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[dicono di lui] Michael Bush: come ho vestito il re del pop

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2020 15:30
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05/09/2012 18:58
 
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(articolo segnalatomi da Cristiana).

L'immagine di Michael Jackson potrebbe essere stata offuscata dalle accuse di abusi sui minori e dall'assunzione di droghe, ma il suo costumista storico Michael Bush si è dedicato alla memoria della star e non ha mai visto nemmeno un accenno di tutto ciò che è stato asserito. Racconta a Donal Lynch della star, dell'uomo e del costume di Jackson più segreto di tutti.

Ad un livello puramente istintivo, non provo simpatia nei confronti dell’entourage di Michael Jackson. Seriamente immaginavano il loro esile, chiaramente malato uomo-bambino, pronto per un altro tour estenuante? E prima ancora: perché non hanno detto al Re del Pop che avrebbe dovuto smettere di tenersi per mano con quel ragazzino di 13 anni? Dove erano quando stava guadagnandosi quel particolare soprannome “Wacko” per aver liquefatto il suo volto con una procedura cosmetica alla volta?

Incontrare Michael Bush, designer storico degli abiti di Jackson, tuttavia, è rendersi conto che nell'entourage di Jackson non tutti erano loschi "Yes men", uomini con i segni del dollaro nei loro occhi, come spesso vengono descritti dai media. Un gentleman dalla voce carezzevole, dai monti Appalachi, dove l’Ohio incontra il Kentucky, Bush è stato un amico della star e il suo dolore per la sua scomparsa è ancora evidente: si emoziona spesso, quando si abbandona ai ricordi della loro vita insieme. Insieme al suo collega Dennis Tompkins, Bush ha vestito Jackson per un quarto di secolo. Hanno realizzato alcuni dei look più conosciuti della star, la tuta del Bad Tour abbellita di Swarovski, una versione che Jackson ha indossato nel suo leggendario spettacolo del 1988 al Pairc Ui Chaoimh a Cork; la giacca ricamata con perle che Jackson ha indossato quando accompagnò Madonna del 1991 agli Academy Awards, la tuta d'oro e d'argento indossata dalla star nel suo epico HIStory tour. I pezzi salienti del guardaroba di Jackson sono presenti in una mostra in corso al “Newbridge Silverware Museum Of Icons”.

Un solo costume Jackson voleva che rimanesse un segreto, però. Solo poche persone lo hanno mai visto. E l'unica cosa che possiamo dire per certo è che, su richiesta dello stesso Jackson, sicuramente non ha implicato un singolo guanto bianco.

"La Toya (sorella di Jackson), mi ha incaricato della preparazione dell’abbigliamento di Michael", mi dice Bush. "Mi ha chiesto lei di farlo. Mi ha detto che nessun altro avrebbe potuto farlo". Bush pensò che avrebbe semplicemente visitato la camera mortuaria a Forest Lawn, in California, e consegnato i vestiti che la famiglia aveva scelto. Ma il clan Jackson aveva altri piani.

"L'impresario delle pompe funebri ci disse che “la famiglia vuole che tu sia qui perché ci sono cose che non vogliono che nessun altro veda", mi dice Bush, con i suoi occhi che zampillano di lacrime. "Hanno portato me e Karen (la truccatrice di Jackson) nella stanza. Ci hanno fatto firmare le carte che dicevano che non potevamo fargli causa, perché vedere un cadavere è traumatico. Ricorderò per sempre, seduto in quella stanza, con i ventilatori che giravano sopra la testa e dappertutto l'odore insopportabile della formaldeide. Era (la stanza) più luminosa della luce del giorno. A Forest Lawn puoi guardare attraverso una crepa nel buio. Ho potuto vedere quello che sembrava un camion del mondo dei mass media in attesa là fuori. Erano accampati 24 ore al giorno. C'erano gli elicotteri."

Dopo che Bush ha vestito la salma di Jackson gli è stato chiesto dall’impresario delle pompe funebri di aiutarlo a mettere la star nella bara. "Ero contento di avere avuto quell’esperienza che, in un certo senso, è stata come una visione", ricorda. "E' stato l'ultimo dei tanti momenti memorabili con lui".

Quei momenti risalgono fino alla metà degli anni Ottanta, quando Jackson era già una divinità pop e Bush, un ex commerciante di manganelli, era un costumista per la TV e per il cinema. La loro prima collaborazione è stata su un film in 3D per Disneyland. Dopo di che, Jackson andò a New York per girare il video di Bad nella metropolitana della città. Poi Bush ha lavorato ai costumi per l’emblematico video di Smooth Criminal e il loro rapporto professionale e personale si approfondì. Jackson invitò Bush ad andare con lui a tempo pieno nel Bad tour. Era la prima volta che il costumista, cresciuto gay in una piccola e molto conservatrice città della Bible Belt ((letteralmente "cintura della Bibbia" è un'area culturale degli Stati Uniti in cui vive una grande percentuale di persone di religione strettamente Cristiana Protestante,ndt) lasciava gli Stati Uniti.

"Nel tempo l’ho considerato uno dei miei migliori amici", mi dice Bush del suo rapporto con Jackson. "Abbiamo la stessa età. Lui voleva qualcuno che lo facesse ridere. I “tre marmittoni” era sempre il suo film preferito. Amava la comicità classica. Si poteva lavorare con lui per 36 ore consecutive e non accorgersi del passare del tempo perché era così divertente e così coinvolgente".

Prima del tour, Bush trascorreva ore da solo nel ranch di Neverland di Jackson, guardandolo ballare. "I costumi che aveva in quel momento non erano molto confortevoli per il palco", ricorda Bush. "Stava combattendo con i vestiti, attorcigliandocisi. Volevo fare dei vestiti che si muovevano e fluivano con lui".

Jackson era relativamente alto, 1.78 cm, e molto snello. "Se lui si girava di profilo, l’avresti perso", dice Bush. Forse per questo molti dei suoi abiti più celebri erano basati sul tema militare. "La giacca militare è molto avvolgente e ti fa stare dritto", mi dice Bush. "Il corpo è irreggimentato e l'abbigliamento esige attenzione".

Jackson avrebbe detto a Bush di "non lasciare mai che vedano le mie gambe. Perché se i miei fan potessero vedere le mie gambe, li perderei tutti".

"Anche se era una ballerino non era un essere sessuale", ricorda Bush. "Il sesso non faceva parte di lui. Quando era sul palco faceva l'amore con il pubblico, ma non potevi toccarlo, mai". La vitiligine di Jackson, il disturbo dello schiarimento della pelle che lui disse di soffrire, era inoltre un problema. "L'equivoco è che la sua pelle si stava sbiancando", mi dice Bush. "Ma in realtà si trattava di una tecnica di make-up per uniformare la pelle. Aveva delle macchie chiare, ma si sarebbero diffuse".

Da quel primo tour Bush aveva notato che Jackson aveva problemi a dormire. Lo portava a fare brevi sonnellini al posto di una notte intera di sonno. "Era difficile per lui rilassarsi. Nei suoi giorni liberi gestiva un affare, c'era sempre qualcosa che doveva fare. Non aveva grasso corporeo, mangiava molto, molto poco. Dall'inizio dello spettacolo fino all'ultima canzone poteva perdere due chili di liquidi. C'era grande pressione su di lui perché se annullava uno show si ripercuoteva su tutti gli altri".

Bush ha avuto modo di sperimentare la follia di Wacko da vicino. "Per tutta la sua vita ha desiderato avere una famiglia", mi dice Bush. "Come uomo di spettacolo, era di proprietà del mondo. All'improvviso "le stelle si sono allineate" per lui e ha perso parte della propria infanzia. Lisa Marie gli è stata la più vicina, non aveva mai avuto modo di avere una compagna. Debbie (Rowe la madre dei figli di Jackson, Prince e Paris) era l'infermiera di uno dei suoi dermatologi. Era contenta di renderlo felice con i bambini, di dargli qualcosa di suo. A lei non interessava la notorietà".

Bush nutre più sospetto verso altri che erano entrati nell”ovile" e rimase inorridito alle accuse di abuso su minori che perseguitarono Jackson per gran parte della sua carriera successiva. "Non ho visto niente, nemmeno un accenno di tutto ciò che si è discusso nelle accuse", dice.

Naturalmente, l’ultimo spauracchio di Jackson aveva giacca e cravatta e guadagnava una consistente parcella. Conrad Murray, medico di Jackson al momento della sua morte, sta attualmente scontando una condanna a quattro anni di carcere per omicidio colposo della star. Ha prescritto il sedativo chirurgico Propofol a Jackson, con conseguenze fatali. Bush dice di aver incontrato Murray solo una volta e che sembrava più un manager musicale che un qualunque medico che avesse incontrato. Il comportamento di Jackson non era sensibilmente modificato dopo che Murray ha iniziato a lavorare per lui, dice Bush. La preoccupazione dominante del cantante a quel punto era che lui fosse pronto per i suoi spettacoli di Londra, i primi che i suoi figli avrebbero visto.

Le prove si stavano svolgendo allo Staples Center a Los Angeles, e Bush stava andando lì con una macchina piena di vestiti quando ha ricevuto una telefonata da Karen Faye, la truccatrice di Jackson, che gli diceva di accendere la radio. "Ho acceso la radio in macchina e diceva, “Michael Jackson è all’ospedale “Ronald Reagan UCLA”. La prima cosa che ho pensato è stata : ci risiamo. Michael ha portato il bambino in ospedale e ora pensano che sia morto. Come ho raggiunto il parcheggio allo Staples Center, Karen ha richiamato. Ha detto, 'devi venire qui, ora'. Scesi dalla macchina così in fretta che lasciai il motore acceso e tutti gli abiti del This Is It Tour erano nella parte posteriore della vettura aperta. Correvo verso lo Staples Center. Il cellulare di ognuno stava impazzendo. Era come se il mondo si fosse fermato".

Immediatamente prima che la morte di Jackson fosse annunciata pubblicamente, i funzionari portarono il suo staff sul palco e annunciarono loro la notizia. "La parte più difficile è stata che circa 20 minuti dopo ci hanno detto di iniziare a demolire il palco", ricorda Bush. "Voglio dire, so che è business, e che dovevano far entrare il prossimo tizio, ma non avrebbe dovuto essere così veloce".

Bush prese la strada per casa sua ma la vita non sarebbe stata più la stessa. Anche se aveva disegnato una tuta aderente per Britney Spears, la sua prima priorità era sempre Jackson. Sparsi in giro nell’oscurità del suo studio di Havisham c’erano giacche di paillettes fatte a mano, guanti in strass non finiti. "e tu pensi: se li finisco può ritornare".

Un’altra tragedia stava per seguire. Nel dicembre successivo, il suo vero amore e collega stilista Dennis sarebbe scomparso.

La mostra è, si sente, tanto un silenzioso omaggio a lui quanto per Michael Jackson. Un libro sui vestiti della star è in arrivo.

Nel frattempo, Bush si accontenta di informare che è indifferente alle teorie cospirative. "Ho sentito parlare che ci sono quei fan che pensano che sia vivo, che sta passando il tempo da qualche parte con Elvis", dice. "Quel giorno nella camera mortuaria ho avuto modo di vedere la verità".

www.independent.ie/lifestyle/how-i-dressed-the-king-of-pop-3168...

[IMG]http://i46.tinypic.com/25jkqcp.jpg[/IMG]


- Traduzione a cura di Niki64.mjj per MJFanSquare.
In caso di diffusione della traduzione si prega di riportare la fonte, grazie. -


[Modificato da Niki64.mjj 05/09/2012 19:00]

"Hanno mangiato la mia anima ma non importa, io ho milioni di anime, quelle dei miei fans" (1995 Michael Jackson)
05/09/2012 19:59
 
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Deve essere stato molto duro per lui vestirlo per l'ultima volta, ma allo stesso tempo ha avuto modo di dirgli addio..... [SM=x47964]
Grazie Niki e grazie Cri.

"Ho sentito parlare che ci sono quei fan che pensano che sia vivo, che sta passando il tempo da qualche parte con Elvis", dice. "Quel giorno nella camera mortuaria ho avuto modo di vedere la verità".


non c'è da aggiungere altro, sono sicura che gli ha fatto indossare un bellissimo abito per il suo ultimo viaggio. [SM=g27813]

Di tutte le cose che farai la gente ricorderà solo le peggiori e se non le hai mai fatte le creerà dal nulla!
Michael Jackson

I love you more

La morte, per chi muore, è la fine di tutto; per chi resta è l'inizio del ricordo.
05/09/2012 20:23
 
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Jackson avrebbe detto a Bush di "non lasciare mai che vedano le mie gambe. Perché se i miei fan potessero vedere le mie gambe, li perderei tutti".

Gesù, ma cosa ti salta in mente?? Che rabbia che mi fa sentire che pensavi queste cose!! Se anche qualche fan si fosse "disamorato" per via della vitiligine (e qualche cretino ci sarebbe stato), ne avresti conquistati altri, visto che finalmente ci sarebbe stata chiarezza sulla questione "sbiancamento".
Bush doveva conservare uno dei manganelli [SM=g6795] [SM=x47979] che commerciava e dartelo in testa, quando dicevi ste robe!!

Sparsi in giro nell’oscurità del suo studio di Havisham c’erano giacche di paillettes fatte a mano, guanti in strass non finiti. "e tu pensi: se li finisco può ritornare".

[SM=g27813]

Molto bella Niki (ti son scappate un pò troppe foto!) e segnalatora, grazie!

05/09/2012 20:56
 
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Re:
(Miss Piggy), 05/09/2012 20.23:

Jackson avrebbe detto a Bush di "non lasciare mai che vedano le mie gambe. Perché se i miei fan potessero vedere le mie gambe, li perderei tutti".

Gesù, ma cosa ti salta in mente?? Che rabbia che mi fa sentire che pensavi queste cose!! Se anche qualche fan si fosse "disamorato" per via della vitiligine (e qualche cretino ci sarebbe stato), ne avresti conquistati altri, visto che finalmente ci sarebbe stata chiarezza sulla questione "sbiancamento".
Bush doveva conservare uno dei manganelli [SM=g6795] [SM=x47979] che commerciava e dartelo in testa, quando dicevi ste robe!!

Sparsi in giro nell’oscurità del suo studio di Havisham c’erano giacche di paillettes fatte a mano, guanti in strass non finiti. "e tu pensi: se li finisco può ritornare".





[SM=g2927031]

Molto bella questa testimonianza, anche se alcune uscite non mi sono piaciute molto, poteva risparmiarsele... ma vebbè!
Accontentiamoci va!
[SM=g27811]
05/09/2012 21:31
 
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Ho risolto il problema delle foto senza neanche invadere la privacy della mia socia [SM=g27822]

Porca miseria, l'ho letta per postarla sulla pagina FB e twitter del forum e mi son commossa [SM=x47964] Certe volte uno non ci pensa, lo vede dominare il palco e non si immagina quanto doveva essere penoso per lui avere questa malattia [SM=g27813]

06/09/2012 07:23
 
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Miss avrei evidenziato le stesse frasi che hai evidenziato tu, ma io l'avevo intesa ironica la prima....la seconda invece mi ha stesa

Grazie a Niki e a Cri poi leggendo anche il tuo commento, mi sa che avete ragione voi
[Modificato da badgirl. 06/09/2012 07:25]
06/09/2012 18:41
 
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Re:
(Miss Piggy), 05/09/2012 20.23:

Jackson avrebbe detto a Bush di "non lasciare mai che vedano le mie gambe. Perché se i miei fan potessero vedere le mie gambe, li perderei tutti".

Gesù, ma cosa ti salta in mente?? Che rabbia che mi fa sentire che pensavi queste cose!! Se anche qualche fan si fosse "disamorato" per via della vitiligine (e qualche cretino ci sarebbe stato), ne avresti conquistati altri, visto che finalmente ci sarebbe stata chiarezza sulla questione "sbiancamento".
Bush doveva conservare uno dei manganelli [SM=g6795] [SM=x47979] che commerciava e dartelo in testa, quando dicevi ste robe!!

Sparsi in giro nell’oscurità del suo studio di Havisham c’erano giacche di paillettes fatte a mano, guanti in strass non finiti. "e tu pensi: se li finisco può ritornare".

[SM=g27813]

Molto bella Niki (ti son scappate un pò troppe foto!) e segnalatora, grazie!

Miss [SM=g2927031]


07/09/2012 01:30
 
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Michael conosceva bene le leggi dello spettacolo, e di cretini, nel mondo, ce ne sono sempre troppi, non ebbe il coraggio di mostrare e posso capirlo.
Ciò che mi aveva colpito, già nell'intervista a Bush, Dennis e Faye, dopo la scomparsa di Michael, si ripresenta ora: la vestizione nella camera mortuaria, dev'essere stato angosciante, ci sarà voluta tanta forza, nel vederlo così, per l'ultima volta, e quella forza poteva venire soltanto dalla grande amicizia e dall'amore
07/09/2012 21:26
 
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è una testimonianza davvero commovente... finalmente si sente la voce dei veri amici e non dei soliti truffatori!!

La cosa più deliziosa non è non aver nulla da fare: è aver qualcosa da fare, e non farla.
-Marcel Achard-
08/09/2012 08:14
 
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Tornando al discorso della vestizione, a me aveva colpito questa frase: “Ci hanno fatto firmare le carte che dicevano che non potevamo fargli causa, perché vedere un cadavere è traumatico
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