Il 15 settembre 1993,
Michael Jackson si esibiva di fronte ai circa 80.000 spettatori dello Stadio Lužniki di Mosca, durante quella che fu l'unica tappa russa del suo incredibile
Dangerous World Tour.
Un traguardo, questo di Mosca, che fin dalle prime indiscrezioni sulla data dello spettacolo
si rivelò tutt'altro che semplice e scontato.
Il Re del Pop, infatti, è stato probabilmente l’artista di maggior successo che si sia mai esibito in Russia,
ma nel 1993 la nazione non era ancora pronta ad accoglierlo.
La dissoluzione definitiva dell’Unione Sovietica, avvenuta quasi due anni prima (26 dicembre 1991), aveva scatenato diverse tensioni politiche e civili:
la Russia, in particolare, aveva subito gravi danni economici che diedero vita a una profonda crisi sociale e a un malcontento generale della popolazione.
Tutti fattori che, inevitabilmente, influirono sul processo di organizzazione del concerto.
Inoltre, quando fu annunciata la data del 15 settembre,
la stampa russa produsse numerosi articoli diffamatori, nel tentativo (purtroppo riuscito) di screditare l'iniziativa dei due promotori, Marcel Avram e il russo Samvel Gasparov, determinati a portare Jackson in quel di Mosca.
Tra le varie fake news, i media cominciarono perfino a sostenere
che ad esibirsi allo Stadio Lužniki non sarebbe stato il Re del Pop, ma un suo ipotetico sosia; e che lo spettacolo avrebbe avuto come unico scopo
quello di vendere della Vodka all'interno della struttura.
Insomma, una vera e propria macchina del fango che inficiò sensibilmente sulla vendita dei biglietti, mai così scarsa nella storia personale di Michael Jackson.
Quest'ultimo,
timoroso all'idea di esibirsi di fronte a un pubblico scarno, chiese ad Avram e Gasparov di fare il possibile per convincere le persone a partecipare allo spettacolo.
Ma, come spesso accade, il destino decise di far piovere sul bagnato: a mettersi di traverso, oltre all'economia e alla stampa, furono infatti anche le condizioni meteo, la cui pioggia torrenziale scoraggiò molti potenziali acquirenti.
Poi, quando tutto sembrava ormai perduto, il colpo di genio.
Sfidando la crisi economica e le bugie dei media, Michael e i suoi promotori presero una decisione coraggiosa e inaspettata:
cancelli aperti e show gratis per tutti, fino ad esaurimento posti.
Alla fine, ad assistere al travagliato concerto dello
Stranger In Moscow furono tra le 70.000 e le 80.000 persone, a cui bastò uno sguardo per capire che
no... su quel palco non c'era alcun sosia.
Perché Michael Jackson è unico e inimitabile,
e la sua musica più inebriante di qualsivoglia Vodka.
Nel video, le esibizioni integrali di
Jam e
Wanna Be Startin' Somethin'. Notate come, piuttosto nervoso,
Michael tenti disperatamente di convincere il suo staff ad asciugare il palco, arrivando perfino a scivolarvi sopra come se fosse una pista di ghiaccio.
Post a cura di Eric Di Scenza e Vincenzo Compierchio.
Video di Stefano Idonia per il Michael Jackson FanSquare.