ARTICOLO SUL CASO MJ

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chiaram76
00venerdì 21 novembre 2003 00:33
Leggetevi questo articolo apparso oggi sul Corriere della Sera di Gianni Riotta,inviato negli USA e grande conoscitore della societa' americana.
E' molto interessante.
Traetene le vostre conclusioni...

ARTICOLO:

L’attacco dell’11 settembre 2001 fu preceduto, in America, dall’infinita saga del deputato Gary Condit, un Don Giovanni di provincia, e della povera Chandra Levy, una sua stagista scomparsa. Colpevole, si, no, vittima della stampa, politico sadico, Gary&Chandra furono una versione nera di Bill& Monica che la storia, con la ferocia dei suoi roghi, cancellò dalle prime pagine. Adesso il mandato di cattura contro Michael Jackson, il cantante che negli anni Ottanta rivoluzionò musica leggera e danza, rischia di avere un opposto effetto placebo. A un’opinione pubblica satura di elicotteri Black Hawk abbattuti, deficit federale record, economia che non ingrana, alleati neghittosi, beffardi proclami degli uomini neri Osama e Saddam, le accuse di molestie sessuali all’interprete di “Beat it” possono sembrare un ritorno a una vita “normale”, star, scandali, processoni. Il ranch di Michael Jackson si chiama “Neverland”, l’Isola Che Non C’è , la patria di Peter Pan. Una terra liberata dalle fatiche degli adulti, dagli orrori e le frustrazioni della vita quotidiana, “strenua nos exercet inertia”, una frustrazione perenne ci logora, scrive Orazio mettendo in guardia l’amico Bullazio. Secondo lo sceriffo di Santa Barbara, Jim Anderson, e il procuratore distrettuale, Thomas Sneddon, però, l’Isola Che Non C’e’ di Jackson è un’Isola Che Non Vorremmo Mai Ci Fosse, scena non di fantasie eroiche e beate da fanciulli, ma di stupri e nefandezze che la legge punisce con decenni di carcere, il sentimento generale condanna come tabù e il Vangelo considera degni di una macina da mulino con cappio al collo. Perfino in galera un parroco pedofilo è stato, di recente, brutalmente giustiziato da un detenuto. Michael Jackson ha il volto ridotto a una maschera, sfigurato da chirurghi interessati solo alle parcelle, e la psiche logorata al punto da minacciare di gettar giù da un balcone il figlio poppante. Il processo ci dirà, più dei tabloid, quali sofferenze abbia vissuto il ragazzo prodigio, nero, che ha visto il mondo dall’alto del successo senza riuscirne ad diventare cittadino. La prossima Isola Che C’è potrebbe essere per lui una cella, da occupare con gli occhi insonni, per difendersi da predatori, a caccia, come la Nemesi, di una vittima fragile e famosa. Da accuse analoghe, qualche anno fa, Jackson si protesse pagando, sottobanco, una cifra enorme. Adesso la legge è diversa e dovrà provare la propria innocenza in pubblico. L’autunno degli scandali, dallo stupro del cestista Kobe Bryant alla pedofilia di Jackson, piomba su un’opinione pubblica concentrata su guerra, economia, elezioni. Stavolta le star, le loro perversioni, le miserie miliardarie, il disgusto misto ad ammirazione e gelosia che provocano tra la gente semplice, finiranno col generare un morboso sollievo. I mostri dello show business, quanto più trattabili ci sembrano di quelli del mondo grande e terribile. Il perverso Michael, con il naso da Pinocchietto sbiancato, quanto facile da debellare apparirà con i suoi peccati esecrabili, davanti al baffo di Saddam e alla barba di Osama?

mj1983
00venerdì 21 novembre 2003 00:38
NO COMMENT! [SM=g27812]
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