Capelli a spazzola e niente trucco «Ma per Jacko una cella di lusso»
Scelto il carcere se il re del pop sarà condannato per pedofilia
Il killer di Bob Kennedy come vicino. Attesa per la sentenza
SANTA MARIA (California) —
«Niente da fare, Michael. Ti taglieranno i capelli. A spazzola. Abbiamo chiesto una deroga, ma dicono che quella è la regola, lassù». Pare che quando Thomas Mesereau, il suo avvocato, gli ha riferito l’esito della trattativa segreta con il capo Schribner, Michael Jackson avesse le lacrime agli occhi: «Ma perché?». Peggio ancora, al sentire l’altra notizia: «lassù» sono proibiti il make-up, il trucco sul viso, e i gioielli personali; via cipria e rossetto, rimmel e orecchini, profumi, anelli e collane; via tutto, permessi solo la camiciola e i pantaloni sdruciti di jeans, con mutande boxer sempre fornite dal carcere, e al posto degli stivaletti argentati un paio di scarponi marroni da contadino.
Il pallido «Re del Pop», se tutto gli andrà male, tornerà ad essere — almeno nelle apparenze— quell o che e r a quarant’anni fa, un povero ragazzino nero di Gary, Indiana. Perché questa è la legge «lassù», nella prigione statale di Corcoran a metà strada fra Los Angeles e San Francisco (indirizzo — ironia delle cose — «viale del Re»), nota anche come «Il Buco» o «La Camera della Morte », la più dura di tutta la California e di tutto il West, quasi 5 mila detenuti in parte considerati irrecuperabili: a far rispettare le norme ci pensa il capo Schribner, il direttore, con i suoi 1.119 guardiani (1.703 con gli impiegati) spesso accusati di aver torturato o ammazzato questo o quel prigioniero. Per Jackson, dovrebbero però essere angeli protettori: è infatti già pronta una cella singola nella «P.H.U.», la «Protective Housing Unity» o «Sezione 4A di massima protezione », 47 letti in totale (ma ora vi sono solo 20 ospiti), pedofili o «pentiti » o semplicemente celebrità del delitto (come Charles Manson, il «Satana » di Beverly Hills, o Shiran Shiran, l’assassino di Bob Kennedy, o Patrick Kearney, il «killer dei sacchi della spazzatura » che seminò i corpi affettati di 21 ragazzini in tanti sacchetti sull’autostrada): tutte personcine considerate prede ambitissime dagli altri detenuti.
In ogni galera americana si organizzano delle lotterie, per decidere chi diverrà famoso, o sommamente rispettato, come assassino di prigionieri così: e una vittima come «Jacko», in questo ambiente, sarebbe considerata un terno al lotto. Però nella «4A», detta «il paradiso», le prede vivono al sicuro. « Lassù » , Jackson potrebbe finire prestissimo, con una condanna a 20 anni per molestie sessuali a un minorenne. La giuria che decide la sua sorte torna a riunirsi stamane, per il settimo giorno. La sentenza è considerata imminente, forse entro domani si saprà tutto. E se la sentenza sarà «guilty», colpevole, Jackson uscirà in manette da questo stesso tribunale di Santa Maria, per diventare un detenuto come tutti gli altri, come i 180 mila detenuti della California e i 7 mila fra loro condannati per reati di pedofilia. Perciò i suoi legali si stanno preparando: «Abbiamo totale fiducia nella giustizia », dice Mesereau, «speriamo che lui sia assolto al mille per cento». Maintanto sono stati avviati quei contatti segreti con la direzione del carcere, nella speranza di smorzare le condizioni più dure. Quello che potrebbe succedere nei prossimi giorni è tutto programmato, passo per passo.
Se i 12 giurati popolari diranno « guilty » , «Jacko» sarà subito portato alla prigione della contea di Santa Barbara: qui sarà spogliato per la perquisizione personale, gli verranno scattate le foto segnaletiche, tagliati i capelli e prelevato il Dna. Quindi, trasferimento alla prigione statale di Wasco, e — nel giro di 45 giorni — a Corcoran. «Il Buco» deve la sua triste fama a vari fattacci denunciati anche da Amnesty International: come le «lotte fra gladiatori», le risse per la vita o per la morte che certe guardie imponevano ai detenuti, anni fa, per divertimento sadico e per scommettere sui risultati; o le «prodezze» di Roscoe Pondexter «Spaccaossa», ex tiratore del campionato di basket italiano, ora guardiano il cui soprannome già dice tutto. La California ha più detenuti di Francia, Gran Bretagna, e Giappone messi insieme. E nessuno, dice la «leggenda nera», soffre come quelli di Corcoran.
«Io ho fatto 30 anni in tutte le galere degli Usa — testimonianza del detenuto Ezra David III—ma qui è il peggio del peggio». Nella sezione «4B», ad esempio, si raccolgono i sicari delle peggiori bande carcerarie: da «Fratellanza Ariana», ai «Cavalieri Nazi », alla «Famiglia della Guerriglia Nera», alla Eme o «Mafia Messicana ». Tutti pronti a girellare con una lima in pugno: sempre e dovunque, meno che nella vicina «4A». Se finirà qui, «Jacko» avrà una cella di 8 piedi per 12, con letto su blocco di cemento, lavandino metallico, tavolo e gabinetto; gli sarà consentita una doccia quotidiana e potrà fare ginnastica in cortile quando vuole. Vedrà per 4-6 ore alla settimana i parenti, attraverso un vetro divisorio, e potrà circolare liberamente nella sezione. Nessun contatto sarà permesso con gli ammiratori.
Ogni mattina, sveglia alle 6,30, e colazione alle 7. Dalle 16,30 alle 17,30, la cena (altrove, i detenuti possono cucinare: qui no, per paura di un avvelenamento su commissione). Alle 20,45, come tutti, Jacko dovrà essere in cella, ma potrà poi leggere quanto vuole, con una lampada da comodino. Potrà prendere in prestito un libro alla volta, dalla biblioteca del carcere che però offre solo testi giuridici. O potrà farsi spedire un libro da fuori: purché non contenga «nudità o indecenze », specifica il regolamento. Niente censure per la posta: e a Corcoran già pensano ad una speciale cassetta, per il mare di lettere che certo riceverà il Re, l’ex Re.
però ho un certo interesse a vederlo senza trucco e coi capelli a spazzola
[Modificato da setolo 13/06/2005 13.02]