Il 31 gennaio 1993,
l'uragano Michael Jackson travolgeva i 100 mila spettatori del Rose Bowl Stadium di Pasadena (California) esibendosi in un adrenalinico medley composto da
Jam,
Billie Jean,
Black or White e
Heal the World.
Da quel giorno,
vissuto in TV da oltre 133 milioni di persone, il concetto di
Super Bowl Half Time Show non sarebbe stato mai più lo stesso.
«Michael mi disse: "Non dare istruzioni ai miei musicisti finché non alzo le mani e mi tolgo gli occhiali"»,
ha raccontato al New York Post Don Mischer, che produsse e diresse lo spettacolo.
«Quindi salta fuori, la folla impazzisce, passano circa 30 secondi e lui non si muove.
Io sono nel camion [della produzione]
e grido:
"Dai, Michael! Andiamo, amico, e dacci il segnale!".
Alla fine le sue mani si sono alzate, si è toccato gli occhiali, e siamo partiti... siamo partiti!
Non dimenticherò mai il primo incontro in cui abbiamo deciso di realizzare l'Half Time.
Michael entra nella stanza... è molto gentile e amichevole. E la prima cosa che ha detto è stata: "Vorrei spostare la partita indietro di tre ore in modo che il mio Half Time Show possa svolgersi al buio".
Gli risposi: "Ciò significa che se lo facciamo, nei fusi orari centrale e orientale sarà come mezzanotte. Quindi non possiamo farlo"».
Grazie allo show-evento del Re del Pop, per la prima volta
gli ascolti TV del Super Bowl aumentarono in misura esponenziale tra il primo e il secondo tempo della partita.
E nell'arco dei trent'anni successivi, l'
Half Time Show non è più tornato a essere un semplice "riempitivo", ma ha coinvolto
tutti i nomi di maggior risonanza del mondo della musica internazionale, da
Paul McCartney,
Prince e
Bruce Springsteen alle superstar del Pop come
Madonna,
Lady Gaga e
Beyoncé (che nel 2016 ha omaggiato MJ con un
outfit proprio in onore del suo look al 27°
Super Bowl).
Nel video, gli
highlights in alta qualità di quella storica
performance. 👇
A cura di Vincenzo Compierchio e Francesca De Donatis per il Michael Jackson FanSquare.