Discografici in crisi nel 2001

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DOUBLE-D
00mercoledì 17 aprile 2002 09:19
Nel 2001 le vendite di dischi nel mondo sono calate del 6,5% (-8,6% in Italia). «Il settore è stato colpito da un uragano per colpa di masterizzazione, pirateria e crisi economica» dice l’Ifpi, associazione dell’industria discografica mondiale. Nel frattempo in Italia si va verso la riduzione dell’Iva sui cd al 10% che dovrebbe già essere inserita nel collegato fiscale alla Finanziaria.


VOI CI CREDETE CHE I COSTI DEI CD SI ABBASSERANNO??????BUFALA
:nono:
mjfan80
00mercoledì 17 aprile 2002 14:06
non credo più di tanto!
abbassare l'iva dal 10% è già qualcosa, si abbasserebbero i prezzi di circa 2 euro a cd.... è cmq un bel segno!
ma il prezxzo dei cd esorbitante non è dato tabnto dall'iva (per carità, non che 2 euro siano pochi) ma tanto sia dalle case discografiche che dai negozi!
i negopzi, come ho già detto in un'altro topic, credo abbiano una ricarica di almeno 8-9 euro sui cd.... è tantissimo!!!!!
vuol dire una ricarica superiore al 35-45% (tantissimo... credo che un negozio normale abbia un ricarico sul 20%, sbaglio? )





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~smoothercriminal~
00sabato 20 aprile 2002 19:57
ma come si fa a dare la colpa ai masterizzatori, che hanno semplicemente preso il posto dei registratori a cassette? che pubblicassero dischi migliori da parte di gente di talento, invece di frignare...
Humanity will reach maturity and wisdom on the day it begins not just to tolerate, but to take a special delight in differences in ideas and differences in life forms.
clarence82
00sabato 20 aprile 2002 20:21
Beh, non che la situazione fosse più rosea quando c'erano i registratori a cassette....
Il problema è comunque facile da individuare anche se non altrettanto semplice da risolvere. Il problema è all 'origine, sta nell' Italia intesa come "nazione", e quindi nei caratteri più negativi della nostra cultura e del nostro pensiero.
In parole povere l'italiano è "ladro" e furbo, c'è poco da girarci attorno



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[Modificato da clarence82 20/04/2002 21:23]

mjfan80
00sabato 20 aprile 2002 23:58
bhe... non è vero che i masterizzatori si sono SOLO sostituiti ai duplicatori di cassette!
se infatti una volta è verissimo si potevano tranquillamente duplicare cassette, cmq bisognava trovare qualcuno che avesse l'originale... duplicare una copia tempo fa voleva dire perdere molta qualità
ora no
duplichi e duplichi, anche copia su copia, il risultato è il medesimo, nessuna perdita di qualità.... inoltre adesso non serve che tu trovi qualcuno che abbia l'originale o la copia... ti scarichi audiogalaxy e trovi di tutto in rete...
poi dipende...
io infatti ho scaricato l'anno scorso 4-5 canzoni di lil bow how... mi sono piaciute e ho comprato il cd
ho scaricato canzoni di enya.. stupende... è ho regalato un suo cd
se non avessi potuto scaricare le canzoni non avrei mai comprato i cd
poi ci sono i casi opposti... ho scaricato alcune canzoni dei linkin park... amo in the end... ma le altre 3 che ho scaricato proprio non mi piacevano = non comprerò mai il loro cd
poi c'è chi si scarica un interoalbum e se anche gli piace non se lo compra (io per principio lo comprerei)

ma la colpa secondo me è principalemnte delle case discografiche e dei negozi
i prezzi sono troppo alti

abbassare al 10 % l'iva è gia una buona cosa, abbasserà di 2 euro il prezzo..... ma bisogna fare molto di più
se i negozi abbassassero il loro ricarico, abbassando il prezzo di ulteriori 2 euro e altrettanto le case discografiche
forse un cd a 20-6=14 euro lo compreremmo più volentieri
no?
poi si lamnetano se li masterizzano... mica siamo scemi!




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[Modificato da mjfan80 21/04/2002 01:04]

~smoothercriminal~
00giovedì 25 aprile 2002 08:56
non c'è dubbio che oggi sia più facile fare copie e di qualità molto superiore. però di copie, amichevoli e per profitto ne sono sempre girate tante, ma tante. e i dischi in vinile non sono mai stati esattamente a buon mercato. quando furono introdotti i cd questi costavano di più di un disco in vinile, nonostante i costi di produzione fossero probabilmente già allora più bassi. però erano "i primi" ed il volume di vendite era ancora limitato. ora i cd dominano il mercato, ma il prezzo non ha fatto altro che continuare a salire. l'inflazione, d'accordo (ma quanti anni sono che l'inflazione in italia sta sotto il 3 %?).

in italia il prezzo dei cd è vergognasamente alto, artificiosamente alto: iva, siae e ricarico dei negozi contribuiscono, ma l'industria è entrata in una spirale, è un serpente che si mangia la coda. le vendite calano, perchè i cd costano troppo rispetto a quello che offrono, per recuperare i profitti il prezzo aumenta sempre di più, così se ne vendono sempre di meno.

per quanto riguarda internet, anch'io finisco sempre per comprare quello che ho già in mp3 SE mi piace. la differenza rispetto a prima è che prendo molti meno pacchi: niente più cd mediocri tirati da un paio di brani vincenti.

sui supporti vergini, tra l'altro, noi paghiamo già una tassa per le mancate royalties degli artisti e dell'industria, anche se poi sulla cassetta ci riverso il filmino casalingo. non si può pensare di imbrigliare l'evoluzione tecnologica. è l'industria discografica che si deve adeguare ai nuovi strumenti, non viceversa. la storia delle videocassette è nota: hollywood strillò come un'aquila anche allora, predicendo disastri. oggi dagli introiti del nolleggio deriva la fetta più grossa degli incassi di un film.






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mjfan80
00venerdì 26 aprile 2002 20:26
Re:

Scritto da: ~smoothercriminal~ 25/04/2002 09:56
sui supporti vergini, tra l'altro, noi paghiamo già una tassa per le mancate royalties degli artisti e dell'industria, anche se poi sulla cassetta ci riverso il filmino casalingo.


ciò non credo sia del tutto vero!
infatti credo che la tassa da te menzionata sia applicata non su tutti i cd rom, ma solo quelli "audio" che in effetti anche per questa tassa costano di più
non credo che sia applicata ai normali cdrom





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~smoothercriminal~
00sabato 27 aprile 2002 07:23
infatti, per i cd è come dici tu (ancora per poco, scommetto). io ho scritto "supporti" appunto perchè mi riferivo a tutti i supporti registrabili in generale, audiocassette, videocassette, etc. sono decenni che l'industria, discografica e cinematografica, si spartisce questa "compensazione" per i presunti guadagni mancati di chi fa le copie. cmq, è chiaro che dei profitti li perdono, ma invece di prendersela con la tecnologia e tentare di imbrigliarla devono cambiare ed adattarsi. com'è che tutti i settori industriali si riempono la bocca di "innovazione" tranne i discografici?


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