LA Weekly intervista Brett-Livingstone Strong e visita la collezione d'arte di Jackson
Intervista e tour nell'hangar che per tutti questi anni ha ospitato le opere d'arte di Michael Jackson, guidati dal suo mentore Brett-Livingstone Strong.
Buona lettura!
Per la prima volta nello studio d'arte di Michael Jackson.
L'interno dello studio di Michael Jackson, condiviso con l'amico e artista Brett-Livingstone Strong
Fino ad oggi, la collezione d'arte di Michael Jackson era avvolta nel mistero. Si diceva che il problema fosse una disputa legale per i diritti. Poi, è circolata la notizia che compratori, come Guy Lalibertè del Cirque du Soleil, fossero interessati all'acquisto. La collezione è stata valutata per l'esorbitante (e incredibile) cifra di 900 milioni di dollari.
Ma la cosa sorprendente è questa: non è una collezione d'arte di altri artisti, è soprattutto una collezione di disegni e dipinti che Jackson stesso ha creato. Di che collezione si tratta?
Ieri, LA Weekly è stato il primo a visitare l'hangar top-secret a Santa Monica che Jackson ha utilizzato come magazzino e studio d'arte. La collezione è attualmente di proprietà di Brett-Livingstone Strong, l'australiano costruttore di monumenti e mentore artistico di Jackson nel corso degli anni, in compartecipazione con l'Estate di Jackson.
Anche se la collezione d'arte è entrata in dispute e battaglie legali per i diritti, Strong ha dichiarato che sta lavorando con tutti - famiglia, Estate e altri - per esporre e pubblicare la maggior parte possibile del lavoro di Jackson.
Secondo Strong, lui e Jackson avrebbero formato una partnership nel 1989, conosciuta come Jackson-Strong Alliance. Questa garantiva ad entrambi una quota del 50% della rispettive creazioni. Nel 2008, racconta Strong, Jackson chiese che il suo avvocato stabilisse i diritti della parte di Jackson verso Strong. Ora, Strong sta cominciando a svelare la collezione, seguendo il sogno di Jackson di farne una mostra in un museo.
Alcune dei disegni originali di Jackson appesi al muro. Delle stampe di questi sono state donate al L.A Childen's Hospital.
Strong ci ha guidato in un tour dell'hangar, iniziando con il Michael Jackson monument, che lui e Jackson hanno disegnato insieme molti anni fa. E' forse ridondante, ma progettato con buone intenzioni per i suoi fan. Strong spiega: "Voleva che i suoi fan potessero sposarsi in un monumento che avrebbe suonato la sua musica [erano progettati degli altoparlanti], in modo da ispirarli".
Il design è ancora in lavorazione, ma è concepito come un monumento interattivo - i fan acquistano una stampa di Jackson e dovrebbero ricevere una cartolina/scheda per posta. Possono acquistare la carta al monumento e un computer organizzerebbe per loro un saluto personale, o permettergli di prenotare il matrimonio. Jackson, inizialmente, aveva pensato che sarebbe stato perfetto per Las Vegas, ma Strong dice che Los Angeles potrebbe avere l'onore di ospitarlo - a quanto pare, il sindaco di LA Antonio Villaraigosa ha recentemente visitato l'hangar e fatto un paio di promesse sottovoce.
Il Michael Jackson monument in lavorazione, con miniature di pellegrini e una coppia di sposi
Per quanto riguarda l'arte di Jackson, secondo Strong, il contenuto della collezione si aggira attorno a 150/160 pezzi. Alcune riproduzioni di pezzi di grandi dimensioni, appesi alle pareti, sono stati donate all'ospedale pediatrico di Los Angeles lunedì scorso, insieme ad altri schizzi e poesie.
Ritratto di Bubbles, l'amato scimpanzé di Jackson.
In tutta la sua arte, alcuni motivi sono ricorrenti: sedie (di solito piuttosto barocche), cancelli, chiavi e il numero 7. Il ritratto di Bubbles, il suo scimpanzé, mostra una faccia di scimmia raffigurata nello schienale di una comoda poltrona. "Amava le sedie" afferma Strong. "Pensava che le sedie fossero i troni della maggior parte degli uomini, donne e bambini, dove si prendono le decisioni rispetto alla giornata che viene. Le sedie lo ispiravano. Anziché fare un semplice ritratto di una scimmia, la mise sulla sedia. E poi vedete, ci sono un paio di sette - perché lui è il settimo figlio".
Jackson, che tecnicamente parlando era un talentuoso artista auto-didatta, nei suoi disegni ha trasformato oggetti di uso quotidiano in simboli di culto. Strong aggiunge che gli schizzi di Jackson sono pieni di studi dei suoi oggetti preferiti, in continuo cambiamento.
Ritratto di George Washington: Jackson inizialmente aveva progettato di creare una serie di ritratti di tutti i presidenti, ma non è stata mai continuata.
Ma Jackson creava anche ritratti: un piccolo schizzo di Paul McCartney e un grande disegno di George Washington, creati mentre Strong stava lavorando con la Casa Bianca per commemorare i 200 anni della Costituzione nel 1987. Ha anche creato degli auto-ritratti: uno formato da quattro pannelli, che raffigurano la sua crescita in maniera umoristica e uno serio, che lo raffigura da bambino raccolto in un angolo, accompagnato da una frase che riflette la sua fragilità.
Strong, mostra gli schizzi degli auto-ritratti di Jackson.
Come artista, Jackson preferiva usare i pastelli di cera, anche se Strong aggiunge: "Ha fatto un sacco di acquerelli, ma poi li ha gettati via. Era un po' intimidito dal mescolare i colori." Alcune pastelli usati sono ancora nell'hangar; Strong si dirige così verso un armadio sulla parete in fondo al capannone e tira fuori un sacchetto contenente un pastello blu cera, una penna d'oca bianca e un guanto, sempre bianco, che Jackson usava per disegnare.
Jackson si è indirizzato all'arte in un periodo molto difficile per lui. "Il suo interesse per l'arte, era solo un altro livello della sua creatività, che ha portato avanti per un lungo periodo di tempo" dice Strong "La riteneva più personale. Penso che si sia rifugiato in essa quando son venute fuori quelle accuse nei suoi confronti". Gli schizzi e i disegni mostrano chiaramente una forte sensibilità da parte dell'autore e allo stesso tempo è chiaro che Jackson avesse anche un grande senso dell'umorismo.
La collezione è rimasta nell'oscurità per molto tempo a causa dello scandalo delle accuse, che vennero fuori proprio nel momento in cui Jackson stava cercando un modo per pubblicizzare i suoi lavori. "Molti dei suoi pezzi dovevano essere esposti 18 anni fa. Qui c'è un depliant del suo tour in cui parla dell'esposizione. Non voleva che tutto ciò rimanesse un segreto" dice Strong, mostrando un volantino del Dangerous World Tour (1992)
Strong e Jackson posano per celebrare la loro unione artistica
Prima di quel periodo, Jackson e Strong si erano conosciuti ed erano diventati amici. Così Strong diventò il suo mentore artistico, incoraggiandolo a creare dipinti e disegni più grandi per esibirli. L'idea della Jackson-Strong Alliance era che Strong avrebbe aiutato Jackson a curare ed esporre la sua arte. In particolare, questa unione nacque col ritratto che Strong fece a Jackson intitolato The Book, l'unico ritratto conosciuto per cui Jackson abbia posato.
Nel 1993, tutto saltò. Al tempo, Jackson e Strong facevano parte della Big Brothers di Los Angeles (oggi conosciuta come Big Brothers Big Sisters), un'organizzazione di mecenatismo rivolta ai giovani - con sede a L.A - di Walt Disney e Meredith Willson. Questi avevano programmato una campagna di raccolta fondi che includeva l'arte di Jackson. Strong spiega "Pensammo che se avesse usato i suoi lavori in edizioni limitate per i fan, avrebbe potuto sostenere tutta la beneficenza che voleva fare, piuttosto che lasciar pensare che era così da ricco da poter finanziare chiunque". Quando lo scandalo venne fuori, Disney congelò il progetto. I lavori vennero imballati e restarono nel segreto.
Schizzo che rappresenta il primo volo del fratelli Wright: Jackson sperava di poterlo donare all'aeroporto di Santa Monica.
Per quanto riguarda la spettacolare valutazione della collezione di $ 900 milioni, Strong dice che deriva dall'idea di riprodurre stampe pure. La valutazione è stata fatta da Eric Finzi, perito d'Arte della Belgo Fine Art. "Il motivo per cui è venuto fuori tutto questo è perché c'era bisogno di una valutazione per la riproduzione degli originali - (MJ) avrebbe fatto delle edizioni limitate di 777 pezzi, che poi avrebbe venduto per costruire il monumento, sostenere i bambini e fare altre cose. Se si moltiplica il valore di migliaia di dollari per 150 originali si dovrebbero ottenere i 900 milioni". Piuttosto vicini come cifra, anche se Strong dice che è andato da un esperto di Chicago per controllare la valutazione e sono arrivati ad una stima ancora più elevata.
La storia della collezione di Jackson finisce per dimostrarsi piuttosto semplice, nonostante tutto il clamore sollevato al riguardo. Strong e l'Estate di Michael Jackson mostreranno col tempo più lavori e si sta cercando di programmare un'esposizione alla City Hall di L.A. I negoziati con i musei per una mostra postuma e retrospettiva di Jackson sono ancora in corso, ma Strong ha forti speranze. Ha anche parlato di costruire il museo Michael Jackson, per ospitare tutti i suoi lavori.
Uno schizzo di Jackson della porta della Casa Bianca, sulla quale aggiunse queste parole di John Adams "Prego il Cielo di concedere il meglio a questa casa e a tutti coloro che l'abiteranno. Forse nessuno, ma gli uomini più saggi e onesti (con l'aggiunta di MJ) o donne che governeranno sotto questo tetto"
Vi lasciamo con un personale racconto di Strong di Jackson al lavoro, quando passarono del tempo insieme nello studio in una casa a Pacific Palisades (California)
"Era sempre di buon umore. Ascoltava vecchi successi e qualche volta anche quelli dei Jackson Five. Era trasportato dalla musica, ma spesso la cambiava e ascoltava varie canzoni. Amava la musica classica. La sua ispirazione nel creare nasceva dal fatto che amava la vita e voleva esprimere il suo amore per la vita in queste semplici composizioni.
Una volta arrivai allo studio, avevamo un Malamute. Entrai in casa e sentivo il cane abbaiare. Mi chiesi cosa stesse succedendo. Andai in cucina, non riuscii ad aiutarlo e iniziai a ridere quando vidi Michael in piedi al centro dell'isola della cucina, con in mano un foglio e una penna, e il cane che correva intorno abbaiando e lui diceva "Vuole giocare! Vuole giocare!". Scoppiammo a ridere e mi chiesi da quanto tempo era là sopra!".
La dedizione di Michael Jackson per l'arte: così forte che finì arroccato su un'isola in cucina.
ALTRE FOTO DELLA COLLEZIONE
Articolo di Sophie Duvernoy
FONTE:http://blogs.laweekly.com/stylecouncil/2011/08/michael_jacksons_art_revealed.php