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Intervista a Tito Jackson: Michael Jackson, il mio fratellino

Ultimo Aggiornamento: 07/11/2011 00:09
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05/11/2011 19:16
 
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Michael Jackson era una superstar mondiale - il re del pop. Ma è stato il suo grande successo, dice il fratello Tito, che ha permesso ad estranei di spingere da parte la sua famiglia - ed è stato qui che sono cominciati davvero i suoi problemi.



"Michael aveva questo rituale ogni volta che ci salutavamo", ricorda Tito Jackson , da sotto il suo tipico cappello a bombetta. "Tutti noi fratelli ci abbracciavamo e ci dicevamo l'un l'altro che ci amavamo, ma la cosa preferita di Michael era di dire 'ti amo di più' e quella sera non è stato diverso".

La sera in questione, in un ristorante nella città di adozione della famiglia Jackson, Los Angeles, era il 60° anniversario di matrimonio di Joseph Jackson e sua moglie Katherine. "L'intera famiglia era lì", dice Tito. "Abbiamo parlato e scattato foto e condiviso idee e ci siamo rimessi in pari con quello che stavamo facendo. E' stata una serata molto felice. Michael era pieno di vita e pieno di spirito, ed era quasi pronto ad iniziare a godersi la sua vita di nuovo. Stava per comprare un'altra casa dove stare, dato che non ne voleva più sapere di Neverland. Voleva iniziare a fare film e prendersela con comodo e stare con i suoi figli."

Il mese successivo, il 25 giugno 2009, Michael Jackson ha avuto un attacco di cuore nel letto nella sua villa a Los Angeles. Dopo la sua morte, l'autopsia ha stabilito che il sedativo Lorazepam e il potente anestetico Propofol trovato nel sangue del cinquantenne performer erano i principali responsabili per la morte prematura di Jackson. L'8 febbraio 2010, il suo medico Conrad Murray è stato accusato di omicidio colposo.

Nel momento in cui scriviamo questo articolo il processo conseguente si sta avvicinando alla sua conclusione, ma qualunque sia l'esito, il processo non ha generato la chiusura emotiva per i familiari di Jackson.

"Non credo avverrà mai per la nostra famiglia", ammette Tito, che è a Londra questa settimana per la prima mondiale di un documentario su Jackson, "The Life of an Icon". E' stato prodotto da David Gest, promoter di concerti e amico di lunga data della famiglia Jackson.

"Io non sono un medico, ma se lui ne avesse saputo di più o Michael ne avesse saputo di più, non avrebbe dovuto farlo. E' un medico. E' sua responsabilità. Ha fatto un giuramento e in quel momento avrebbe dovuto fare quello che doveva per farlo capire a mio fratello, non contribure alla situazione.

"Il mondo ha perso un grande uomo, ma per la nostra famiglia non ha nulla a che fare con la musica. Perdere tuo fratello, qualcuno che hai conosciuto e amato per tutta la vita e sapere cosa gli è successo..." la voce di Tito si affievolisce.

Indipendentemente dalla sua colpevolezza legale, almeno per Tito, Conrad Murray rappresenta un tipo di persona che ha cominciato a contaminare la vita di suo fratello quando la sua popolarità ha raggiunto il picco nel 1982 con l'uscita dell'album Thriller.

"Ho pensato che sarebbe stato in grado di gestirla", dice Tito della celebrità perniciosa che ha accompagnato il successo di Michael. "E all'inizio l'ha gestita molto bene, ma è stato messo in una posizione in cui nessuno era stato messo prima, e i problemi sono arrivati quando un sacco di altre persone sono state coinvolte di più e la sua famiglia è stata coinvolta di meno. Qui sono iniziati i guai".

Il film suggerisce che le ustioni di secondo grado sul cuoio capelluto, conseguenza dell'incidente che Michael ha avuto sul set di uno spot della Pepsi il 27 Gennaio 1984 quando un fuoco artificiale difettoso accidentalmente gli ha incendiato i capelli, sono stati fondamentali nel suo deterioramento fisico e psicologico.

L'incidente e la conseguente chirurgia plastica hanno innescato una spirale di dipendenza da antidolorifici e chirurgia plastica.

Con il tempo le accuse pubbliche di abusi sessuali del tredicenne Jordan Chandler - alla fine oggetto di un accordo stragiudiziale - contro Jackson nel 1993, le storie sul dormire in una camera iperbarica, lo scimpanzé come accompagnatore e gli eccessi finanziari avevano già corroso la sua reputazione. Nonostante la sua assoluzione dalle ulteriori accuse di abusi sessuali su minori nel 2005, Jackson non ha mai riacquistato la verve effervescente che lo aveva spinto a tali altezze musicali stratosferiche fra la fine degli anni '70 e i primi anni '80.

"Tutto questo ha qualcosa a che fare con il punto in cui era con la sua carriera, la sua vita, tutto", concorda Tito. "Dividi et impera", continua, "è quello che è successo a Michael. Nel solo interesse dell'avidità finanziaria, le persone nel business - e stiamo parlando di avvocati, manager, persone di ogni genere - hanno voluto dividerlo dai suoi fratelli. Il problema di Michael, proprio come sua madre, è che si fidava davvero troppo della gente. Si è fidato troppo ed è stato sfruttato. Abbiamo cercato di stargli vicino, ma le persone intorno a lui lo hanno reso molto difficile. Quando era nei guai sono scappati tutti - e quando è stato assolto sono tornati tutti".

L'esasperazione di Tito è palpabile e si percepisce nel suo baritono misurato: "Sono ancora arrabbiato per questo? Sono fottutamente furioso. Mi fa sentire di merda come le persone volevano usarlo. Come famiglia cercavamo di aiutarlo, ma anche se Michael sapeva chi erano queste persone, e cercava di tenerle a distanza, non vedeva tutto perché erano troppo vicini. Potevo vedere che queste persone erano lì per le ragioni sbagliate, ma non potevo gestire la vita di Michael per lui. Ma se allora avessi saputo come sarebbe finito tragicamente questo viaggio, avrei agito.

"Darei tutto per avere mio fratello qui con me adesso. Farei qualsiasi cosa per avere mio fratello con me".

Uno dei nove figli Jackson, Tito è nato cinque anni prima di Michael, il 15 ottobre 1953 e ricorda il fratello da bambino: "E' sempre stato diverso. Era quello piccolo che si succhiava sempre il dito. Lo ha succhiato così tanto che pensavo gli sarebbero venuti i denti da coniglio, ma anche la sua personalità era diversa. Era come un uomo adulto nel corpo di un piccolo uomo. I miei fratelli ed io andavamo in una città e noi eravamo più interessati a vedere lo stadio dove i Giants di New York giocavano, invece Michael voleva incontrare i politici o vedere la storia locale. E'sempre stato un grande lettore ed è sempre stato interessato alle culture di altri paesi.

Quando il talento musicale della famiglia è sbocciato, con i fratelli schierati militarmente dal loro padre Joseph che lavorava in un'acciaieria, è uscito fuori il loro lato più giocoso. "Ridevamo per mantenere il nostro equilibrio e Marlon e Michael, i miei due fratellini, quando avevano 9 o 10 anni amavano andare a New York e riempire palloncini d'acqua per poi tirarli dall'altro sulle persone. Eravamo solo normali ragazzi che si divertivano".

La normalità per i fratelli Jackson che dovevano diventare i conquista tutto Jackson 5 - Jackie, Tito, Jermaine, Marlon e Michael - comportava quattro ore di prove dopo la scuola, un viaggio di 90 minuti andata e ritorno per un concerto serale, compiti a casa, poi alla fine a letto alle 02:00 o alle 04:00.

Il programma era implacabile e nel 1993, parlando a Oprah Winfrey, Michael ha ammesso che era stato fisicamente ed emotivamente maltrattato dal padre durante le prove e che spesso vomitava alla vista del padre.

L'immagine pubblica di Joseph come un tiranno prepotente non è accettata da Tito. "Per tirare fuori quello che ha tirato fuori, come lo ha tirato fuori, da dove viene, dove la sua famiglia è nata, penso che mio padre sia uno dei più grandi uomini che abbia mai vissuto."

Tito nega con forza le accuse che il regime autoritario di Joseph abbia contribuito alla acquiescenza emotiva di Michael e al ritiro finale dalla vita adulta convenzionale. "Sono abbastanza sicuro che tutti in qualche momento della loro vita abbiano avuto un paio di scambi con il loro padre, ma la differenza tra la famiglia Jackson e altre famiglie è che su di noi veniva scritto. Il rapporto che avevamo con nostro padre non è diverso".

Dopo la morte di Michael, la madre Katherine, ora 81enne, è diventata il tutore legale di suo figlio Prince, 14 anni, e della figlia Paris, 13, avuti dal suo secondo matrimonio con l'ex infermiera Debbie Rowe, e di Blanket, nove anni, concepito attraverso l'inseminazione artificiale da una madre surrogata ancora anonima.

"Mia madre è ancora una donna molto forte", dice Tito, "quindi sono in buone mani. Se stai guardando il caso giudiziario puoi vedere che conserva la sua presenza di spirito. Noi siamo lì tutti i giorni, e hanno un sacco di cugini della stessa età e questo li aiuta a capire che la loro famiglia è vicina a loro".

Inevitabilmente, la morte di Michael ha portato anche il resto della famiglia ad essere più vicini. "Siamo sempre stati legati, ma lo siamo più che mai ora. Siamo più vicini di quanto si possa immaginare, ma il vuoto che Michael ha lasciato non potrà mai essere colmato. Ognuno ha la sua percezione di ciò che era mio fratello e lui era una persona che amava la vita, amava vedere la gente felice e amava fare la differenza attraverso la sua musica. Non sta a me dire quanta differenza abbia fatto, ma io non penso che avrei potuto chiedere un fratello migliore ".

www.guardian.co.uk/lifeandstyle/2011/nov/05/michael-jackson-brother-tit...


[Modificato da 4everMJJ 06/11/2011 09:42]
05/11/2011 19:44
 
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Quando era nei guai sono scappati tutti - e quando è stato assolto sono tornati tutti

e dal quel maledetto 25 giugno 2009, si sono nuovamente tutti dissolti... [SM=g27812]

grazie Cri (poi sarei io quella veloce ??? [SM=x47954] )

"Hanno mangiato la mia anima ma non importa, io ho milioni di anime, quelle dei miei fans" (1995 Michael Jackson)
05/11/2011 20:19
 
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Giuste parole Niki!Ormai non riesco a dire altro sui membri della famiglia Jackson...dicono un sacco di bugie.
Accidenti Cri..pure tu sei veloce! [SM=x47981]
[Modificato da mimma58 05/11/2011 20:19]
05/11/2011 23:33
 
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Re:
mimma58, 05/11/2011 20.19:

Giuste parole Niki!Ormai non riesco a dire altro sui membri della famiglia Jackson...dicono un sacco di bugie.
Accidenti Cri..pure tu sei veloce! [SM=x47981]




mimma forse nel leggere veloce hai frainteso la frase evidenziata da niki - " ....ma le persone intorno a lui lo hanno reso molto difficile. Quando era nei guai sono scappati tutti - e quando è stato assolto sono tornati tutti" si riferiva a tutte le persone che sfruttavano Michael ..

grazie Cri, a dir la verita', Tito mi e' sempre piaciuto e lo ritengo il piu' sincero dei fratelli
[Modificato da aurora.69 05/11/2011 23:34]

05/11/2011 23:55
 
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Io non sono un medico, ma se lui ne avesse saputo di più o Michael ne avesse saputo di più, non avrebbe dovuto farlo. E' un medico. E' sua responsabilità. Ha fatto un giuramento e in quel momento avrebbe dovuto fare quello che doveva per farlo capire a mio fratello, non contribure alla situazione.

E questo speriamo lo ricordino anche i giurati [SM=g27829] .



L'immagine pubblica di Joseph come un tiranno prepotente non è accettata da Tito. "Per tirare fuori quello che ha tirato fuori, come lo ha tirato fuori, da dove viene, dove la sua famiglia è nata, penso che mio padre sia uno dei più grandi uomini che abbia mai vissuto."

Miiiii, adesso non esageriamo però [SM=x47954] ...


Bella intervista, grazie!
[Modificato da (Miss Piggy) 05/11/2011 23:56]
06/11/2011 00:39
 
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" penso che mio padre sia uno dei più grandi uomini che abbia mai vissuto"

[SM=x47986]

Che simpatico ragazzone è il nostro "cicciottelo" Tito !
[Modificato da Michela Jackson 95 06/11/2011 00:48]
06/11/2011 01:40
 
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Non sopporto più questi racconti che ogni fratello con enfasi propone, Michael, per la famiglia, è sempre stato premuroso e una fonte inesauribile di guadagno; una volta sistemati, per Fratelli & C, non c'è stato altro pensiero se non quello di poter fare una vita comoda, penso che questa sia stata la cosa più importante, per loro. Con ciò non voglio dire che non ci fosse affetto, per alcuni esisteva, ma il ripetere che non era possibile avvicinarlo, che altri lo allontanavano dal primitivo focolare, mi pare, in parte vero ma anche troppo comodo. La famiglia tutta, non ha fatto molto per aiutarlo, non sono solo "le preghiere e la presunta spiritualità" utili in certi momenti, sono il far sentire la premura, l'amore, il cercare di comprendere e star vicini; Michael, che "dava", anche nei momenti peggiori non ha avuto questo, a lui è stato sempre chiesto ma, raramente, donato qualcosa.

Grazie per l'informazione.
[Modificato da mo.vir 06/11/2011 01:50]
06/11/2011 09:43
 
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Re:
Niki64.mjj, 05/11/2011 19.44:

Quando era nei guai sono scappati tutti - e quando è stato assolto sono tornati tutti

e dal quel maledetto 25 giugno 2009, si sono nuovamente tutti dissolti... [SM=g27812]

grazie Cri (poi sarei io quella veloce ??? [SM=x47954] )




Sarò stata anche veloce ma c'avevo lasciato anche dei bei refusi [SM=g27828] Meno male che un uccellino me l'ha segnalati [SM=x47979]

06/11/2011 10:24
 
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Nel solo interesse dell'avidità finanziaria, le persone nel business - e stiamo parlando di avvocati, manager, persone di ogni genere - hanno voluto dividerlo dai suoi fratelli.

Eccerto.....come no.....

Grazie Cri
06/11/2011 16:05
 
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Grazie per averla postata! [SM=g27823]

"Se vieni al mondo sapendo di essere amato e lo lasci sapendo la stessa cosa, allora tutto quello che nel frattempo è accaduto, sarà valso la pena" -Michael Jackson-
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