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Ustica e quei quattro aerei nascosti

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2011 19:15
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26/06/2011 14:04
 
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Gli indizi portano ai francesi, 31 anni dopo LA STRAGE
LA STRAGE DI 31 ANNI FA
Ustica e quei quattro aerei nascosti
Gli indizi portano ai francesi, 31 anni dopo

di Andrea Purgatori



I relitti del Dc9 Itavia esploso la sera del 27 giugno 1980 La vera «bomba» della strage di Ustica sono le tracce radar di quattro aerei militari ancora formalmente «sconosciuti» - due/tre caccia e un Awacs - su cui la Nato, dopo una rogatoria avanzata un anno fa dalla Procura della Repubblica di Roma (con il sostegno operativo ma silenzioso dell'ufficio del consigliere giuridico del capo dello Stato), sta decidendo in questi giorni se apporre le bandierine d'identificazione. Tutti gli indizi portano allo stormo dell'Armée de l'air che nel 1980 operava dalla base corsa di Solenzara. Lo stesso contro cui puntò il dito pubblicamente (poi anche a verbale) Francesco Cossiga. Forse dopo aver saputo che i caccia francesi avevano lasciato le loro impronte su un tabulato del centro radar di Poggio Ballone (Grosseto), miracolosamente non risucchiato dal buco nero che dalla sera dell'esplosione del DC9 Itavia aveva ingoiato nastri, registri e persino la memoria di tanti testimoni.
La questione non è più militare ma sostanzialmente politica. E non solo perché la risposta ai magistrati italiani deve prima ottenere il benestare dei 28 paesi membri dell'Alleanza, nessuno escluso. Il fatto è che, come in un surreale gioco dell'oca, dopo trentun anni gli attori tirati in ballo nella strage (Italia, Francia, Stati Uniti) si ritrovano insieme alla casella di partenza. Alleati in una guerra (stavolta dichiarata) a Gheddafi, vittima designata oggi come allora, e al solito con posizioni tutt'altro che sovrapponibili. In più l'identificazione certa dei caccia francesi non sarebbe cosa facile da digerire nei rapporti bilaterali, visto che Parigi ha sempre negato che il 27 giugno 1980 i suoi aerei fossero in volo nel cielo di Ustica e, persino contro l'evidenza delle prove raccolte dalla magistratura italiana, ha sostenuto che nella base di Solenzara le luci furono spente alle cinque e mezza del pomeriggio. Il 2 ottobre del 1997, il segretario generale della Nato Javier Solana graziò Parigi consegnando al nostro governo la relazione di sei pagine di un team di specialisti dell'Alleanza atlantica che aveva incrociato tutte le tracce radar sopravvissute al buco nero, identificando in una tabella dodici caccia in volo quella sera (americani e britannici) ma evitando di apporre la bandierina su una portaerei e quattro aerei la cui presenza nella zona e all'ora della strage non veniva comunque messa in discussione. Un lavoro ripetuto più e più volte con i sistemi informatici in dotazione alla Difesa aerea dell'Alleanza e definito dagli stessi specialisti Nato senza alcuna possibilità di errore. Però reticente su un unico punto, cruciale: l'identificazione dei caccia francesi.

Ma il radar di Poggio Ballone (Grosseto), all'epoca uno tra i più efficienti, aveva visto che tre di quegli aerei provenivano da Solenzara e a Solenzara erano rientrati dopo l'esplosione del DC9 Itavia. E il quarto - un aereo radar Awacs - era rimasto in volo sopra l'isola d'Elba registrando tutto ciò che era accaduto nel raggio di centinaia di chilometri, quindi anche a Ustica. Sarà un caso che il registro della sala radar con cui si sarebbero potuti incrociare i dati del tabulato non fu trovato durante il sequestro ordinato dal giudice istruttore Rosario Priore e che l'Aeronautica lo consegnò cinque giorni dopo senza il foglio di servizio del 27 giugno 1980? Sarà un caso che Mario Dettori, uno dei controllori, dichiarò a moglie e cognata che si era arrivati «a un passo dalla guerra» e poi fu trovato impiccato a un albero? Sarà un caso che il capitano Maurizio Gari, responsabile del turno in sala radar e perfettamente in salute, sia morto stroncato da un infarto a soli 32 anni? Sarà un caso che i capitani Nutarelli e Naldini, morti anche loro nella disastrosa esibizione delle Frecce tricolori nel 1988 a Ramstein, con il loro TF 104 abbiano incrociato quella sera tra Siena e Firenze il DC9 sotto cui si nascondeva un aereo militare sconosciuto e siano rientrati alla base di Grosseto segnalando per tre volte e in due modi diversi l'allarme massimo come da manuale (codice 73)?


C'è grande fibrillazione intorno a questa perizia della Nato su cui molti hanno cercato inutilmente di mettere le mani, in alcuni casi negandone addirittura l'esistenza. Ma il documento, un macigno sulle parole di chi ha sostenuto che il DC9 sia esploso per una bomba in un cielo deserto, ora è tornato a galla e ha consentito ai magistrati della Procura di Roma di preparare la partita finale di quest'indagine. Cinque rogatorie che potrebbero finalmente rendere giustizia alle 81 vittime di quella strage e di un segreto ancora inconfessabile.


www.corriere.it/cronache/11_giugno_26/ustica-4-aerei-nascosti-andrea-purgatori_1cff96b4-9fc1-11e0-9ac0-9a48d7d7ce...

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26/06/2011 14:10
 
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commenti dalla rete:


Quello che già si sapeva E tutte quelle morti misteriose (12 in tutto)? Infarti, incidenti stradali, suicidi, qualcuno addirittura dice che la tragedia di Ramestein che costò 70 vittime fu causata al solo scopo di far fuori Naldini e Nutarelli, che guarda caso avrebbero dovuto testimoniare in tribunale solo una settimana dopo Un vero complotto internazionale, e i politici di allora (Cossiga, Craxi, Andreotti ecc) tutto sapevano, altro che le balle che ci hanno propinato in questi anni





La debolezza della nostra politica,ci ha portato a subire il colonialismo politico dell'Europa ed in particolare della Francia. Abbiamo e stiamo subendo ancora un atteggiamento da parte Francese che ci vede come una colonia,che li autorizza a proteggere terroristi che hanno causato stragi,(Battisti,Petrella ecc ecc),da sempre sappiamo che sono loro i colpevoli della strage di Ustica ma riusciranno anche stavolta ,grazie alla nostra debolezza, a non pagarne le conseguenze





Agghiacciante che si manipolino le prove. Agghiacciante che si "eliminino" vite umane solo perché sarebbero testimoni d'accusa. Agghiacciante che le tre potenze uscite vincitrici dall'ultima guerra mondiale (ma anche dalla prima) facciano e disfino il destino delle nazioni che quella guerra l'hanno persa. Ricordiamoci anche di Craxi la cui caduta verticale cominciò col triplice accerchiamento di Sigonella nel 1985. E chi potrebbe parlare? Si fa prima ad eliminarlo.




Sperando di non essere ancora una volta censurato... In Italia non c'è criminalità organizzata che muova foglia che lo Stato non voglia. Guardate cosa sta venendo fuori col Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza. Questa è solo la punta dell'iceberg. In moltissime caserme italiane, se non in tutte, si perpetrano continunamente, e dico continuamente, abusi di ogni genere. Purtroppo la magistratura volenterosa non può molto, ma quel che può sta facendo, e qualche risultato si vede. La stessa cosa vale per la strage di Ustica, chiaramente di Stato, non nel senso che si sia realizzato un disegno specifico dei nostri organi centrali, ma nel senso che detti organi sapevano e sanno e hanno taciuto, perché così conveniva e conviene fare. Andatevi a fare il fegato che hanno avuto i due medici calabresi che hanno effettuato l'autopsia sul corpo del libico sul MIG schiantatosi sulla Sila. Si è provato in ogni modo a screditare due professionisti seri e coraggiosi solo per coprire chissà cosa e chi. Troverete qualcosa d'interessante negli archivi di "Chi l'ha visto". Una volta un giornalista domandò a Cutolo: "Ma furono i servizi segreti deviati che...?". Rispose Cutolo, quasi sorridendo (conoscendo la realtà e non temendo di mostrarla): "i servizi segreti", come a dire che di deviato c'è solo la nostra mente che pensa a servizi segreti puliti. Buona domenica.





adesso che silvio e nicolas sono ai ferri corti per lo sgarbo del primo verso il secondo con la storia di Draghi all'eurotower e delle mancate dimissioni promesse ( con quale potere poi ?)di Bini Smaghi per far posto a un francese si scopre che ad Ustica "forse" sono stati i francesi ? Tranquilli..se tutto si aggiusta tra i due (silvio e nicolas)tornerà tutto come prima....non si saprà ancora chi ha sparato il missile!!






Come oggi per la Libia, così dalle Brigate Rosse in poi, la Francia ha trovato nel nostro Paese chi fa i suoi interessi meglio dei propri. Ecco perchè tanto interesse per RUBY da parte della stampa che serve a distogliere l'attenzione popolare quando la politica offre argomenti tanto più gravi che non vanno approfonditi. Di Berlusconi sappiamo tutto,ormai, e ci siamo stancati: perchè voi giornalisti non rivolgete la vostra libera attenzione dall'altra parte o i contributi alla stampa che escono dalle nostre tasche servono solo a questo?







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26/06/2011 14:42
 
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"Berlusconi sappiamo tutto,ormai, e ci siamo stancati: perchè voi giornalisti non rivolgete la vostra libera attenzione dall'altra parte o i contributi alla stampa che escono dalle nostre tasche servono solo a questo?"



Effettivamente i giornalisti ormai fanno un mestiere molto ripetitivo e di routine,la maggior parte di loro riporta solo intercettazioni,cose dette in Parlamento,incuci vari,e' ormai difficile che si leggano dei begli articoli,tranne che quelli scritti dai soliti quattro....del resto,pero',con la qualita' scadente di giornalisti che ci ritroviamo,messi li' per fare servigio ai proprietari delle testate!E' chiaro che tanti argomenti triti e ritriti,ripetuti in tutte le salse,servono a distrarre l'opinione pubblica!Quanto ad Ustica e'abbastanza risaputo quello che hai riportato,si spera che finalmente la verita' venga a galla!
Grazie,ange!!!


27/06/2011 19:15
 
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E no che non c'è niente per caso in questa storia rivoltante.

Per chi ne ha voglia qui c'è un video in cui si vede anche l'installazione - essenziale ed emozionante - di Christian Boltanski al Museo della Memoria: se potete andate a vederla, quando fuori è buio, preferibilmente, per non perdere l'effetto delle lampadine "respiranti".

www.undo.net/it/videofocus/1263571567
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