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Berlusconi perde la maggioranza e sale al Colle. "Mi dimetto dopo l'approvazione della legge di stabilità

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2011 16:14
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08/11/2011 18:08
 
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...e lo spread si si impenna!!

Approvato il rendiconto con 308 voti. Berlusconi oggi andrà da Napolitano


Un astenuto e 321 non votanti. Bersani: la maggioranza non c'è.
La Russa: premier andrà al Colle

08.11.2011

Il rendiconto generale dello Stato è stato approvato con 308 voti a favore del centrodstra e un'astensione. Alla votazione hanno preso parte infatti solo 309 deputati. In 320, oltre al presidente della Camera, non hanno preso parte alla votazione. Fra questi il deputato Pdl Alfonso Papa, agli arresti domiciliari. Il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha chiesto in aula al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di prendere atto del voto e dimettersi subito, essendo ormai "certificata" la fine della maggioranza per il suo Governo alla Camera. Il deputato Gennaro Malgeri ha preso la parola scusandosi per il ritardo che gli ha impedito il voto a favore del rendiconto. Ad astenersi un altro deputato Pdl, Franco Stradella.

17,56 - Fonti della maggioranza: "Berlusconi al Colle alle 18,45"
Il presidente del Consiglio è riunito con i dirigenti di governo e maggioranza a palazzo Chigi per fare il punto della situazione dopo il voto sul rendiconto dello stato. In serata, verso le 18,45, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, potrebbe recarsi al Quirinale per un colloquio con il Capo dello Stato. Ipotesi peraltro già avanzata dal ministro La Russa.

17,50 - Destro: Berlusconi non può chiamarci traditori
«Berlusconi non può assolutamente chiamarci traditori. Noi lo abbiamo sostenuto dal 2008 sino ad oggi. Farebbe bene e riflettere su chi siano stati invece i veri traditori...». Giustina Destro, ex parlamentare del Pdl, commenta così con il cronista il voto di oggi e l’accusa di «tradimento» che le arriva dai colleghi.

17,46 - Lupi: verificare la maggioranza altrimenti si vada a votare
«Il dato che emerge oggi è che questa opposizione non è in grado di sfiduciare il governo. Ora, però, dopo il voto di oggi il primo dovere di Berlusconi e del governo è verificare se c’è una maggioranza solida per poter approvare le misure economiche». Così il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, commenta con i giornalisti le prossime mosse. «Se - conclude Lupi - non c’è nessuna delle due possibilità, allora l’unica strada sono le elezioni anticipate».

17,40 - Il biglietto scritto dal premier: 8 traditori. E poi anche la parola dimissioni
Un biglietto, scritto a mano dal premier Silvio Berlusconi, rubato dall'obiettivo di diversi fotografi presenti in Aula alla Camera. Politicamente interessante il contenuto: è indicata la scritta "308", con accanto un commento che farà discutere, "-8 traditori", pari al numero di parlamentari che si sono sfilati dai 316 dell'ultima fiducia. Poi la scritta rileva le opzioni in campo: "prendo atto, rassegno le dimissioni", "presidente della Repubblica", voto e "una soluzione" e "ribaltone".

17,30 - Casini: basta parlare, è il momento di operare
"Non è più il momento di parlare, è il momento di operare". Lo scrive il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, su Twitter.

17,25 - Bondi: andiamo al voto
"Tutti in questo momento, sia l'opposizione che la maggioranza, dovrebbero indicare come strada maestra quella delle elezioni anticipate". Lo sottolinea, in una nota, il coordinatore del Pdl Sandro Bondi.

17,18 - Berlusconi: "Mi hanno tradito"
Forte delusione per chi si è astenuto e amarezza per chi non si è nemmeno presentato. Il primo commento di Silvio Berlusconi al voto sul rendiconto generale dello Stato è di stupore: mi hanno tradito, ma questi dove vogliono andare?, ha chiesto ad un gruppo di esponenti del Pdl riuniti attorno ai banchi del governo nell’emiciclo, leggendo i nomi degli undici che non hanno votato. Il premier non si aspettava, riferisce chi gli ha parlato pochi secondi dopo l’esito delle votazioni, che la maggioranza sarebbe andata sotto i 310. Bisogna capire cosa fare, ha sostenuto il Cavaliere, ma io non mi abbatto, voglio andare avanti.

www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/428832/


[SM=x47913] [SM=x47918] [SM=x47913] [SM=x47918]


[Modificato da (Miss Piggy) 08/11/2011 18:08]
08/11/2011 19:13
 
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Berlusconi perde la maggioranza e sale al Colle. "Ma non mi dimetto".

Il Berlusconi vuole rimanere attaccato alla sua cadrega [SM=g27828]

Miss Piggy Good Luck! a noi poveri italiani vero? [SM=g27825]
Staremo a vedere a cosa andremo incontro...
08/11/2011 19:28
 
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Ma che dici, malpensante ???
Il poverino è da ieri che dice che la cadrega non gli interessa [SM=x47935] !!!!

Per il resto...mi pareva che un pò di ambiguità, sul [SM=x47913] , ci potesse stare tutta [SM=x47979] ....
08/11/2011 20:00
 
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....ecco perchè non vuole dimettersi!!!

video.repubblica.it/dossier/crisi-italia-2011/ultima-trincea-salvare-le-aziende/802...


....il "conflitto d'interessi"!!!!




08/11/2011 21:15
 
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E invece fusse che fusse la vorta bbbona!!!!!

Dopo il voto sul Rendiconto, Berlusconi sale
al Colle: si dimetterà dopo Legge di Stabilità


Mentre la Camera si esprime sul Rendiconto, il presidente del Consiglio scrive un bigliettino di appunti. Il contenuto è chiaro: "Prenda atto, rassegni le dimissioni", "ribaltone", "voto", "presidente Repubblica", "una soluzione" e "308, meno 8 traditori"


Si dimetterà dopo l’approvazione della Legge di Stabilità, ma Silvio Berlusconi di fatto si è dimesso oggi, così come si legge da un comunicato del Quirinale, dove il presidente del Consiglio si è recato dopo la votazione alla Camera sul Rendiconto generale dello Stato. Solo 309 votanti, 308 voti favorevoli, l’altra metà dell’emiciclo, quella occupata dall’opposizione, non vota. E sono 321 parlamentari che negano il loro sì al premier. Il rendiconto dello Stato è approvato, e viene così archiviato l’incidente tecnico dello scorso 11 ottobre, ma per il governo, lontano dai 315 voti che fanno la maggioranza assoluta, è il de profundis. A Berlusconi resta la scelta su come uscire dallo stallo in cui l’esecutivo è entrato, ma il destino della maggioranza sembra a questo punto segnato. Tocca a Pier Luigi Bersani, subito dopo il voto, parlare per primo prima che Fini sospenda la seduta: ”Rassegni le sue dimissioni e rimetta il mandato al Capo dello Stato”. Questo l’invito del segretario del Pd. “Faremo la nostra parte per il Paese. E sia chiaro che sei lei non lo facesse, non oso credere che lei non lo faccia, se lei non lo facesse le opposizioni considererebbero iniziative ulteriori perché così non possiamo andare avanti” ha detto Bersani dopo che in questi giorni si era parlato di mozione di sfiducia al premier.


SEGUI L’ORA PER ORA

21.07 – Bersani: “Oggi è una svolta”. L’annuncio delle dimissioni del presidente del Consiglio “è una svolta, che salutiamo con grande soddisfazione”. Lo dice in una dichiarazione il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che guardando alla crisi sottolinea come sia “urgente che le dimissioni del presidente del Consiglio consentano di aprire una nuova fase”.

21.06 – Matteoli: “Nessun governo senza Berlusconi premier”. “Il presidente Berlusconi offrendo di rimettere il mandato dopo l’approvazione della legge di stabilità ha dimostrato ancora una volta grande senso di responsabilita’ e di volere il bene del Paese per adempiere agli impegni internazionali e fronteggiare la crisi. Dopo la legge di stabilità, qualunque altra opzione senza Berlusconi premier non sarebbe fattibile nè accettabile nel rispetto del mandato elettorale del 2008 e del sistema bipolare che vogliamo preservare. L’unico sbocco alternativo resterebbe il voto”. Lo dichiara il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli.

20.49 – Bossi arrivato a Palazzo Grazioli. Il leader della Lega Umberto Bossi è arrivato a palazzo Grazioli dove è riunito un vertice di maggioranza con lo stato maggiore di Pdl e Lega e con il premier Silvio Berlusconi. Ai cronisti che chiedono cosa succederà, il leader del Carroccio dice: “Chiedetelo a Napolitano”. Già presenti nella residenza romana di Silvio Berlusconi il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, il ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il presidente del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano, i deputati Niccolò Ghedini e Luca D’Alessandro, il portavoce Paolo Bonaiuti.

20.36 – Berlusconi al Tg1. “Non c’è alternativa al governo Berlusconi: penso si andrà a nuove elezioni”, ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “Provo dolore e tristezza per chi ha lasciato il Pdl”.

20.32 – Berlusconi: “Prendo atto di non avere più maggioranza”. “Il governo non ha più quella maggioranza che noi credevamo di avere. E quindi, con realismo, dobbiamo prendere atto di questa situazione e preoccuparci della situazione italiana e di ciò che sta accadendo sui mercati”. Lo ha detto Silvio Berlusconi al Tg5.

20.30 – Casini: “No a campagna elettorale”. “La legge di stabilità può essere approvata rapidamente e sono convinto che il presidente Berlusconi abbia la consapevolezza che la situazione economica e finanziaria dell’Italia non ci consente una lunga ed estenuante campagna elettorale”. Lo dichiara il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. “L’esito dell’incontro tra il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio – si legge in una nota di Casini – dimostra che una via d’uscita dalla terribile crisi in cui versa l’Italia è possibile e che il senso dello Stato nei momenti difficili può prevalere. La legge di stabilità – spiega – può essere approvata rapidamente e sono convinto che il Presidente Berlusconi abbia la consapevolezza che la situazione economica e finanziaria dell’Italia non ci consente una lunga ed estenuante campagna elettorale”.

20.21- Vertice a Palazzo Grazioli. Al vertice del Pdl convocato dal premier Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli prenderà parte anche il leader della Lega Nord Umberto Bossi e lo stato maggiore del Carroccio.

20.20 – Bersani riunisce vertici del Pd. Pier Luigi Bersani riunirà in serata i vertici del Pd al Nazareno per fare il punto sulla situazione dopo l’annuncio di dimissioni da parte del premier Silvio Berlusconi, una volta approvate le misure anticrisi.

20.18 – Berlusconi: “Dopo di me vedo solo il voto. Prendo atto di non avere la maggioranza”

20.15 – Pd: “Formalizzare subito le dimissioni”
Al Pd incassano con favore l’annuncio che il premier Silvio Berlusconi intende dimettersi dopo l’approvazione del ddl stabilità, ma premono sui tempi. “Le dimissioni ci sono, adesso è necessario che si formalizzino il prima possibile”, hanno spiegato fonti di largo del Nazareno.

19.59 – Berlusconi: “Consapevole implicazioni voto odierno”
Il presidente del Consiglio ha manifestato al capo dello Stato Giorgio Napolitano, la consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno e ha espresso viva preoccupazione per l’urgente necessita di dare risposte alle attese dei partner europei. E’ quanto si legge in una nota del Quirinale.

19.58 – Vertice a Palazzo Grazioli
E’ in corso una riunione serale nella residenza romana di Silvio Berlusconi per fare il punto sulla giornata. Al momento con il premier il suo avvocato Niccolò Ghedini, il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano e il portavoce Paolo Bonaiuti. Il presidente del Consiglio ha convocato gli esponenti del Pdl dopo essere stato ricevuto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e aver dichiarato le sue intenzioni: rimettere il proprio mandato solo dopo avere approvato le riforme che rispondono a quanto chiesto dall’Europa.

19.50 – Quirinale, Berlusconi a Napolitano: “Risposte all’Ue e poi rimetto mandato”
Silvio Berlusconi si dimetterà dopo l’approvazione della legge sulla Stabilità. La notizia è contenuta in una nota stampa del Quirinale. Ecco il testo integrale del comunicato diffuso dal Colle: “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa sera in Quirinale il Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, accompagnato dal Sottosegretario dott. Gianni Letta. All’incontro ha partecipato il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Donato Marra. Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera ; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l’urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l’approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea. Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione”.

19.46 – Santanché (Pdl): “Mai dimissioni, fiducia Senato e Camera”
”No ipotesi Alfano, Berlusconi è l’unico eletto legittimamente. Dimissioni mai. Con il voto di oggi siamo un po’ più deboli ma da qui ad arrivare a sfiduciare Berlusconi ce ne vuole. Dimissioni mai, deve andare al Quirinale e poi chiedere la fiducia prima al Senato e successivamente alla Camera”. Lo ha detto il Sottosegretario per l’attuazione del programma, Daniela Santanchè alla Zanzara su Radio 24. “La Carlucci? Non ti curar di loro ma guarda e passa – continua – ognuno risponde alla propria coscienza e dovrebbe ricordarsi da dove viene. Votare contro chi ti ha portato in parlamento non è commentabile, sicuramente non si può definire un eroe”. “Scilipoti – conclude la Santanchè – ha avuto un sussulto di appartenenza al suo paese, mentre la Carlucci ha semplicemente tradito il mandato parlamentare e chi l’ha portata in Parlamento”.

19.36 – Berlusconi lascia il Quirinale
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha lasciato il Quirinale dopo 45 minuti di incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Berlusconi, poi, ha fatto rientro a Palazzo Grazioli. Prima, però, il premier ha fatto una breve sosta a palazzo Chigi dove è sceso il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta che lo aveva accompagnato al Colle. Presente nella residenza del premier anche il sottosegretario Paolo Bonaiuti.

19.31 – Della Vedova (Fli): “Sarà necessaria una mozione di sfiducia”
“Sarebbero necessarie le dimissioni, ma a quanto ho sentito quello che succederà è il contrario. Probabilmente sarà necessaria quindi una mozione di sfiducia. Ci dicono che Berlusconi non vuole prendere atto della realtà e quindi dovremo costringere gli italiani a un’altra settimana di conteggi”. Lo ha detto Benedetto Della Vedova, presidente dei deputati Fli, ai microfoni dello Speciale TgLa7 di oggi.

19.26 – Osvaldo Napoli: “Il problema della crisi non è Berlusconi”
“Chi si straccia i capelli per lo spread fra Btp e Bund giunto a livelli preoccupanti, farà bene a leggersi le parole del commissario Ue, Olli Rehn: i mercati asppettano che l’Italia adotti le misure sottoscritte a Bruxelles e per l’Europa è indifferente che a farlo sia questo o un altro governo. Per l’Europa enon esiste un problema di credibilità di Berlusconi. Esso esiste per le opposizioni che hanno deciso di bruciare il Paese solo per far fuori il governo”. Lo afferma in una nota il vicepresidente dei deputati Pdl, Osvaldo Napoli, che aggiunge: “E’ così che le opposizioni e la speculazione hanno operato una saldatura micidiale dei rispettivi interessi: affondare il debito per far fuori Berlusconi. Il governo va avanti, ma ad aprire la strada deve essere stavolta il ministro Tremonti e i ministri economici. Il maxi-emendamento deve approdare subito alla Commissione Bilancio di Palazzo Madama e il ddl salva-debito va licenziato entro venerdì. Una volta messe le carte in tavola – conclude Napoli – allora e solo allora il premier potrà, e dovrà tirare le somme”.

19.22 – Rotondi: “Non è stata giornata drammatica”
“Non è una giornata così drammatica. L’anno scorso il voto sul rendiconto passò con 245 voti, più di 50 meno di oggi”: lo ha detto il ministro per l’Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi (Pdl), nel corso dello Speciale TgLA7. Rotondi si è detto scettico sugli effetti del voto di oggi: “C’erano molti assenti e convertire le assenze in voti di sfiducia è possibile ma va verificato. Oggi non abbiamo avuto la sfiducia”. “Un partito o un governo che sacrifica il capo è un partito o un governo morto”, ha aggiunto. E sull’ipotesi di un governo Monti ha affermato: “Ma quale governo Monti! Sarebbe un governo Monti-Carlucci. Bersani ci si metta in prima persona invece di rincorrere deputati nei corridoi”.

19.20 – Ferrara: “Berlusconi è indeciso sul da farsi”
Il presidente del Consiglio “è incerto, non sa cosa fare”. A riferirlo è stato Giuliano Ferrara che, intervistato al Tg3, ha raccontato di avere parlato con Silvio Berlusconi subito dopo il voto sul Rendiconto dello Stato. Tra le opzioni che sta valutando, “fare un appello alle opposizioni per misure anticrisi immediate, contro l’aggressione che a questo punto credo sia eterodiretta, al debito pubblico italiano”, ha spiegato il direttore de Il Foglio. Dopo il via libera a “un decreto o alla legge di stabilità’” Berlusconi darebbe poi “la propria disponibilità a dimettersi in cambio di una prova di maturità del nostro sistema politico, vale a dire le urne”.

19.17 – TmNews: “B. al Colle ma senza dimissioni. Il Quirinale: soluzione rapida”
Ecco la ricostruzione del vertice di maggioranza dopo il voto sul Rendiconto fornita dall’agenzia di stampa TmNews: “Il premier Silvio Berlusconi salirà al Colle in serata, ma al momento l’orientamento sembra quello di non rassegnare le dimissioni. Così almeno riferiscono fonti di governo, pur rilevando che alcuni dei massimi esponenti della maggioranza gli avrebbero però consigliato la soluzione opposta, e cioé quella di cedere il passo. Al massimo, riferiscono le stesse fonti, Berlusconi potrebbe offrire le dimissioni del governo in cambio di elezioni anticipate, senza governi di transizione. Sempre secondo fonti di maggioranza, informalmente il vertice dell’esecutivo sarebbe avvertito del fatto che, di fronte al delicato momento politico ed economico, il Quirinale sarebbe orientato a favorire una soluzione rapida, senza tentennamenti o dilazioni temporali. Verifica della maggioranza o un’altra strada, di certo la situazione di instabilità non deve protrarsi più di qualche giorno”.

19.06 – Pd: “Governo non ha più maggioranza neanche in Commissione Giustizia”
“Dopo le ultime defezioni, la maggioranza non ha più i numeri neanche nella commissione Giustizia, con buona pace di Berlusconi e dell’avvocato Ghedini”. Lo dichiara la democratica Pina Picierno componente della II commissione di Montecitorio che aggiunge “ormai il capogruppo Enrico Costa veste i panni dell’ultimo giapponese. Oggi era solo a rappresentare il Pdl: altro che problemi di numeri è la conferma che la maggioranza è finita”.

18.46 – Vitali (Pdl): “Berlusconi rassegni dimissioni”
”Su un voto fondamentale la maggioranza si è fermata a quota 308. Di fronte a questi numeri ci sono atti consequenziali da adottare”: lo afferma in una nota Luigi Vitali, Componente del Direttivo Parlamentare del PdL a seguito delle vicende verificatesi oggi in Aula.

www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/08/governo-bilico-oggi-voto-rendiconto-tremonti-lascia-lecofin-rientra-roma...

08/11/2011 21:55
 
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Fino a quando, o Catilina, abuserai della nostra pazienza?

O tempora, o mores!


[SM=g27813]
08/11/2011 21:58
 
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Piangi, che ben hai donde, Italia mia.
Giacomo Leopardi

Di tutte le cose che farai la gente ricorderà solo le peggiori e se non le hai mai fatte le creerà dal nulla!
Michael Jackson

I love you more

La morte, per chi muore, è la fine di tutto; per chi resta è l'inizio del ricordo.
08/11/2011 22:27
 
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Visto che siamo in tema letterario [SM=x47979] (almeno così pare dai commenti delle ragazze che mi precedono [SM=g27828] ), mi permetto di suggerirvi la lettura di un libro interessantissimo e poco conosciuto di Carlo Emilio Gadda, 'Eros e Priapo: da furore a cenere', una vera e propria analisi psicologica della genesi e dell'ascesa del Fascismo, visto come movimento che fa leva sul subconscio sessuale della popolazione per assurgere al potere. Io ho sempre visto questa analisi estremamente calzante anche per il berlusconismo, che è riuscito a imbambolare una popolazione per quasi 20 anni facendo leva sui suoi istinti bassi e anche sessuali, proponendo un modello maschilista e fallocentrico che soddisfasse i bassi istinti del popolino, proprio come spiega Gadda per il Fascismo. In ogni caso tutto prima o poi ha una fine e per fortuna pare che stavolta ci siamo (anche se finché non lo vedo..... [SM=x47918] ).
[Modificato da AntonellaP85 08/11/2011 22:30]
09/11/2011 01:25
 
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La Sora Cesira non ha perso tempo, e stavolta ha ingaggiato Kate Bush!


video.repubblica.it/politica/la-sora-cesira-berlushka-bye-bye/803...
09/11/2011 07:22
 
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ahahah....fantastico!

"but with the gnokka in testa he maybe was a pizzikin distract"

ahahahahah
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