Blade Runner:DVD Special Edition di Blade Runner Director's Cut

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AlanisMorissette22
00domenica 12 febbraio 2006 20:46
Decisamente uno dei miei film preferiti uno dei migliori, forse il migliore di questo genere che sia mai stato prodotto nella storia del cinema.....grande musica, grandi interpreti, grande scenografia, superlativa sceneggiatura,effetti speciali super,colori,inquadrature, insomma tutto è perfetto in questo film...

aspettavo il dvd speciale impazientemente e credo che sia uscito a quanto pare e pure non ne ho sentito parlare per niente dell'uscita del dvd speciale [SM=g27818] ,cmq ho trovato su un forum dedicato al film qualcuno che già lo possiede....
qualcuno di voi ce l'ha? com'è? ne vale davvero la pena prederlo considerando il capolavoro?

questa immagine del film è mitica

sery84
00domenica 12 febbraio 2006 22:20
[SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]

Non ho il dvd, ma se é la versione del regista bisogna assolutamente averlo, difatti per vari motivi, il film fu tagliato in modo contrario al volere del mitico Ridley Scott (problemi con la casa discografica mi pare).

Non solo quella, ma nel film ci sono molte immagini epiche!
AlanisMorissette22
00sabato 18 febbraio 2006 20:16
wow Sery, vedo che piace da morire anche te questo film dalle mille faccine che hai messo [SM=x47919]

si infatti, penso anche io che bisognerebbe assolutamente averlo..... io ho visto entrambe le versioni, cioè parlo di una versione che termina con la natura (troppo figa quella immagine naturalistica assolutamente in contrasto con il resto e l'altra versione senza quella scena,,..... chissà nel dvd cosa ci sarà... probabilmente ci saranno tutte e due...

si, è vero ci sono troppe scene mitiche.... [SM=g27811]
Chiara74
00venerdì 16 gennaio 2009 11:49
Visto ieri sera...

Grande capolavoro anche se visto con gli occhi del 2009 può risultare in alcune scene un pò lento [SM=g27819]
Max ha accennato al ipotesi che Deckard fosse un repplicante solo alla fine (ma proprio alla fine, mentre mi lavavo i denti [SM=g27828] ) la cosa mi ha affascinato molto e ho fatto una breve ricerca su Wiki che vi riporto:


Director's Cut (1992)

È ormai assodato che il Director's cut è basato sull'idea che anche Deckard sia un replicante, impiegato a sua insaputa per dare la caccia ai suoi simili. Esiste anche una dichiarazione del regista che conferma questa ipotesi e lo si può dedurre da moltissimi particolari.

L'origami dell'unicorno che Deckard trova davanti casa sua nella scena finale non significa solamente, come nella versione del 1982, che Gaff è stato lì, ma che Gaff è a conoscenza dei sogni di Deckard. La frase che Gaff dice a Deckard subito dopo la morte di Roy Batty:


« It's too bad she won't live. But then again, who does? » (IT)
« Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere... »
(Gaff)

inizialmente sembra riferita a Rachael. Quando Deckard trova l'origami, ripensa alla frase come se solo ora ne avesse compreso il reale significato. In lingua inglese, she è usato sia per le persone di sesso femminile, sia - in modo colloquiale - per gli animali e le cose. Nei sottotitoli italiani, la frase viene tradotta inizialmente "Peccato che lei non vivrà" e la seconda volta "Peccato che non vivrà".

È possibile che uno dei due replicanti finiti nel campo elettrico alla Tyrell Corporation sia Deckard stesso, catturato e "riprogrammato" per la missione. Ciò sarebbe avvalorato dal fatto che Roy Batty si rivolge a Deckard chiamandolo più volte per nome, benché i due non si fossero mai incontrati prima. Inoltre, il senso di alcune battute che Roy gli rivolge durante lo scontro appare sotto questa ipotesi più chiaro. Infatti Roy dice: "Non eri tu, quello bravo?", "Vieni, Deckard. Fammi vedere di cosa sei fatto!", "Sei fiero di te, piccolo uomo?", e "Muori presto e sei dei miei!". Questa versione renderebbe anche più comprensibile la scelta di Roy di graziare Deckard (addirittura di salvarlo).

Il fatto che Gaff si presenti a Deckard subito dopo ogni "ritiro", che lo accompagni sempre in presenza del comandante Bryant, che lo indirizzi spesso nelle indagini, fanno pensare ad alcuni che il vero Blade Runner sia Gaff, e che quindi Deckard sia solo uno strumento di cui Gaff si serve per "ritirare" i Nexus 6. D'altronde Gaff non pare nelle condizioni di poter affrontare un replicante, mentre Deckard si dimostra capace di resistere a tutti gli scontri con i Nexus 6, compreso il brutale pestaggio cui lo sottopone Roy Batty nello scontro finale: potrebbe essere questa la "magia" di cui parla il comandante Bryant.

Ad un occhio attento non può sfuggire che una volta assunto che Deckard é anch'egli un replicante, tutti i personaggi "genuinamente" umani del film sono fisicamente e/o mentalmente corrotti, deformi, malati. I replicanti, tutti i replicanti e solo questi, sono invece fisicamente e psichicamente sani ed inevitabilmente giovani (vivono solo 4 anni). Qui sta il senso più amaro e geniale del film: un'umanità decadente ed ormai alla fine di un inglorioso destino, che uccide i propri "figli" perché gli sono migliori e gli sopravviveranno (ed usa questi stessi figli per dare la caccia ai loro simili). Quest'idea nasce da un altro breve racconto di Philip K. Dick : "Non saremo Noi" , in cui in un mondo in cui nascono sempre più bambini mutanti, lo stato effettua un controllo rigido in età pubertale sugli stessi ed elimina i mutanti applicando una rigida selezione, sino a ché si presenta una madre con un figlio "mutato" fisicamente tanto superiore all' homo sapiens da non poter essere ucciso in nessun modo, ma totalmente privo di cervello e funzioni superiori, tanto da instillare ai medici incaricati della selezione l'atroce certezza che non solo la terra verrà "ereditata" da una razza mutata, ma che non avrà nulla di quello che noi intendiamo comunemente per umano; "Non saremo noi" (appunto) ...gli eredi della terra.[senza fonte]

In momenti particolari del film, ogni replicante ha un riflesso rosso nei propri occhi (Rachael a casa di Deckard, Pris a casa di J.F. Sebastian, Roy Batty nell'appartamento del dott. Tyrell). Anche il gufo artificiale che si vede alla Tyrell Corporation ha questo riflesso rosso. Deckard ha lo stesso scintillio negli occhi quando parla con Rachael a casa sua, ma non è messo a fuoco. Inoltre, quando Deckard nota l'origami dell'unicorno lasciato da Gaff davanti alla sua casa, lo osserva con uno sguardo fisso e dei movimenti meccanici tipici di un replicante.

I replicanti sembrano avere una strana ossessione comune per le foto. Leon è dispiaciuto perché dei poliziotti sono entrati nella stanza d'albergo ed hanno portato via le sue "preziose fotografie". Rachael, quando sospetta di essere una replicante, mostra a Deckard una fotografia di quando era bambina che si portava dietro. Il pianoforte di Deckard è pieno di fotografie, tutte in bianco e nero e nessuna che lo ritrae con l'aspetto attuale. La foto che Rachael mostra della sua infanzia, con la madre, sugli scalini di casa, è pressoché identica a quella della casa di gioventù di Deckard, in cui si vede anche la medesima postura.



Un'altra cosa che ho notato ma di cui qua sopra non è stata fatta menzione è che Deckard conoscesse perfettamente i ricordi di Rachel, quasi che fossero "standarizzati" un pò come le foto del loro presunto passato.

Devo dire che rivisto in questa chiave il film assume un fattore di bellezza ulteriore... amore però la prossima volta certe cose dimmele prima!!!! che prestavo più attenzione [SM=g27829]
toloSe
00venerdì 16 gennaio 2009 13:31
mah se vi dico che l'ho trovato lento e che..non mi ha detto nulla come film? [SM=g27818]
Chiara74
00venerdì 16 gennaio 2009 13:41

Lento è innegabilmente lento adesso... però se lo contestualizzi a quando è uscito [SM=g27818] era probabilmente un action movie [SM=g27824]

Parlando di lentezza abbiamo rivisto Incontri Ravvicinati del 3 tipo... ecco quello si che è lento [SM=g27826]
sery84
00venerdì 16 gennaio 2009 13:47
Chiara74, 16/01/2009 11.49:


Grande capolavoro anche se visto con gli occhi del 2009 può risultare in alcune scene un pò lento [SM=g27819]
Max ha accennato al ipotesi che Deckard fosse un repplicante solo alla fine (ma proprio alla fine, mentre mi lavavo i denti [SM=g27828] ) la cosa mi ha affascinato molto e ho fatto una breve ricerca su Wiki che vi riporto:


Director's Cut (1992)

È ormai assodato che il Director's cut è basato sull'idea che anche Deckard sia un replicante, impiegato a sua insaputa per dare la caccia ai suoi simili. Esiste anche una dichiarazione del regista che conferma questa ipotesi e lo si può dedurre da moltissimi particolari.

L'origami dell'unicorno che Deckard trova davanti casa sua nella scena finale non significa solamente, come nella versione del 1982, che Gaff è stato lì, ma che Gaff è a conoscenza dei sogni di Deckard. La frase che Gaff dice a Deckard subito dopo la morte di Roy Batty:


« It's too bad she won't live. But then again, who does? » (IT)
« Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere... »
(Gaff)

inizialmente sembra riferita a Rachael. Quando Deckard trova l'origami, ripensa alla frase come se solo ora ne avesse compreso il reale significato. In lingua inglese, she è usato sia per le persone di sesso femminile, sia - in modo colloquiale - per gli animali e le cose. Nei sottotitoli italiani, la frase viene tradotta inizialmente "Peccato che lei non vivrà" e la seconda volta "Peccato che non vivrà".

È possibile che uno dei due replicanti finiti nel campo elettrico alla Tyrell Corporation sia Deckard stesso, catturato e "riprogrammato" per la missione. Ciò sarebbe avvalorato dal fatto che Roy Batty si rivolge a Deckard chiamandolo più volte per nome, benché i due non si fossero mai incontrati prima. Inoltre, il senso di alcune battute che Roy gli rivolge durante lo scontro appare sotto questa ipotesi più chiaro. Infatti Roy dice: "Non eri tu, quello bravo?", "Vieni, Deckard. Fammi vedere di cosa sei fatto!", "Sei fiero di te, piccolo uomo?", e "Muori presto e sei dei miei!". Questa versione renderebbe anche più comprensibile la scelta di Roy di graziare Deckard (addirittura di salvarlo).

Il fatto che Gaff si presenti a Deckard subito dopo ogni "ritiro", che lo accompagni sempre in presenza del comandante Bryant, che lo indirizzi spesso nelle indagini, fanno pensare ad alcuni che il vero Blade Runner sia Gaff, e che quindi Deckard sia solo uno strumento di cui Gaff si serve per "ritirare" i Nexus 6. D'altronde Gaff non pare nelle condizioni di poter affrontare un replicante, mentre Deckard si dimostra capace di resistere a tutti gli scontri con i Nexus 6, compreso il brutale pestaggio cui lo sottopone Roy Batty nello scontro finale: potrebbe essere questa la "magia" di cui parla il comandante Bryant.

Ad un occhio attento non può sfuggire che una volta assunto che Deckard é anch'egli un replicante, tutti i personaggi "genuinamente" umani del film sono fisicamente e/o mentalmente corrotti, deformi, malati. I replicanti, tutti i replicanti e solo questi, sono invece fisicamente e psichicamente sani ed inevitabilmente giovani (vivono solo 4 anni). Qui sta il senso più amaro e geniale del film: un'umanità decadente ed ormai alla fine di un inglorioso destino, che uccide i propri "figli" perché gli sono migliori e gli sopravviveranno (ed usa questi stessi figli per dare la caccia ai loro simili). Quest'idea nasce da un altro breve racconto di Philip K. Dick : "Non saremo Noi" , in cui in un mondo in cui nascono sempre più bambini mutanti, lo stato effettua un controllo rigido in età pubertale sugli stessi ed elimina i mutanti applicando una rigida selezione, sino a ché si presenta una madre con un figlio "mutato" fisicamente tanto superiore all' homo sapiens da non poter essere ucciso in nessun modo, ma totalmente privo di cervello e funzioni superiori, tanto da instillare ai medici incaricati della selezione l'atroce certezza che non solo la terra verrà "ereditata" da una razza mutata, ma che non avrà nulla di quello che noi intendiamo comunemente per umano; "Non saremo noi" (appunto) ...gli eredi della terra.[senza fonte]

In momenti particolari del film, ogni replicante ha un riflesso rosso nei propri occhi (Rachael a casa di Deckard, Pris a casa di J.F. Sebastian, Roy Batty nell'appartamento del dott. Tyrell). Anche il gufo artificiale che si vede alla Tyrell Corporation ha questo riflesso rosso. Deckard ha lo stesso scintillio negli occhi quando parla con Rachael a casa sua, ma non è messo a fuoco. Inoltre, quando Deckard nota l'origami dell'unicorno lasciato da Gaff davanti alla sua casa, lo osserva con uno sguardo fisso e dei movimenti meccanici tipici di un replicante.

I replicanti sembrano avere una strana ossessione comune per le foto. Leon è dispiaciuto perché dei poliziotti sono entrati nella stanza d'albergo ed hanno portato via le sue "preziose fotografie". Rachael, quando sospetta di essere una replicante, mostra a Deckard una fotografia di quando era bambina che si portava dietro. Il pianoforte di Deckard è pieno di fotografie, tutte in bianco e nero e nessuna che lo ritrae con l'aspetto attuale. La foto che Rachael mostra della sua infanzia, con la madre, sugli scalini di casa, è pressoché identica a quella della casa di gioventù di Deckard, in cui si vede anche la medesima postura.



Un'altra cosa che ho notato ma di cui qua sopra non è stata fatta menzione è che Deckard conoscesse perfettamente i ricordi di Rachel, quasi che fossero "standarizzati" un pò come le foto del loro presunto passato.

Devo dire che rivisto in questa chiave il film assume un fattore di bellezza ulteriore... amore però la prossima volta certe cose dimmele prima!!!! che prestavo più attenzione [SM=g27829]



Non è un ipotesi, ma bensì è proprio quello che si deduce dal directors cut.

Negli ultimi tempi ho dovuto un po' ricredermi sul director's cut del film, credo sia a pari merito con la versione originale, perchè il fatto che Deckard sia un replicante non sminuisce e non amplifica il signifcato primo del film, ma comunque cambia di non poche sfumature il fine ultimo della pellicola, in ogni caso mi piace tnatissimo.
Contrariamente io non lo trovo lento neppure oggigiorno, ma da il giusto spazio e tempo alla riflessione che giunge passo dopo passo nello spettatore, sperando che questi riesca ad assorbire gli svariati messaggi attraverso la propria sensibilità, d'altronde il film lavora non poco sul subconscio.
NoodlesDeNiro
00venerdì 16 gennaio 2009 15:36
Re:
toloSe, 16/01/2009 13.31:

mah se vi dico che l'ho trovato lento e che..non mi ha detto nulla come film? [SM=g27818]



...allora io rispondo che 'BLADE RUNNER' è un capolavoro del film di fantascienza che non ha eguali nella storia del cinema. La sua visionarietà è forse paragonabile solo a quella di un'altro pezzo da novanta del cinema di Science Fiction: 'METROPOLIS' di Fritz Lang.
Indubbio che, come per tutte le opere artistiche, occorre contestualizzare il film all'epoca in cui fu ideato: se ti aspettavi un film alla 'MATRIX' o alla 'MINORITY REPORT' sarai di certo rimasto deluso.
'BLADE RUNNER' così come 'ALIEN' (e ci metterei pure 'INCONTRI RAVVICINATI' ma su un livello puramente tecnico) rivoluzionò il modo di fare fantascienza introducendo toni estremamente cupi, dark, miscelati ad un pessimismo latente che estremizzarono ancor più la visione geometrica e minimalista in stile NASA degli anni precedenti.
Chiara74
00venerdì 16 gennaio 2009 15:54
NoodlesDeNiro, 16/01/2009 15.36:



...allora io rispondo che 'BLADE RUNNER' è un capolavoro del film di fantascienza che non ha eguali nella storia del cinema. La sua visionarietà è forse paragonabile solo a quella di un'altro pezzo da novanta del cinema di Science Fiction: 'METROPOLIS' di Fritz Lang.
Indubbio che, come per tutte le opere artistiche, occorre contestualizzare il film all'epoca in cui fu ideato: se ti aspettavi un film alla 'MATRIX' o alla 'MINORITY REPORT' sarai di certo rimasto deluso.
'BLADE RUNNER' così come 'ALIEN' (e ci metterei pure 'INCONTRI RAVVICINATI' ma su un livello puramente tecnico) rivoluzionò il modo di fare fantascienza introducendo toni estremamente cupi, dark, miscelati ad un pessimismo latente che estremizzarono ancor più la visione geometrica e minimalista in stile NASA degli anni precedenti.




Perfetto!! [SM=x47932]
criticofan
00venerdì 16 gennaio 2009 16:03
Io devo dare ragione a tutti.
Il film è innegabilmente un capolavoro senza tempo ma, visto oggi (anzi ieri sera!) risulta effettivamente piuttosto lento. Credo sia normale per due motivi:
1-perchè negli anni '80 il ritmo delle sceneggiature cionematografiche in generale (action e sci-fi inclusi) era di default più soft, soprattutto se paragonato ai film adrenalinici e veloci sviluppatisi nel corso dell' MTV generation.
2-il film si concentrava tantissimo su scenografie e fx ai tempi rivoluzionari; un tempo la gente strabuzzava gli occhi davanti a cotanta geniale visionarietà, oggi invece certe immagini scorrono davanti ai nostri occhi ogni giorno, le vediamo realizzate con budget anche maggiori in spot televisivi e videoclip (Freeek! di George Michael per esempio), e invece di strabiliare possono annoiarci, o per lo meno risultarci 'normali', anzi decisamente superate.
Ma calato nel giusto contesto temporale, BR è senza dubbio un film immortale, che ha influenzato ogni altra pellicola da lì in poi (c'è da dire che Ridley Scott ammette di essersi a sua volta ispirato a pellicole come "Metropolis" e "Star Wars").

Aggiungo che io l'ho visto in edizione Blu-Ray, e devo ammettere che le migliorie ci sono, ma non sono strabilianti come si potrebbe immaginare (la pellicola originale, pur rimasterizzata in digitale, ha pur sempre quasi trent'anni sul groppone).
Interessantissimo il documentario "Dangerous Day", tre ore (per adesso sono arrivato alla prima oretta!) di interviste e 'making of', una specie di film nel film. Sicuramente c'è anche nell'edizione dvd (anche perchè è proposta in un normale dvd anche nell'edizione Blu-Ray).

Helen77
00venerdì 16 gennaio 2009 16:16
BLADERUNNER è un capolavoro intoccabile ma va calato nel contesto giusto per poterlo apprezzare a pieno. Piuttosto ovvio che certi elementi che potevano essere strabilianti quando uscì il film oggi siano normali se non superati. Ma se si pensa a quando sono stati fatti tornano ad essere strabilianti considerato i mezzi a disposizione di allora. In realtà ogni opera d’arte, film, libro andrebbe calato nel giusto contesto. Non si può leggere Jane Austen (tanto per fare un esempio) senza calarlo nel giusto periodo storico, senza sapere che all’epoca scrivere per una donna era impossibile (se non sotto pseudonimo)ecc… idem per i film. Soprattutto quando si guardano pezzi di storia cinematografica come questo!
criticofan
00venerdì 16 gennaio 2009 18:19
Re:
Helen77, 16/01/2009 16.16:

BLADERUNNER è un capolavoro intoccabile ma va calato nel contesto giusto per poterlo apprezzare a pieno. Piuttosto ovvio che certi elementi che potevano essere strabilianti quando uscì il film oggi siano normali se non superati. Ma se si pensa a quando sono stati fatti tornano ad essere strabilianti considerato i mezzi a disposizione di allora. In realtà ogni opera d’arte, film, libro andrebbe calato nel giusto contesto. Non si può leggere Jane Austen (tanto per fare un esempio) senza calarlo nel giusto periodo storico, senza sapere che all’epoca scrivere per una donna era impossibile (se non sotto pseudonimo)ecc… idem per i film. Soprattutto quando si guardano pezzi di storia cinematografica come questo!



Assolutamente d'accordo!
Però è logico che, se guardo BR con la consapevolezza di questo concetto, allora quelle immagini torneranno ad essere emozionanti come un tempo.
Se invece decido di guardarmi BR senza tenere conto di tutto questo, semplicemente con l'idea di vedere un bel film, allora la serata potrebbe risultare un po' lentina e deludente.
Insomma, dipende se si guarda un film del genere con l'animo del cinefilo, o con l'animo del normale spettatore.


Black°Swordman
00venerdì 16 gennaio 2009 18:54
Tutta la parte finale del film non ha eguali nella filmografia di fantascienza...
Come film ha talmente tanti spunti di riflessione (ad esempio il test iniziale sul replicante con la retina) che una volta pensai anche di comprare la mega valigetta con edizione a 5 dvd! [SM=g27836]
Ma sono io patito per l'IA, non fateci caso! [SM=g27828]
criticofan
00lunedì 19 gennaio 2009 19:20
Vado controcorrente, lo so, però...
...anche se in alcune parti era effettivamente di troppo, a me la voce fuori campo del protagonista - quella infilata a forza dai produttori nella prima versione del film per renderlo più chiaro alla massa- a me piaceva molto!
Non perchè fossero necessarie spiegazioni, ma dava alla pellicola quel tocco 'noir' che la caratterizzava ancora di più...
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