Compix83, 14/07/2011 12.00:
Penso che quegli editori, per affermare delle cose del genere, siano partiti da questo presupposto: Michael Jackson non è certo stato un cantante di nicchia, ma uno che è riuscito ad incontrare i gusti musicali di milioni di persone, indipendentemente dal loro livello sociale e culturale.
Se scrivi un libro "raffinato" su Bob Dylan o su Giorgio Gaber probabilmente vai sul sicuro, dato che questi ultimi sono notoriamente apprezzati da un pubblico che, per quanto più ristretto, tende ad andare oltre la ballabilità/ruffianità del pezzo o il culto maniacale del personaggio; preferendo esplorare, per esempio, la profondità del testo, la struttura più o meno elaborata della canzone e il suo livello di innovatività nel tempo in cui è stata partorita. E' un po' come voler paragonare un romanzo di Federico Moccia ad un saggio di Filosofia Etica: il primo vende in "quantità", il secondo in "qualità". E si presuppone che il livello culturale delle due categorie di lettori sia certamente diverso.
Per questi editori (che, mi ero scordato di premetterlo, mi trovano in completo disaccordo), i fans di Michael Jackson non sono poi molto diversi da quelli di Lady Gaga o dei Tokio Hotel. Sono persone che amano la musica "semplice", "d'impatto", di "facile commercializzazione". Appunto, musica "pop". A questo proposito, per i presunti palati sopraffini della letteratura musicale, l'attributo "Re del Pop" può assumere perfino un significato dispregiativo: egli è colui che, più di tutti, rappresenta la musica del volgo, del mainstream. Un'accozzaglia ben assemblata di suoni e parole finalizzata alla pura mercificazione (e dunque degradazione) dell'arte.
A parer mio, è tutto collegato a quella sottovalutazione della produzione artistico-musicale jacksoniana, da parte della critica, di cui ha ben parlato Joe Vogel.
Perfetto!
Angel, Compix mica ha detto che i testi di mj son vuoti, banali e bla bla bla, ma che siccome son ritenuti tali dalla stragrande maggioranza delle persone, allora gli editori credono che tutta la massa di gente che lo ascolta siano persone che poco ci capiscono di musica.... (e che un mj, quindi, vale una gaga
)...
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Io personalmente non mi sento minimamente offesa, anche perchè da professionisti che fanno valutazioni e indagini di mercato del genere, che invece di guardare al vero problema di non vendere qualsiasi cosa su mj si domandassero il motivo, cosa voglio sperare. E poi devono capire che il mercato è cambiato, chi resiste adesso è lo zoccolo duro, non più chiunque come quei mesi dopo giugno nel 2009.
Son proprio curiosa di vedere come va il libro di Vogeluccio...