Paris, la figlia di Michael Jackson, si tatua la parola «Bad» per il padre
La ragazza, 18 anni, considera i tatuaggi come una terapia. Ha aperto anche un dibattito su Instagram. «Così non vedo più il mio passato oscuro»
Nel nome del padre. È l’amore che si mescola alle gocce d’inchiostro per fissarlo, a suo modo, per sempre, quello scritto sulla pelle di Paris Jackson, una dei 2 figli nati dalla relazione tra la leggenda della musica Michael Jackson e la bionda infermiera Deborah Rowe. Diciotto anni compiuti da una manciata di mesi, accompagnati, appunto, con l’ultima di una serie di tracce sul suo corpo, lasciate «alla memoria» di qualcuno o di qualcosa. In questo caso, per sentire dentro se stessa (ancora, visto che non è la prima e forse, chissà, non sarà nemmeno l’ultima volta) lo spirito di suo padre. Evocato in una scritta che ha contribuito a renderlo ancora più celebre nel mondo: il logo del suo settimo album «Bad», uscito nel 1987 e ultimo in collaborazione con Quincy Jones, che, da qualche giorno, spicca a caratteri rossi lungo il pollice della Jackson. Una scelta, quella per i tatuaggi commemorativi già vista in Paris negli ultimi anni. Infatti, oltre ai diversi tatoo per celebrare il Re del Pop – dal volto del cantante alle sue parole dolci e semplici come «Regina del mio cuore» (Queen of my heart), resi indelebili sulla curva del suo polso e sopra il suo braccio – la figlia di Jackson ne ha anche diversi dedicati a persone importanti della sua vita, in primis il fiore esotico azzurro per la nonna Katherine.
Il dibattito sui social
Una vera e propria passione per l’inchiostro indelebile che l’ha spinta, persino, quasi ad aprire un dibattito attraverso la sua pagina Instagram sull’uso terapeutico o meno dei tatuaggi, del loro ruolo nel mondo dell’arte e come guardiani della memoria. «Farsi dei tatuaggi – scrive Paris sul social – accenderà sempre delle polemiche, perché ci sono molte persone a cui piacciono, mentre altre proprio li detestano. Io apprezzo l’arte, quando l’arte significa qualcosa per me. Infatti, ora, quando guardo i miei avambracci, vedo arte e non più un passato oscuro». Un’ombra spaventosa, quella racchiusa nelle sue parole, che passa anche dal tentato suicidio della figlia di Michael: quando appena quindicenne cerco di tagliarsi le vene nella residenza di Calabasas, in cui viveva con la madre Debbie e i suoi fratelli. Un dolore (i suoi legali a quel tempo sostenevano dalle pagine del Daily News che il gesto fosse legato alla scomparsa del padre) assorbito, almeno in parte, proprio nell’inchiostro di tutti quei tatuaggi. E che ha reso il suo corpo (in modo particolare nella parte superiore, dalla mani alle braccia) la pagina di carne sulla quale scrivere la storia della propria esistenza. Attraverso disegni indelebili in cui capeggiano lupi, mostri e demoni, ma anche le immagini salvifiche come, appunto, quella di suo padre (chiamato con tenerezza dalla stessa Jackson più volte «Archeangel»).
«I miei tattoo sono la mia forza»
Tutti tatuaggi che ormai per lei significano soltanto una cosa: amore. «Le mie cicatrici e il mio passato di odio per me stessa – dice sempre su Instagram – sono state coperti da segni d’amore, dalla creatività, dall’ingegno e dalla profondità. Sicuramente porterò sempre con me il mio passato, ma vedo l’inchiostro come un modo di cambiare per migliorare. I miei tatuaggi, infatti, rappresentano la mia forza. Un modo per affrontare la mia vecchia me stessa e vedere nello specchio la guerriera che sono diventata». Una guerriera che, oltre alla mania dei tatuaggi, presenta già come molte altre figlie giovanissime di celebreties (dalla bellissima figlia di Morgan e Asia Argento, Anna Lou Castoldi alla scatenatissima viola chiomata Kelly Osbourne) anche un’idea coerente del suo look, popolarissimo sui social in cui, tra l’altro, si moltiplicano le sue fanpage. Uno stile e un modo di fare nella vita quotidiana – dall’amore per gli animali o alle coccole scambiate con il suo ipertatuato fidanzato Michael Snoddy – che fa sembrare la Jackson quasi un personaggio uscito da un fumetto di Neil Gaiman. E caratterizzato anche da qualche eccesso (dai cambi cromatici stile Iridella per i capelli fino alla predilezione per gli abiti di taglio maschile) accolto, però, con simpatia dalla rete e che ne stanno facendo una nuova celebrità. In e, forse, oltre in nome del padre.
www.corriere.it/moda/news/16_luglio_18/paris-figlia-michael-jackson-si-tatua-parola-bad-il-padre-1b013b84-4d08-11e6-b4d6-1a2d124027...