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Metodo Cosentino: Dossier, calunnie("meglio mafioso che frocio") e voti comprati.Berlusconi sapeva tutto

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2011 17:11
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.....di Roberto Saviano....testo intercettazioni all interno...


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L'ANALISI
Dossier, calunnie e voti comprati
la macchina del fango targata Cosentino
Quando si dà fastidio al governo, o un politico viene scelto al posto di un altro più potente ma indagato dall'antimafia, si attiva una macchina fatta di dossier: giornalisti conniventi e politici faccendieri cercano di delegittimare i rivaliCosì si è organizzato il gruppo che voleva delegittimare Caldoro candidato prescelto dopo che Nicola Cosentino è stato accusato di essere a disposizione del clan dei Casalesi
di ROBERTO SAVIANO

Dossier, calunnie e voti comprati la macchina del fango targata Cosentino Nicola Cosentino

QUANDO si dà fastidio al governo o a chi comanda cosa succede in Italia? Quando un politico viene scelto al posto di un altro più potente ma indagato dall'antimafia cosa accade? Ora lo vediamo. In quel momento, infatti, si attiva una macchina fatta di dossier: giornalisti conniventi e politici faccendieri cercano attraverso media e ricatti di delegittimare i rivali. Così succede a chi non si allinea, fango, voci, raccolta dei vizi, sgretolamento delle virtù. Un mestiere in cui alcuni cronisti campani sono maestri, un meccanismo che in Campania è remunerativo più che altrove. Leggere le indagini di questi ultimi giorni 1 prende allo stomaco, crea vertigine. Per questo tutti devono sapere e chi non reagisce sceglie, in qualche modo, di essere complice. Provate a leggere e capire quanto organizza Nicola Consentino insieme a Arcangelo Martino, Pasquale Lombardi, Flavio Carboni, Ernesto Sica. Con un aiuto fondamentale. Quello del Presidente della Corte di Appello di Salerno perché secondo i carabinieri "Umberto Marconi 2 dà una consulenza giuridica a tutta l'operazione e connette le informazioni all'ambiente giornalistico e giudiziario". Il gruppo si organizza per cercare di delegittimare Stefano Caldoro candidato prescelto dopo che Nicola Cosentino è stato accusato dalla procura di Napoli di essere un politico e un imprenditore a disposizione del clan dei Casalesi e da questi costruito.

Berlusconi è informato 3 - da quanto emerge nelle intercettazioni - di tutto. Attraverso Denis Verdini a Roma tutti sanno cosa sta facendo la banda del fango. Lasciano fare, per capire effettivamente se la diffamazione di Caldoro può oscurare le accuse di mafia a Cosentino. Tutto questo avviene inaspettatamente, essendo Caldoro un pupillo di Berlusconi, ma Cosentino è più potente più utile, e sa molte cose. Fino alla fine, il gruppo aspetta di convincere Berlusconi, che monitora e attende sino all'ultima ora disponibile per vedere se il piano viene realizzato o invece l'opinione pubblica ne resta indifferente.

Cosentino vuole assolutamente diventare presidente della Regione Campania, e chi gli è intorno sa che con Cosentino presidente della Regione gli affari sarebbero esponenziali e quindi il gruppo - secondo l'indagine dei Carabinieri di Roma - inizia a raccogliere informazioni su Caldoro 4. La prima cosa che colpisce è che l'elemento chiave sono i suoi presunti rapporti omosessuali. L'omosessualità che attribuiscono a Caldoro diventa strumento di delegittimazione. Ed è una dimostrazione dell'arretramento della cultura politica. Quale sarebbe il "reato" o lo scandalo nell'essere omosessuale? Cosentino e il suo gruppo contano invece sul fatto che legare la vicenda Marrazzo a quella di Caldoro può incidere sull'opinione pubblica. L'obiettivo è fare pressioni sul Pdl romano, poiché, evidentemente, il sospetto di essere gay pesa più dell'essere indagati dall'antimafia. Emerge dalle intercettazioni che questa è la trovata di Cosentino e infatti alcuni vengono investiti del compito di compilare un dossier su Caldoro e i presunti suoi amanti uomini. Il dossier stenta ad arrivare e Martino e Cosentino sono preoccupati. Temono che tutto possa essere solo una storia di voci. Da dire con la "bocca". Loro voglio carte, dossier, dettagli da poter usare:

Cosentino: Ma quell'amico la relazione l'ha portata no?
Martino: L'ho chiamato sta venendo.. detto tra me e te mi sono anche molto arrabbiato nicò perché sono scocciato
Cosentino: questo vuole piglià per il culo
Martino: ho detto con la bocca con la bocca si mangiano i maccheroni diceva totò
Cosentino: bravissimo bravissimo
Martino: (...) Porta la cazzo di relazione perché sennò la scrivo io e non ne parliamo più
Cosentino: bravo bravo bravo
Martino: Se sai scrivere se poi non sai scrivere io lo so fare perché non sono fesso sono pure un poco laureato come te io non so che cazzo faccia nella vita..
Cosentino: non lo so manco io
Martino: forse farà i pompini pure lui che ne so ci stanno tanta gente qua Caldoro coso.. tutti questi fanno questo. Tutti. I bocchini.
Cosentino: I bocchiniani
La battuta sul cognome di Italo Bocchino è scontata ma Martino riconosce a Cosentino il merito di aver descritto bene la corrente che gli si oppone nel Pdl Campania:
Martino: Ma tu mi.. assai quando dicesti quel gruppo di ricchioni, di frocetti, di frocetti
Cosentino: di frocetti ma io sono lungimirante...
Martino: È lo so no tu sta cosa te la porti appresso perché sei stato un grande
Cosentino: si si il fatto dei frocetti questo rimarà nella storia
Martino è entusiasta della trovata di Cosentino di mostrare che i suoi rivali siano gay ed è convinto di poter aver un consenso enorme dall'elettorato su questa vicenda:
Martino: io lo dirò nella prossima conferenza stampa che farò allo stadio San Paolo con te, ti porterò 70, 80 mila persone. Ma te lo giuro tu pensi che io scherzo nicò
Così si forma il gruppo, si affidano "indagini" per capire. I giornalisti sono "guaglioni è barbiere" ossia "ragazzi di barbiere" che lavorano per loro, i testimoni vengono definiti "cantatori" perché cantano storie e dettagli sulla vita privata del loro rivale. Così le informazioni vengono raccolte. Martino e Sica si sentono su questo.
Martino: si!
Sica: è abbastanza chiaro?
M: si è chiaro ma vedo solo...
S: questo è... queste sono diciamo...
M: solo date praticamente!
S: no è dove c'è la certificazione! Mo bisogna vedè diciamo... anche la fotocopia delle cose vabbuò?! E ciooè ... qua sembra....
M: Ma io vedo... vedo soltanto ...
S: le date e i... e i luoghi
M: ehehe... e i luoghi... luoghi..
S: eh!
M: eh poi non vedo più niente qua dice particolarmente etc etc
S: eh! è dice
M: poi basta non c'è più niente eheh! Non c'è un... un... unnnn....

Martino vorrebbe i nomi delle persone che Caldoro avrebbe incontrato, Sica gli ha procurato i nomi degli hotel e gli promette anche altri documenti. Poi svela il suo piano: terrorizzare Caldoro senza diffondere le notizie.

Sica: ... quello già sbanda perché sono veritiere voglio dire! Adesso tutto il resto veramente è contorno perché la ci sta proprio nome e cognome! Quindi basta che tu gli dici ma tu gli dici il 19 settembre sei andato la! Quello... poi dopo di che veramente .... mo bisognerebbe avere una copia... una cazzata perché queste sono leeee perché poi lì lui lì andava bimestralmente il vizio è pesante ehhhh

Caldoro diventa un problema vero per Cosentino, perché lui ha il potere elettorale e imprenditoriale ma Caldoro è più presentabile. Martino nell'intercettazione è chiaro. Bisogna eliminare la candidatura di Caldoro definito "culattone" nell'ottica tipica napoletana che chiama "ricchione" il gay povero e "culattone" il gay ricco.

Martino: "Qua la cosa importante è culattone... e domani dice: vabbuò togliamo a culattone adesso parliamo".
Cosentino: bravo bravo bravo.... d'accordissimo questo è l'obiettivo principale poi tutto il resto è...
La costruzione del dossier è partita. Parlano con Denis Verdini, cercano Berlusconi, li avvertono che girano queste voci. Martino e Cosentino non si fidano dei loro "contatti" con Berlusconi. Li definiscono tutti uomini con la "posta", con una taglia, una paura, un ricatto. Martino arriva persino a dare dello "stronzo" a Berlusconi perché non capisce chi ha il potere e chi è invece solo un "frocetto"
Martino: Sono tutti femminielli e frocetti capito
Cosentino: Davanti fanno eh bravo davanti fanno la cosa poi quando vanno di fronte al Cavaliere ognuno si vede la posta capito?
M: E quello il Cavaliere per questo è uno stronzo solo la gente come me può dire che è no stronzo
Non vengono stoppati. Sembra piuttosto che vogliano aspettare le reazioni dei loro elettori. Cosentino e Martino si sentono dopo aver ricevuto una nuova versione del dossier. Sono contenti del risultato.
Martino: allora lì ci sono tutte cose circostanziate definite e puntuali di date di dove va ma va fino all'altro ieri eh? Attenzione
Cosentino: Ah...
M: questo è metodico
C: addirittura
M: fino all'altro... si è metodico ma fino all'altro ieri, e l'ha sanno ovviamente con chi va tra i clienti è molto conosciuto. Chi si porta alti belli biondi. Coso... occhi azzurri eccetera (...)

Ogni volta che parlano dei presunti compagni di Caldoro sono sempre più precisi nella descrizione fisica e si trovano spesso riferimenti a "persone fonti". Il che fa pensare che siano loro stessi a "costruire" le persone per gli incontri.
Ma c'è di più, di peggio. C'è un passaggio in cui Cosentino chiede a Martino se c'è solo la vicenda dell'omosessualità o anche "l'altro". "L'altro" secondo i Carabinieri è il tentativo di fabbricare un'accusa di camorra. Così da pareggiare la partita. Camorra Cosentino, camorra Caldoro. Ma su di lui peserebbe anche il "sospetto" di essere gay. Prendi un vecchio pentito, fuori dai giochi e gli fai sparare qualche accusa, il tempo di finire sui giornali; poi magari i pm dimostrano che è falsa, ma intanto il fango ti è arrivato. Un vecchio gioco delle organizzazioni criminali che solo procure antimafia forti e integerrime riescono a sventare. La logica qui è la medesima dei quotidiani della loro area, ossia sostenere che niente è pulito, tutto è sporco, tutti si è uguali nei vizi e negli interessi. Dunque nessuno può fare la morale.
La macchina del fango vive di questo desiderio di mettere tutti sullo stesso piano: tutti corrotti, tutti viziosi. Un meccanismo che si riesce a bloccare quando non si contrappongono più santi a demoni, ma piuttosto quando si dimostra che pur nella contraddizione che è degli esseri umani, gli interessi sono diversi, le azioni sono diverse. E anche le debolezze sono diverse.

Cosentino: la relazione riguarda soltanto quell'aspetto là... o pure l'altro...
Martino: no l'altro c'è pure quello, però questo è una cosa che come fece quel Piero là
C: mm, si si
M: che poi è stato visto tutto dopo, qua lo si vede prima, e scusate questo lo fa tutti i giorni mo, e con queste date ovviamente appena esce ci sta chi le mette fuori
C: vabbè vabbè
M: ci fa il servizio anche ben probante e pulito (...)
M: io credo questa sia la svolta
C: È' finita..

Invece non è finita per niente. Il dossier non sortisce effetto. Allora Pasquale Lombardi 5 geometra avellinese, faccendiere che ha relazioni con i poteri che contano, giudici, imprenditori, politici, e che vuole la candidatura di Cosentino, spinge per far uscire il dossier sulla stampa. Non alla loro stampa: sarebbe troppo chiaro il disegno. Propone di dare il dossier alla redazione di Repubblica a Napoli, sperando che venga pubblicata perché è contro il centrodestra. Ma il tentativo non riesce.

Lombardi: Ma chest sai che bulemm fa? Piuttosto na cosa di chest potrebbe essere data a la Repubblica in una busta accussi, virit che succer', anche questo...(ma questo sai che vogliamo fare piuttosto una cosa di questa potrebbe essere data a la Repubblica in una busta così vedete che succede anche questo)

Ma a questo punto la banda del fango non può più sperare che la cosa sia risolta da Roma, anche perché la Cassazione respinge il ricorso di Nicola Cosentino. Sembrano nulle le possibilità di essere il prossimo Presidente della Regione Campania. Eppure ha la certezza dei voti, ha il piano degli affari, tutto gli sembra così vicino. Il pentito da usare contro Caldoro è Bruno Rossi ex boss della zona di Fuorigrotta che avrebbe dovuto parlare di una alleanza tra lui e Caldoro negli anni '90 contro Amato Lamberti. Martino riceve un sms:

"Dici a nicola che dovrebbe uscire il rapporto di Caldoro con i trans forse del problema ha parlato anche un pentito. Che fine abbiamo fatto siamo finiti in un mondo di froci. Povero Berlusconi."

Esce infatti l'articolo, vero e proprio capolavoro di intimidazione. Esce su un blog, www. campaniaelezioni. altervista. org. Un blog visto da pochissimi. Ma anche questa è una logica rodata e molto utilizzata in Campania. Di cronisti frustrati e licenziati ce ne sono tanti. Il blog ti mette al riparo dalle querele, al massimo viene chiusa la pagina, ma permette che la notizia arrivi agli addetti ai lavori. Così le redazioni dei giornali vengono a sapere informazioni private su Caldoro. Un articolo che pubblica esattamente il dossier voluto dalla banda del fango e che finge di essere a favore di Caldoro, dicendo che "è una valanga di sterco caduta a valle", fa riferimento al "sobrio" Caldoro scelto al posto di Cosentino. Finge di difenderlo ma diffonde il fango.

Appena esce il blog, Sica e Martino ricevono molte telefonate preoccupate. Fingono di non sapere niente. Martino riceve mentre è a cena davanti ad altri del partito la telefonata di Sica. È una messa in scena.
Sica: Mo mo stavo leggendo ho visto internet na cosa campagna elezioni per esempio ma pure un altro blog come si chiama elezioni. it (..) sul conto del candidato nostro una cosa incredibile dice: un marrazzo in campania, nuovo caso Marrazzo
Martino: Vabbè è un attacco di merda ma come si permettono

Recitano la parte dei "feriti dalla notizia" e chi è lì al tavolo ovviamente prende atto che loro non ne sapevano nulla. Ed invece il sindaco di Pontecagnano (e assessore regionale poi costretto alle dimissioni) Sica e Arcangelo Martino sanno tutto, sono loro gli artefici di quel dossier. Sperano che Annozero, avendo due campani, come Santoro e Ruotolo a gestire la trasmissione si occupi con maggior dettaglio della vicenda Caldoro, e sperano che pur di battere il Pdl, De Luca il candidato del centrosinistra sia disposto a riprendere le notizie del dossier. Guardano con piacere che si sta diffondendo in tutte le redazioni la notizia, anche se non esce su nessun grande giornale, tutti ne parlano e il vento della calunnia diventa tempesta, sperano Caldoro si ritiri terrorizzato, che la sua famiglia possa rompersi, vogliono minare il suo equilibrio. Fino alla fine sperano di poter vedere Caldoro inciampare così da dimostrare che Cosentino solo avrebbe potuto traghettare alla vittoria il Pdl. La notizia si diffonde ovunque e Sica e Martino iniziano ad accusare la "sinistra" di diffondere il dossier costruito da loro, addirittura dicono che è una "porcata". A leggere sembra che pensino di essere intercettati e quindi vogliono dare la colpa ad altri, o forse sono rimasti talmente impressionati dalla diffusione del dossier che pensano davvero che i "nemici" politici lo stiano sfruttando.

Martino: queste sono porcate ma secondo te è la sinistra che sta facendo sta cosa?
S: io penso di si sono..
M: La sinistra eh...
S: quelle porcate che si fanno proprio...
S: quelle porcate che fanno sotto elezioni sti delinquenti pensa un po' che oggi ho parlato con uno... questi verseranno ancora altro veleno sopra tutto diciamo il gruppo storico che si... monnezza solo su monnezza, un clima proprio mammamia
M: addirittura? Un clima proprio terribile che verrà fuori domani su Annozero
S: domani c'è Annozero, quello De Luca se lo mangia voglio dire non c'è partita.

Cosentino e co. Dopo che Caldoro viene designato come candidato, cercano in extremis di puntare su Lettieri che gli garantirebbe, a leggere le cose che dicono, le stesse condizioni di Cosentino. Ma neanche Lettieri verrà poi prescelto. A quel punto la banda del fango vuole portare i voti al centrosinistra per punire Caldoro: "Arcangelo dice che farà un pensiero su De Luca"... "Arcangelo gli dice che anche lui a questo punto è orientato a spostarsi a sinistra" sono le ultime intercettazioni. Dall'altra parte bassoliniani ostili a De Luca votano Caldoro. Tutto diventa una battaglia tra bande che comprano voti e non c'entra più nulla l'idea, la passione politica, il programma, il piano, la Campania diviene l'emblema di questo Paese. Il paese intero, governo in testa, ricattato da questo sistema. Cosentino ne esce apparentemente sconfitto quando l'informazione nazionale si occupa di lui costringendo i suoi a non candidarlo. Ma sa di avere sotto ricatto molti, sa di essere il politico che conta, con i voti, i soldi, le informazioni. Ma sembra che il suo potere continui a sopravvivere soprattutto nei dossier e nella capacità di egemonizzare con il suo ruolo il ciclo dei rifiuti: perdi Cosentino, la Campania torna a sommergersi di rifiuti. E questo il governo non può permetterselo, avendo sbandierato la finta soluzione dell'emergenza rifiuti.

Qualunque sia il tuo stile di vita, qualunque sia il tuo lavoro, qualunque sia il tuo pensiero, se ti poni contro certi poteri questi risponderanno sempre con un'unica strategia: delegittimare. Delegittimare il rivale agli occhi della pubblica opinione, cercare di renderlo nudo raccontando storie su di lui, descrivere comportamenti intimi per metterlo in difficoltà, così che le persone quando lo vedono comparire in pubblico possano tenere in mente le immagini raccontate e non considerarlo credibile. Un vecchio boss della Nuova Famiglia, Pasquale Galasso, alla domanda "Perché non uccidete magistrati?" rispose chiaramente: "Signor giudice noi preferiamo delegittimarli".

©2010 Roberto Saviano/Agenzia Santachiara

(17 luglio 2010)

www.repubblica.it/politica/2010/07/17/news/saviano_cosentino-5640367/?re...


pare che caldoro abbia vissuto la stessa sorte capitata a MJ....


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L’ex assessore regionale campano Sica
“Ecco come ricattai Berlusconi” L'ex assessore campano avrebbe avuto un ruolo decisivo nella compravendita per far cadere Prodi. Le ammissioni nei verbali della P3: "Io e Cosentino volevamo tagliare le gambe a Caldoro"Nicola Cosentino ed Ernesto Sica Berlusconi è stato ricattato da Ernesto Sica attraverso rivelazioni imbarazzanti. Per questo ha fatto nominare il sindaco di Pontecagnano assessore regionale. Voleva evitare che spifferasse in giro il suo segreto: quello che aveva fatto e promesso il Cavaliere nell’estate del 2007. Lo conferma ai magistrati lo stesso sindaco di Pontecagnano, eletto nel Pdl dopo essere stato il consigliere regionale più votato della Margherita nel 2005, prima del grande salto del 2007 nelle braccia del Cavaliere. Sica però non ammette che il segreto della sua nomina sia la compravendita dei parlamentari del centrosinistra. I pm napoletani però su questo punto non gli credono e gli contestano le dichiarazioni accusatorie del suo ex amico Arcangelo Martino. Sica è stato sentito nell’inchiesta napoletana sul ricatto a Berlusconi e al presidente Caldoro, svelata dal Fatto mercoledì 10 agosto. Messo alle strette, ha raccontato i suoi viaggi ad Arcore e a Villa Certosa, gli aperitivi a tre con Berlusconi e l’imprenditore Davide Cincotti. Il re degli imballaggi di Battipaglia che – subito prima dell’annuncio dell’abbandono di Prodi da parte di Lamberto Dini – ha elargito un finanziamento registrato di 295 mila euro al partitino dell’ex ministro del centrosinistra. Sica soprattutto racconta con disarmante sincerità di avere trafficato in dossier con Nicola Cosentino per “tagliare le gambe” (proprio così dice lui) a Stefano Caldoro.

Il sindaco di Pontecagnano viene convocato dai pm Alessandro Milita e Giuseppe Narducci (pochi mesi dopo divenuto assessore alla sicurezza della giunta De Magistris) il 4 aprile del 2011. che informano l’indagato delle prove a suo carico: “le intercettazioni del caso P3, le dichiarazioni rese in due distinti interrogatori da Arcangelo Martino, più le dichiarazioni rese, da Stefano Caldoro, Italo Bocchino e Mara Carfagna”.

L’interrogatorio è teso e dura quattro ore. “Nell’estate 2007 ero consigliere regionale del partito della Margherita… andai in Sardegna a Porto Rotondo a casa del mio amico Davide Cincotti e, grazie a lui e a una signora di nome Consuelo che ha una agenzia immobiliare, riuscii ad avere un incontro per un aperitivo con il Presidente Berlusconi …Dopo l’incontro per l’aperitivo tra me, Cincotti, Berlusconi e altre persone presenti alla villa sarda del Presidente del Consliglio a circa 15 giorni di distanza seguì un lungo incontro solo tra me e Berlusconi, sempre a villa La Certosa… io offrii a Silvio Berlusconi la mia pronta disponibilità ad abbandonare il partito della Margherita e transitare nelle fiIe di Forza Italia. In cambio Berlusconi mi assicurò che sarei entrato a far parte dello staff di segreteria della nascente formazione politica Popolo delle Libertà che di li a poco sarebbe stata annunciata …avrei lavorato a Palazzo Grazioli”.

A questo punto è utile ricordare che la Procura di Napoli indaga Sica per il ricatto a Berlusconi e Caldoro e sospetta che abbia effettuato alla fine del 2007 un’attività di compravendita di parlamentari del centrosinistra sulla base soprattutto di un verbale inedito, reso da Arcangelo Martino il 22 ottobre del 2010. L’ex assessore arrestato per la P3 e per il dossier Caldoro nell’inchiesta di Roma racconta ai pm: “Sica diceva sempre di tenere in pugno Berlusconi per i favori che gli aveva reso e cioè in particolare per la famosa storia dell’acquisto dei voti dei parlamentari che avevano garantito la caduta del governo Prodi nel 2008.

Quando il 26 e 27 gennaio 2010 parlo con lui al telefono e sollecito Sica a preparare con urgenza e a consegnarmi la relazione e parlo anche esplicitamente di dossier vi rispondo che queste telefonate fanno riferimento non al dossier su Caldoro. In verità io sollecito Sica a farmi avere al più presto in anteprima la famosa denuncia che lui diceva di poter preparare e voler presentare sul conto di Berlusconi ed in particolare su come lui Sica, per conto di Berlusconi, nel 2008, aveva comprato il voto di alcuni parlamentari inducendoli a votare la sfiducia al governo Prodi. Poiché io avevo informato Denis Verdini circa questa attività di Sica e poiché anzi lo stesso Sica aveva detto ai vertici nazionali del Pdl che lui poteva presentare questa denuncia, io ero stato sollecitato da Verdini affinché mi facessi consegnare da Sica il racconto che poi sarebbe confluito nella denuncia. I vertici del Pdl, in altri termini, volevano verificare la natura e la consistenza delle accuse che Ernesto Sica avrebbe potuto fare nei confronti di Silvio Berlusconi allo scopo, evidentemente, di contenere o neutralizzare la denuncia stessa. … Sica aveva detto a me che i soldi serviti per la operazione di acquisto del voto dei parlamentari erano stati forniti da un imprenditore di grande rilievo, suo amico nonché amico di Berlusconi, imprenditore che operava nel settore dei supermercati. Non conosco il nome di questo imprenditore…. Sica, quindi, aveva un potere ricattatorio di non poco conto e la sua finalità era quella di intimidire Berlusconi al fine di ottenere per sé la carica di candidato governatore”.

Sica nega. Ma i pm sospettano che l’imprenditore possa essere proprio il suo amico Davide Cincotti, presentato a Berlusconi ma contributore per Dini.
“Davide Cincotti non conosceva, prima di quell’incontro dell’agosto Silvio Berlusconi…dopo il periodo delle festività natalìzie della· fine 2007 inizio 2008”, prosegue Sica che racconta le continue promesse non mantenute da Berlusconi. Prima non lo porta a Palazzo Grazioli, poi non lo candida. Sica vuole riscuotere anche se ai pm puntualizza: “non ho avuto alcun ruolo in operazioni di cosiddetta compravendita di parlamentari per la caduta di Prodi”. I magistrati napoletani però non la bevono: “mi si chiede delle operazioni di finanziamento effettuate alle forze politiche dal mio amico e vi rispondo che fu Cincotti a dirmi che aveva versato un contributo al gruppo di Dini”. Sica non sapeva nulla, nonostante avesse presentato il suo amico, fulminato sulla via di Lamberto, al Cavaliere. Ammette solo il patto scellerato con Cosentino contro Caldoro. “L’accordo tra me e Cosentino, sostenuti nel convincimento da Arcangelo Martino, era quello di lavorare attraverso la preparazione e la successiva divulgazione del dossier per tagliare le gambe a Stefano Caldoro”. Purtroppo non riescono nell’intento. Caldoro è il candidato del Pdl e Sica è sempre più teso. Vola a Viareggio e incontra Denis Verdini minaccia di raccontare “tutto da ferragosto 2007” e dice che non farà “la fine della “puttana di Bari”. Ai pm dice: “ho ricevuto assicurazioni da Berlusconi in persona circa il fatto che sarei stato dimenticato e che avrei avuto un posto nella futura, Giunta Regionale. … aggiunse che ne aveva già parlato con Caldoro ricevendo l’assenso di quest’ultimo”. Caldoro però il 15 maggio 2010 gli concede solo la misera delega all’avvocatura. Il giorno dopo Sica vola ad Arcore con la fidanzata. “Intorno alle 18,30 Berlusconi telefonò a Caldoro e io ascoltai”, racconta ai pm, “la conversazione essendo stato inserito il viva voce del telefono. Berlusconi disse a Caldoro che si poteva pensare anche di assegnarmi un assessorato più impegnativo. Caldoro rispose a Berlusconi che … in futuro si sarebbe di nuovo potuto tornare a parlare di un altro mio incarico”. Quando gli contestano le telefonate minacciose, Sica dice: “chiedevo il “conto morale e politico· di tutto” quello che avevo tatto per il partito di cui ho parlato in precedenza”. Sica nega però che il piano B del quale parla con Martino riguardi “le mie conoscenze sull’acquisto dei senatori per la caduta del governo Prodì”. L’unica minaccia che ammette è quella “di esporre pubblicamente il fatto che il Cavaliere aveva tradito gli accordi dell’agosto 2007”. Tanto sarebbe bastato per terrorizzare Berlusconi. Sica ammette: “Berlusconi ovviamente non voleva che io divulgassi alcuna notizia sulla storia del nostro accordo del 2007 e ricordo bene che in quella circostanza mi disse che lui non tradiva mai gli impegni e che anche io alla fine sarei stato gratiticato”.

da Il Fatto Quotidiano del 13 agosto 2011



www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/13/sica-cosi-ricattai-b...

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Scusa Angelico, ma a che punto stanno le indagini??
Voglio dire: tutto questo gran polverone, prove e straprove e dopo?
Comunque Grande Saviano!!!!
E penso, in riferimento al primo articolo, che se la casta politica si permette di concepire questi giochi sporchi e perchè sa che conta su un elettorato bigotto ed arretrato!
Beh, sai, in mancanza di fondi..Non so se mi spiego..
Mi fanno imbestialire certe cose!
La politica è lo specchio della società, del peggio della società!
Ed in riferimento al secondo articolo mi viene solo da dire: Ah, bene, quindi la procura sa cosa è accaduto riguardo alla questione Prodi...


"...You're just another part of me..."


"Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza!" O.W.
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Re:
lisalovemichael, 20/08/2011 15.21:

Scusa Angelico, ma a che punto stanno le indagini??
Voglio dire: tutto questo gran polverone, prove e straprove e dopo?
Comunque Grande Saviano!!!!
E penso, in riferimento al primo articolo, che se la casta politica si permette di concepire questi giochi sporchi e perchè sa che conta su un elettorato bigotto ed arretrato!
Beh, sai, in mancanza di fondi..Non so se mi spiego..
Mi fanno imbestialire certe cose!
La politica è lo specchio della società, del peggio della società!
Ed in riferimento al secondo articolo mi viene solo da dire: Ah, bene, quindi la procura sa cosa è accaduto riguardo alla questione Prodi...




nn ti preoccupare...

tra un po mettiamo tutti in galera....anche il presidente....

tempo al tempo...

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Re: Re:
angelico, 20/08/2011 16.10:




nn ti preoccupare...

tra un po mettiamo tutti in galera....anche il presidente....

tempo al tempo...





Dai!Dicevo sul serio..
Comuque sia questo tipo di denuncia(che a me verrebbe da chiamare in un altro modo [SM=g27816] ) aiuta!!!



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