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Siedah Garrett: Behind the Man In The Mirror * Working with Michael Jackson

Ultimo Aggiornamento: 25/09/2011 21:53
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25/09/2011 14:50
 
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Siedah Garrett:Dietro a "Man in the mirror" Lavorando con Michael Jackson
Articolo segnalatomi da Cristiana. Buona lettura. [SM=g27823]



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Siedah & Michael In the Studio Together, 1987

By Paul Zollo

E' difficile credere che siano passati più di due decenni da quando è nata "Man In The Mirror". Questo è un piccolo viaggio a ritroso fino a quel momento. E’ un tributo alla leggenda che era allora e che lo sarà sempre: Michael Jackson. Ed ai cantautori che hanno scritto questo inno per lui.
Era il 1987, ed ero da poco riuscito a convincere la gente raffinata dell'Accademia Nazionale dei Cantautori,di nominare me come direttore di quello che allora era essenzialmente una newsletter e un calendario di eventi, “SongTalk”. Il mio obiettivo fin dall'inizio è stato quello di invitare i più grandi cantautori del mondo a sedersi per interviste approfondite sull'arte e sul mestiere del cantautore. Considerato che praticamente non avevamo pubblicità e poiché pubblicavamo su carta da giornale, avevamo ampio spazio per lunghe conversazioni.
Per il mio primo numero ottenni un colloquio con il mitico Frank Zappa, ma fu subito comunicato che il suo volto non avrebbe dovuto abbellire la nostra copertina, poiché egli era ritenuto una figura troppo politica per quello che sarebbe stato il debutto della nostra nuova rivista.
Eravamo sulla trascinante scia del stupefacente "Thriller" di Michael Jackson. Il mondo era, naturalmente, estasiato e rapito dalla pura passione che era Michael, ed i cantautori erano d'accordo con il fatto che oltre ad essere forse il più grande performer che questo paese avesse conosciuto, era diventato seriamente anche un grande autore di canzoni. Così iniziai educatamente a tormentare, come era nel mio stile, Miko Brando, figlio di Marlon e uomo essenziale di Michael, per organizzare un'intervista con Michael che si sarebbe concentrata solo sulle sue canzoni e sul compositore. Non avvenne. Chiamai anche gli avvocati di Michael e le persone presso l'ufficio di Quincy Jones, tutti rimasero impressionati dalla nostra faccia tosta nell’insistere, ma nessuno di loro, con Miko sempre il più dolce e il più dispiaciuto, poteva avviare l'intervista.

Sapevamo che MJ aveva lavorato sul seguito di Thriller, ancora una volta prodotto da Quincy, e girava voce che Michael avesse inciso una canzone da una bella donna e sorprendente cantante di nome Siedah Garrett,che aveva scritto,con l'allora sconosciuto Glen Ballard, "Man In The Mirror". Siedah ha cantato anche in duetto con MJ sulla sua canzone "I Just Can’t Stop Loving You". Ho subito ipotizzato, non del tutto esattamente, che Siedah sarebbe diventata una sfolgorante stella, e che se l’avessimo inserita per tempo su “SongTalk” per diventare una storia sulla nostra copertina, avremmo potuto ottenere quel “salto”, per quello che sarebbe stata poi sicuramente una carriera stellare.
Glen Ballard, in qualità di allievo di canzoni d'autore e già conosciuto nella musica pop, ebbe un enorme successo come co-autore e produttore con Alanis Morissette del suo primo album, così come molti altri progetti. Scrisse la musica per "Man In The Mirror" e Siedah, che aggiunse anche il suo particolare sound vocale per registrare la canzone di MJ, scrisse le parole. Era già famosa proprio per la sua voce e per il suo grande dono verso gli arrangiamenti vocali. Iniziò quando Quincy Jones la scelse tra circa 800 aspiranti per cantare con il suo gruppo “Deco”, cantò l’inizio della hit dance “Do You Want It Right Now.” Ha anche cantato e arrangiato le voci nell’album “True Blue” di Madonna, e iniziò a sfornare lei stessa grandi canzoni,ha scritto per artisti come Kenny Loggins, The Pointer Sisters e Donna Summers.
Ma la sua grande opportunità è arrivata quando Quincy le disse che MJ aveva bisogno di canzoni per il suo prossimo album. Lei e Glen si sono messi al lavoro, sapendo che avevano bisogno di qualcosa che non solo sembrasse come una hit, qualcosa con una grandezza musicale luminosa di una canzone che Michael avrebbe potuto fare sua, ma qualcosa con un testo consistente. Insieme crearono una canzone che avrebbe per sempre legato con Michael, a lui piacque così tanto, che fu l'unica canzone ad essere riportata nell’album. Non l'intero brano, ma il verso: "Se vuoi rendere il mondo un posto migliore, guarda a te stesso e fai un cambiamento."
Michael non era sbalordito solo dalla canzone, ma anche dalla bellezza nella demo della voce "soul" di Siedah (anzi, lei canta la canzone con tanta passione e purezza di intenzione, allo stesso modo di come Michael se la sarebbe “iniettata”), che immediatamente la arruola, e non considera nessun altro degno di nota (come Barbra Streisand e Whitney Houston) per cantare un duetto con lui per il suo brano "I Just Can’t Stop Loving You". Aveva anche appreso che Michael volle personalmente lei per dirigere le sue sessioni vocali in "Man In The Mirror", poiché lui voleva cantarla come lei aveva fatto nella demo. (L'anno seguente, lei, Glen e Michael avrebbero co-scritto la canzone "Keep The Faith").
Così riuscii ad organizzare un'intervista con entrambi, Siedah e Glen, che si svolse in un ufficio luminoso presso il quartier generale della Warner Brothers Burbank, dove ero stato per condurre decine di interviste. Abbiamo anche fatto un servizio fotografico con Siedah, durante il quale il fotografo suggerì di far soffiare delle bolle durante le riprese, cosa che abbiamo fatto, con la leggiadra Siedah che saltava esclamando: "Ho fatto una canzone del nuovo album di Michael Jackson!" E la cosa bella di lei, e ce ne erano molte,che lei era autentica, era emozionata come un bambina, e per un compositore, non era così diverso da l'aver vinto alla lotteria. Era un sogno che si avverava.
Ecco, dopo più di due decenni da quel momento, la mia intervista con Siedah; un'intervista a Glen Ballard ci sarà nella prossima edizione di Bluerailroad.

Bluerailroad: Come ci si sente ad essere proiettata sotto i riflettori così completamente e intensamente?
Siedah Garrett: E’ incredibile. Sono stato spinta alla ribalta così in fretta. Questo livello di attenzione dei media è così nuovo per me. Non sono mai più andata a fare shopping. Non ho mai tempo di andare a pranzo. Il mio tempo non mi appartiene più. Sono molto occupata a fare cose come questa, la composizione e la registrazione.

"Man In The Mirror" ha una lunga e ricca melodia. Ha quattro sezioni: la strofa, i cori, il ponte e il tag (sono delle note, o annotazioni, che vengono aggiunte nelle tracce audio).
Tu e Glen avete scritto tutto in una volta?

In realtà, sì. Tutto è venuto in una volta. Di solito si va per gradi. Abbiamo una sessione iniziale di scrittura in cui ci ritroviamo con tutte queste idee e i cambiamenti delle idee da variazioni musicali. E da quel punto iniziamo anche con una idea del testo. Poi la porto a casa, io miglioro la lirica e Glen impreziosisce la musica. Poi ci incontriamo di nuovo e mettiamo tutti i pezzi insieme.

Da dove viene il titolo?
Lo avevo da circa un anno. Ho un libretto e quando sento cose che mi piacciano, le annoto. Tengo sempre un blocchetto di fogli nella mia macchina.
Quando vado a casa di Glen, ascolto quello che lui mi mostra, sfoglio il mio libretto dove ho scritto o raccolto questi titoli. E se qualche cosa cattura la mia attenzione e che funziona bene con la sua musica, la useremo.

Quando arrivasti con quel titolo "Man In The Mirror" sapevi come l’avresti usata nella canzone?
Sì. Quando mi venne il titolo, conoscevo già il concetto che stava dietro tutta la canzone.

L'hai scritto con Michael in mente ?
Sì. Quincy [Jones] mi chiese qualcosa tipo una canzone di strada“funk-groove” a una ballata. Così ho pensato che praticamente avevo avuto via libera.

So che poi ti sei incontrata con Michael, aveva già sentito la canzone?
Sì. Avevamo la demo della canzone fatta il venerdì sera. Sapendo che gli uffici di Quincy Jones sarebbero stati chiusi fino a lunedì, l’ho chiamai [Quincy] e dissi: "Non posso aspettare fino a lunedì." Lui mi disse di portare la cassetta. L’ho fatto. Quattro ore più tardi- quattro ore! – mi chiamò. Disse: "Baby, la canzone è grande. E’ davvero buona. Ma, - disse-," Ma cosa? "E lui :" Non lo so. Ho suonato canzoni per Michael per due anni. E lui deve ancora accettare una canzone dall’esterno ".
Tre giorni dopo ho ricevuto una telefonata da Quincy che mi diceva che Michael amava la canzone e voleva inciderla. Ho urlato! Non riuscivo a crederci.
Poi disse che Michael aveva avuto una grande idea per il sottofondo, lui avrebbe avuto i Winans e Andre Crouch nel coro. Poi disse: "E io potrei essere in grado di spremerti per questo. Ho detto, "Q Babe! Grazie! "[Ride]
Pochi giorni prima della seduta ho ricevuto una telefonata da Quincy. Mi disse che Michael voleva estendere il bridge e aveva bisogno di un nuovo testo per questo. Stava cercando di dirmi il messaggio di come doveva essere questo nuovo testo. Diceva:"Michael vuole così e così", e poi,in sottofondo sentivo,[dolcemente e con tono acuto] "Mmmrrrmmrr ..." Era Michael, sai?
La cosa andò avanti per un pò, con Quincy che traduceva per Michael. Infine, Quincy disse: "Attendi", e mi passa Michael Jackson al telefono, giusto? Sono in casa a cucinare la cena, giusto? E dentro di me penso "Oh mio Dio ! è MICHAEL JACKSON! "Ma al telefono dico [dolcemente e freddamente]:" Sì, Michael? "Molto calma, sai?
Lui disse: "Amo la tua canzone e penso che tu hai una grande voce."
Ho detto: "Wow Grazie! Grazie per averlo detto, amico! "[Ride]
Così Michael mi dice quello che vuole e decollo per trovare la risposta al suo dilemma del bridge. Sono arrivata con tre idee diverse per sezione. Ma poi la canzone si è rivelata essere lunga comunque, e non l‘abbiamo mai usato. Quindi è più o meno, come lo era in forma di demo, con l'eccezione della modifica delle chiavi musicali.
Spesso i cambiamenti di chiave sono banali, ma questo ha funzionato così bene, soprattutto sull’arrivo della parola "Change".
Questo è tutto! Ha funzionato, davvero. E’ stato come un ascensore.

Come ci si sente con una canzone sul cambiamento della vita, che ha così profondamente cambiato la tua vita?
E’ ironico, no? Non posso dirvi quanto sia felice. Sono un cucciolo felice. Le cose stanno andando così bene. Il mio piano non era neanche lontanamente così grandioso. Il progetto di Dio è grande!

Parlando di Dio, ho capito che quando Michael ti ha chiesto dove avevi preso l'idea per la canzone, gli hai detto di chiedere a Dio per questo.
Gli risposi : "ho chiesto per questo." Non ho menzionato Dio, perché non sapevo in che rapporto lui fosse con la religione. Ma sapeva di chi stavo parlando. Non ho chiesto al mio vicino di casa George per questo!

E hai chiesto a Dio – questa è la verità?
E’ la semplice verità, a Dio! Dissi: "Voglio scrivere una canzone per Michael Jackson." Da quando Michael ha voluto sapere chi fossi, pensavo nella mia mente: "Cosa potrei dirgli in modo che lui non abbia paura di dichiararlo al resto del mondo? "Ed è arrivata questa canzone. [Batte le mani e ride.]

Quando ti ha chiesto di cantare il duetto con lui?
E' stata una sorpresa totale. Quincy mi ha chiamato, dopo aver lavorato con lui facendo i cori per "Man In The Mirror", per tornare in studio per lavorare di più.
Ma quando sono arrivata, sono rimasta sorpresa nello scoprire che non c'era nessun altro in studio, ma Quincy, Michael e io. E la canzone sulla quale stavano lavorando non era "Man In The Mirror." Era una canzone che Quincy mi aveva dato su nastro da imparare. Ma non avevo idea, faccio molte demo vocali per Quincy, quindi non c’era nulla di insolito.
Così Quincy disse: "Hai il nastro, giusto? Hai imparato la canzone?"
Dissi : "Certo, conosco la canzone." Egli disse: "Beh, vai lì e canta". Vado nella cabina: ci sono due leggii. Michael Jackson è in piedi davanti ad uno di loro ed a un microfono e c'è un altro microfono per me. Era la prima volta che realizzai cosa stava succedendo. Sugli spartiti era indicato, "Michael, Siedah, Michael, Siedah, ecc" dissi: "Wow! Ho capito. "

Beh, quando hai consegnato il nastro della demo - Michael lo ha cantato?
Già. Avrei dovuto saperlo che c'era qualcosa di strano perché, naturalmente, conosco la voce di Michael. Ma non lo avevo collegato.

Tu e Michael avete fatto i cori allo stesso tempo oppure un overdub?(tecnica che consiste nell'inserire una determinata serie di suoni all'interno di una session precedentemente registrata)
Li abbiamo fatte insieme. E 'stato emozionante. Ma vedi, Michael è divertente. Ha un vero sottile senso dell'umorismo. Che mi ha sorpreso, perché si sentono tutte queste storie su come lui sia strano. Credo che si sentisse rilassato con me perché non ero in sua soggezione quando ci siamo incontrati. Ero un pò, "Ye, Michael, che succede?" Penso che lo abbia trovato piacevole.

Proprio nessun comportamento strano da parte sua?
Beh, se stavo parlando con Quincy e per qualche ragione eravamo seri, Michael ci lanciava anacardi e arachidi. Stavo parlando con Quincy e queste noccioline volavano. [Ride]
Sai, il duetto è una canzone d'amore molto seria. E quando stavo facendo la mia strofa, Michael mi faceva quelle facce in modo che facessi un casino. Quincy diceva : "Siedah, andiamo! Stai ritardando l'intero album "E io ero nei guai!
Un'altra volta sono arrivata in studio e aspettavo di essere sola con Michael.
E c'erano tutte queste persone lì, tecnici e gente di cinema. Forse 50. Stavano facendo un documentario sulla realizzazione di Bad. E la sua scimmia era lì. Bubbles. Camminavo in studio e la scimmia mi si avvicina, sale sulla mia gamba e si ferma sul mio fianco. E’ stato strano.
Poi allontanai la scimmia [ride] e due ragazzi aprirono questa enorme scatola di metallo, più alta di me. C’era un serpente. E questo ragazzo aveva un pezzo del serpente grande come la mia coscia! Non volevo vedere il resto (del serpente),così mi sono scusata.
Michael entrò nella stanza e disse: [dolcemente e con tono acuto], "ho notato che quando hanno tirato fuori Muscles, te ne sei andata".
Dissi: "Non sono proprio contro i serpenti".
Ed egli disse: "Ah, sei proprio un pollo (fifona)."
Dissi: "Sì. Quando vedo i serpenti, penso alle borse, alle cinture e alle scarpe, sai? "[Ride]

Ho capito che quando Michael sentì la demo di te che canti "Man In The Mirror", disse che voleva cantarla come te.
Quello era un complimento. Finimmo la parte, stabilimmo il duetto così mi stavo preparando ad andarmene. Stavo facendo i bagagli e lui disse: "Dove stai andando?"
Ho detto, "Non l’abbiamo fatto? Non è forse questa la storia, amico? "
Egli disse: "No. Ci stiamo preparando a fare "Man in the Mirror" e ho bisogno che tu rimanga perché ho voglia di cantare come te". Era fantastico. Mi sono fermata. Era come se mi stesse rappresentando.

Quincy era il leader delle sessioni, o Michael era equamente coinvolto nella produzione?
Quando ero lì, Michael stava facendo i vocali, non stava producendo. E’ difficile produrre i propri vocali. Non so come era quando io non c'ero.

Hai visto come Michael si preparava vocalmente per le sessioni?
Sì. Trascorreva due ore con Seth Riggs [il vocal coach].
Purtroppo, a 50 dollari l'ora, Seth è un pò fuori dalla mia portata.

Lo sapevi che il tuo duetto con Michael "I Just Can’t Stop Loving You" doveva essere il primo singolo dell'album?
Non me lo dissero fino a un paio di giorni dopo. Quincy disse che ascoltava il brano con gli occhi chiusi e non riusciva a capire chi fosse tra me e Michael. Ha detto che ciò lo rendeva un po’ nervoso. Così sono tornata indietro e ho cambiato un pò le mie parti. Non avevo intenzione di cantare come lui, lo sai. Volevo cantare come piace a me!

Quando tu e Glen avete scritto: "Man In The Mirror", avevate capito quanto fosse importante, quanto fosse speciale, vero?
Sì. Sapevo che era speciale. Così Glen. Sai di saperlo. Ma non ero sicura che sarebbe piaciuto a qualcun'altro. Ecco dove arte e tempistica sono entrate.
Ma ho avuto una sensazione giusta il giorno che l’abbiamo scritta. Quando ho lasciato la casa di Glen il giorno in cui l'abbiamo scritta, ci siamo abbracciati e abbiamo detto: "Man, c'è qualcosa di unico." Noi lo sapevamo.
bluerailroad.wordpress.com/siedah-garrett-behind-the-man-in-the-mirror-working-with-michael-...
[Modificato da Niki64.mjj 25/09/2011 14:51]

"Hanno mangiato la mia anima ma non importa, io ho milioni di anime, quelle dei miei fans" (1995 Michael Jackson)
25/09/2011 15:40
 
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Grazie! Una bella intervista...
25/09/2011 16:20
 
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Proprio nessun comportamento strano da parte sua?
Beh, se stavo parlando con Quincy e per qualche ragione eravamo seri, Michael ci lanciava anacardi e arachidi. Stavo parlando con Quincy e queste noccioline volavano. [Ride]
Sai, il duetto è una canzone d'amore molto seria. E quando stavo facendo la mia strofa, Michael mi faceva quelle facce in modo che facessi un casino.



Oh, ma quando ci si metteva era un vero rompiballe! [SM=x47979]



There's a crack, a crack in everything, that's how the light gets in
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25/09/2011 18:09
 
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Grazie mille, collega traduttora!! [SM=x47981] (senza traduttore automatico, capito IrenA??? [SM=x47979] )

Devo confessare che la parte su Bubbles e Muscles mi ha fatto scompisciare, doveva essere difficile per musicisti e tecnici avere a che fare con queste simpatiche bestioline [SM=x47954] [SM=x47954]
Ma che burlone il nostro MJ eh? [SM=g27828] (o forse dovrei quotare Modesty: un vero rompiballe [SM=x47954] [SM=x47954] )



[Modificato da 4everMJJ 25/09/2011 18:10]
25/09/2011 21:53
 
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Certo un bel soggetto uno che anzichè il chiwawa si porta dietro il boa conscrictor......e oltretutto pretende che piaccia a tutti!!!
Sempre bellissimo leggere come lavorava!
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