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FareFuturo(=G.Fini) :Berlusconi è dossieraggio e ricatti, propaganda stupida e intontita, "editti bulgari",questioni personali e aziendali, il Caimano

Ultimo Aggiornamento: 10/09/2010 17:12
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20/08/2010 22:53
 
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FareFuturo: Il pensiero corre ai sensi di colpa per non aver capito prima!perché non ci abbiamo pensato prima?
Speravamo che il berlusconismo non fosse come lo dipingevano i nemici, ma...
Non è una questione politica:
adesso, è una scelta di libertà
di Filippo Rossi
Eravamo convinti che fosse un semplice dibattito politico, il confronto tra due idee di centrodestra. Eravamo convinti che si trattasse di un normale dialogo tra idee diverse, opzioni diverse, leadership complementari. Eravamo sinceramente convinti che tutto potesse scorrere tranquillamente nei canali della democrazia interna a un partito. Era una sicurezza che derivava da una certezza cresciuta negli anni: Berlusconi non era il Caimano descritto dagli antiberlusconiani di professione; Berlusconi era un leader atipico ma liberale; Berlusconi non era uno da "editti bulgari"; certo, Berlusconi aveva tante questioni personali e aziendali (quante se ne potrebbero elencare) ma era comunque un leader con una sogno, una lucida follia; Berlusconi, insomma, non era come lo descrivevano i suoi nemici. Ed é in base a queste certezze che lo abbiamo difeso per anni, sperando nella sua capacità di spiccare il volo e diventare un grande politico, uno statista.
Adesso è cambiato tutto e niente sarà più come prima. Perché nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida integralmente con le sue espressioni più appariscenti e drammaticamente caricaturali. Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida con il dossieraggio e con i ricatti, con la menzogna che diventa strumento per attaccare scientificamente l’avversario e magari distruggerlo. Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non si nutra di propaganda stupida e intontita, di slogan, di signorsì e di canzoncine ebeti da spot pubblicitario. Ma tanto non ci proveranno nemmeno, a convincerci.
E, purtroppo, il pensiero corre agli eventi passati, all'editto contro Enzo Biagi, contro Daniele Luttazzi, contro Michele Santoro. Il pensiero corre ai sensi di colpa per non aver capito prima, per non aver saputo e voluto alzare la testa. E oggi che gli editti toccano da vicino, è fin troppo facile cambiare idea. Oggi ha ragione chi dice: perché non ci avete pensato prima? Non c'è una risposta che non contempli un pizzico di vergogna. Un vergogna che, però, non prevede ora il silenzio, il ripetersi di un errore.
Eravamo convinti che tutto fosse un semplice dibattito politico. Sbagliavamo. È molto, molto di più. È una questione di civiltà. Di democrazia. E di libertà. Questioni forse più grandi di noi, che impongono una scelta difficile. Intendiamoci, tutto questo poi non impedisce la “politica”, non impedisce di assumersi la responsabilità di trovare accordi per governare il paese. Si parla d’altro. Si parla di qualcosa di più. Perché quello che abbiamo visto in questi ultimi tempi, tra documenti di espulsione e attacchi sguaiati alle istituzioni che sembrano concepite come proprietà privata e non come bene pubblico, relazioni internazionali di dubbio gusto e killeraggi mediatici, per non parlare delle questioni etiche trasformate in propaganda di partito, ecco, tutto questo dimostra che c’è una distanza culturale prima di tutto. E che la scelta, a questo punto, è se stare o meno dalla parte di una politica che si possa dire davvero laica e liberale.
19 agosto 2010

www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=7662&Cat=1&I=immagini/Foto%20L-N/freedom_flower_int.jpg&IdTipo=0&TitoloBlocco=Politica&Codi_Cate...
[Modificato da angelico 20/08/2010 22:54]

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20/08/2010 22:56
 
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Farepassato Sarebbe facile maramaldeggiare sui finiani di Farefuturo che, a 16 anni e mezzo dalla cacciata di Montanelli dal Giornale che aveva fondato e non voleva trasformare in quel che è diventato, riabilitano il grande Indro. Facile irridere alla scoperta tardiva della vera natura del berlusconismo: un mix di “dossieraggio, ricatti, menzogna per distruggere l’avversario, propaganda stupida e intontita, slogan, signorsì e canzoncine ebeti”. Facile farsi beffe di chi, dal 1994 a oggi, ha scambiato B. per un potenziale “grande politico e statista”, un “leader atipico ma liberale”. Facile ricacciare questa parte della destra italiana nelle fogne del neofascismo da cui molti suoi esponenti provengono. Facile, ma anche ingiusto. Per diversi motivi.
1) Il brusco distacco, non solo politico ma anche culturale, dal Caimano e dalle sue putride paludi non è roba da voltagabbana a caccia di prebende e poltrone: anzi, se cercassero quelle, i finiani sarebbero rimasti con B., ben protetti dai suoi scudi giudiziari e mediatici, anziché offrire il petto ai suoi killer catodici e a mezzo stampa. Quando uno cambia idea, bisogna sempre controllargli la bottega e verificare se gli conviene o no. Ai finiani non conviene affatto, anzi conveniva restare dov’erano.

2) L’autocritica, almeno a giudicare dalle parole di Farefuturo, non è una disinvolta operazione di facciata, come quella di tanti che dall’oggi al domani cominciano a dire il contrario di quel che dicevano ieri, con l’aria spocchiosa dei maestri che hanno sempre ragione anche se hanno sempre avuto torto. Farefuturo riscrive il recente passato, confessa un “senso di colpa per non aver capito prima, per non aver saputo e voluto alzare la testa”, riconosce che “oggi che gli editti toccano da vicino, è fin troppo facile cambiare idea” e persino che “ha ragione chi dice: perché non ci avete pensato prima?”, infine ammette che “non c’è una risposta che non contempli un pizzico di vergogna. Un vergogna che, però, non prevede ora il silenzio, il ripetersi di un errore”. Chi parla così merita un’apertura di credito: cioè di essere giudicato non da quel che ha fatto ieri, ma da quel che farà domani (specie in tema di libertà d’informazione e legalità).

3) I finiani non si limitano a difendere Fini, ora che il killeraggio colpisce lui (troppo comodo), ma hanno il coraggio di ricordare il punto più basso del regime: “Il pensiero corre all’editto contro Biagi, Luttazzi e Santoro”. Citano cioè tre personaggi lontanissimi dal mondo della destra, che nel 2002 subirono insieme al loro pubblico l’affronto più sanguinoso: il divieto di lavorare in tv per averne fatto un “uso criminoso” (lesa maestà), divieto che per Luttazzi perdura tuttora.

4) L’autocritica non proviene dai killer, tutti rimasti per selezione naturale alla corte di B., ma da chi appunto ha taciuto per troppi anni sui killeraggi, senza osare “alzare la testa”, e ora che lo fa ne assaggia le prime conseguenze.

5) L’autocritica dei finiani, per quanto tardiva, è comunque in anticipo rispetto a tanti “intellettuali” sedicenti “liberali” e/o “terzisti” che da 16 anni tengono il sacco e fanno da palo a B. paraculeggiando e pompiereggiando con una finta indipendenza che è anche peggio del berlusconismo, perché non ci mette neppure la faccia. Per non parlare dei dirigenti e delle teste d’uovo del centrosinistra “riformista” e della sinistra “radicale” che hanno screditato il valore dell’antiberlusconismo come “demonizzazione” e “giustizialismo”, l’hanno sacrificato sull’altare delle bicamerali, del “dialogo” sulle “riforme condivise”, delle ospitate a Porta a Porta e dei libri Mondadori, non riuscendo o non volendo immaginare una destra diversa da quella abusiva di B. e garantendo lunga vita a B. Oggi dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa una vasta e variopinta compagnia. I finiani, con tutte le loro magagne, lo stanno facendo mentre B. è vivo e potente. D’Alema & C. e il Pompiere della Sera aspettano il referto del medico legale.



www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/20/sarebbe-facile-maramaldeggiare-sui-finiani-d...

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20/08/2010 22:57
 
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Diversità culturale?

Si presuppone che ci sia una cultura....
21/08/2010 03:02
 
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Che dire: ben svegliati, o voi di Fare Futuro!!

Se non fosse per questione di copy posterei il commento allo stesso argomento di Michele Serra di qualche giorno fa. Chi l'ha letto avrà capito :-)).
21/08/2010 13:36
 
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Re: FareFuturo: Il pensiero corre ai sensi di colpa per non aver capito prima!perché non ci abbiamo pensato prima?
angelico, 20/08/2010 22.53:

Speravamo che il berlusconismo non fosse come lo dipingevano i nemici, ma...
Non è una questione politica:
adesso, è una scelta di libertà
di Filippo Rossi
Eravamo convinti che fosse un semplice dibattito politico, il confronto tra due idee di centrodestra. Eravamo convinti che si trattasse di un normale dialogo tra idee diverse, opzioni diverse, leadership complementari. Eravamo sinceramente convinti che tutto potesse scorrere tranquillamente nei canali della democrazia interna a un partito. Era una sicurezza che derivava da una certezza cresciuta negli anni: Berlusconi non era il Caimano descritto dagli antiberlusconiani di professione; Berlusconi era un leader atipico ma liberale; Berlusconi non era uno da "editti bulgari"; certo, Berlusconi aveva tante questioni personali e aziendali (quante se ne potrebbero elencare) ma era comunque un leader con una sogno, una lucida follia; Berlusconi, insomma, non era come lo descrivevano i suoi nemici. Ed é in base a queste certezze che lo abbiamo difeso per anni, sperando nella sua capacità di spiccare il volo e diventare un grande politico, uno statista.Adesso è cambiato tutto e niente sarà più come prima. Perché nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida integralmente con le sue espressioni più appariscenti e drammaticamente caricaturali. Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida con il dossieraggio e con i ricatti, con la menzogna che diventa strumento per attaccare scientificamente l’avversario e magari distruggerlo. Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non si nutra di propaganda stupida e intontita, di slogan, di signorsì e di canzoncine ebeti da spot pubblicitario. Ma tanto non ci proveranno nemmeno, a convincerci.
E, purtroppo, il pensiero corre agli eventi passati, all'editto contro Enzo Biagi, contro Daniele Luttazzi, contro Michele Santoro. Il pensiero corre ai sensi di colpa per non aver capito prima, per non aver saputo e voluto alzare la testa. E oggi che gli editti toccano da vicino, è fin troppo facile cambiare idea. Oggi ha ragione chi dice: perché non ci avete pensato prima? Non c'è una risposta che non contempli un pizzico di vergogna. Un vergogna che, però, non prevede ora il silenzio, il ripetersi di un errore.
Eravamo convinti che tutto fosse un semplice dibattito politico. Sbagliavamo. È molto, molto di più. È una questione di civiltà. Di democrazia. E di libertà. Questioni forse più grandi di noi, che impongono una scelta difficile. Intendiamoci, tutto questo poi non impedisce la “politica”, non impedisce di assumersi la responsabilità di trovare accordi per governare il paese. Si parla d’altro. Si parla di qualcosa di più. Perché quello che abbiamo visto in questi ultimi tempi, tra documenti di espulsione e attacchi sguaiati alle istituzioni che sembrano concepite come proprietà privata e non come bene pubblico, relazioni internazionali di dubbio gusto e killeraggi mediatici, per non parlare delle questioni etiche trasformate in propaganda di partito, ecco, tutto questo dimostra che c’è una distanza culturale prima di tutto. E che la scelta, a questo punto, è se stare o meno dalla parte di una politica che si possa dire davvero laica e liberale.
19 agosto 2010

www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=7662&Cat=1&I=immagini/Foto%20L-N/freedom_flower_int.jpg&IdTipo=0&TitoloBlocco=Politica&Codi_Cate...




Sì certo, solo ora ve ne accorgete. Tutta l'Italia lo sapeva (anche gli elettori di Berlusconi, purtroppo), se ne era accorta da tempo, ma voi di Fare Futuro no, eravate convinti della buonafede di Berlusconi. Non avevate capito quali erano le intenzioni del Berlusca in materia di giustizia e diritto fiscale.
Ma sperate che qualcuno ci creda?

Per quanto riguarda il rammarico per quei giornalisti esclusi dalla Rai e da Mediaset.... vaf....... [SM=g27816] !
Dovevate difenderli a suo tempo.

L'europarlamentare Luigi de Magistris in una conferenza della settimana scorsa nel mio paese ha spiegato il senso della "scissione" nel PDL: esclusivamente fare fuori Berlusconi. Le leggi "ad personam" (che a questo punto sembrano "ad personas") varate finora non saranno cancellate nemmeno in caso di un'eventuale legislatura in mano ai finiani.
23/08/2010 03:44
 
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Re:
(Miss Piggy), 21/08/2010 3.02:

Che dire: ben svegliati, o voi di Fare Futuro!!

Se non fosse per questione di copy posterei il commento allo stesso argomento di Michele Serra di qualche giorno fa. Chi l'ha letto avrà capito :-)).




mi sa che è lo stesso che ho in mente io,mi rinfreschi la memoria? quello al quale penso io si riferisce però alle frasi dette dall'EX SINDACO DI MILANO ALBERTINI(GRAN BERLUSCONIANO AI TEMPI DEL MANDATO!), frasi per la quale non si può che pensare "era ora" "meglio tardi che mai" "è anni che noi poveri "coglioni" de sinistra andiamo dicendo ste cose!"
[Modificato da bubbl€$ 23/08/2010 03:45]
23/08/2010 03:49
 
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trovo molto bello l'articolo di Travaglio, secondo me ha centrato molte cose sul ravvedimento dei "finiani" e sul perchè sarebbe troppo facile dargli addosso.


per l'artitcolo di fare futuro la reazione è stata la stessa di Serra SU ALBERTINI(della SUA BELLISSIMA "AMACA" DI CUI HO RIPROPOSTO il tenore generale nel post precedente; lui è sempre molto divertente e acuto, l'adoro!)
[Modificato da bubbl€$ 23/08/2010 03:49]
25/08/2010 01:43
 
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Caro scimmiotto dorato, mi riferivo proprio a quell'Amaca!!
[Modificato da (Miss Piggy) 25/08/2010 01:44]
25/08/2010 23:54
 
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Re:
(Miss Piggy), 25/08/2010 1.43:

Caro scimmiotto dorato, mi riferivo proprio a quell'Amaca!!




di che giorno era l'amaca in questione? in casa mia dopo qualche giorno raccogliamo un pò di giornali vecchi e li buttiamo... mi sa che era in un giornale vecchio... quindi addio amaca!
26/08/2010 14:25
 
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E' possibile conoscere a quale intervento di Travaglio ti riferisci Bubbles oppure avere un sunto, anche stringatissimo, delle sue parole?
Stessa richiesta a Miss Piggy per l'amaca di Serra. Grazie!
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