THIS IS IT , secondo me.
"This is it" non è un film, si sapeva. Non è un film musicale (come "Purple Rain"), non è un film concerto (come "Sign of the times"), non è un musical (come "Mamma mia"). TII è semplicemente un documentario, un 'dietro le quinte'(come "The making of Thriller", diciamo), che non sarebbe mai stato proiettato in un cinema, se il povero Mike non fosse deceduto. Al massimo avrebbe potuto trovare posto nei 'bonus' di un eventuale dvd live (ma conoscendo il perfezionismo ossessivo di Michael, ne dubito).
Quindi, TII non va valutato come film solo perchè viene proiettato nelle sale cinematografiche, bensì per quello che è: un DOCUMENTARIO.
Un OTTIMO documentario.
Ovviamente, da fan di vecchia data di Michael Jackson quale sono, non posso che emozionarmi nel vedere quelle immagini,quei passi di danza, nell'udire la sua voce, quelle note.
Ma, oltre a questo, TII è anche uns sguardo interessante dietro il sipario di un grande show, e sono convinto che possa interessare (e magari avvicinare all'arte di Mike) anche non-fan e, forse, addirittura alcuni detrattori.
Il merito di TII è di non indulgere nella glorificazione pomposa del Re del pop, così come di non pigiare il piede sulla commozione forzata; Ortega si è limitato a montare delle immagini, senza(quasi!)trucco e senza inganno, e lasciare 'ai posteri l'ardua sentenza'. Il risultato è sincero, diretto, a tratti illuminante e commuovente.
Non si limita a mostrare Michael in gran forma (come si era letto), perchè in molte occasioni Mike appare nudo nella sua vulnerabilità, nella sua stanchezza, nelle sue insicurezze e debolezze. Almeno, a me ha dato queste impressioni; in certe scene del film appare carico di grinta ed energia, ma in altre quasi si aggira sul palco spaesato, lo sguardo un tantinello vuoto, il sorriso forzato, la voce che deve essere risparmiata, centellinata, perchè non è chiaramente più la voce del Michael Jackson dei tempi d'oro.
Idem nella danza: una volta si diceva- ed era vero - "Nobody moves like Jacko"; non importava quanto fossero bravi i ballerini che lo accompagnavano - nei video come in tour - Mike era sempre più fluido, più scattante, più ispirato. La personificazione della danza stessa.
Lo vedi oggi, durante le prove di "This is it", e l'impressione è che siano i giovani ballerini a danzare meglio di lui; ovvio, va detto che la differenza di età non è uno scherzo, e che gli anni passano anche per Peter Pan...però mi si stringe un po' il cuore.
Ci sono però due momenti che mostrano appieno la grandezza dell'interprete, del ballerino e, a mio avviso, anche dell'essere umano.
Il primo è l'esibizione di Mike alla fine di
"Billie Jean", dove si lascia prendere e si lancia in una serie di movimenti ispirati e di grande effetto (primo su tutti l'afferapacco in slow motion, una novità!), davanti alle mandibole spalancate e agli occhi sgranati dei suoi discepoli.
Il secondo, il MIGLIORE, è
il classico duetto di IJCSLY!
Anche qui, Mike si fa prendere suo malgrado ("non posso fare questo, devo risparmiare la mia voce")dalle luci del palcoscenico e dalla sua piccola, fortunata audience, e improvvisa (come dice Ortega),
il miglior finale della miglior versione di IJCSLY mai eseguita.
Avevo la bocca spalancata, gli occhi lucidi e pensavo: "Wow! Questo è il Michael Jackson che voglio ricordare".
Viene da pensare che la strada che Mike avrebbe dovuto percorrere fosse proprio quella: l'improvvisazione, l'ispirazione, la semplicità. Perchè mille fuochi d'artificio, carri armati e lingue di fuoco non valgono un decimo di un interpretazione ispirata e sentita come quella! Mike, purtroppo, aveva perso di vista questa verità, e aveva preferito la perfezione eccessiva (e finta) e lo spettacolo-baraccone...alla magia di essere un vero cantante, un vero artista da palco; cosa che, "This is it" lo prova, avrebbe potuto ancora essere, magari sacrificando la danza e le esplosioni che, ormai, non impressionano più come un tempo.
Ripeto, quello di IJCSLY è il Michael Jackson che voglio ricordare per sempre, quello è il vero Michale Jackson!
Interessantissimo anche il materiale 'dietro le quinte', quello che testimonia la realizzazione dei video in 3D e, soprattutto, quello che vede Mike impegnato nel perfezionamento degli arrangiamenti di tastiera. Uno stralcio, quest'ultimo, che testimonia senza ruffianismo la purezza del suo talento e, contemporaneamente, i suoi limiti di musicista (ma non voglio polemizzare, davvero!).
Aspetto con ansia l'uscita del dvd, sperando nella presenza di ulteriore materiale, tagliato per ragioni di lunghezza.
p.s.
ovviamente, come avevo già scritto, il 'nuovo' brano "This is it" si sente solo nei titoli di coda. Assolutamente, non era stato messo in scaletta, e non doveva certo uscire come nuovo singolo (suvvia, quella schifezza?!).Mike nemmeno si ricordava della sua esistenza. Sony birichina....