Testimonianza di Gotham Chopra , che ha seguito Mike durante il Dangerous Tour
Ero uno studente del liceo quando il mio amico Michael Jackson mi chiese di andare inn tour con lui . Stava tarscorrendo l'estate in Europa per il più grande tour mai messo in scena (allora) , per il suo ultimo album DANGEROUS .
Ho pregato e supplicato i miei genitori di lasciarmi andare . Conoscevamo Michael da alcuni anni , per qualche giorno era anche stato a casa nostra nei sobborghi di Boston .
Chi può dimenticare quando un mattino cercò maldestramente di riordinare il suo letto , per impressionare mia madre in modo che lo invitasse ancora ? Oppure quando cercò di cucinare la prima colazione per me e mia sorella , noi ci sforzavamo di mandar giù sorridendo , mentre lui ci gaurdava con attenzione .
Oltre ad essere la più grande star del pianeta sembrava un bravo ragazzo , così alla fine i miei genitori mi lasciarono andare .
Per descriverlo in una sola parola : incredibilmente fantastico (perchè una sola parola non basta) . Avevo diciasette anni ed ero amico della più grande star che il mondo avesse mai conosciuto , era indescrivibile . Parigi , Roma , Londra , Monaco , Atene , e altre ancora . Ogni città in cui siamo stati in pratica veniva chiusa per ospitare lui . Quando Michael si muoveva aveva al seguito milioni di telecamere . Un riverberato brusio e una luce brillante trainati dalla fama . Ho provato l'effetto aureo indossando uno dei suoi iconici cappelli , i suoi occhiali da sole e una delle sue innumerevoli giacche brillanti fornite dalla Pepsi .
Aerei privati , scorte di poliziotti , soldati in marcia (inspiegabilmente i preferiti da Michael) , Michael è stato più che felice di condividere la sua celebrità , perchè aveva più di quanto avesse mai avuto . Scherzava sul fatto che io avrei potuto guidare con lui (accanto a lui) ogni volta che volevo.
Sapeva che stavo vivendo indirettamente attraverso di lui , e ne era felice .
Arrivai allo stadio qualche ora prima dell'inizio dello show , mentre (Michael) avrebbe dovuto passare attraverso ad elaborate procedure pre-show e alle sessioni per il guardaroba , a me piaceva vagare fuori dal palco , dove c'erano decine e decine di tecnici del suono , ingegneri che lavoravano per la preparazione dello spettacolo. Anche quattro o cinque ore prima dell'inizio dello spettacolo migliaia di fan si spingevano il più avanti possibile in modo da stare più vicini a Michael durante lo show. Hai visto i video dei fan impazziti , disidratati e storditi che finivano pe ressere trascinati fuori dalla folla dai paramedici. Io l'ho visto da vicino e il personale è rimasto coinvolto una o due volte quando i fan cominciavano a svenire in dozzine .
Durante lo show mi piaceva stare appena fuori dal palco a guardare Michael. Altre volte mi piaceva stare nel suo spogliatoio , attrezzato di tutto punto con caramelle , succo d'arancia e videogiochi.
Dopo lo show, Michael non poteva ritirarsi nello spogliatoio , ma doveva stare in giro coi vip, e salutare ospiti famosi, gli sponsor e tutti coloro che avevano avuto il previlegio di entrare nel backstage. Era facile capire che lui era molto più a suo agio a cantare e ballare di fronte 100.000 persone , piuttosto che socializzare con una dozzina di gente vip.
Dopo queste formalità, lui e io ci ritiravamo al suo albergo, di solito la suite più grande e migliore in tutta la città.La stanza di Michael era quasi sempre fornita di vecchi film, dolci, succo d'arancia e altro ancora. Proprio mentre migliaia di fan adoranti urlavano il suo nome dalla strada sottostante, si parlava di musica, film, videogiochi, ragazze, e di tanto in tanto del senso della vita.
Ma poi accadde qualcosa di inaspettato . Che ci crediate o no ho cominciato ad annoiarmi di stare in quella stanza solo con MJ. Ho cominciato a sentirmi claustrofobico. Avevo 17 anni , in giro per l'Europa , circondato da una rock band , da ballerini sexy e coristi. A loro piaceva uscire ogni sera dopo lo spettacolo , e il giorno dopo parlavano delle loro esperienze fatte. Così trovai il coraggio di chiedere a Michael se a lui dispiaceva che io uscissi con alcuni di loro dopo lo spettacolo.
Non solo mi disse che per lui andava bene , ma mi incoraggiò . Equipaggiato con il suo cappello , i suoi occhiali da sole e la sua giacca da tour ottenni il miglior tavolo nei migliori ristoranti , nelle sezioni vip dei cub più in voga , e l'adulazione di tutte le ragazze , è stato più facile di quanto si possa immaginare. Di solito quando tornavo da una serata passata fuori Michael veniva a chiamarmi in camera. IO andavo nella sua camera e gli raccontavo ciò che avevo fatto durante la serata e gli ultimi pettegolezzi sulla sua band. Non avevo bisogno di enfatizzare i miei racconti , ma lo facevo comunque , perchè sapevo che lui stava vivendo indirettamente attraverso di me , e io ne ero felice .
Dire che le estati da liceale sono i momenti più memorabili della nostra vita è un luogo comune , ma sfido chiunque a dire che la mia estate non lo fosse stata. Per anni ho indossato il distintivo di quella estate , raccontandola con vanto. Poi naturalmente il tempo passò , e Michael fu coinvolto in scandali rigaurdanti ragazzi adolescenti , tutto ad un tratto la mia estate come suo assistente adolescente non ebbe più lo stesso fascino di prima. Ora era una vergogna.
Nel corso degli anni il mio rapporto di fraternità con Michael si è evoluto. Quando sono andato al collage di New York lui viveva al Four Seasons , ci vedevamo spesso e condividevo con lui le mie avventure da collegiale. Anni dopo , quando divenne padre , mi invitò a Neverland , per vedere "la cosa più grande che avesse mai creato"- suo figlio Prince. Il tempo passava , ho visto come ha sopportato l'agonia della sua drammatica discesa , la sua resurrezione attraverso i suoi figli Prince , Paris e Balnket , e poi di nuovo l'agonia della sua discesa tra le ombre di cose che non riusciva a controllare.
Durante gli ultimi anni della sua vita ho avuto modo di vedere la sua creatività da vicino ancora una volta. Io e lui stavamo lavorando ad un romanzo a fumetti intitolato THE FATED. Aveva grandi progetti. Un giorno avrebbe voluto dirigere un film che avrebbe impressionato il suo mentore , Steven Spielberg , con all'interno il suo attore preferito , Will Smith. In termini di processo (creativo) Michael era classico , a volte intenso , a volte con mesi di inerzia totale , a volte ad intermittenza. La storia di un'icona rockstar logorata dall'agonia della sua fama che grazie alle misure più disparate scopre che la sua cupola da star è per lui più fatale della fama . Naturalmente ho capito che Michael mi stava aprendo una finestra sulla sua allegoria personale , e mi sono sentiti privilegiato. Purtroppo non siamo riusciti a completare la storia , mi è stato alsciato un raccondo inquietante senza un finale adeguato (nota: spero che con l'assistenza dell'estate di MJ saremmo un giorno in grado di condividere Fated con tutta la dignità che Michael merita).
Così come in Fated , non abbiamo mai avuto modo di vedere un vero e proprio finale alla storia di Michael. Invece c'è un testamento ingarbugliato , la luce brillante della fama che splende sulle necropoli cadute a causa di accuse infondate , attorcigliate intorno all'infinita tenerezza per i suoi figli. E' stato divertente per me l'anno scorso vedere come alla sua morte Michael sia stato canonizzato da alcuni opinionisti che sono stati implacabili nel massacrarlo quando era in vita. Lui li avrebbe guardati con ironia , chiamandoli con dei brutti nomi - avrebbe potuto imprecare come un marinaio ubriaco.
Una notte , mentre ero in tour con lui , mi stavo preparando per tornare a scuola e al mondo reale. Michael mi chiese se ero conteto di esser stato lì , sapeva che ero triste poichè non potevo rimanere fino alla fine , era una domanda assurda , cos' gli risposi "Stai scherzando? Ogni secondo trascorso qui con te è stato un privilegio , grazie per avermi permesso di guidare accanto a te, anche solo per un pò" .
Qui la fonte ed il testo originale :
intent.com/gothamchopra/blog/remembering-my-friend-michael...
-Traduzione di Trilly-88 per MJFanSquare-