneapolis era veramente bassa – circa il 5%. Non c’erano stazioni radio, Prince poteva essere ascoltato come un giovane che faceva musica black tutto il giorno. Tutto ciò ha influenzato il suo stile musicale. Ascoltò musica che probabilmente non fu ascoltata nell’infanzia della maggior parte degli artisti black. Questi sono cresciuti in un ambiente strettamente separato dal resto. ” (Alan Leeds)

“Le radici della musica afro-americane erano ancora a sud della costa est, a Detroit o in altre città del sud-est. Tuttavia è arrivato questo ragazzo da Minneapolis e le persone erano scioccate quando venivano a conoscenza di questo : Minneapolis?!?!? Come può essere?!?!?” (Eric Leeds)

“Negli anni ’70, molti ragazzi giovani di colore se ne andarono dai ghetti neri. Così non ascoltavano solo R’n‘B, ma anche il rock, mandato continuamente in radio. In questo modo si formò in loro una sorta di “doppia coscienza”: voglio dire, “Jimi Hendrix” e “Sly and the Family Stone ”crearono la svolta, ma poi per molto tempo ci fu il niente. Prince ha unito Hendrix e Sly e questo è stato possibile solamente perché Prince è un genio musicale. Questa è la differenza. Noi tutti avevamo queste diverse influenze musicali, ma Prince potrebbe suonare in questo momento chitarra, batteria, basso e tastiera” (Nelson George)

“Ho incontrato Prince per la prima volta quando avevo 12 o 13 anni. Anche quando eravamo piccoli, ognuno aveva il proprio gruppo, la sua band si chiamava “Grand Central”, la mia “Flyte time”. Eravamo ragazzi di 14, 15 anni che davamo concerti nel parco e cose così, ma già al tempo era chiaro che lui aveva qualcosa di speciale. Ho visto il suo primo grande show qui, al cinema “Capri”, al quale siamo stati da bambini, dev’essere stato intorno al 1979. Prese una piccola parte da ogni genere con cui eravamo cresciuti e li fece propri, creò la sua musica. Ma ha iniziato proprio qui a Minneapolis, fidati! ” (“Jellybean” Johnson)


2

“Gli anni ’80 furono il tempo dell’ambiguità sessuale, stiamo parlando del tempo dopo la rivoluzione sessuale (alla fine degli anni ‘60), la rivoluzione gay era già in corso, le persone erano libere di vestirsi e muoversi come volevano. MJ aveva sviluppato la figura del ragazzo infantile, innocente ed aperto. Prince era chiaramente sensuale, ma in modo ambiguo. Presentava una sensualità femminile. MJ seguì la sua strada: se non mostrava niente di femminile, piuttosto qualcosa di molto innocente. I due erano completamente opposti” (Nelson George)

“Durante il suo sviluppo sessuale da ragazzo, MJ venne costantemente esposto a contraddizione e messaggi confusi. Quando i Jackson erano in tour, il sesso era sempre nel mezzo. Quindi, MJ da bambino conosceva molte di tutti i tipi di storie legate al sesso. Sua madre, una devota Testimone di Geova, ha insegnato lui a vivere una vita pura, onesta, ad essere casti, a vivere in accordo con la Bibbia. Prince diventò famoso e cantava canzoni che non erano per la famiglia tradizionale. Non era di certo un artista per tutta la famiglia!!” (JRT)

“Era uno shock! Io ero allo stesso tempo un fan del rock e le cose che faceva lui erano riservate ai musicisti rock, come David Bowie, Alice Cooper e gli altri.. Prince riuscì facilmente ad arrivare ai quei livelli! E dato che era un afro-americano fu molto meglio!!” (“Jellybean” Johnson)

“Quando vidi Prince in quel vestito nero, con le calze di seta al ginocchio e mutandine da donne capovolte, in modo che il suo “pezzo migliore”ci stesse comodamente, pensai: “questo ragazzo è semplicemente fantastico” (Wendy Melvoin)

“MJ non avrebbe potuto fare ciò che faceva Prince e Prince non avrebbe potuto fare ciò che faceva Michael: erano due persone completamente diverse. E’ stato grandioso che i due siano stati produttivi nelle stesso periodo, perché loro sono entrambi due musicisti incredibili e hanno creato musica completamente diversa ” (JRT)

Nel frattempo, Prince cercava di costruirsi una reputazione, non a Minneapolis, ma a Hollywood, dove incontrò due artiste che divennero due dei suoi più stretti collaboratori: la chitarrista Wendy Melvoin arrivò nel 1983, la tastierista Lisa Coleman era già apparsa nel 1980 suonando in “Dirty Mind”.

“ Fu tutto molto veloce: arrivai e già dovevo provare, non la stessa sera del mio arrivo, ma il giorno dopo avremmo dovuto iniziare a registrare. Lui aveva già registrato l’album “Dirty Mind” e noi lavoravamo sulle canzoni “Party Up” e “Head”. Negli anni ’60 e ’70 ci furono molte guerre tra razze diverse, anti-Vietnam e dimostrazioni per i diritti civili: questo io lo sapevo già. Ma era grande lavorare con qualcuno che portava avanti il suo lavoro seguendo questo modo di pensare. La sua bad “The revolution” era un misto di persone bianche e nere, uomini e donne, omosessuali e eterosessuali. Ci divertivamo molto! Sentivo che questo era degno. Nel 1981, agli inizi, aprivamo i concerti dei Rolling Stones, nell’enorme LA Coliseum Stadium davanti a 90.000 persone, un mare di persone. Siamo stati fischiati, bersagliati con oggetti e ci hanno mostrato il dito medio. Le persone gridavano “gay”, lui era chiamato “negro”, non poteva andare peggio. Prince si girà e corse via dal palco: era così arrabbiato e offeso che se ne tornò in albergo. Pensai che sarebbe tornato a Minneapolis la notte stessa. Fu un’esperienza incredibile, non la dimenticherò mai ” (Lisa Coleman)

Mentre Prince era ancora sconosciuto ai più agli inizi degli anni ’80, MJ già aveva i suoi fan, era ancora sotto l’influenza del padre e per necessità, dovette andare in tour con i fratelli per l’ultima volta.

“Al tempo, Michael non voleva più esibirsi con i fratelli, ma non aveva altra scelta. Non era un buon momento per lui, viveva a casa con suo padre, che era il suo manager e che continuamente tradiva la moglie. Michael era molto legato a sua madre, ma suo padre era ancora suo manager. Bisogna sapere che al tempo si respirava stress e tensione in casa Jackson. Gli inizi degli anni ’80 furono veramente difficili per Michael, pensando a cosa succedeva in casa. Vedendolo adesso, penso invece che sia stato utile tutto quanto: in questo modo fu costretto a prendere una decisione radicale per quanto riguarda la sua carriera e la sua vita personale. Questo ha avuto un grande impatto sul suo futuro. E’ stato un periodo importante ” (JRT)

Ma Prince non stava ad aspettare che MJ si riconciliasse con la propria famiglia e andò avanti attaccandolo nuovamente. La fine del 1982 segna un record per il mercato, paradossalmente il titolo è “1999” e sorpassa tutti i record stabiliti: il doppio album era il migliore nella tradizione della musica pop.

“La musica passata in radio agli inizi degli anni ’80 non era molto versatile. Album che erano orientati verso il rock vennero considerati come “white rock”, le radio mandavano solo Jimi Hendrix. Si vendevano gli album che piacevano agli ascoltatori, chi effettivamente ha i soldi, per vendere dovevi percorrere questa strada. Prince ha portato singoli da hit, ma onestamente anche grandi album. Lui continuamente creava nuovi album e ognuno era un ulteriore salto in avanti, così forzò le radio a passare la sua musica, perché il suo pubblico aumentava con ogni album, i suoi concerti stavano crescendo ” (Nelson George)

“Era emozionato di partecipare al “1999 Tour”, perché era chiaro che sarebbe stato un giro di boa. Era un ragazzo incredibilmente talentuoso e con il tour, finalmente piazzò delle hit nel mondo del pop ” (Alan Leeds)

“All’inizio del tour, quando mi unii al gruppo, si dovevano ancora riempire le sale dei concerti. A fine tour, riempiva le Arene. Poco a poco, iniziò ad essere chiaro che al pubblico mainstream (parola che tanto piace da queste parti!!!!) in America iniziava a piacere questo artista. Da questo momento, divenne una figura culturale, con un pubblico che proveniva metà dall’R’n’B e metà dall’avant-garde metal” (Eric Leeds)


3

“Mtv rifletteva quella segregazione razziale che proveniva dal pop “scelto” dalle radio. Non penso che al tempo l’industria musicale avesse già capito che un artista senza un video non era nessuno nella metà degli anni ’80. C’è stato un periodo in cui Mtv era sotto forti pressioni perché non passavano musica black. Prince, MJ e Lionel Richie furono i tre musicisti neri che, da quel momento in poi, venivano mandati regolarmente in onda su Mtv ” (Alan Leeds)

“L’obiettivo di Michael era quello di diventare il musicista finale per eccellenza, ma lui lo era già! Voleva fare sempre un passo ulteriore in avanti. Questo nuovo formato, il video, era perfetto per Michael perché ha permesso che la sua arte si concretizzasse anche sotto l’aspetto visivo, cosa che lui amava molto. Il video clip gli ha fornito quella piattaforma attraverso la quale avrebbe potuto esprimersi visualmente quanto musicalmente. I video girati dall’album Thriller – “Beat it”, “Billie Jean”, “Thriller” – divennero così famosi perchè rivoluzionarono l’intera industria musicale” (JRT)

L’album record “Thriller”, così come i predecessori prodotti da Quincy Jones, arrivò sugli scaffali nel Natale 1982 e immediatamente prese d’assalto le classifiche. Prima della fine di gennaio aveva venduto oltre un milione di copie soprattutto grazie ai videoclip scelti selettivamente.

“Durante le registrazioni di “Thriller”, un giorno mentre stavano ascoltando l’album, Michael disse che pensava che quello sarebbe potuto diventare il miglior album di tutti i tempi e che avrebbe venduto almeno 30 milioni di copie. Aallora Quincy Jones gli rispose “Penso che dovresti abbassare un po’ le tue aspettative. Ai giorni d’oggi sei fortunato se vendi 2 o 3 milioni di copie”. Michael si arrabbiò per questo, sentiva che Quincy non credeva nel progetto. Così il giorno dopo chiamò il suo avvocato, John Branca, e gli disse “Se Quincy non ha fede in quest’album, allora non dovremmo farlo. Chiama Walter Yetnikoff alla CBS e digli che l’album non uscirà, “Thriller” non sarà pubblicato”. In questo modo fu come dire, abbastanza chiaramente: “ragazzi, dovete stare con me, abbiamo bisogno di essere una squadra. Se non mi seguite completamente, molte teste rotoleranno”. Da quel momento erano tutti concordi che l’album sarebbe stato un successo. Il carisma unito a tutta quella determinazione fece sì che le sue previsioni si avverassero.” (JRT)

Grazie ad una struttura paragonabile ad un film e con una durata di 14 minuti, “Thriller” superò tutti i video precedenti in un colpo solo. Il budget di 800.000 $ era un record all’epoca. Solo il trucco richiedeva 12 ore di lavoro. Il video fu diretto da un noto regista: John Landis. Con il successo di “Thriller”, MJ prese chiaramente il comando nella primavera del 1983. Durante il tour per la promozione dell’album “1999”, Prince vedeva confrontata ogni sua mossa a questo successo pazzesco di MJ. Ma Prince aveva sempre un asso nella manica da giocare: iniziò ad scrivere le sue idee in un taccuino viola, che alla fine sarebbero diventate lo scenario per un film sulla sua vita. Tornato a Minneapolis, Prince iniziò a gettare la basi per il suo lavoro: nell’estate 1983 al First Avenue Club presentò al pubblico alcune canzoni del suo film. Le riprese iniziarono il primo novembre 1983.

“Prince mise tutto se stesso in questo film, era presente in ogni singola scena. Quando non si stava cambiando l’abito di scena o non doveva essere pronto per la scena successiva, stava accanto alla macchina da presa e aiutava il regista. Era presente in ogni aspetto della produzione” (Lisa Coleman)

“Ha lavorato su ogni parola del copione, ha licenziato due registi prima di trovare quello adatto a lui, ovvero: qualcuno che lo ascoltasse abbastanza, in modo che potesse contribuire almeno un minimo. Prince si è sempre comportato come se fosse già chiaro che “Purple Rain” sarebbe diventato un successo. Molti di noi erano scettici riguardo al progetto. Anche quando Steven Fargioli (manager di Prince) mi chiamò e mi offrì un lavoro a tempo pieno a Minneapolis, dissi “Veramente questo film verrà fatto?!?! Scordatelo!!”. I Kiss avevano provato a fare un film, ma fallirono nell’impresa: erano il più grande gruppo rock del decennio, avevano fatto un film e nessuno se ne era interessato. Così, perché alla gente sarebbe dovuto interessare un ragazzo del Minnesota che aveva lanciato due hits?!?! Non me ne sarei interessato neanche se fosse stato effettivamente bravo, a chi poteva interessare?!?!!? Nonostante tutto, Prince non ebbe mai nessuna preoccupazione e se solo avesse avuto un minimo barlume di dubbio, non l’avrebbe mai detto. Diceva sempre “Avanti tutta!!Andrà bene!!”. (Alan Leeds)

Le riprese terminarono il 27 dicembre e sarebbe uscito nelle sale in estate. Data l’impennata di “Thriller” nelle vendite nel 1984, l’anno prometteva di essere la resa dei conti tra i due giganti: entrambi gli schieramenti stavano preparando la battaglia decisiva.
La memoria di alcuni anni si è radicata profondamente nella coscienza collettiva : 1945, 1968 e 1984, grazie al romanzo di George Orwell, in cui profetizzava l’onnipotenza dei media…ma una cosa non poteva prevedere: nel 1984, due artisti neri, avrebbero scardinato l’intero star system. L’anno iniziò con le riprese di MJ per diversi spot commerciali con la Pepsi, un vero e proprio onore, al tempo, per un artista di colore. Il suo avvocato, John Branca, negoziò un affare veramente vantaggioso per il cantante, ma Michael non era ancora del tutto soddisfatto, dato che non era libero di partecipare alla stesura della sceneggiatura e la sua apparizione nello spot si limitava a pochi secondi. Così, ciò che stava prendendo forma come nuovo, prolifico aspetto della carriera di MJ, fallì, tanto che alla fine MJ ne risentì sia fisicamente che mentalmente: girando uno spot rimase vittima di un grave incidente sul set, in cui presero fuoco i suoi capelli ed il cuoio capelluto, tanto da richiedere un intervento d’urgenza. (Brevi interviste sotto l’ospedale). Ma il suo ricovero fu altrettanto veloce, dato che gli American Music Award erano dietro l’angolo, un premio che ha la stessa valenza degli Oscar nel mondo cinematografico. Così, nel 1984, il mondo fu testimone della sua incoronazione ufficiale come “King of Pop”: di fronte a Quincy Jones, Diana Ross e ad un pubblico in delirio, Michael Jackson, in una sola notte, con “Thriller” vinse 7 Awards, più uno onorario in aggiunta.




JIre
00domenica 23 gennaio 2011 22:48
4

Mentre stava scendendo dal palco, qualcuno gli chiese “Qual è la tua canzone preferita?” “My favourite thing” rispose Michael. Così l’interlocutore: “Mi stai prendendo in giro?!?!?”, risposta “No, perché dovrei?” e iniziò a cantarla… Il 14 maggio, MJ fu invitato da Ronald Reagan nel “Garden Rose” alla Casa Bianca: la star aveva dato l’avvio allo show! Il suo avvocato era stato incaricato di contattare la Casa Bianca. Il motivo?? La canzone di successo “Beat it” poteva essere usata nella campagna “Don’t drink and drive”
(discorso da Reagan).

“La foto dei due insieme mostrava quando MJ fosse accettato: che un presidente conservatore, repubblicano, volesse mostrarsi stringere la mano a Michael Jackson, per di più nel “Garden Rose”, al tempo fu veramente impressionante e parlava chiaro: come Ronald Reagan era un uomo di potere, e lui era veramente un uomo di potere, così Michael Jackson, nel suo mondo, aveva lo stesso potere.
Gli anni ’80 sono inconcepibili senza questi due uomini. Ho lavorato per “Billboard”, dev’essere stato il 1984, e facemmo un grande articolo su MJ: la sua foto era in copertina e la rivista era piena esclusivamente di articoli che lo riguardavano. Lo so perchè ci lavorai. Nell’ultima pagina però, quella sul retro, Prince fece mettere la pubblicità per il suo prossimo album: c’era solo scritto “The rain starts to fall” (“La pioggia inizia a cadere”), tutto in viola con gocce di pioggia. I tempi ed il collocamento della pubblicità dicevano piuttosto chiaramente: “Sì, Michael Jackson è la star, ma io sto arrivando”. (Nelson George)

Ma MJ era in agguato: grazie ad un accordo con la Warner riuscì a vedere in anteprima il film di Prince. Dopo la visione, un amico gli chiese cosa ne pensasse. Ecco la risposta “La musica non è male, ma non mi piace Prince. Penso che sia cattivo e non mi piace sul serio l’immagine che passa delle donne nel film. Mi ricorda la mia famiglia”. Prince non poteva essere influenzato dall’opinione di MJ, era proprio in mezzo alle preparazioni di lancio del film.


“ L’unica volta che l’ho visto vulnerabile fu in macchina per la premiere del film al Grauman Chinese Theater a Los Angeles. In macchina c’eravamo solo io, Chick Huntsberry (bodyguard) e lui. Chick aveva un walkie-talkie ed era in contatto con un altro della security che era già al Grauman. Prince sentì un ragazzo della security dire “Chick, devi aspettare. Lo ha detto anche la polizia, non hanno mai visto una folla così grande” Prince sentì tutto e chiese “Che hanno detto?!?!?!”, così in quel momento realizzai “Incredibile! Finalmente si è aperto!!” . Dopo due secondi, aveva di nuovo ripreso tutto sotto controllo. Dal giorno in cui aveva iniziato a scrivere il copione, quello fu l’unico momento in cui lo vidi veramente vulnerabile. E così come avvenne velocemente, allo stesso tempo se ne andò, tornò come prima” (Alan Leeds)

“Quando il film uscì, colpì come una bomba grande e veloce” (Lisa Coleman )

“ (Il film) Fu il punto di svolta. Sapevo che il suo momento sarebbe arrivato. Le stelle gli erano favorevoli, io lo sentivo ” (Wendy Melvoin)

“Tutto ad un tratto, il suo nome veniva pronunciato insieme a quello di Michael Jackson, Mike Jagger e tutte le altre icone dell’industria musicale. Questo lo impressionò, ma se gli chiedete qualcosa al riguardo lui risponde che lo sapeva, che se l’aspettava, era il suo destino. Questo lo catapultò ad un livello più alto: MJ non aveva mai fatto un film di successo, o almeno non sotto il suo nome, aveva sì partecipato a “The Wiz”, ma non era il protagonista. Il tour fu altrettanto di successo, fu come quando i Beatles vennero per la prima volta negli Stati Uniti. Non mi dimenticherò mai la prima sera: il primo concerto era a Detroit, le luci si spensero e la folla iniziò ad urlare addirittura prima che partisse la prima nota. Era un’esperienza mai provata prima, neanche con James Brown. Era assolutamente un caos pazzesco” (Adam Leeds)

“ In un solo weekend aveva piazzato la hit in prima posizione, l’album in prima posizione e il film in prima posizione. Fu questo il momento in cui iniziò a ricevere l’attenzione dei media e della “cultura pop”: aspettate un attimo, forse Michael Jackson non è la sola cosa sta accadendo al momento ” (Eric Leeds)

(Parlato riguardo al Victory Tour più interviste ai fan)

Il “Victory” Tour del gruppo “The Jacksons”, del 1984, segna la definitiva rottura professionale tra MJ, i suoi fratelli e suo padre. La famiglia voleva guadagnare quanto più possibile col Tour, così assunsero per l’organizzazione Don King, un promoter di pugilato professionale di dubbia serietà. Michael, però, aveva i suoi accordi personali non correlati agli altri. Una volta scesi dal palco, la tensione era alta: i fratelli non viaggiavano più insieme e le ostilità non finivano. Ma sul palco Michael era veramente professionale e rese al meglio per i suoi fan.

“ Prince era a conoscenza dei passi in avanti che Michael faceva, andammo a vedere il Victory Tour. Prince era così desideroso di vederlo tanto da prendere un jet e volare con me e due bodyguard a Dallas. Arrivammo giusto in tempo per l’inizio dello show. Prince cercò di essere discreto, ma improvvisamente corse e quando qualcuno inizia a correre ad un concerto viene immediatamente notato. Subito metà stadio iniziò ad urlare perché lo avevano riconosciuto: tutto ciò gli piacque molto!! Erano rivali, ma io ho parlato con alcune persone che lavoravano per MJ e a lui interessava molto sapere cosa aveva fatto Prince. I media continuavano a gettare benzina sul fuoco mettendo a confronto le loro vendite e tutte queste cose” (Alan Leeds)

“Michael era veramente un uomo competitivo e, pensandoci, c’è posto solo per una star. E lui voleva essere proprio quella” (JRT)
“Noi amiamo il gossip e il migliore è quello riguardo a Prince e MJ. Si legge di questi fatti sulle riviste di musica, potremmo sentirlo dal barbiere: diverte ancora oggi parlare di questo ”

5

Ma il 28 febbraio 1985, agli AMA, non era MJ ad essere quello sul palco: era arrivato il momento di gloria per Prince ed il suo gruppo “The Revolution” (discorso di Prince alla premiazione)

“ Non hai mai messo in dubbio ciò che stesse facendo, anche se avesse fallito non ci avrebbe pensato troppo. E’ una delle persone più interessata alle cose che abbia mai conosciuto: credo che ciò derivi dal modo con cui è stato cresciuto, ha sempre saputo che sarebbe arrivato da qualche parte, non aveva dubbi riguardo a questo. ” (Wendy Melvoin)

Appena la cerimonia finì, tutti gli invitati si precipitarono allo studio “A&M Records” per registrare la canzone di beneficenza “We are the world” sotto la guida di MJ, Quincy Jones e Lionel Richie.

“Michael e Lionel Richie scrissero insieme “We are the world”, anche se la canzone originalmente è di MJ. Fu una sua idea quella della campagna di solidarietà per i bambini che soffrivano la fame nel mondo e fare, così, del suo meglio come filantropo. Per il video, tutti questi artisti erano insieme sul palco per la prima volta, ma MJ è l’unico che nel video viene inquadrato completamente: le riprese partono dai calzini luccicanti ed i suoi mocassini, passano per le gambe e così via salendo ” (JRT)

Insieme a MJ c’erano Diana Ross e tanti altri, solo una persona rifiutò l’invito: Prince!

“Essere una star ti si può ritorcere contro facilmente. Un esempio perfetto può essere la sera in cui Quincy Jones registrava “WATW”. Era Prince l’eroe quella notte, era lui quello che aveva vinto i Grammy: arrivò, rubò la scena a tutti e tornò a casa con tutti i premi. Era la sua serata. Era il culmine di tutto ciò per cui aveva lottato dagli inizi della sua carriera. Era la sua festa. In questa serata speciale, lui era invitato come tutti gli altri artista a LA quella notte, per registrare “WATW”. A Prince non piace ricevere ordini. La risposta all’invito fu quella di scrivere una canzone sua (“For the tears in your eyes”). In questo modo contribuì alla causa molto più di tutti gli altri. Dato che era la sua serata, dato tutti quegli artisti famosi che erano presenti ai Grammy , ritenne essere meglio non partecipare, anche a causa dei paparazzi. Quindi noi gli dicemmo: sappiamo che vorrai festeggiare, ma devi farlo in albergo, non puoi uscire. Alle 5 di mattino ricevetti una chiamata, era Big Chick (bodyguard) e mi disse che uno della security era finito in galera e la stampa sapeva già tutto. Così risposi: “Di che diavolo stai parlando?!?!?”. Lui mi rispose: “Conosci Prince. Un’ora e mezzo dopo che eri andato via, mi disse “Andiamo a festeggiate!!” . Pensai solamente “Oh my God”. Erano andati al “Carlos and Charlie Club”, uno dei più alla moda al tempo, punto di riferimento per la musica black, anche Eddie Murphy era sempre lì, Prince regolarmente. Un paparazzo lo aveva fotografato, fu un po’ troppo invadente in realtà e uno della security lo spinse o lo colpì, non so cosa successe precisamente, ma creò enorme confusione: venne chiamata la polizia ed il ragazzo arrestato. Il risultato fu che i giornali, che doveva parlare della sua grande notte, riconoscendo tutto il suo lavoro, riportano solo due cose: Quincy Jones e “We are the world”, con tutta la schiera degli artisti che vi avevano partecipato; e Prince, col suo bodyguard che aveva picchiato un fotografo ed era finito in galera. Non fu per niente piacevole! ” (Alan Leeds)

Ma come al solito, Prince passò al contrattacco e fece esattamente il contrario di ciò che le persone si aspettavano da lui: in poco tempo, scrisse un album pop psichedelico “Around the world in a day”, che rimase per tre settimane in cima alle classifche, togliendo il trono a “USA for Africa”.

“Adesso iniziavamo a capire che Prince non era soltanto un musicista, ma anche un intrattenitore: era una star. Non avremmo più potuto uscire insieme e fare ciò che avevamo sempre fatto, guardare la tv, andare in un negozie e comprare l’uva per esempio… le cose erano iniziate a cambiare! ” (Wendy Melvoin)

Prince godeva di questa sua nuova dimensione, gli piaceva.
In collaborazione con la Warner fondò la sua etichetta discografica “Paisley Park Records” e trasformò una galleria artistica vicino a Minneapolis in uno studio di registrazione. Forte del successo di “Purple Rain”, stava già pensando al suo prossimo film, trattando per un set in Francia. Ma non era l’unico che continuava ad andare a dritto per la sua strada. Se si cercano i primi segni riguardo i progetti futuri di MJ, si trovano in una pacifica cittadina nel nord della California, Los Olivos: MJ e Paul McCartney girarono qui nel 1983 il videoclip della canzone “Say, say, say”. Fu il “Sycamore Ranch”, dove i due stettero per le riprese, che divenne famoso pochi anni dopo: proprio qui Michael costruì “Neverland”, il parco divertimenti. E sempre qui a Michael venne in mente l’idea di comprare i diritti di tutte le canzoni dei Beatles, cosa che fece nel 1985, due anni dopo. Ma fare grandi affari, era solo un aspetto della sua megalomania…


“Michael disse al suo avvocato, John Branca, che la sua vita e la sua carriera sarebbero dovute essere come una sorta del “più grande show sulla terra”, come P.T. Barnum. Michael iniziò a costruire un’immagine di sé unendo fantascienza, pazzia e tanta eccentricità” (JRT)

(Intervista, a fine ’80, a Paul Grein, giornalista di Billboard: Se pensi a MJ la prima cose che ti viene in mente è l’eccentricità, che mette in penombra la sua musica e la sua arte. Non pensi quanto sia magnifico come performer, ma quanto sia strano/ Intevista a Cindy Lauper, da un servizio giornalistico: “Michael strambo?!?!? E’ la persona più normale che conosca”. Commento a chiusura del servizio: ma le persone normali non dormono in camere iperbariche o condividono la vita con uno scimpanzé)
JIre
00domenica 23 gennaio 2011 22:56
6

“Michael ha creato queste storie per alimentare ed accrescere il mito. Ciò che al tempo fu sbagliato furono cose come l’altare per Elizabeth Taylor (video Leave me alone)… ha fatto veramente tutto il possibile per creare questa sua immagine. Ma di tutto ciò se ne è dovuto pentire amaramente. Alla fine la stampa iniziò a pensare che andasse bene inventare storie sul suo conto, lo faceva già per conto suo, perché non aiutarlo??? MJ iniziò così a diventare l’obiettivo principale dei tabloid, che inventavano veramente qualsiasi tipo di storia e lui non avrebbe potuto farci niente perché era lui quello che aveva cominciato. Negli anni ’80 fece tutte queste operazioni chirurgiche, cambiando continuamente la sua faccia. La mia opinione al riguardo è che volesse avere tutto sotto controllo, era insicuro in molte cose della sua vita e una cosa che poteva tenere sotto controllo fu proprio questa: la faccia” (JRT)

A ciascuno la sua tattica... anche Prince creò il suo mito, ma tenne la sua vita privata chiusa bene a chiave.

“ Era come una tela vuota: era sexy, hot, sfrontato, era il diavolo, era bello..era tutto questo! E ognuno poteva crearsi la sua immagine al riguardo. Lui faceva un tipo di musica che faceva pensare alle persone: “Io sono cresciuto con tutto questo!! Questo mi ha reso ciò che sono oggi”. Questo è il modo con cui creare un mito” (Wendy Melvoin)

“Prince studiò la cultura pop, ma vivendola allo stesso tempo. Per i giornali era un vero e proprio “freak”. (mostro/strambo/pazzo). Ovunque fossimo, aerei, bus, leggeva giornali, comprava tonnellate di riviste. Penso che tutto ciò aveva effetto su di lui, gli interessava cosa le persone dicessero. Così fece qualcosa per dimostrare che non fosse vero ciò che veniva riportato: se faceva qualcosa di provocativo, sicuramente sarebbero usciti articoli al riguardo il giorno dopo. E’ così tutt’oggi. Lui gioca con le parole, come il gatto col topo ” (Lisa Coleman)

“Sapeva che meno parli in un’intervista, più quel poco che dici è importante. Parte del trucco sta nel negare tutto. E’ come il wrestling, tutti sanno che è una finzione. Ma più a lungo neghi , più ci crederai. E questa modo di fare, per il marketing e l’immagine pubblica, lo hanno entrambi: Prince e Michael Jackson” (Alan Leeds)

“Under the Cherry Moon” fu il secondo film di Prince, girato in Costa Azzurra, Francia, con Kristin Scott-Thomas nel ruolo principale femminile. Dopo appena poche scene girate, Prince licenziò il regista e prese personalmente il comando: lo spirito di “Purple Rain” se ne era andato!!

“Io e Wendy eravamo le più coinvolte a differenza degli altri del gruppo, perché si fidava molto di noi quando componevamo. Ci portava bozze e canzoni e noi le finivamo. Erano veramente coinvolte nell’intero sviluppo della colonna sonora. Avevamo degli studi di registrazione mobili, in modo da averli a portata di mano anche sul luogo delle riprese. Prince veniva dal set a noi in questi camion, registravamo una parte della canzone e poi lui tornava sul set a recitare, mentre continuavamo a lavorare sulla musica. Al tempo era un mondo del tutto diverso da ora. Non eravamo più una band musicale, era intrattenimento. Non eravamo più sulla sua strada, la sua carriera stava prendendo un’altra direzione” (Lisa Coleman)

Il melodramma, che nell’immaginario collettivo era visto come una sorta di “Purple Rain 2”, non ricevette una buona critica: “Prince è un egocentrico che vuole solo assecondare la sua vanità”. A causa della critica negativa, cancellò la maggior parte delle date del “Parade” Tour negli Stati Uniti. Viaggiò in Europa e in Asia, facendo circa 20 concerti, la band sembrava il team di una volta sul palco, ma dietro le scene c’erano profonde spaccature. Il tour fu caratterizzato da uno “spirito apocalittico” , fin quando arrivò la sua fine in Giappone.

“Musicalmente non fece molto di nuovo, ma cambiò a livello personale. Non pensava più a quello che stava facendo nel presente, era concentrato solo sulla sua prossima mossa” (Wendy Melvoin)

“Iniziò a viaggiare separato da noi, era contornato da bodyguard, tutti erano preoccupati per lui e gli correvano dietro ovunque. Iniziammo a sentirci esclusi, il nostro rapporto con lui cambiò e a volte abbiamo provato a parlarne. Penso che a volte si chiedeva cosa dovesse fare. In uno o due concerti durante il tour ci chiamò nel suo camerino prima dello show e ci disse qualcosa come “ Chissà cosa succederà una volta finito questo tour, ma voglio che andiate fuori e facciate uno show mai visto prima. Ci dette queste motivazioni unite ad un’allusione nascosta: provò a dirci che voleva proseguire sulla strada dello show business, ma sapeva che non poteva chiederci di ballare invece che suonare i nostri strumenti ed essere le forze creative che guidavano lo show. Disse: “Questo sarà la fine del nostro percorso insieme” (Lisa Coleman)

Con “Bad”, terzo album prodotto da Quincy Jones, MJ voleva mostrate definitivamente chi fosse il migliore.

“ Michael aveva un’idea: sperava che Prince duettasse con lui nella canzone “Bad” e le parole nella canzone “Chi è cattivo?”, stavano a significare: chi è l’artista migliore?? Chi è “cattivo”? MJ o Prince? Il video avrebbe dovuto essere una “gara” di ballo tra i due: Michael accennava qualche passo e Prince cercava di superarlo. Poi veniva pronunciato “Who’s bad” e allora, al contrario, toccava a Prince accennare qualcosa e a Michael cercare di batterlo. Poi “Who’s bad” e così via!! La trovai un’idea grandiosa quando me l’accennò per la prima volta” (JRT)

“Prince ascoltò la canzone e non gli piacque, non gli piacque il testo e l’atmosfera, non era abbastanza funky” (Wendy Melvoin)

7

“Mi ricordo quando Prince, dopo l’incontro per “Bad”, venne da noi e ci disse “La canzone inizia con le parole “Your butt is mine” (Ti faccio il culo). Non lo canterò mai!!” (Lisa Coleman)

“Prince aveva un gran rispetto dell’arte e dei risultati raggiunti da Michael, questo è fuor di dubbio. Ma nonostante questo, penso che Prince non vedesse Michael al suo stesso livello, musicalmente parlando. Penso che lo trovasse un po’ ingenuo. E Prince è stato un musicista di talento e a questo livello MJ non potrebbe mai arrivare. Questo è ciò che c’è tra loro” (Alan Leeds)

“ Lui diceva solamente “Noi siamo completamente agli opposti. Questa rivalità non porta a nulla” (Eric Leeds)

“Entrambi, al tempo, provarono a superarsi a vicenda. Anche James Brown lo ha fatto: “Non vorrai veramente esibirti dopo di me?!?!?!?”. Prince era uguale: “ Sono veramente triste per il pagliaccio che si esibirà dopo di me”. Tutti questi hanno la stessa mentalità” (Wendy Melvoin)

“Prince ha avuto la sfrontatezza di dire a Michael Jackson che la sua canzone non era abbastanza buona. Da quel momento MJ decise di non voler avere più niente a che fare con Prince” (JRT)

Dopo un po’ di anni sul Monte dell’Olimpo, MJ e Prince sono diventati due icone culturali. Il loro unico punto di riferimento che avevano era loro stessi. Ma cosa succede quando non hai più niente da dimostrare?

“Uno dei molti problemi che MJ ebbe negli anni ’90, e non possiamo conoscerli tutti, fu: cosa avrebbe fatto adesso? “Thriller” fu un successo per molti anni, dopo fece “Bad”, un buon album… ma dopo aver fatto giganteschi tour mondiali, venduto così tanti album, qualcosa può iniziare ad male o a dare l’avvio alla tua discesa. Sfortunatamente, entrambe le soluzioni sono negative, in un modo che non possiamo neanche immaginare. Con “Neverland” lui costruì la sua “Graceland”, la sua “Xanadu”, cosa che lo isolò molto e, forse, si auto isolò troppo” (Nelson George)

“Branca gli suggerì di comprare una casa a Beverly Hills, una proprietà normale, dove i suoi vicini sarebbero stati attori o musicisti e Michael sarebbe stato la più grande star tra le tante che vivevano lì. Ma lui volva questa enorme proprietà vicino a Santa Barbara, la pagò un sacco e la trasformò in un parco divertimenti, nella quale i bambini potevano andare a giocare. Era una sorta di dramma teatrale. In questo modo è potuto entrare e scivolare ancora più profondamente nella sua immaginazione. Se non avesse avuto Neverland, non sarebbe stato così isolato. Molti dei suoi problemi hanno origine a Neverland” (JRT)

La vecchia casa di MJ è già vuota da qualche tempo.
Il 25 giugno del 2009, Michael Jackson ci ha lasciati definitivamente.
Ma il suo mito continua a vivere. Il Re del Pop è diventato una leggenda, come Elvis, John Lennon, Jimi Hendrix e altri prima di lui.
A Chanhassen, alla periferia di Minneapolis, c’è un altro mondo da favola: quello di Prince. Qui negli anni ’80 ha aperto il Paisley Park Studios, un complesso multimediale che si erige nell’oscurità dietro le barriere di sicurezza. L’idea di Prince per questo luogo è sempre stata chiara.


“Il problema che aveva Prince era diverso da quello di Michael: Prince voleva produrre ancora più musica, molto più di un album ad anno. Lui scrive canzoni tutto il tempo e vuole avere la libertà di farlo. La Warner non voleva produrre più di un album in un anno. La strada che seguono le case di produzione è: un disco, un singolo, un tour. Arrivati a tutto questo, ecco cosa ha fatto: ha cambiato il suo nome in un simbolo. Una volta scrisse “slave” (schiavo) su una guancia e sembrava che fosse diventato ancora più strano, perché sembrava che si stesse ribellando contro qualcosa che stava funzionando” (Nelson George)

“Probabilmente, l’idea di Paisley Park ce l’aveva fin dall’inizio. I profitti ottenuti con “Purple Rain” gli hanno permesso di progettarla e costruirla, forse addirittura meglio di quanto aveva previsto all’inizio. Chi lo sa?!? Quella è la sua “Xanadu”, infatti lui è come il personaggio di “Quarto Potere” , che vuole solo seguire e rafforzare il suo desiderio. Paisley Park era stato originariamente pensato per produttori cinematografici, registi e musicisti, ma Prince ebbe chiaro fin dall’inizio che non era del tutto soddisfatto di questa soluzione per progetti “stranieri” nel suo posto. Alla fine, disse solamente “ Sai cosa?!?!? Al diavolo tutto quanto. Non voglio persone che non conosco, questa è casa mia e non voglio più averli qui. Prince non è uno a cui piace stare nella folla. L’aspetto negativo dell’immagine che ti sei voluto dare, cosa che vale per entrambi – MJ e Prince – è che si corre il rischio di creare una sorta di Frankenstein. Questa cosa diventa come un profezia che si auto- avvera” (Adam Leeds)

“La profezia che si è auto-avverata di MJ è stata: sono una persona strana ed insolita! Tutto ciò è nato dal fatto che non era così particolarmente insolito, infatti si sentiva ad un livello inferiore rispetto al resto delle persone e per questo si è creato un’altra versione di MJ. E’ interessante che, alla fine, è stata questa persona” (JRT) (è un po’ alla lettera quest’ultima frase. Io personalmente la interpreto come: la cosa interessante sta proprio in tutto questo, ma non me la sento di tradurre “ufficialmente”così perché non capisco bene e non voglio far passare fischi per fiaschi – per chi volesse darci una mano e ne capisse di più è la frase al min 7:10)

“ Entrambi ci hanno giocato su questo, su chi fosse il più stravagante: Prince o MJ? Prince sembra essere più stravagante di MJ. Ma è divertente, entrambi sono Testimoni di Geova. Cosa voglio dire?!? Non lo so, ma Michael è stato cresciuto come Testimone di Geova, Prince lo è diventato: non sono sicuro su quanto questo li abbia determinati artisticamente, ma è uno strana connessione, uno strano punto di incontro dei due, che abbiano la stessa religione ” (Nelson George)

--- Dopo titoli di coda

“ Il loro modo di ballare e cantare è semplicemente fantastico e fa trapelare una certa sensualità” (Nelson George)

“Loro sapevano come incantare il pubblico e penso che si rispettassero a vicenda perché erano entrambi giovani ed veramente intelligenti” (JRT)

“ Negli anni ’80 il mondo della musica è diventato un’enorme industria e MJ e Prince incarnano il tipo di artista che non pensa solo a fare musica, ma interagisce con l’intera industria.. come mai avevano fatto i loro predecessori” (Alan Leeds)

THE END!! [SM=g27811]

(A me è piaciuto molto! (Ovviamente e a voler fare i pignoli) ci sono anche delle pecche, ma è veramente bello ed interessante.. Finalmente si parla solo di musica e di una sorta di SANA rivalità tra due GENI!! Bello, non perdetevelo sul serio!)

Se poi qualcuno volesse creare il video con i sottotitoli in italiano è ben accetto!!!

P.S: per la traduzione in latinorum e giapponese direi di aspettare la mia prossima vita..................
(Miss Piggy)
00lunedì 24 gennaio 2011 00:28
Madonna ma hai già finito!! Mitica!!
E io che devo ancora guardarmi l'originale.....
badgirl.
00lunedì 24 gennaio 2011 07:56
Accidenti!!!!......ma sei un fulmine di guerra!!!!!! (ahaha!!)

Fantastico!......mò mi accingo a leggere........

Un super ringraziamento per un super lavoro [SM=g27811]
4everMJJ
00lunedì 24 gennaio 2011 16:57
Grande Ire!!! [SM=x47932]

Ma quando è stato spostato sto documentario? Non era in KOP? Lo volevo scaricare e m'è preso un colpo, non lo trovavo più [SM=g27825]

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:30.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com