Il
24 novembre 1992, presso l'aeroporto
John F. Kennedy di New York,
Michael Jackson annunciava l'invio di aiuti, per un valore complessivo di 2.1 milioni di dollari, alla popolazione prostrata dalla
guerra in Bosnia-Erzegovina, che aveva avuto inizio quasi 9 mesi prima, il 1º marzo.
Dopo un attento controllo da parte dello stesso Michael all'interno di un hangar dell'aeroporto,
un imponente carico di forniture mediche, coperte, scarpe e abbigliamento invernale venne quindi stipato su un aereo cargo diretto a
Sarajevo.
Parliamo di ben
46 tonnellate di aiuti umanitari, acquistati dalla
Heal the World Foundation in collaborazione con l'associazione
AmeriCares, e destinati ad essere distribuiti - a cura delle
Nazioni Unite - tra i tanti bambini bosniaci colpiti da quel devastante conflitto nella ex-Jugoslavia; nonché tra famiglie serbe, croate e musulmane, anch'esse ridotte dalla guerra in uno stato di necessità.
Molto sentito e toccante
il lungo discorso di Michael in conferenza stampa:
«
I bambini mi rivelano nei loro sorrisi giocosi il divino presente in ognuno di noi. E questa semplice bontà risplende direttamente dai loro cuori.
Stare con loro ci ricollega alla più profonda saggezza della vita.
Questi bambini ci ricordano la preziosità di tutta la vita, in particolare delle giovani vite non toccate da odio, pregiudizio e avidità.
Ora, quando il mondo è così confuso e i suoi problemi sono così complicati, abbiamo bisogno dei nostri figli più che mai.
La loro saggezza innata indica la strada per soluzioni che stanno solo aspettando di essere riconosciute nei nostri cuori.
I bambini sono i principali idealisti e ottimisti del mondo. [...]
Il mondo ha un disperato bisogno della loro prospettiva innocente sui problemi globali.
Dobbiamo guarire il nostro pianeta ferito dal caos, dalla disperazione e dalla distruzione insensata che vediamo oggi.
La missione della 'Heal the World', la MIA missione, è la guarigione. Pura e semplice.
E per guarire il mondo, dobbiamo iniziare curando i nostri figli.
Oggi veniamo a portare degli aiuti per i bambini della città di Sarajevo devastata dalla guerra.
Nel 1992, Sarajevo è diventata un simbolo di quel tanto che nel nostro mondo è così tragico, ma evitabile: pregiudizio e odio etnico, distruzione dell'ambiente, frantumazione delle famiglie e delle comunità secolari. [...]
Il Ringraziamento di quest'anno è particolarmente speciale per me, con il lancio del singolo 'Heal the World'.
Ho scritto questa canzone per ciascuno di noi nel nostro mondo, con l'intento di aiutare a raggiungere un'armonia globale. E tutto il ricavato di questo brano andrà alla 'Heal the World Foundation'.
Grazie a tutti per essere venuti.
Un ringraziamento speciale ad 'AmeriCares', per esserci stati vicini in questo progetto.
A tutti voi che avete sostenuto 'Heal the World' con il vostro tempo e le vostre donazioni, le nostre preghiere e il nostro grazie».
Prendeva così ufficialmente il via l'attività umanitaria della Heal the World Foundation che, passo dopo passo, sarebbe arrivata a fare la differenza ovunque nel mondo ci fosse disagio, sofferenza e privazione dei diritti essenziali della vita umana, in particolare per l'infanzia.
Un cammino che, nell'arco di appena 12 anni, l'avrebbe resa di fatto
l'Associazione benefica privata ad aver operato più di ogni altra a favore dei bambini a livello internazionale.
Ecco il
video integrale del discorso di Michael, con sottotitoli in italiano:
Post di Francesca De Donatis e foto di Eric Di Scenza per il Michael Jackson FanSquare.