[FAN FICTION] The ghost who fell in love with a man. Terminata: 15 capitoli. Rating: arancione

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(dirtydiana85)
00giovedì 7 gennaio 2010 16:21
Ciao a tutte/i!! Dopo aver letto tutte le vostre favolose storie su Michael una sera mi è venuta l'ispirazione e...quindi mi butto anche io!
La mia ff è ambientata in un periodo un pò difficile per Michael, dal 2003 in avanti.
Ho voluto scriverla innanzitutto perchè in quel periodo lo trovo irresistibilmente affascinante e poi perchè, non avendo potuto fare niente di concreto per lui, provo a vedere se le cose sarebbero andate un pò diversamente, almeno nel mondo dei sogni.. [SM=g27819]
Mi scuso in anticipo per gli errori e mi scuso anche con Michael. Spero di rendergli un pò di giustizia, almeno qui.
Buona lettura, se vi piace continuo..intanto un assaggio... [SM=g27822]

PROLOGO

NOT GUILTY. 10:06 p.m. June 13, 2005
SANTA MARIA, California.
"Michael Jackson è stato giudicato non colpevole di tutti e 10 i capi d'accusa a suo carico che lo hanno coinvolto in un processo per molestie sessuali su minori. Così si è conclusa la saga legale durata 2 anni per una delle pop stars più conosciute al mondo."
Questi titolo e trafiletto del Times di lunedì 14 giugno 2005.
Jermaine Jackson stringe orgoglioso il quotidiano e lo sventola come a volere che tutte, ma proprio tutte le particelle che compongono la materia vengano a contatto con il foglio di cellulosa.
Jermaine si sa, ha sempre amato fotografie e dichiarazioni, e come membro di maggior spicco della jackson family ci tiene a sottolineare che come famiglia rimarranno tutti uniti e stretti attorno a michael, e che nonostante tutto, supereranno anche questa.
Una vera dichiarazione all'americana, come si conviene.
Ma lui esce dall'aula di tribunale senza mostrare emozioni. Non esulta, non sorride.
E' tranquillo, sembra intorpidito. Saluta debolmente i fans che sono stati fatti sistemare dietro ad alcune transenne a debita distanza. Lui non c'è.
Forse è troppo deluso e non gli frega più di niente.
Doveva essere sollevato quantomeno, ma era troppo lacerato. Stanco. Si era arreso.
All'inizio della mattinata il sole era caldo, forse troppo, per una giornata di inizio estate. Ma si sa, la California è così, riesce sempre a farti sentire in vacanza, con quel clima a tratti temperato, a tratti tropicale, ma troppo umido per poterlo essere veramente.
Ed anche lui è così. Un uomo variopinto e poliedrico. Un uomo in grado di stupire gli altri con i suoi modi da bambino e la semplicità negli occhi, ma troppo ingenuo perchè gli altri ci credessero veramente. Non poteva essere che un uomo potesse davvero essere 'così'.
Due occhi profondi ed immensi che un tempo erano anche stati capaci di sognare.
Occhi che si sono forse appesantiti al ritmo delle stagioni e non solo, occhi nascosti, per la maggior parte del tempo.
Ma nemmeno lui, l'indiscusso tiranno e sovrano unico delle nostre carni mortali, aveva potuto niente su quegli occhi.
Aveva potuto lasciare i suoi effetti sui tratti del viso, sui muscoli, sulla pelle. E sul cuore. Ma non su quegli occhi.
I capelli corvini che erano stati costretti ad essere lisci, anche se poi alla fine un'onda verso la fine si ricreava sempre, sovversiva fra gli obbedienti. Il viso scavato. Un portamento elegante, quasi regale con quel completo nero.

CASA. june 15,2005
Le immagini scorrevano veloci e frammentarie al notiziario delle 20 mentre un perspicace quanto inopportuno giornalista faceva notare quanto quell'uomo dal viso teso e dalle membra smagrite non assomigliasse più al fenomeno vestito di rosso che ballava insieme agli zombie.
Seguo tutto questo dal mio salottino sollevata e amareggiata nel contempo.
Una modesta villetta a schiera in un modesto paesello dimenticato alla periferia di Milano, la mia città natale
Il mio nome è Andrea Josè Ferrari. Ho 32 anni e nelle mie vene scorre un sangue misto. Italo-cilena.
In realtà non sono mai stata in Cile, a parte una settimana quando ero in fasce per il battesimo. Mamma è originaria di Santiago ma è emigrata in italia nel 70. Da allora non è più tornata eccezion fatta per quella unica settimana nel gennaio del 1973. Non mi ha mai detto perchè, nè io lo ho mai chiesto.
Mio padre è italiano.
Ho un nome maschile perchè lui avrebbe sempre voluto un maschio.
Gli armadi della mia famiglia sono pieni di scheletri, come quelli di tante altre famiglie, o forse di più.
Ma riesumerò quei fantasmi sconnessi e privi di forma solo nella misura in cui questo sia funzionale al mio racconto.
Perchè il perdono è la miglior cura per le anime tormentate.
Perchè io stessa sono un'anima tormentata. Come tante altre, o forse di più.
Ma soprattutto perchè questa è la storia di un fantasma che si innamorò di un uomo.


Fatemi sapere!!! [SM=x47984]
sofy_love
00giovedì 7 gennaio 2010 16:27
Mi piace il tuo modo di scrivere,è chiaro non tralascia dettagli,ed è anche coinvolgente.
Questa fanfiction promette bene,la seguirò con piacere.
lallamj
00giovedì 7 gennaio 2010 16:37
bella mi piace molto!
(dirtydiana85)
00giovedì 7 gennaio 2010 16:39
Grazie 1000 ragazze, presto il seguito allora!!
lallamj
00giovedì 7 gennaio 2010 16:39
Re:
(dirtydiana85), 07/01/2010 16.39:

Grazie 1000 ragazze, presto il seguito allora!!




stupendo!
(angel66)
00giovedì 7 gennaio 2010 17:29
bella e brava continuo
AntonellaP85
00giovedì 7 gennaio 2010 17:37
Promette bene! [SM=g27811]
GioTanner
00giovedì 7 gennaio 2010 18:16
Continuerò a seguirti, mi è debito dirtelo, perchè l'inizio mi piace davvero.
Ha un inizio un pò "stravagante" oserei dire, ma nel senso positivo ok? Parli del 2005, anni appunto davvero molto vicini a noi (come invece ad esempio io ho iniziato dal '87 che è appunto più di 20 anni fa!) mi piace poi come parli prima come autrice e poi in prima persona...spettacolare questo "cambio di marcia"!
Sappi che la leggerò, non potrò forse commentarti assiduamente come tanti altri e me ne dispiace, ma lo sanno ormai tutti che sono sempre presa o a disegnare o "fabbricare" frammenti di scritti per nulla fattibili xDD
Un bacio grande
Anto (girl on the line)
00giovedì 7 gennaio 2010 18:30
Mi crederesti se ti dicessi che mi sono scese due lacrime?Ti giuro, veramente bello come inizio,mi piace un sacco.Per favore continua al più presto!
Un [SM=g27838]
Anto
Michael's fan
00giovedì 7 gennaio 2010 18:40
Mi hai presa continua...
(dirtydiana85)
00giovedì 7 gennaio 2010 18:57
Grazie ragazze, sono felice che il prologo vi abbia interessate..
Allora bando alle ciance..eccovi il primo capitolo..enjoy! [SM=x47938]

CAPITOLO 1a

DANGEROUS WORLD TOUR. jul 7, 1992
MONZA, Stadio Brianteo
Il giorno più bello della mia vita fino ad allora.
I poster che tappezavano le pareti senza risparmiarne un singolo centimetro. Michael. la musica. Un faro. Una fuga dal resto.
In un turbinio di luci e di emozioni ho ballato, sognato, pianto, invidiato la biondina che lo ha abbracciato durante 'she's out of my life'.
I poster che tappezzavano le mie pareti avevano un unico soggetto: lui.
Lui cosparso di cinghie e borchie vestito di nero, lui che tiene una pantera al guinzaglio completamente a suo agio come se si trattasse di un chiwawa ( [SM=g27828] ), lui in primo piano con dei fantastici ray ban e la giacca militare, con un sorriso che oscura la luce del sole, lui sul palco che canta tutto sudato.
Ogni sera lo stesso monologo fra me e lui, che non poteva sentirmi nè immaginare della mia esistenza.
Ogni notte prima di addormentarmi la sua musica. Se non c'è 'i just can't stop loving you' non si dorme sereni. Proprio no.
Il walkman nelle orecchie alla fermata dell'autobus. La musicassetta tutta rovinata sempre nello stesso punto, là dove c'era la canzone che continuavo a riavvolgere perchè ascoltarla una sola volta non bastava. Non era mai la stessa. Cambiava in base al periodo.
I sacrifici per comperare l'ultimo album. O qualche gadget.
Così ho trascorso gi anni 80 e buona parte dei 90.
Poi negli anni lo scotc che incollava i poster ai miei muri bianchi si è fatto sempre più secco ed ha iniziato a perdere la presa.
E giorno dopo giorno anche i miei sogni di adolescente si sono staccati come foglie dai miei pensieri, lasciando spazio ai progetti pragmatici dell'età adulta. Ognuno viva la sua vita.


MILANO. Feb 18, 1998
110 e lode. Questo il voto che sanciva il conseguimento della mia laurea in medicina e chirurgia veterinaria.
Adoravo gli animali e avrei trascorso tutto il mio tempo con loro. Sono tutto quello che non siamo noi. Privi di cattiveria.
Il fatto di poterli aiutare alleviando le loro sofferenze fisiche mi faceva sentire un essere migliore, come una sorta di redenzione, anche se non mi ripuliva del tutto dalla colpa di appartenere alla mia specie.
Trovai lavoro dapprima come impiegata allo zoo comunale.
Poi iniziò la mia avventura.

LANSERIA (Johannesburg), SOUTH AFRICA. April 6, 2000
Mi ero appena trasferita in questo angolo di paradiso lontano da tutto e da tutti.
Ero al Lion zoo park di Lanseria e lavoravo a stretto contatto con una strepitosa equipe di medici veterinari e ricercatori il cui unico obiettivo era quello di reinserire leoni ed altri grandi mammiferi africani nel loro habitat dopo che erano stati catturati o feriti da bracconieri, oppure nati affetti da malattie e malformazioni varie.
Fu lì che presi la mia specializzazione in etologia, diventando un pò la loro 'psicoterapeuta'. Mi esprimevo con loro e cercavo di ascoltarli dalla mattina alla sera. Si dimostravano talmente migliori dei miei simili che passavo intere giornate senza parlare nella mia lingua.
Insieme alle speranze di una vita migliore e a tanti buoni propositi dentro di me iniziava a crescere qualcos'altro.
Qualcosa che scombussolò totalmente i miei piani.
Lo chiamai Satya Josè, un nome metà indiano (in indi significa 'verità') e metà ispanico, per conservare le nostre origni.


LOS OLIVOS, California-NEVERLAND VALLEY RANCH. Aug 6, 2003
E' qui che inizia la parte davvero interessante da raccontare miei cari amici.
Ebbene, dopo tutti questi giri di valzer sono finita proprio negli USA. I motivi a dire il vero sono stati diversi, il principale riguarda mio figlio. Il mio piccolo Saty sta crecendo velocemente e nel modo che più desidero per lui: a stretto e completo contatto con gli animali e con la natura. Ma come per ogni cosa ci sono dei pro e dei contro..diciamo che i contro iniziano ad essere troppo numerosi, fra cui il fatto principale che uno zoo safari può diventare anche molto pericoloso per un bimbo così piccolo e curioso, che fra l'altro ha pochi coetanei con cui poter familiarizzare.
Inoltre il mio lavoro mi assorbe totalmente e non è facile occuparmi di Saty completamente sola.
Ho preso la decisione definitiva proprio la settimana scorsa, quando mi è stata recapitata una lettera dall'America che mi offre un buon lavoro a tempo parziale e con un lauto stipendio in uno zoo privato di cui non viene da subito specificato il nome.
Mi sembra una buona soluzione per offrire a Saty qualcosa in più, soprattutto tempo.
Tra l'altro nella lettera Si fa riferimento alle mie referenze che, con mio grande stupore si sono fatte strada fino al nuovo mondo.
Ho deciso, Ci trasferiremo. Sarà doloroso ma è necessario.
Potrete immaginare lo stupore nei miei occhi quando ho letto l'indirizzo nel quale recarmi per il colloquio.
Sono anni che non seguo più le vicende del mio cantante preferito data la piega che ha preso la mia vita; di lui ho conservato però qualche canzone nell'mp3 che sarebbe più doloroso rimuovere piuttosto che riascoltare, a volte, con gli occhi umidi di passato.
Quando il taxi ci ha lasciati davanti all'imponente cancello di ferro nero e dorato tutti i ricordi e le emozioni di quella ragazzina un pò sulle nuvole sono riaffiorati, sistematicamente.

chevvenepare????? Nei prossimi giorni il seguito, se vi piace [SM=g27811]
sofy_love
00giovedì 7 gennaio 2010 19:05
Molto,moolto interessante.Davvero originale come inizio
Mi piace mi piace!!!
(dirtydiana85)
00giovedì 7 gennaio 2010 19:26
CAPITOLO 1b


Mi riceve il portiere che, evidentemente informato del mio arrivo, mi fa subito entrare. In pochi minuti arrivano un uomo e una donna sulla quarantina vestiti impeccabilmente come fossero una hostess ed uno stewart che molto garbatamente mi fanno accomodare in una saletta di una piccola dependance all'interno dell'immenso parco.
Sì, sono rimasta sovrastata dalle dimensioni: pur essendo abituata a vivere in uno zoo safari non mi sarei aspettata che quello è solo il 'giardino' di una villa. Saty si guarda intorno affascinato.
-soliti vezzi da star- penso, anche un pò stupita dal mio giudizio così prematuro..forse 3 anni nella savana sono sufficienti per farti considerare cosa è indispensabile e cosa non lo è.
Il colloquio con questi due ordinatissimi personaggi -probabilmente gli addetti al personale- scorre velocemente, mi fanno domande sull'Africa e mi sembra che abbiano su di me molte più informazioni di quante stia concedendo loro con le mie risposte brevi e un pò imbarazzate. Il mio inglese fra l'altro non è a livelli elevatissimi, quindi non so esprimermi velocemente e con la scioltezza di un madrelingua. Loro se ne accorgono e molto cortesemente rallentano il ritmo.
Con grande perizia mi spiegano i dettagli del contratto, lavorerò ogni mattina dalle 8 alle 13 ed avrò il compito di dirigere la manutenzione di tutte le gabbie, oltre ovviamente ad occuparmi del benessere di tutti i 'pets' di mr Jackson.
E' un'occasione senza pari, avrò ogni giorno la possibilità di stare con mio figlio per buona parte del tempo.
Chiedo di poter fare un giro e visitare subito lo zoo per 'conoscere' i miei nuovi amici. I due dalle camicie inamidate mi sorridono e mi chiedono di attendere l'arrivo di due membri dello staff -inservienti penso- che mi accompagneranno nel tour.
Sringendomi la mano con fare amichevole mi comunicano che se necessito di un alloggio provvisorio essendo appena arrivata non ho che da chiedere, nel frattempo mi hanno prenotato una camera in un bell'hotel vicino a Santa Barbara.
-Non si preoccupi, per le spese provvederemo noi, a nome di Mr. Jackson, dopo il trasferimento immaginiamo sia complicato per lei organizzarsi..-
mi dicono sorridendo.
Ringrazio cordialmente per l'hotel,davvero lusingata, specifico però che, per quella che sarà la mia sistemazione definitiva, preferisco cavarmela da sola, come ho sempre fatto.
Terminati gli ultimi convenevoli mi congedano e faccio la conoscenza di john e Kelly, due simpatici ragazzi di alcuni anni più giovani di me, entrambi afro-americani. Le loro tonalità color ebano mi fanno subito salire una malinconia senza pari.
A stento trattengo le lascrime per una buona manciata di minuti. Ah..la mia Africa. Loro però sono molto carini ed accoglienti e presto mi mettono a mio agio, mi mostrano gli animali -aiuto, quanti sono! Altro che lavoro part time!- elencando nomi e peculiarità di questi e di quelli..la lista è lunga e penso che mi ci vorrà del tempo per ricordare tutto.
Il povero Saty nel frattempo, sfiancato dal jet lag mi si è addormentato fra le braccia.
Mentre ci avviamo ai cancelli -ho espresso il desiderio di raggiungere l'hotel perchè inizio a vederci doppio dalla stanchezza- i ragazzi mi spiegano come saranno organizzati i nostri compiti quotidiani, mentre io non posso proprio fare meno di chiedermi dove sia lui, se sia in casa, quasi rammaricata dal fatto che non sia venuto personalmente a parlarmi -ma che razza di idiozie, per quale cavolo di motivo Michael Jackson no, dico e ripeto: Michael Jackson dovrebbe interessarsi a un cavolo di veterinario che tra l'altro lavora pure part time!- Devo essere proprio stanca.
Essere nella sua proprietà mi fa effetto, non lo nego.
Sono un misto fra l'esaltazione e l'incredulità.
Saluto i ragazzi e il portiere mentre un enorme suv dai vetri oscurati entra nel vialetto principale sfiorandomi i lembi della gonna bianca di lino con il paraurti. Ho un attimo di trasalimento e temo che il sangue che mi si è appena gelato nelle vene sia perfettamente visibile a tutti. Non posso vedere l'interno della macchina ma mi sento osservata, è una sensazione strana. Mi sento nello stesso tempo eccitata perchè credo di immaginare chi sia seduto sul sedile posteriore, ma anche intrusa indebitamente nell'altrui proprietà proprio quando manca il padrone.
Lo so, sono pensieri del tutto irrazionali, ma mi vengono.
Sorrido della mia apprensione quasi adolescenziale e mentre il vento tiepido mi attraversa le lunghe lisce ciocche castane facendole allontanare di molto dalla schiena sulla quale erano appoggiate, mi allontano rispondendo con un ultimo cenno della mano ai saluti di john e kelly.

A presto! [SM=x47938]
sofy_love
00giovedì 7 gennaio 2010 19:45
Caspita che velocità!Splendido,non vedo l'ora che s'incontrino,chissà cosa succederà...
Fr@ncy=)
00giovedì 7 gennaio 2010 20:22
wow veronica, è bellissimo!!!
pi piace un sacco, continua così!! [SM=g27811] [SM=g27811]
michaelina96@
00giovedì 7 gennaio 2010 20:41
scusa se commento un pò in ritardo,comunque mi piace davvero molto la tua ff mi hanno davvero colpita le parole che hai usato nel prologo"Gli armadi della mia famiglia sono pieni di scheletri, come quelli di tante altre famiglie, o forse di più.
Ma riesumerò quei fantasmi sconnessi e privi di forma solo nella misura in cui questo sia funzionale al mio racconto.
Perchè il perdono è la miglior cura per le anime tormentate.
Perchè io stessa sono un'anima tormentata. Come tante altre, o forse di più.
Ma soprattutto perchè questa è la storia di un fantasma che si innamorò di un uomo."dico davvero ho avuto i brividi(in senso positivo naturalmete)questa storia promette davvero bene! :-)
Anto (girl on the line)
00giovedì 7 gennaio 2010 21:26
Bellissimo non vedo l'ora di leggere il seguito!!!Complimenti :)
(dirtydiana85)
00giovedì 7 gennaio 2010 22:44
Re:
GioTanner, 07/01/2010 18.16:

Continuerò a seguirti, mi è debito dirtelo, perchè l'inizio mi piace davvero.
Ha un inizio un pò "stravagante" oserei dire, ma nel senso positivo ok? Parli del 2005, anni appunto davvero molto vicini a noi (come invece ad esempio io ho iniziato dal '87 che è appunto più di 20 anni fa!) mi piace poi come parli prima come autrice e poi in prima persona...spettacolare questo "cambio di marcia"!
Sappi che la leggerò, non potrò forse commentarti assiduamente come tanti altri e me ne dispiace, ma lo sanno ormai tutti che sono sempre presa o a disegnare o "fabbricare" frammenti di scritti per nulla fattibili xDD
Un bacio grande




Grazie mille Gio, io seguo la tua storia dall'inizio e colgo l'occasone per farti i complimenti, sei brvissima!
Grazie mille anche a tutte voi, i vostri commenti mi daranno il coraggio di continuare! [SM=x47938]

(martiii)
00giovedì 7 gennaio 2010 22:56
Mi piaceee, aspetteròò il continuo ;)
Principexa3
00giovedì 7 gennaio 2010 23:16
6 davvero Bravissima!...ora sono anche Tua Fan!...non vedo l'ora di leggere il seguito!... [SM=x47938] [SM=x47981]
Jacko_4e
00venerdì 8 gennaio 2010 14:03
Questi tre capitoli sono favolosi non vedo l'ora di leggere il seguito!
Sei davvero bravissima! Grazie
Michael's fan
00venerdì 8 gennaio 2010 16:12
Grande!!!Beliissimi!
(dirtydiana85)
00venerdì 8 gennaio 2010 17:06
Eccomi ragazze! Non so quando potrò postare ancora, perciò ne approfitto e vi metto tutto il 2!
Scusate se la storia è un pò 'lenta'..piano piano prenderà forma, voi abbiate pazienza..spero non rimarrete deluse! [SM=g27821]
And now..enjoy! [SM=g27811]

CAPITOLO 2

Santa Barbara (CA). Mason beach Inn Hotel.
Non so a quanti sia capitato, ma io non sono mai entrata in una suite nella mia vita. E devo dire che per oggi i cambiamenti sono stati parecchio..come dire..'radicali'..
Qui c'è ogni genere di comfort: televisione, wireless, internet, cesti di frutta fresca su ogni tavolo, una fantastica terrazza con vista oceano (non ho mai visto il pacifico), e un lungomare in cui potrebbero comparire Pamela Anderson e tutto il team di Baywatch da un momento all'altro, per quanto mi riguarda.
Non sono abituata a tutto ciò, soprattutto se penso che solo 24 ore fa mi trovavo nel mio trilocale in compensato nel villaggio di Yeoville a Johannesburg.
Due realtà completamente opposte direi.
Mi sento fortunata, sento di avere fra le mani una fantastica occasione. Guadagnerò bene e questo mi permetterà di trovare un bel posticino per me e Saty dove iniziare una nuova vita. Con il tempo mi abbandonerà questo senso di smarrimento che provo, accompagnato dalla solita strana sensazione.
Non so descriverla, mi sento osservata anche se so benissimo che non è così.
Sono solo paranoie da jet lag, lo so.
Mio figlio è più furbo di me, si è addormentato profondamente..dovrei seguire il suo esempio..
Mi metto giù anch'io. Non ho sonno. Che cavolo, ma possibile?!
Forse se accendo un pò di musica. Ma si, accendo l'ipod e metto in modalità selezione casuale...


I was wandering in the rain ----------------------------------mi stavo facendo delle domande sotto la pioggia
Mask of life, feelin' insane ------------------------------------una maschera di vita. misentivo pazzo
Swift and sudden fall from grace --------------------------una improvvisa e rapida caduta dalla grazia
Sunny days seem far away ----------------------------------i giorni soleggiati sembrano lontani
Kremlin's shadow belittlin' me -----------------------------l'ombra del Cremlino mi sminuisce
Stalin's tomb won't let me be -------------------------------la tomba di Stalin non mi da pace
On and on and on it came -----------------------------------continuava e continuava ad arrivare
Wish the rain would just let me be------------------------vorrei che la pioggia mi lasciasse in pace
How does it feel --------------------------------------------------come ci si sente
when you're alone and you're cold inside-------------e sei freddo dentro?
Like a stranger in Moscow ----------------------------------come uno straniero a Mosca
Like a stranger in Moscow
We're takin' danger ----------------------------------------------stiamo rischiando baby
We're takin' danger baby
Like a stranger in Moscow
I'm livin' lonely -----------------------------------------------------vivo nella solitudine
I'm livin' lonely baby
A stranger in Moscow ------------------------------------------come uno straniero a mosca



Mai parole più azzeccate per descrivere come mi sento in questo momento.
Morfeo verrà a prendermi tra poco. Ora si.

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LOS OLIVOS, California- NEVERLAND VALLEY RANCH. Aug 14, 2003
Le giornate scorrono veloci qui a Neverland. Le cose da fare sono moltissime e con l'aiuto di John e kelly -sono davvero adorabili- riusciamo sempre in un paio d'ore a sistemare le gabbie -il lavoro più noioso- così che il tempo rimanente lo trascorriamo nel modo che più preferisco: giochiamo e comunichiamo con gli animali.
Oggi ho familiarizzato con Gipsy e Melville, due grandi pachidermi indiani. A differenza del genere africano a cui sono abituata, questi sono più bassi e con le orecchie più piccole ed il dorso buffamente ricurvo verso il basso..tutto questo conferisce loro un aspetto più paffuto e 'aerodinamico' [SM=x47979] !
Dopo averli lavati -con una canna che assomiglia più ad un idrante dei pompieri- e nutriti - 3 cocomeri e un casco di banane ciascuno- ho appurato che forse Melville ha una cotta per me: ogni volta che mi allontano il poverino mi rincorre e con la possente proboscide mi trattiene per la vita facendomi ondeggiare a destra e a sinistra, ma molto molto dolcemente. Io non sono sicuramente la classica graziosa ragazza filiforme e slanciata, ho tutto ciò che una donna deve avere nel posto giusto, intendiamoci, ma sono piuttosto piccola di statura e muscolosa, quindi non sono una piuma. Ciononostante quel gigante gentile riesce a sollevarmi da terra con una facilità estrema.
A fine turno verso le 13 mi piace pranzare con i ragazzi e ne approfitto per chiedere delle loro vite, dei percorsi che li hanno portati fin lì e perchè no, racconto della mia Africa, incalzata dalle loro domande. Racconto di quando il sole spariva sull'orlo della distesa pianeggiante dell'arida savana ricamandone i confini con toni caldi, dorati e rosso acceso, andando a morire là dietro come se quello fosse stato davvero il suo giaciglio. I tramonti sono una di quelle cose che non scorderò mai.
Con una certa nonchalance mi guardo spesso attorno come a voler scorgere chissà quale presenza, senza tener conto che l'area in cui mi trovo non è che una piccola parte dell'immensa proprietà, e che, soprattutto, non è una zona di passaggio.
Chiedo anche informazioni sugli altri membri dello staff, piccoli pettegolezzi fra colleghi -ormai c'è confidenza, soprattutto con Kelly- e cerco anche di capire il perchè della mia assunzione così repentina. Mi spiegano che molte persone -fra i tanti il veterinario dello zoo, appunto- si sono licenziate qualche mese fa a causa di una pioggia di scandali piombati su Mr. Jackson nel mese di febbraio.
Proprio in quel periodo -mi spiegano- è avvenuta la messa in onda di un documentario intitolato 'Living with MJ' in cui un giornalista inglese intervista Mr. Jackson per un periodo di 8 mesi sugli argomenti più personali... Ne è uscito un filmato di 90 minuti editato in maniera arbitraria, per niente aderente alle registrazioni effetive, che ha fonito un'immagine negativa, secondo Kelly addirittura deviata, del nostro datore di lavoro. E così molti hanno pensato che essere alle dipendenze di un pazzo non avrebbe certo giovato ai loro curricola.
Sono dispiaciuta ed incuriosita.

NELLA TESTA DI MICHAEL
Non ce la faccio più. Ogni volta che cerco di fidarmi di qualcuno vengo tradito.
Ogni volta che cerco di aprirmi agli altri le mie aspettative vengono puntualmente disattese. No ora basta. Non mi fiderò mai più di nessuno.
A questo mondo non mi restano che loro. I miei figli.
*Ho creduto a Martin Bashir invitandolo ad entrare nella mia vita e in quella della mia famiglia perchè avevo bisogno che la verità venisse a galla.
Martin Bashir ha carpito la mia fiducia facendomi credere che sarebbe stato un onesto e garbato ritratto della mia vita... Sono molto sorpreso che un giornalista professionista comprometta la sua integrità trattandomi in questo modo.
Oggi mi sento più tradito che mai; che qualcuno, al quale ho dato la possibilità di conoscere i miei figli, il mio staff e me stesso aprendogli il cuore e dicendo la verità, possa aver sacrificato la fede che avevo riposto in lui per produrre un così terribile e poco realistico documentario.
Tutti quelli che mi conoscono sanno la verità, che i miei figli vengono prima di tutto nella mia vita e che mai farei del male ad alcun bambino.
...
Dall'Inghilterra la gente mi ha inviato moltissime mail dicendomi quanto fosse stato poco corretto il documentario proposto da Bashir.
Il loro amore e il loro supporto mi hanno veramente toccato nel profondo.*
L'unica cosa che posso fare ora per arginare almeno in parte i danni causati dall'arrivismo e dall'avidità è cercare qualcuno disposto a produrre un'altra versione, quella vera stavolta, di tutto il materiale raccolto l'anno scorso da Bashir.
In qualche modo la verità deve venire a galla.
Non posso sopportare l'idea che Prince o Paris o il piccolo Blanket (anche se, buon'anima, è ancora troppo piccino) possano accendere la tv o andare su internet e sentirsi dire che il loro padre è un deviato, un pervertito, un automa che rifiuta il suo aspetto, la sua razza, un mitomane che ama stare in compagnia dei minorenni fra sfarzi e lussi irriguardosi verso la povertà. Io non sono niente di tutto questo.
Io so cosa è la povertà. Io non ho avuto l'adolescenza di quel damerino che ostenta un'inglese perfetto per far vedere che ha cultura. Io non ho avuto la possibilità di studiare a Oxford facendomi pagare tutto da papino.
Il mio percorso è stato un altro. E mi ha portato Dio solo sa quante soddisfazioni.
Ma giuro, giuro su quello che ho di più caro, che se oggi posso permettermi un certo tenore di vita è solo perchè me lo sono guadagnato lavorando duramente.
E per guadagnare non ho mai calpestato la dignità di nessuno. Io.
* tratto da un reale comunicato scritto da michael.

Ore 14:00 pm.
Mi appresto a liberarmi degli stivaloni infangati che uso normalmente per lavorare perchè devo andare a recuperare Satya.
Ho trovato un asilo molto carino nei pressi di Santa Ynez, una località che dista circa 5 miglia da Neverland.
In funzione dell'asilo e della vicinanza con il posto di lavoro anche il nostro appartamentino è a Santa Ynez. E' un bel posticino, piccolo ma accogliente.
Saty non sembra molto entusiasta dei nuovi rapporti stretti con i coetanei, è un bimbo molto timido e schivo, abituato come la sua mamma ad avere pochi rapporti con il mondo umano. Spero che questo lato di lui si modifichi presto, perchè non vorrei che a causa della sua chiusura pasasse un'infanzia di solitudine, come la mia. Per facilitare un pò le cose ogni giorno lo porto un pò al mare dove è pieno di ragazzini.
A circa mezzoretta da casa c'è Refugio State Beach, una piccola località protetta da una lieve insenatura, lontana dalle passerelle mondane di Malibu, sita una decina di miglia a sud. Nuotiamo e parliamo.
Il mio inglese sta migliorando. Riesco a seguire perfettamente la cnn delle 19. Anche Saty impara, molto più in fretta di me.
Sono contenta perchè ora conosce 3 lingue molto bene.

Ore 17:00 pm.
Ci apprestiamo a rientrare a casa quando mi suona il cellulare. E' Kelly - vieni subito, c'è un'emergenza-
Riattacco e volo a casa. Fra mille ringraziamenti affido Saty a Pedra, la mia dirimpettaia portoricana dalle forme generose e dal sorriso contagioso. E' sempre stata carina ed ospitale con noi, fin da quando ci siamo trasferiti. Lo fa entrare in casa carezzandogli la testa amorevolmente, le schiocco un bacio sulla guancia e volo alla volta di Neverland.
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Oltrepassato il gran cancello principale mi si parano davanti Kelly e una donna che non conosco, incedono velocemente nella mia direzione.
Hanno uno sguardo scuro, costernato. Quasi correndo per il lungo sentiero illuminato, tirata per un braccio da kelly, vengo informata della situazione.
La donna che ci segue dice di chiamarsi Grace ed ha uno sguado terribilmente preoccupato.
Giungiamo ad un grande spiazzo rivestito da sassolini grigi e color salmone. Non mi ero mai spinta così vicina all'abitazione.
Un enorme orologio ci sovrasta. Sono le 17:30 e i ritocchi della campana celata dai cespugli rieccheggia rimbombandomi nei timpani.
Un gruppetto di una decina di persone forma un cerchio al cui centro si trova una bambina di circa 5 anni piegata sulle ginocchia. Piange rumorosamente.
E' Paris Jackson.
Avvicinandomi maggiormente noto una piccola figura sul selciato.
E' Ariel, un cucciolo di labrador color crema. Avrà si e no quattro mesi, non di più. Giace privo di sensi.
-Vieni tesoro, è arrivato il dottore, lasciamolo lavorare- Grace si avvicina e solleva da terra la piccola con le guance tumefatte da pianto.
- Ti prego, salvala, sta male e non so cos'ha. Ti prego per favore aiutala.- Mi supplica con uno sguardo annebbiato dalle lacrime.
Immediatamente mi chino sulla bestiola e controllo subito se respira. Il battito è debole e irregolare. Mi faccio subito portare un lenzuolino che fungerà da mini-barella e trasportiamo in cucciolo nell'infermeria che si trova in una dependance poco distante. Dopo una piccola ecografia capisco che la situazione è abbastanza grave: Ariel ha ingoiato qualcosa che si è incastrato nell'esofago e comprime la trachea rendendo la respirazione difficoltosa.
Le faccio l'anestesia e procedo chirurgicamente. John mi aiuta con i ferri mentre Kelly e Jane tengono monitorati i parametri vitali.

Ore 19:00 pm. Ariel è fuori pericolo.
Tolgo i guanti di lattice e, indossando ancora mascherina e camice verde, mi dirigo nell'atrio della costruzione in mattoni rossi.
La piccola Paris è seduta sulle ginocchia di Grace - la sua tata, a quanto mi sembra- e appena mi vede balza in piedi correndomi incontro. Ha occhi grandi e verdi.
- La tua piccola peste è fuori pericolo. aveva ingoiato una pallina, di quelle dure in gomma che rimbalzano! L'abbiamo operata ed ora sta bene. Dovrà riposare però-
Alla mia comunicazione c'è un'esplosione di giubilo generale, la piccola mi corre incontro e mi abbraccia da sopra in camicione che porto, è felicissima - Grazie, grazie, grazie sei il dottore dei cani più bravo del mondo!!!! Posso andare a vederla?-
- Si, però fai attenzione è ancora molto debole, non farla muovere troppo..-
Grace emette un lungo sospiro di sollievo e mi rivolge un sorriso estremamente eloquente.
Restituisco l'espressione rilassata ed abbozzo un sorriso slacciando uno dei lembi che tengono ancorata la mascherina chirurgica al mio viso.
Sposto lo sguardo oltre la tata e mi accorgo di una presenza alle sue spalle. Una presenza che probabilmente era sempre stata lì fin dal mio arrivo di un'ora e mezza prima, ma di cui mi accorgo solo ora.
Si alza in piedi posandomi uno sguardo che non so decifrare, date le lenti scure che porta.
Camicia nera aperta sul petto. Maglietta bianca sotto. Pantaloni neri con la riga davanti. Stivaletti neri, pitonati suppongo.
Completamente paralizzata mi rendo conto che sta succedendo veramente e credo che anche lui si accorga della mia difficoltà perchè abbozza un sorriso avvicinandosi.
- Grazie per essere venuta così in fretta anche fuori dall'orario di lavoro. La sua tempestività è stata fondamentale. Se Ariel non.... bè ecco.. non so come avremmo potuto consolare mia figlia..lei adora i suoi cuccioli..- Il tono è fermo e gentile, sembra vento che soffia nei bicchieri.
Come ho detto sono completamente paralizzata e il mio sistema nervoso non pare voler rispondere alla quantità di adrenalina che ho in circolo. Sto facendo la figura della cretina, mi sembra di vedermi dall'esterno. Riesco solo ad abbozzare la frase più idiota che posso tirare fuori.
- Anche a me p-piacciono molto gli animali- . No. Ma dico. CI RENDIAMO CONTO?!?!?!?!?!? Ma per quale diavolo di motivo mi sto comportando come una CRETINA?? Avessi 10 anni...ma ne ho 30! 30 capito!?!
- Bè è una buona cosa questa.. - ribatte lui in tono ironico. Eccerto, in tono ironico, perchè per caso esistono veterinari a cui non piacciono gli animali o che comunque, anche fosse, lo dichiarano apertamente davanti al datore di lavoro!?!?! che banalità mioddio!
Il silenzio che si crea, corredato dalla mia faccia da ebete, ha il peso di un airbus 4454 direttamente sullo stomaco.
- Lei è nuova dottoressa, vero? E' la stessa persona che ho visto sul vialetto una decina di giorni fa?- Cerca di spezzare la mia agonia imbarazzata.
- S-si c-credo che ero io..- uau che atto di coraggio! bella risposta ad una domanda così complicata eh? brava Andrea, brava!
- Oh allora non le ho ancora dato il mio benvenuto..mi spiace non averlo fatto prima, ma sono spesso fuori casa..- si rabbuia
- Sono Michael!- mi tende la mano e sorride.
- Mi chiamo Andrea..Andrea Ferrari- mi esce una voce da oltretomba, come a vergognarmi di quel nome.. faccio per stringergli la mano ma è piena di quella polverina bianca e appiccicosa che rilasciano i guanti di lattice. Completamente viola in volto gliela mostro e con uno sguardo eloquente gli faccio capire che non è il caso di imbrattare anche lui..
Sorride e fa un cenno di assenso con il capo.
- Che bel nome..particolare direi! - ancora con un mezzo sorriso, accortosi evidentemente che si tratta di un nome che normalmente non si accosterebbe ad una donna - Lei è la benvenuta qui, spero che si troverà bene fra noi!-
- Si, ho già fatto la conoscenza di molti colleghi e sono tutte persone carinissime..- sono finalmente riuscita ad articolare una frase!
- Mi fa molto molto piacere e....- Paris e Grace seguite da Kelly escono dalla saletta nella quale la piccola Ariel convalescente sta riposando.
- Papà papà Ariel sta bene!-
- Lo so amore, te l'avevo detto di non disperare!- La prende in braccio e le stampa un super bacio sulla guancia
- mi sono spaventata tanto...-
- lo so, ma ora è passato. Hai ringraziato la dottoressa per essere corsa qui?-
- Si.. Grazie dottoressa, sei la più brava del mondo!-
Arrossisco e non posso fare più che un sorriso, un sorriso di sollievo, per tutto.
Allontanandosi con la bambina in braccio e seguito da uno stuolo di persone trova lo spazio per voltarsi un'ultima volta
- Arrivederci Miss Ferrari, buona serata e grazie ancora!-
E' stato gentile e accogliente.
Mi ha dato del lei.
Mi ha trattato con garbo e rispetto nonostante la mia estrema goffaggine.
Credo che a casa mi prenderò a schiaffi.

baci!
marty.jackson
00venerdì 8 gennaio 2010 17:37
bello brava!! [SM=x47932] [SM=x47932] mi piace molto la tua ff continua!!
michaelina96@
00venerdì 8 gennaio 2010 17:46
che bello,comìè dolce paris,quanto odio bashir,come amo michael,quanto adoro questa ff,bellissima!!!
°°°Billie Jean°°°
00venerdì 8 gennaio 2010 17:48
Che bellaaaaaaa!Brava,brava!!!
(angel66)
00venerdì 8 gennaio 2010 18:09
bella brava
Michael's fan
00venerdì 8 gennaio 2010 20:46
Che dolce...stai tranquilla anche io avrei fatto la stessa figura barbina
Anto (girl on the line)
00venerdì 8 gennaio 2010 22:25
Oddio come mi piace questa fan-fiction,sei bravissima!!Sono diventata ufficialmente tua fan!! :)
Per favore non farci attendere molto per il prossimo!
Un bacio.Anto.
BEAT IT 81
00venerdì 8 gennaio 2010 23:40
Leggo solo ora la tua Fan Fiction, che dire...amo!!!!!!! :-))))) , davvero sei bravissima e la tua storia è davvero super coinvolgente. Come capisco Andrea, lei almeno 2 parole è riuscita ad articolarle, io di fronte a Michael penso che sarei rimasta lì come un'ebete. Appena puoi continua, è troppo bella. Baci
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