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Pareggio di bilancio: pensione a 70anni, meno detrazioni e deduzioni, aumento dell IVA, risparmi per i piu ricchi....

Ultimo Aggiornamento: 20/10/2011 16:57
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12/10/2011 23:01
 
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Banda larga, svaniscono 800 milioni
sempre più lontana la nuova rete
La bozza di legge di Stabilità destina i fondi previsti per internet all'ammortamento dei titoli di Stato e all'istruzione. A rischio i progetti di copertura del digital divide e per la fibra ottica nelle case
di ALESSANDRO LONGO
Paolo Romani, ministro dello Sviluppo Economico
Si materializza quello che gli utenti internet e gli operatori telefonici temevano: nella nuova bozza della legge di Stabilità 1, il governo toglie 770 milioni di euro alla banda larga. Secondo la precedente versione del testo, infatti, doveva andare alle telecomunicazioni il 50 per cento del surplus dell'asta frequenze 4G (finita a 3,9 milioni di euro, contro una base di 2,4 miliardi). La nuova bozza invece destina questi soldi al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato e all'istruzione.

In particolare, nella bozza si legge che "eventuali maggiori entrate accertate rispetto alla stima di cui al presente comma sono riassegnate per il 50% al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato e per il 50% ad incremento della dotazione del fondo di cui all'articolo 7-quinquies, comma 1, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n.5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n.33''.

Il ministero dello Sviluppo economico avrebbe avuto il compito di gestire quei 770 milioni e aveva già alcune idee a riguardo, ma contrastanti rispetto ai desideri di alcuni operatori e dell'Autorità garante delle comunicazioni (Agcom). Il ministro Paolo Romani continuava ad accarezzare l'idea, infatti, di destinare quei soldi al proprio piano nazionale a banda larghissima (fibra ottica nelle case), il quale però aveva già ricevuto la bocciatura di Telecom Italia e Fastweb. Senza il loro supporto (di Telecom, in particolare, proprietaria dell'attuale rete) era impensabile realizzare il progetto Romani, che appunto doveva basarsi su una nascitura società pubblico-privata ("Fiberco") frutto della collaborazione di tutti i principali operatori.

Un altro colpo al piano Romani è venuto nei giorni scorsi: la milanese Metroweb 2 intende esportare in altre città l'esperienza di Milano, portando fibra nelle case. A cominciare da Bergamo, Brescia, Genova e Piacenza, facendo accordi con le utilities locali. L'idea è di creare una società per la fibra per ogni città (due all'anno), ottenendo i soldi dalle banche e da Cassa depositi e prestiti (fondi pubblici), il cui presidente Franco Bassanini già si è detto interessato all'iniziativa. Bassanini aveva dato l'ok in precedenza al piano Romani: anche per questo motivo il progetto Metroweb sembra adesso eclissarlo. Telecom Italia non parteciperebbe all'investimento ma collaborerebbe alla sperimentazione in quelle città.

Il problema è che il piano Metroweb non sarà su scala nazionale, ma andrà solo nelle città dove c'è mercato, a partire dai distretti industriali. Si allontana così il sogno di dare internet super veloce a tutta o quasi la popolazione italiana nei prossimi dieci anni. Le incertezze del piano Romani hanno contribuito a convincere Giulio Tremonti, ministro dell'Economia, a negare quei 770 milioni al settore. Sarà così se la bozza sarà confermata, ma al momento è l'ipotesi più probabile, secondo gli addetti ai lavori. Eppure quei soldi sarebbero serviti e non solo per il piano Romani. "Ci sarebbero utilissimi per eliminare il digital divide entro il 2013", dire a Repubblica. it Domenico Tudini, presidente di Infratel, la società che per incarico del ministero e con fondi pubblici sta portando banda larga nelle zone non ancora raggiunte dagli operatori. "Abbiamo coperto finora 2 milioni di italiani. I fondi rimasti non ci bastano a eliminare il digital divide", aggiunge.

Solo per coprire con banda larga di tipo base (fino a 20 Megabit) i distretti industriali servono altri 149 milioni di euro, secondo uno studio di Confindustria. Telecom Italia, Fastweb e Corrado Calabrò, presidente di Agcom avevano dichiarato che i 770 milioni dovevano andare contro il digital divide. Calabrò proponeva anche di investire in programmi statali per l'alfabetizzazione informatica e in contributi alle famiglie che si abbonavano alla banda larga.

"Per il bene dell'innovazione in Italia, è necessario che quei soldi vadano alle tlc. Che a differenza delle televisioni hanno pagato, e tanto, le nuove frequenze", rincara Maurizio Dècina, ordinario di reti e comunicazioni al Politecnico di Milano.
(12 ottobre 2011)

www.repubblica.it/economia/2011/10/12/news/banda_larga_svaniscono_800_milioni_sempre_pi_lontana_la_nuova_rete-2...

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20/10/2011 16:02
 
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Scuola, partono gli accorpamenti
e colpiranno soprattutto il Sud
Con la manovra di luglio scatta il dimensionamento "forzoso": i circoli didattici, con classi di medie ed elementari, saranno unificati per arrivare a plessi di almeno mille alunni e risparmiare 2.600 stipendi da dirigente e direttore amministrativo. I tagli riguarderanno in particolare Calabria, Campania, Sicilia e Puglia
di SALVO INTRAVAIA

Il dimensionamento scolastico "forzoso", imposto dal governo alle regioni, colpirà quasi esclusivamente il Sud. E ancora una volta, saranno le regioni meridionali a pagare il prezzo più salato alle decisioni di finanza pubblica predisposte dall'esecutivo. Dopo il megataglio 133 mila posti, metà dei quali a carico delle regioni meridionali, è la volta degli accorpamenti tra scuole medie e scuole elementari, che serviranno a fare risparmiare alla collettività 2.600 stipendi di dirigente scolastico e direttore dei servizi amministrativi: gli ex segretari. La disposizione è contenuta nella Finanziaria da 47 miliardi varata a luglio.

Secondo la norma, dall'anno scolastico 2012/2013 le scuole elementari e medie autonome dovranno fare posto a istituti comprensivi con almeno mille alunni. I circoli didattici, con classi di scuola elementare e di materna, e le scuole secondarie di primo grado verranno smembrati e i plessi riaccorpati in modo da formare istituti comprensivi - di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado - con più di mille alunni. Gli addetti ai lavori avevano subito calcolato il "risparmio" in oltre mille istituzioni scolastiche. Ma finora nessuno è stato in grado di stabilire a carico di quali regioni.

A svelare l'arcano ci pensa adesso un monitoraggio del ministero dell'Istruzione: il taglio delle istituzioni scolastiche colpirà soprattutto le quattro più grosse regioni meridionali, la cui mappa delle scuole verrà
letteralmente stravolta. Si tratta soltanto di un caso? Attualmente, in Italia, funzionano oltre 2 mila direzioni didattiche e mille e 100 scuole medie: più del 30 per cento delle oltre 10 mila istituzioni scolastiche autonome presenti nel nostro Paese. Ma il dimensionamento toccherà verosimilmente anche gli oltre 4 mila istituti comprensivi esistenti.

Per quantificare il risparmio, viale Trastevere ha simulato il numero di istituzioni scolastiche che, regione per regione, si otterranno dopo le operazioni sulle reti scolastiche richieste dal governo e ha operato la differenza col numero attuale di scuole. Secondo i calcoli del ministero, dovrebbero essere 1.300 le istituzioni che saranno cancellate dalla geografia scolastica nazionale, il 76 per cento delle quali a carico delle regioni del Sud. Soltanto quattro regioni - Calabria, Campania, Sicilia e Puglia - perderanno 859 delle mille e 300 istituzioni scolastiche da tagliare. Il Sud contribuirà con 985 scuole. In Lombardia, verranno tagliate appena 24 istituzioni scolastiche - il 3 per cento - in Campania spariranno 285, tra scuole medie, istituti comprensivi e direzioni didattiche: il 29 per cento.
(20 ottobre 2011)

www.repubblica.it/scuola/2011/10/20/news/sud-23563961/

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20/10/2011 16:57
 
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Cosi' il divario tra nord e sud aumenta;l'istruzione ,che serve ad elevare culturalmente ed a creare professionalita'nel lavoro,viene preservata in Lombardia mentre il sud continua ad essere devastato! [SM=g27826] Napolitano ,che ha sempre difeso l'unita' della nostra nazione dovrebbe intervenire!Se arriveranno fino alla fine della legislatura non so che fine fara' il nostro Paese! [SM=g27819]
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