The Hours

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Pietro Saino
00martedì 22 aprile 2003 11:26
Vi segnalo questo film affinchè voi sappiate, prima di entrare in sala (andate pure a vederlo, sono conscio del fatto che l'opera d'arte è come un abito su misura, ad alcuni veste perfettamente ad altri no), quanto sia deludente.
Registicamente può essere pregevole, senza dubbio le tre attrici sono brave ed ispirate (credo però che sia ingiusto dare a Nicole Kidman l'oscar di miglior attrice quando recita in un terzo del film tra l'altro non nella porzione dominante...avrebbero dovuto darglielo lo scorso anno al posto di Halle Berry-attrice mediocre- per Moulin Rouge e the Others, due grandi film)ma la storia si riduce in un sunto di tutta la sfiga e la tragedia che può avere uno sfigato di proporzioni colossali.Tolto il fatto che il film si apre con la scena di suicidio di Virginia Woolf e termina con la stessa, nel film in ordine potrete trovare:un ammalato di AIDS che si butta giù da una finestra (scena peraltro documentata in modo crudo e gratuito), una signora incinta già madre di un bambino piccolo (Julianne Moore-l'infelicità fatta persona)negli anni '50 che lascia il figlio da una signora per andarsi a suicidare coi farmaci, poi non ce la fa e opta per lasciare tutta la famiglia e scappare via (ah, dimenticavo, dopo che suo marito e la figlia che porta con sè moriranno di tumore ancora giovani)...tutto questo coindito dal fatto che tutte e tre le protagoniste (ricordo che il film narra di tre storie che si dipanano con montaggio parallelo rispettivamente nel 1923, nel 1951 e nel 2001)sono lesbiche o almeno bisex e che vi faranno partecipi di un bacio omosex.questo lesbo-chic non può non far pensare che si sia cercato il sensazionalismo per fini commerciali, cavalcando l'onda di ciò che va di moda ultimamente a Hollywood, ossia i rapporti tra lesbiche per attirare la curiosità voyeristica e morbosa degli spettatori. Quello che si chiede lo spettatore al termine della proiezione è il senso di questo film.Personalmente ritengo che la tragedia stia nel fatto che neanche gli interpreti, il regista e lo scrittore sappiano bene desumere un senso da una storia che regala tragedia veramente gratuita.Se si voleva fare un discorso sull'infelicità (ma comincio a dubitare che lo si volesse davvero fare) lo si poteva fare con toni molto più pacati e senza portare all'eccesso questa girandola assurda di morti, malattie e casi umani. Il film si sviluppa così in maniera quasi totalmente gratuita, come se ci facesse bene vedere tutti questi suicidi, quasi come se in fondo alla gente piacesse vedere questo genere di cose.
Ritengo The Hours oltre che un clamoroso "bidone" cinematografico, un film vuoto e assolutamente vano.L'eccesso di tragedia è chiaramente presente per celare una mancanza latente che doveva per forza essere coperta perchè si desse anche a questo film l'epiteto di "grande pellicola".
Una ultima notazione potrebbe essere che il film non è neanche originale, dato il fatto che la pellicola "Le cose che so di lei" (di qualche anno fa) gli è sorprendentemente molto simile.
DIROCIAO
00domenica 29 agosto 2004 16:57
io non lho capito qualcuno me lo spiega?[SM=x47937]
DiSKoLaND-2004
00domenica 29 agosto 2004 17:18
il filo conduttore del film "the hours" è il romanzo "Mrs. Dalloway" della grande Virginia Woolf. la storia è noiosa per uno spettatore superficiale, abituato alle commedie sentimentali di hugh grant e roba simile, che si aspetta un film semplice e di veloce impatto. per foruna "the hours" non è questo tipo di film, anzi direi che bisogna guardarlo almeno un paio di volte per capire a fondo la storia, che fa parecchio riflettere. innanzitutto, credo che il solo fatto di vedere recitare tre grandi attrici come la kidman, la moore e la streep in un solo film, valga il prezzo del biglietto del cinema.. quando ho visto la prima volta il film, sono rimasto sconvolto dalla recitazione della moore. perfettamente dentro la parte, ogni movimento del suo corpo, ogni parola, ogni gesto esprime il suo dolore, la sua eterna infelicità e disperazione.
in breve, la condizione bisessuale comune alle tre donne, rende la loro vita incompleta e di conseguenza infelice. lo scopo del film è mostrare come 3 donne vissute in 3 epoche diverse, provano la stessa sofferenza e come riescano a reagire diversamente l'una dall'altra, x trovare la felicità. la kidman negli anni 20, non riesce a sopportare il dolore e si toglie la vita, in una scena struggente, dove si lascia andare lentamente anima e corpo nella corrente del fiume. la moore trova il coraggio di mollare tutto, casa, marito e figlio, x rifarsi una vita, nonostante il rimorso x il suo gesto la perseguiterà x sempre. la streep è l'unica che alla fine riesce a superare le difficoltà, ad essere pienamente se stessa e vivere serena. è un film da guardare attentamente, perchè è molto implicito con parecchi risvolti psicologici. poi ognuno lo può interpretare a suo modo, io il film l'ho visto così. cmq grande film, l'ho apprezzato molto.
LIBERIAN-GIRL
00domenica 29 agosto 2004 17:33
a me è piaciuto.
bravi gli attori e il film....... grande significato artistico.

da capire!!!!
mjpatrix
00mercoledì 1 settembre 2004 21:26
A me era piaciuto, e devo dire che sicuramente non è un film semplice, andrebbe rivisto almeno una seconda volta per poter dare un giudizio.
La parte tratta da "Mrs. Dalloway" della Woolf (anche il libro molto bello!) è quella interpretata da Meryl Streep, anche se era la Kidman (imbruttita, con tanto di naso finto) che impersonava la scrittrice.
Il tema dell'omosessualità non era buttato lì solo x fini commerciali a mio avviso, ma appunto per seguire la vita della scrittrice e la trama del romanzo (in cui però il tema era trattato in maniera + psicologica).

[Modificato da mjpatrix 01/09/2004 21.28]

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