Il
27 novembre 1995, l'inno ecologista per eccellenza -
Earth Song di Michael Jackson - veniva pubblicato come terzo singolo del doppio album
HIStory: Past, Present and Future - Book I.
Per celebrarlo, vi riproponiamo
la storia di quei giorni in Studio che segnarono la nascita di questo capolavoro immortale, raccontata direttamente dal compianto ingegnere del suono
Bruce Swedien.
«
Il suono della voce di Michael Jackson era molto, molto importante per me. All'inizio pensai: "Caspita, questa è la voce perfetta per usare il Neumann U 47".
Dunque provai quel microfono con la voce di Michael e, stranamente, non mi piacque. Non era male, ma mancava qualcosa.
Così pensai tra me e me: "Quale microfono sarebbe grandioso per registrare la voce di Michael? Ci sono... Lo Shure SM7! È fantastico".
Essendo un microfono dinamico, non a condensatore, rappresentava sicuramente una scelta inusuale per la maggior parte delle persone alla ricerca di un buon apparecchio col quale registrare la propria voce.
Ciononostante, lo Shure SM7 calzava a pennello con la voce di Michael. Sembrava lo avessero progettato apposta per lui.
Da quel momento, la stragrande maggioranza delle mie registrazioni con Jackson avvennero con quel microfono.
In questo senso, MJ era un gran professionista. Sapeva come distanziare la sua bocca dal microfono per ottenere sempre il miglior risultato. Per tutta la durata della canzone, riusciva a mantenere la stessa consistenza vocale cantando a pochi centimetri da esso. Era un artista consumato.
Eppure, ci fu una volta che utilizzammo un microfono diverso dal solito Shure SM7.
Accadde durante le registrazioni di 'Earth Song', brano che MJ adorava quasi quanto 'Smile' di Charlie Chaplin, che era il suo preferito.
Michael e io decidemmo che questa canzone necessitava di un sound diverso da quello dello Shure SM7.
'Earth Song' è un incredibile inno ecologista, e dovevamo imprimervi un impatto maggiore.
Tramite essa, volevamo lanciare un potente messaggio musicale al mondo.
Così tirai fuori il Neumann M 49, un tipo di microfono che permette alle dinamiche vocali di entrarti davvero dentro.
L'aspetto di Earth Song che mi affascinò di più fu che la voce di Michael sembrava così diversa!
Nel triple forte (vale a dire la parte gospel finale) è possibile sentire ogni singola parola pronunciata con enfasi cristallina.
MJ voleva accompagnare il poderoso gospel "What about us?" con voce impetuosa, ma inizialmente lo registrò in falsetto.
Insoddisfatto del risultato, tornò dietro al microfono Neumann M 49 e urlò a pieni polmoni. Sforzò le corde vocali a tal punto da rischiare di danneggiare la sua voce in maniera permanente.
Il pericoloso sforzo fu ripagato da un'interpretazione tra le più toccanti e maestose della sua intera carriera.
Il compito che Michael assegnò a me fu: "Quando arriviamo al coro, deve esploderti la testa. Se non succede, abbiamo fallito".
E non fallimmo!»
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Bruce Swedien, ingegnere del suono di Michael Jackson dal film
The Wiz (1978) all'album
Invincible (2001).
Di seguito,
il videoclip ufficiale della canzone.
E qui
il live dal Royal Concert del 16 luglio 1996, Brunei.
Post di Marco Di Gregorio e foto di Eric Di Scenza per il Michael Jackson FanSquare.