[bio] Carriera, paparazzi e vita privata: Michael Jackson si racconta a 'Gold Magazine' (2002)

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00giovedì 20 dicembre 2018 03:27




20 Dicembre 2002 - Michael Jackson è il re del pop, l'uomo che ha realizzato l'album più venduto della storia, un uomo le cui coreografie e passi di danza hanno incantato persone in ogni angolo del globo, da Johannesburg a Giacarta, da Londra a Los Angeles.

Ma è anche un enigma. Enfant prodige con i suoi fratelli nei Jackson Five, viene da una famiglia immensamente talentuosa e, come figlio più giovane, tra tutti è quello che si è costruito la carriera solista di maggior successo. È uno dei pochi bambini famosi in tutto il mondo che sono diventati adulti famosi in tutto il mondo; e ora si reinventa di nuovo, come una stella del cinema.

Nonostante la sua fama, nonostante abbia suonato, creato e improvvisato da quando era appena abbastanza grande per camminare, Jackson è timido nei confronti della pubblicità. Potrebbe ritrovarsi orde di fan e fotografi che lo circondano ogni volta che esce in pubblico, ma è un uomo estremamente privato che vive con la sua famiglia nel suo fiabesco ranch di Neverland, in California. In questa rara intervista, parla candidamente a Magdalena - la 'Gold Girl' - della fama, dell peso della sua celebrità infantile, della sua visione dei media e del suo futuro nel cinema.





Magdalena 'gold girl': «Ti vedi più come musicista, intrattenitore o imprenditore?».

Michael Jackson: «Probabilmente tutte e tre queste cose, perché amo l'intrattenimento e mi piacerà sempre divertire. Adoro diventare schiavo del ritmo, perché ballare significa interpretare i suoni e gli accompagnamenti dell'orchestra. Sai, diventi il ​​suono, diventi il ​​basso, diventi ciò che senti e lo fai fisicamente.
Ma cerco di non farmi coinvolgere al punto da non pensare al futuro. Così tanti grandi intrattenitori ci sono stati in passato, e sono rimasti soli, tristi e distrutti. Ho sempre detto a me stesso che non vorrò mai essere così e che farò del mio meglio per conoscere il lato inerente al business, supportarmi, investire i miei soldi, salvarli.
Chi ci può dire cosa porterà il domani? Si deve essere protetti finanziariamente per potersi supportare
».



Magdalena 'gold girl': «Ti piacerebbe essere ricordato come un grande intrattenitore?».

Michael Jackson: «Amo i film e amo l'arte. Un architetto è un intrattenitore, il ragazzo che costruisce una montagna russa è un intrattenitore. Sa dove costruire le piste, e la grande attesa di quando salirai... Ti fa partire e, arrivato in ​​cima, prima di scendere urli: "Oh mio Dio!". È proprio come strutturare uno spettacolo o una danza».



Magdalena 'gold girl': «Diventa mai un peso essere una delle stelle più riconosciute al mondo?».

Michael Jackson: «Non c'è nessuna parte del mondo in cui io possa realmente andare e avere privacy. La cosa che fa più male è il fatto che la tua privacy ti venga portata via. Per usare un'espressione sciocca, vivi in ​​un acquario, ma è vero. Faccio dei travestimenti... La gente li conosce tutti, è molto difficile, molto difficile».



Magdalena 'gold girl': «Che tipo di travestimenti?».

Michael Jackson: «Abiti da pipistrello, denti da coniglio, occhiali, cappelli, protesi, lavori di make-up, tutto. Solo per sedersi tra il pubblico e sperimentare uno spettacolo nel modo in cui un pubblico lo sperimenterebbe; voglio sentire come si sentono gli altri».



Magdalena 'gold girl': «Ti smascherano?».

Michael Jackson: «A volte, sì. All'inizio no. Poi cominciano a guardarmi negli occhi. Pur indossando queste cose, iniziano a guardare dietro agli occhiali... Le ragazze sono molto intelligenti, lo sai. Puoi ingannare un ragazzo più velocemente di quanto tu possa fare con una ragazza. Le donne possono semplicemente scoprirti. Sanno il modo in cui muovi il tuo corpo, il modo in cui cammini, il modo in cui gesticoli. Le sento confabulare: "Guarda come muove la mano" o "guarda come cammina", e penso: "Oh no"».





Magdalena 'gold girl': «Se tu fossi invisibile per un giorno, a Londra, cosa faresti?».

Michael Jackson: «Oh ragazza! Chi mi piacerebbe schiaffeggiare? Fammi vedere [ride]... Penso che troverei uno dei paparazzi dei tabloid e gli darei un calcio nel sedere, stile moonwalk. Mi piacerebbe davvero buttarli giù da uno di quei piccoli scooter su cui girano. Lo farei davvero, strappare le telecamere dalle loro mani. Sono così fastidiosi. Per prima cosa andrei a cercarli, si. Ti fanno impazzire. Non puoi scappare da loro. È terribile».



Magdalena 'gold girl': «Chi ti ha ispirato più professionalmente e con chi ti relazioni?».

Michael Jackson: «Probabilmente Walt Disney, perché quando ero piccolo sono cresciuto in un mondo adulto. Sono cresciuto sul palco. Sono cresciuto nei night club. Quando avevo sette, otto anni ero in discoteche. Ho visto ragazze spogliarelliste togliersi tutti i vestiti. Ho visto scoppiare risse. Ho visto persone vomitare l'una sull'altra. Ho visto gli adulti comportarsi da maiali.
Ecco perché odio ancora i club. Non mi piace andare nei club. L'ho già fatto, sono stato lì. E questa è la ragione per cui ora compenso ciò che non ho fatto al tempo. Quindi, quando vieni a casa mia, vedrai che ho le giostre, ho un cinema, ho degli animali. Amo gli animali: elefanti, giraffe, leoni, tigri e orsi, tutti i tipi di serpenti. Devo fare tutte quelle cose meravigliose che non sono riuscito a fare quando ero piccolo, perché non le avevamo.
Non avevamo il Natale. Non abbiamo dormito. Non avevamo una scuola. Ci seguiva una scuola privata quando eravamo in tour. Non sono andato a una scuola pubblica. L'abbiamo provato per due settimane e non ha funzionato. Era molto difficile. È difficile crescere come un bambino famoso. Pochissimi fanno quella transizione dalla stella bambina alla stella adulta. È molto difficile.
Mi relaziono con Shirley Temple. L'ho incontrata a San Francisco, mi sono seduto al suo tavolo e ho pianto così profondamente. Mi ha chiesto: "Cosa c'è che non va, Michael?" Le ho risposto, "Ti voglio bene. Ho bisogno di stare di più con te". Così mi ha detto: "Sei uno di noi, non è vero?". E io: "Sì, lo sono". Qualcun altro è intervenuto dicendo: "Cosa intendi?". E lei: "Michael sa cosa intendo".
E so esattamente cosa voleva dire: essere stata una star bambina e poi sforzarsi per tramutare quella fama nella dimensione di persona adulta, è molto difficile. Quando sei una star bambina, le persone non vogliono che tu cresca. Vogliono che tu rimanga piccola per sempre. Non vogliono che lavori in seguito. È molto difficile
».



Magdalena 'gold girl': «Dimmi di più sui tuoi interessi nei parchi a tema. Cos'è che ti attrae in essi?».

Michael Jackson: «La mia cosa preferita dei parchi a tema - e li conosco piuttosto bene perché ho girato il mondo molte volte - è che amo vedere semplicemente le persone venire insieme alle loro famiglie e divertirsi. Li avvicina davvero. Vado per divertimento, ma vado anche a studiare. Vado in orario di chiusura nella maggior parte dei parchi perché non posso permettermi di andarci durante gli orari normali. Sono un po' come città fantasma».





Magdalena 'gold girl': «Ho sentito che hai qualche idea per un parco a tema a Las Vegas».

Michael Jackson: «Ho realizzato molti progetti a Las Vegas, e quello che penso di aver fatto è stato incrementare la densità demografica lì. Perché quando ero un ragazzino - non avevo più di otto anni - i miei fratelli e io andavamo a Las Vegas, e a quel tempo ai bambini non era nemmeno permesso di camminare sul pavimento del casinò. Quindi eravamo abituati a stare nelle nostre stanze, annoiati, senza nulla da fare, mentre tutti gli altri giocavano.
C'era solo un posto per bambini a Las Vegas, al tempo, chiamato 'Circus Circus'. Era un hotel e il tema che avevano lì era quello dei pagliacci. Quindi c'era un uomo sul trapezio e degli scimpanzé sui monocicli.
Quando sono cresciuto, abbiamo suonato molto a Las Vegas. Ci siamo esibiti moltissime volte. Quindi ci ho pensato e mi sono detto: "Non è giusto che qui non ci sia nulla per i bambini". Così ho iniziato a concepire un paio di idee per alcuni proprietari di hotel. E ora è come il regno delle vacanze a tema familiare, lo è davvero
».



Magdalena 'gold girl': «Chi sono i tuoi personaggi preferiti?».

Michael Jackson: «Adoro le persone che hanno davvero contribuito al piacere e alla felicità del pianeta e dell'umanità, le persone con la luce. Da Walt Disney a Ghandi, da Edison a Martin Luther King. Queste sono persone illuminate, persone che hanno veramente a cuore i bambini, riuniscono le famiglie, e amano.
Questo è ciò che cerco di trasmettere con la mia musica e nelle mie canzoni. Se vai a uno dei miei concerti, dei miei spettacoli, vedrai 200.000 persone che ondeggiano, con le candele, dicendo: "Vogliamo guarire il mondo" e "ti amiamo".
L'ho visto in giro per il mondo, dalla Russia alla Germania, dalla Polonia all'Africa, fino all'America. Siamo tutti uguali. Durante lo show, le persone piangono negli stessi posti, si arrabbiano negli stessi posti, si fanno trascinare dal pathos negli stessi posti
».



Magdalena 'gold girl': «Fred Astaire era tuo amico?».

Michael Jackson: «Sì. Fred Astaire era il mio vicino di casa. Lo vedevo tutti i giorni mentre guidavo il mio piccolo motorino. Mi diceva sempre, quando ero un bambino: "Diventerai una grande star". Pensava fossi un intrattenitore incredibile e un grande ballerino. E mi ricordava sempre: "Sei il migliore". Allora io rispondevo: "No, tu sei il migliore".
Ricordo la prima volta che feci il moonwalk. Fred mi chiamò a casa. Stava urlando al telefono, delirando. Disse che era stata la migliore esibizione che avesse mai visto. Gli risposi: "Oh, andiamo". Rincarò la dose: "Michael, tu lo metti nel culo a tutti. Sei un funambolo della madonna. Un ballerino della madonna". Gli dissi: "Beh, se me lo dici tu, non ho bisogno di alcun premio".
Questo perché avevo ricevuto una nomination per un Emmy grazie a quella performance, e non lo vinsi. Ma non mi importava, perché Fred Astaire diceva che amava la mia performance, e questo rappresentava tutto il premio di cui avevo bisogno
».



Magdalena 'gold girl': «Se potessi lavorare con qualcuno, vivo o morto, chi sarebbe?».

Michael Jackson: «Se potessi lavorare con qualcuno sarebbe Charlie Chaplin, che amo così tanto. Inoltre Laurence Oliver era un genio, davvero. Quei due ragazzi, penso. E anche il re, Brando».



Magdalena 'gold girl': «L'anno scorso hai realizzato un cortometraggio, 'You Rock My World', con l'assistenza di Marlon Brando. Com'è stato lavorare con il maestro?».

Michael Jackson: «Brando è un mio buon amico. È molto simile a me. Lui non va in molti posti. Viene a Neverland o rimane a casa mia a Mulholland Drive, o va a Tahiti. Suo figlio ha lavorato per me per più di 20 anni, e il suo altro figlio era nella mia classe in una scuola privata.
È semplicemente un gigante. Vedi, Brando è intelligente, perché quando lavora con me dice sempre: "So quali pulsanti spingere per ottenere emozioni da te". Mi conosce così bene. Lui sa come farmi andare su tutte le furie, quindi dirà certe cose per garantirmi tutta la preparazione necessaria. È un genio. È un re. È l'ultimo di quella generazione. È un uomo brillante, una persona adorabile. Gli voglio bene e lui è il mio buon amico
».



Magdalena 'gold girl': «Hai ottenuto un cameo in 'Men In Black II', è stato divertente lavorarci su?».

Michael Jackson: «Il progetto 'Men In Black' è stato molto divertente perché mi sono introdotto come il nuovo ragazzo apprendista».



Magdalena 'gold girl': «Era ovvio dal video di Thriller che tu abbia un grande interesse per le arti visive».

Michael Jackson: «Tutto ciò che faccio mi piace: dirigere per conto mio o lavorare a stretto contatto con il regista, co-dirigendo e tirando fuori le idee insieme. Se guardi Ghosts, potrai leggere "co-scritto da Michael Jackson e Stephen King". L'abbiamo scritto al telefono, Stephen e io. Lui è un ragazzo adorabile, è incredibile. L'abbiamo scritto al telefono, semplicemente parlando».



Magdalena 'gold girl': «Chi sono le figure nel mondo del cinema che ammiri di più, e perché?».

Michael Jackson: «Adoro Robert De Niro. Penso sia un attore così pieno di sfaccettature. Può interpretare qualsiasi cosa, da un comico, a un sacerdote, a un killer psicopatico, a un idiota, a un affascinante zio, a semplicemente qualsiasi cosa. E, naturalmente, tutti i grandi ballerini».



Magdalena 'gold girl': «Chi sarebbe la tua protagonista femminile ideale, e perché?".

Michael Jackson: «Un'attrice? [ride]. Tu e io dovremmo fare un film insieme. Facciamolo, mi piacerebbe...».





Magdalena 'gold girl': «Si diceva di te che saresti andato sulla luna per eseguire un autentico moonwalk. C'è qualcosa di vero in questo?».

Michael Jackson: [ride] «C'è del vero in questo. Non è una diceria. Dirò solo questo».



Magdalena 'gold girl': «Hai battuto all'asta Paul McCartney per ottenere l'archivio dei Beatles. Cosa c'era di così speciale in esso?».

Michael Jackson: «No, non l'ho fatto, lui non fece alcuna offerta. Era in vendita, mi piaceva e l'ho comprato, come si acquista un pezzo d'arte».



Magdalena 'gold girl': «Raccontami di più sulla tua passione per le opere di beneficenza a favore dei bambini. Quali organizzazioni supportate?».

Michael Jackson: «Beh, posseggo un ente di beneficenza per bambini che ho creato da me, chiamato 'Heal the World'. E ogni volta che faccio un concerto o qualcosa che riguarda l'intrattenimento, devolvo una certa somma a 'Heal the World'. Se conosciamo orfanotrofi, ospedali, bambini che hanno bisogno di un polmone o di un fegato, lo troveremo, pagheremo l'intervento.
Quando sono in tour, visito tanti ospedali e orfanotrofi tra un concerto e l'altro. Andiamo dai ragazzini di 12 anni e distribuiamo tantissimi scatoloni di giocattoli, un mucchio di poster e oggettistica inerente a Michael Jackson. Loro amano tutto questo
».



Magdalena 'gold girl': «Quanto ancora senti di voler realizzare nella tua vita?».

Michael Jackson: «Non sono mai soddisfatto. Ci sono così tante strade diverse e tante cose differenti che voglio fare. Ho realizzato molto, ma non penso sia sufficiente, ed è per questo che non espongo premi o altro in casa mia. Non vedrai nessun premio in casa mia, li metto via tutti in magazzino. Perché se ti fai coinvolgere da questo, inizi a provare qualcosa del tipo "Oh, amico, ce l'ho fatta". C'è molto di più, così tante altre montagne da scalare».



Magdalena 'gold girl': «Se uno dei tuoi figli venisse da te e ti dicesse "papà, voglio diventare una pop star", qual è il miglior consiglio che potresti dargli?».

Michael Jackson: «Il miglior consiglio che darei loro è che c'è un sacco di duro lavoro da fare. E dunque preparati, perché non ci saranno sempre e solo gioie. Dovrai avere la pelle di un rinoceronte, perché più grande è la stella, più grande è il bersaglio.
I giornali scandalistici sono bastardi e devi avere la pelle di un rinoceronte per affrontare quel tipo di mentalità dell'ignoranza. Lo fanno semplicemente per vendere i giornali, perché le cattive notizie vendono, non quelle buone. Semplicemente lo inventano. Se non hanno niente, si limitano a rimediare. Non assomiglio al modo in cui i tabloid mi hanno dipinto, per niente. Niente del genere.
Sono loro quelli pazzi. Sono ignoranti.
Dico sempre ai miei fan: "Facciamo un falò di tabloid. Facciamo una grande montagna di tabloid e semplicemente bruciamoli". I veri fan che mi amano sanno che quella spazzatura non è reale. Loro lo sanno. Sono intelligenti
».



Magdalena 'gold girl': «Hai sempre desiderato fare film? Se la tua famiglia non fosse stata composta da musicisti di tale successo, avresti esplorato questo campo prima nella tua vita?».

Michael Jackson: «Ho sempre voluto fare film, ma i tour sono d'intralcio. Ecco perché voglio prendermi diversi anni di riposo solo facendo film. Mi piacerebbe aggiungere nel mio background sei grandi film, poi farò un po' di tour, e poi ancora film».



Magdalena 'gold girl': «Che tipo di idee hai per quanto riguarda i film?».

Michael Jackson: «Ho varie idee per i film, di movimento, di danza e di cose che la gente non ha mai visto. Non vedo l'ora di sorprendere le persone. È per questo che muoio dalla voglia di fondare una società di produzione cinematografica, e sono molto felice che sia quello che stiamo facendo con 'Neverland Pictures'. Potrò semplicemente disporre di un'ardesia immacolata e giocare, creare e scolpire».





Magdalena 'gold girl': «Parlami un po' dell'idea del licantropo nel tuo film. In che modo si relazionerà al video?».

Michael Jackson: «Non ho ancora letto la sceneggiatura di 'Wolfed', è uno dei film che realizzeremo e ne sono davvero entusiasta. Sono così felice di lavorare con Sammy Lee [il co-autore di Music Box, che ha recentemente acquisito i diritti di 'primo sguardo' sui film di Jackson]. Stiamo facendo alcuni grandi progetti insieme nel mondo del cinema, e sono davvero entusiasta».



Magdalena 'gold girl': «E 'Wolfed' sarà il primo film?».

Michael Jackson: «Al momento, il primo film in programma è 'Wolfed'. Sarà divertente. Voglio che sia davvero spaventoso. Rick Baker vuole realizzare tutti gli effetti visivi. Ha sette premi Oscar. Anche Rick è molto entusiasta. Ha lavorato per 'Un lupo mannaro americano a Londra'. Ha vinto un Oscar, e ha mi detto: "Michael, quello era niente". Quello è niente rispetto a ciò che si può fare oggi. Ha lavorato a 'Thriller' e anche di questo ha detto: "Non è niente". Può andare ben oltre. Ha lavorato a tutti i film di Eddie Murphy, 'Il professore matto' e anche tutta quella roba di 'Men In Black'. Lui fa tutto questo».



Magdalena 'gold girl': «Allora dimmi, come vorresti essere ricordato?».

Michael Jackson: «Come mi piacerebbe essere ricordato? Come una persona che è venuta e ha portato luce al mondo, un po' di evasione. Ma anche come una voce per i bambini senza voce, perché li amo. Sto vivendo per i bambini. Se non fosse per i bambini, getterei la spugna. Un bambino, un ragazzino... È fantastico. Sono dei piccoli geni, sai, piccoli geni. Lo sono davvero».



Magdalena 'gold girl': «Ti piace essere padre?"

Michael Jackson: «È ciò che preferisco in assoluto. Lo adoro. Lo adoro. Lo adoro».



Magdalena 'gold girl': «L'altro giorno ti ho visto prendere in braccio tua figlia mentre dormiva. L'avevi soltanto presa in braccio, e ho visto la gioia sul tuo volto...».

Michael Jackson: «Oh, li adoro. I Jackson hanno molti bambini. Ho molti nipoti, maschi e femmine. Siamo in tanti!».



Magdalena 'gold girl': «Qual è il tuo rapporto con i tuoi fratelli e le tue sorelle?».

Michael Jackson: «Amo i miei fratelli e le mie sorelle. Quando sono con loro, ridiamo. È come una versione diversa di te stesso. Possiamo semplicemente ridere, ridere e parlare dei vecchi tempi. Non stiamo insieme quanto vorremmo. Siamo tutti occupati. Siamo tutti nel mondo dello spettacolo. Facciamo sempre qualcosa. Se io sono in città, Janet è fuori città. Se siamo entrambi qui, mio fratello è da un'altra parte. Tutti corrono, lo sai».


Magdalena 'gold girl': «Sei un uomo di famiglia? Cosa ti piace fare con la tua famiglia?».

Michael Jackson: «La mia famiglia personale? I miei figli? Amiamo stare seduti insieme, parlare, fare quattro chiacchiere. Ogni giorno li porto a fare una passeggiata nel nostro ranch. Ci sediamo in riva al lago, lanciamo sassi nell'acqua e semplicemente parliamo».



Magdalena 'gold girl': «Quale pensi sia la forma più profonda di amore che qualcuno possa provare? E l'hai sentita?».

Michael Jackson: «Wow, penso sia davvero una questione di opinioni. Ho sentito la forma più profonda dell'amore? Non so quale sarebbe la più profonda... [pausa lunga] Domanda interessante... [ripete la domanda tra sé e sé alcune volte]. Amo moltissimo i miei figli. Li guardo sempre negli occhi e glielo dico. Penso sia la cosa più importante».

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Traduzione a cura di Vincenzo Compierchio per il Michael Jackson FanSquare.

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rosi@
00giovedì 20 dicembre 2018 13:06
Grazie per aver riproposto l'intervista.
Destiny70
00venerdì 21 dicembre 2018 11:25
Bellissima intervista, non la conoscevo, grazie per averla riportata.
Michael suona rilassato e molto sincero....quanti progetti aveva ancora da realizzare 😔
rossella(75)
00sabato 22 dicembre 2018 19:55
Grazie molte per aver pubblicato questa intervista. Non la conoscevo. Devo dire che mi ha fatto un effetto strano perché, leggevo così come si legge una intervista appena pubblicata eppure, si è consapevoli che è di molto tempo fa. Mette malinconia questo, però allo stesso tempo è bello sapere che aveva ancora voglia di fare tanto e di non adagiarsi sugli allori. Bello sapere che avrebbe fatto dei film. Triste leggere delle difficoltà lavorative che i bambini prodigio devono vivere così come li ha vissuti lui. Si trovano a dover combattere contro la carenza di lavoro ed a cercare di reinventarsi quando a quell'età, si sta appena affrontando il mondo lavorativo e non. Bello sapere che i suoi figli erano per lui il senso dell'amore. È così. Hai ragione Michael i figli, i bambini in generale, sono il dono più grande che l'umanità ha. Dobbiamo tutelarli.
Grazie molte ragazzi.
Morphine95
00lunedì 24 dicembre 2018 18:59

Vincenzo hai fatto un fantastico lavoro con questa intervista, che non è solo molto ben tradotta ma anche presentata in un modo che, nonostante la lunghezza, la rende semplice e piacevole da leggere. Avevo sempre visto degli spezzoni, ma mai quella integrale. Quindi grazie davvero!

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