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Berlusconi continua col bung bunga

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2011 00:53
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11/06/2011 14:38
 
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...intercettazioni tra Santachè e Briatore...
Le telefonate Briatore-Santanché
"Silvio continua a far festini"

Briatore e la Santanché
E parlano anche di Geronzi e della Lei. L'imprenditore intercettato dalla Gdf nell'ambito dell'inchiesta per evasione fiscale legata alla gestione
del suo panfilo. Con la Santanché (disperata) discute dei festini organizzati da Lele Mora per il premier anche nello scorso aprile ad inchiesta Ruby apertaMILANO - Il sottosegretario Daniela Santanché appare disperata: "Va be', ma allora - dice - qua crolla tutto". "Qua" è il mondo di Silvio Berlusconi, il premier che continua a stupire - e non in senso positivo - persino i suoi pasdaran.
È stato l'ex manager della Formula Uno Flavio Briatore a spaventare l'amica impegnata in politica con il Pdl. Ha appena saputo che il presidente del Consiglio continua i suoi festini. "Ma sei sicuro che lui (Berlusconi) ha ripreso?", domanda sconcertata. Sì, "al cento per cento", è la risposta.

La nascita delle nuove intercettazioni
L'ultimo guaio con la giustizia è arrivato a Briatore dalla procura di Genova. La seconda sezione del nucleo operativo Gdf ha messo sotto intercettazione l'affarista, accusandolo d'evasione fiscale per la gestione del suo yacht "Force blue": sessanta metri, dodici membri d'equipaggio, batte bandiera del paradiso fiscale delle Isole Cayman e non paga le giuste tasse. I detective hanno inviato a Milano una parte delle telefonate perché riguardano i processi milanesi per il caso di Karima El Mahroug, detta Ruby Rubacuori, che da minorenne frequentò i claustrofobici bunga bunga di Arcore. Esistono sia nuovi riscontri sul kamasutra chimico nelle ville del premier. Sia nuovi indizi che sembrano confermare (in peggio) le accuse contro Emilio Fede, direttore del Tg 4, e Lele Mora, agente di spettacolo in bancarotta.

"Il suo piacere è"
"Io sono senza parole", continua Santanché, e domanda quello che ciascuno si chiede da tempo: "Ma perché?" Berlusconi insiste con i bunga bunga.
La risposta di Briatore è drammatica: "É malato, Dani! Il suo piacere è vedere queste qui, stanche, che vanno via da lui. Stanche, dicono. Oh, che poi queste qui ormai lo sanno! Dopo "due botte" cominciano a dire che sono stanche, che le ha rovinate". Va detto che questo scambio telefonico, con dettagli così privati, risale a due mesi fa. A maggio è stato però lo stesso sottosegretario per l'Attuazione del programma a definire, all'uscita dal processo Mills, a Milano, i pubblici ministeri "metastasi. Vabbè, volete un nome? Boccassini", e cioè Ilda Boccassini, che con Pietro Forno e Antonio Sangermano ha raccolto 26mila pagine d'inchiesta, accusando il premier di concussione e prostituzione minorile. Sa che la realtà è diversa.

"Lo stesso film"
Sono le 14.53 del 3 aprile, Briatore e Santanché discutono del prossimo sindaco di Cuneo, poi Briatore non resiste:
B: "Sai chi è venuto a trovarmi a Montecarlo? Lele Mora. Non bene di salute, e mi ha detto: "Tutto continua come se nulla fosse"".
S: "Roba da pazzi!".
B: "Non più lì (ad Arcore), ma nell'altra villa (...) Tutto come prima, non è cambiato un cazzo. Stessi attori (...) stesso film, proiettato in un cinema diverso (...). Come prima, più di prima. Stesso gruppo, qualche new entry, ma la base del film è uguale, il nocciolo duro, "Cento vetrine"".
S: "Ma ti rendi conto? E che cosa si può fare?".
B: "Lele è stato da me due ore, mi fa pena. Dice. "Fla, mi hanno messo in mezzo. E sono talmente nella merda che l'unico che mi può aiutare è lui (Berlusconi), sia con la televisione, sia con tutto. Faccio quello che mi dicono, faccio quello che mi chiedono". E poi quella roba di Fede! È indecente".

La "mezza" di Emilio Fede
"(Fede) non ha più parlato con il Presidente", è stato tenuto in quarantena e "sembra - rivela Briatore - che abbia comprato delle case alla Zardo, con tutti 'sti soldi. Ma pensa che deficiente". Zardo è Manuela Zardo, presentatrice tv, amica di Fede, già coinvolta in un'inchiesta passata sulla prostituzione, presentatrice al concorso di bellezza di Sant'Alessio Siculo, dove tra le concorrenti apparve "Ruby Eyek, egiziana, sedici anni", e cioè Ruby Rubacuori. Briatore non sembra inventare: "(Mora) era in estrema difficoltà e Fede gli ha preso il cinquanta per cento dei soldi" del prestito che l'agente in crisi economica aveva ottenuto da Berlusconi.
S: "Madonna mia!"
B: "E poi (Fede) è andato a dire al presidente: "Erano i soldi che gli ho prestato". Invece non è vero, figlio di puttana"".
S: "Che gentaglia".

Perché gli investigatori sono sicuri che Briatore non stia millantando? Semplice: i due, che hanno passato insieme stagioni intere al Billionaire, si sono scambiati sms e telefonate. E "Flavietto" ha detto a Lele: "Sono atterrato a Nizza in questo momento, ti mandiamo un messaggino con l'indirizzo, fammi uscire dall'aeroporto". Briatore - come dimenticarlo? - è anche uno dei principali testimoni che la traballante difesa di Berlusconi ha chiamato in causa. Scopo? Ribadire come quelle che si tenevano ad Arcore fossero solo "cene eleganti tra persone per bene". Un bel guaio per Niccolò Ghedini e il suo staff.

"Tremonti contro Berlusconi"
Il 7 aprile, alle 19.33, Flavio Briatore e Daniela Santanché affrontano vari argomenti e cominciano dall'economia.
S: "Ieri sono andata da Geronzi. Questo casino che è successo, Della Valle contro Montezemolo". Geronzi è Cesare Geronzi, che si è appena dimesso dalla presidenze di Generali, i due sono gli imprenditori che gli hanno mosso contro.
B: "C'è anche Tremonti, che gli ha dato una mano. Come azionista Generali, Geronzi voleva fare un po' il politico, il papà della cupola, no?".
S: "Geronzi mica finisce così. E mica questi penseranno che lui sta lì, senza colpo ferire".
B. "No, no, ma ha 75 anni".
S: "Bollorè è con lui", Vincent, vicepresidente del gruppo triestino. "E non credo che Bollorè molli Geronzi".
B: "Non fidarti mai dei francesi. Quando c'è bisogno, non ci sono mai".
I due parlano di Mediobanca e di un'operazione di Della Valle e Montezemolo "con i treni" per ingraziarsi il ministro Giulio Tremonti, tanto che il sottosegretario conferma le indiscrezioni dei giornali, sempre smentite: "Di fatto, Tremonti è stato contro Berlusconi".
B: "Tremonti ha dato la spallatina finale, eh?".
S: "Senza i suoi tre voti non era così".

"Perde Berlusconi se perde Geronzi"
Il sottosegretario racconta al compaesano anche della "guerra che si scatena in Mediobanca", con Geronzi che vuole tornarci e - dice - c'è anche la partita del Corriere della Sera, eh". Briatore resta scettico: "A mio feeling, Geronzi non rientra in Mediobanca".
"Ma vuol dire che perde Berlusconi", insorge Santanché. E insiste: "Il vicepresidente di Mediobanca si chiama Marina Berlusconi".
Briatore non riesce più a tacere: "Dani, io ti dico un'altra roba. Se il presidente continua a fare che cosa fa... ".
Santanché: "Ah, non dirmi niente!".
B: "Siamo nelle mani di Dio qui, eh? Perché - continua - ieri sera, l'altra sera, ho saputo che c'era stata un'altra grande festa lì, eh?".
S: "Ma tu pensa!? E che cazzo dobbiamo fare!?".
B: "Ha ragione Veronica, è malato. Perché uno normale non fa 'ste robe qui. Adesso Lele, che gli continua a portare, a organizzare questo, è persino in imbarazzo lui! E dice: "Ma io che cazzo devo fare?"".
S: "Va beh, ma allora qua crolla tutto".
B: "Daniela, qui parliamo di problemi veramente seri di un Paese che deve essere riformato. Se io fossi al suo posto non dormirei di notte. Ma non per le troie. Non dormirei per la situazione che c'è in Italia".
S: "E con il clima che c'è, uno lo prende di qua, l'altro che scappa di lì".
B: "Brava, il problema è che poi la gente comincia veramente a tirar le monete".
S: "Stanno già tirando", e insultano pure.

Un'amica in Rai
Ma tutto sommato a Santanché non va malissimo, spiega all'amico come sta acquistando peso e prestigio:
S: "E Berlusconi ha fatto fare a me l'accordo. Ho fatto l'accordo con Masi, e quindi tra il 7 e il 9 aprile viene nominata Lei, perché sai, una mia carissima amica... ".
B: "Bene, meglio avere qualche amico in più".
S: "In un mondo... ".
B: "Di merda, guarda!".



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Il giardino di villa Bonomi Bolchimi, a Paraggi (vicino a Portofino, Genova), era decorato con i palloncini di Winnie the Pooh. Per il primo compleanno del nipotino Lorenzo, nonno Silvio ha voluto una festa privata. C'erano Silvia Toffanin e Pier Silvio, genitori del piccolo; c'era Marina, la primogenita del premier, accompagnata dal marito e dai figli Gabriele e Silvio, e Carla Dall'Oglio, la prima moglie di Berlusconi, mamma di Pier Silvio e Marina. Breve siparietto goliardico davanti al cancello della residenza: un gruppo di curiosi ha intonato un coro gridando "bunga-bunga" (foto Fabio Bussalino e Ansa)

genova.repubblica.it/cronaca/2011/06/10/foto/berlusconi-175...

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11/06/2011 14:42
 
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Briatore e Santanché preoccupati
“Silvio continua a fare i festini, è malato” “Non più lì (ad Arcore) ma nell’altra villa (Gernetto, ndr). Tutto come prima, non è cambiato un cazzo. Stessi attori, stesso film, proiettato in un cinema diverso. Come prima, più di prima. Stesso gruppo, qualche new entry, ma la base del film è uguale”. Flavio Briatore si sfoga così con Daniela Santanché. Il film di cui parla è il bunga bunga del premier. Perché Silvio Berlusconi non ha mai smesso di farsi organizzare i festini da Lele Mora. Ed è proprio l’agente dei vip che va a trovare l’ex manager della Formula Uno a Cuneo per sfogarsi. “E’ stato da me due ore, mi fa pena mi ha detto ‘tutto continua come nulla fosse’”, racconta Briatore a Santanché, amica e socia.

Quanto anticipato dal Fatto Quotidiano trova così conferma. Il sottosegretario si preoccupa e la conversazione (intercettata due mesi fa e pubblicata oggi dal quotidiano La Repubblica) si trasforma in una sorta di testimonianza utile ai pm di Milano titolari dell’inchiesta sul cosiddetto Ruby gate. Perché Briatore è uno dei testimoni nominati dal premier per la sua difesa. Un amico, che racconta come i festini siano in realtà cene serie. Al telefono invece Briatore dice tutt’altro. “Veronica (Lario, ndr) ha ragione, è malato”. “E’ malato Dani, il suo piacere è vedere queste qui stanche che vanno via da lui. Dopo ‘due botte’ cominciano a dire che sono stanche, che le ha rovinate”, racconta Briatore. “Io sono senza parole”, risponde Santanché. “Ti rendi conto? E che cosa si può fare?” chiede. E Briatore: “Dani, io ti dico un’altra roba. Se il presidente continua a fare che cosa fa…. siamo nelle mani di Dio qui. Perché ieri sera, l’altra sera, ho saputo che c’era stata un’altra grande festa lì… (…) Ha ragione Veronica, è malato. Perché uno normale non fa ‘ste robe qui. Adesso Lele, che gli continua a portare, a organizzare questo, è persino in imbarazzo lui. E dice: ‘Ma io che cazzo devo fare?’”. Santanché sempra preoccupata: “Ma allora qui crolla tutto”. E l’ex managar conferma: “Daniela, qui parliamo di problemi veramente seri di un Paese che deve essere riformato. Se io fossi al suo posto non dormirei la notte. Ma non per le troie. Non dormirei per la situazione che c’è in Italia. (…) Poi la gente comincia veramente a tirare le monete”. Santanché concorda: “Stanno già tirando”.

Però il sottosegretario è comunque soddisfatta del rilievo che ha conquistato nel partito. E racconta all’amico: “Berlusconi ha fatto fare a me l’accordo. Ho fatto l’accordo con Masi, e quindi tra il 7 e il 9 aprile viene nominata Lei, perché sai, una mia carissima amica”.

La telefonata è stata intercettata dalla procura di Genova ed è molto probabilmente destinata a finire nei faldoni del processo milanese a carico del Presidente del Consiglio. Il telefono di Briatore è finito sotto controllo della Guardia di Finanza perché è accusato d’evasione fiscale per il suo yacht che non paga le tasse italiane ed è registrato nel paradiso fiscale delle isole Cayman. Con questa intercettazione oltre alla posizione del premier potrebbe aggravarsi anche quella di Emilio Fede. Stando a quanto racconta l’ex manager a Santanché, Lele Mora gli ha spiegato bene la situazione del direttore del Tg4. Riporta Briatore: “Quella roba di Fede, è indecente. Non ha più parlato con il presidente e sembra che abbia comprato casa alla Zardo, pensa che deficiente”, dice al sottosegretario. Manuela Zardo è un’amica di Fede coinvolta in un’inchiesta sulla prostituzione. “Mora era in estrema difficoltà e Fede gli ha preso il cinquanta per cento dei soldi” del prestito che Berlusconi aveva fatto all’agente dei vip. “E poi (Fede, ndr) è andato a dire al presidente: ‘Erano i soldi che gli ho prestato’. Invece non è vero, figlio di puttana’”. Lapidaria la Santanché: “Che gentaglia”.



www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/11/briatore-e-santanche-preoccupati-silvio-continua-a-fare-i-festini-e-malato...

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11/06/2011 17:15
 
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Re:
angelico, 11/06/2011 14.42:



Lapidaria la Santanché: “Che gentaglia”.






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[Modificato da Victoryfan 11/06/2011 17:15]
11/06/2011 20:19
 
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eh si...certa gente ha anche la faccia tosta!

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12/06/2011 01:11
 
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E io che inizialmente credevo fosse una parodia.. [SM=x47958]
Invece sono intercettazioni vere!!! [SM=g27831]

Comunque tutte le vallette di Fede stanno lì per ovvi motivi..Quant'è dura la gavetta!!! [SM=g27818]




"...You're just another part of me..."


"Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza!" O.W.
12/06/2011 13:51
 
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Re:
lisalovemichael, 12/06/2011 01.11:

E io che inizialmente credevo fosse una parodia.. [SM=x47958]
Invece sono intercettazioni vere!!! [SM=g27831]

Comunque tutte le vallette di Fede stanno lì per ovvi motivi..Quant'è dura la gavetta!!! [SM=g27818]






e dire che emilio fede ha 80anni!

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12/06/2011 18:18
 
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"Che gentaglia"!Il bue chiamal'asino cornuto!Ma che schifo,veramente che gente orribile,compresi i due intercettati!Speriamo che siamo alla fine di questo assurdo teatro che e' costato e costa all'Italia in termini di immagine,credibilita' ed anche economici!
13/06/2011 17:43
 
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Il premier e il quadro del Parnaso
«È il bunga bunga del 1811»
Berlusconi e il quadro di Appiani: «L'ho detto a Netanyahu, uno sono io l'altro è Apicella»


MILANO - «Ricordate di non prendere mai sul serio chi si prende troppo sul serio. L'autoironia è sempre fondamentale». Silvio Berlusconi lo dice ai giornalisti riuniti per la conferenza stampa con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, al termine di un piccolo show sul quadro di Andrea Appiani a Villa Madama. Il dipinto rappresenta il Parnaso, monte dell'antica Grecia dove secondo il mito dimoravano le muse, «cioè il bunga bunga del 1811» ha spiegato il presidente del Consiglio.
«UNO SONO IO, L'ALTRO APICELLA» - Scherzando, il Cavaliere ha raccontato che Netanyahu gli aveva chiesto di chi fosse l'opera che campeggiava alle spalle dei due leader durante la conferenza stampa. «Il presidente mi ha chiesto che quadro fosse, io mi sono informato e posso dargli una risposta: è di Andrea Appiani e rappresenta il Parnaso, ovvero il bunga bunga del 1811». Berlusconi ha anche ironizzato sulle figure dipinte (alcune donne che danzano e un suonatore al centro ed un'altra figura seduta). «Quello sono io e questo si chiama Mariano Apicella», ha detto il premier sorridendo. Poi il consiglio ai giornalisti: «Bisogna sempre diffidare da chi si prende sempre troppo sul serio».


DIO SEMINUDO - Al centro del grande dipinto citato dal premier, c'è un dio dell'Olimpo seminudo seduto su un trono di pietra, mentre suona uno strumento a corda. L'opera rappresenta il Parnaso e raffigura una scena mitologica dove sono presenti diverse figure umane in pose artificiose e innaturali che fanno da contorno al dio. I colori sono sfumati; ombre e luci sono distribuite in modo da rendere con la massima cura il rilievo e la perfezione dei volti e dei corpi. Gli alberi sono riprodotti in modo molto analitico. Il disegno, invece, è presente e, per la sua perfezione, dà una grande solidità alla forma.

Redazione online
13 giugno 2011


www.corriere.it/politica/11_giugno_13/berlusconi-parnaso-bunga-bunga_04238344-95b7-11e0-822f-1a3a3d1370...

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Nelle telefonate Santanchè e Briatore bocciano senza appello Scajola e La Russa Dure critiche per il "vaffa" del ministro della Difesa al presidente Fini in aula a Montecitorio. E sull'ex titolare del Viminale: "L'80% dei nostri elettori non lo vuole, figurati se ritorna"Se raccontassero in pubblico quello che pensano – e dicono – in privato, la politica italiana, ci apparirebbe diversa. Per conoscere il vero pensiero del sottosegretario Daniela Santanché e dell’imprenditore Flavio Briatore, c’è voluta però un’indagine della Guardia di Finanza e, soprattutto, la trascrizione delle loro intercettazioni. Si scopre così, per esempio, che entrambi “bocciano” il comportamento del ministro Ignazio La Russa e il ritorno in campo di Claudio Scajola. Dopo aver criticato il comportamento di Silvio Berlusconi – come hanno anticipato il Fatto quotidiano e il Secolo XIX il 3 giugno – definendolo “malato” per la sua mania con i “bunga bunga”, oggi scopriamo che non c’è stima neanche per il comportamento del ministro della Difesa e per il rientro in politica di Scajola. E non l’avremmo mai saputo se la procura di Genova, con il nucleo operativo della Guardia di Finanza, non avesse intercettato Briatore: è sospettato d’evasione fiscale, a causa del suo yacht da sessanta metri e una dozzina di marinai, che a quanto pare – battendo bandiera delle Cayman – non paga le tasse come dovrebbe.

“Scajola non lo vuole nessuno”
Ed ecco cosa pensano Briatore e la Santanché (che non è indagata) del ritorno in campo di Claudio Scajola dopo le vicissitudini giudiziarie che l’hanno portato alle dimissioni. Sebbene non sia mai stato indagato dalla procura di Perugia, nell’inchiesta sui Grandi Eventi e la Protezione Civile, il nome di Scajola è emerso nell’indagine per l’ormai famosa casa al Colosseo, comprata “a sua insaputa”, con i soldi dell’imprenditore Diego Anemone versati dall’architetto Angelo Zampolini.

Briatore. “E poi vedi … io li leggo i giornali … poi adesso Scajola che ritorna … quello che ha venduto il … (incomprensibile) …”

Santanché “Ma figurati! Ma Figurati se Scajola ritorna …”

B. “No, ma … ma non c’è niente da stupirci lì, eh…”

S. “Ma scherzi?! Ma che dici?! Non possiamo farlo! Ma i nostri ci mandano … l’80 per cento della nostra gente non lo vuole …”.

I casini di La Russa
Briatore e la Santanché commentano anche il comportamento del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Si riferiscono a due situazioni ben precise. La prima: i calci – ripresi dalle telecamere – che La Russa diede al giornalista di Annozero Corrado Formigli. La seconda: la seduta sospesa alla Camera, il 30 marzo, alla quale seguirono, fuori da Montecitorio una dura contestazione della gente con lancio di monetine. Il 30 marzo, alla Camera, si discuteva del disegno di legge sulla “prescrizione breve” e la seduta fu sospesa perché il presidente Gianfranco Fini fu offeso proprio dalle parole, oltre che dai gesti, di La Russa. Mentre la contestazione era in corso, La Russa urlò verso i banchi dell’opposizione, parlando con Dario Franceschini: “Bravo, bravo, bravo”. Fini lo richiamò a essere più “rispettoso verso l’assemblea” e, per risposta, si vide rifilare un esplicito “vaffa”. Ben altro senso delle istituzioni dimostra la Santanché, ma solo in privato e al telefono, parlando dell’episodio con Briatore.

B. “Sì, ma anche La Russa non può fare questi casini qui …! Io ho visto sul…

S. Ma lui li ha fatti in aula…! Quello è sbagliato! È sbagliato!

B. “eh, ma anche quando dà i calci ai giornalisti … lui non può far…

S. “Ma dai! Non si può!

B. “Ma perché … è proprio … un ministro della Difesa. Io capisco tutto … ma è sempre un’istituzione …! Tu non puoi dare dei calci nelle caviglie alla gente …! E uscire … quando avete visto quel casino lì voi, perché siete usciti? Dovevate star dentro!

S. “Ma no, io non son mica uscita …! Io stavo entrando per andare a fare il mio dovere …! Io non c’entro niente…! Io mica ero con La Russa!

B. “Ah no, perché… io quando ho letto poi volevo chiamarti, sembrava che tu fossi con La Russa…

S. “Ma figurati! Io ero per i fatti miei, sono uscita dal mio ministero che è di fronte a Montecitorio e andavo a fare il mio dovere…! Io… ma a me manco sapevo … io quando …

B. “Ma La Russa era dentro, è uscito, sapeva che c’era la gente lì davanti, no?

S. “Sì, lui è uscito, ma io non sapevo niente, perché ero al mio ministero a lavorare … io poi sono andata per i fatti miei …”

B. “Ah”.

S. “Io sono entrata, lui è usciva … io non l’ho neanche visto …!”

B. “Ma lui ha cercato lo scontro … perché se lui non usciva non succedeva niente…!”

S. “Sì, sì, ho capito lui … ma io non c’entravo un cazzo! Io mi sono trovata lì nella piazza…”

B. “Sì, ma anche in aula non puoi mandare a fare in culo Fini …! Cioè … adesso, ci sono dei limiti, eh …! Perché ha dato proprio un’immagine non … non felice …

S. “Brutta”.

B. “Brutta”

S. “Molto brutta”.

Eppure in pubblico la Santanché sul vaffa di La Russa al presidente della Camera commentò così: “Può scappare, La Russa ha già chiesto scusa e Fini ha chiuso i lavori perché aveva un impegno”.

Da Il Fatto Quotidiano del 14 giugno 2011

www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/14/daniflavio-bocciano-scajola-e-la-russa...


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