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REFERENDUM ........ DOMENICA 12 E LUNEDì 13 ANDATE A VOTARE!!!!

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2011 22:32
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08/06/2011 01:38
 
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E DITE 4 VOLTE SI !!! PER SALVARCI DA NUCLEARE ACQUA PRIVATIZZATA E LEGITTIMO IMPEDIMENTO!



08/06/2011 12:46
 
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I mitici della Sora Cesira han reclutato anche Madonna.

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tv.repubblica.it/copertina/la-sora-cesira-diventa-madonna-per-i-referendum-vote/702...

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[Modificato da (Miss Piggy) 08/06/2011 13:04]
08/06/2011 13:29
 
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c era gia un topic aperto....

si puo unire...


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08/06/2011 13:52
 
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In attesa che vengano uniti i due topic posto qui: non poteva mancare l'articolo di Adriano Celentano pubblicato sul Fatto di oggi [SM=g27822]


I GIORNI DELLA RISCOSSA

Celentano: “Il 50%+1 sarà l’inizio di una sorgente dalla quale sgorgheranno zampilli di energia pura”

di Adriano Celentano


Secondo me, in casa Sallusti-Santanchè o viceversa, le cose sono andate così. La Santanchè gli ha detto: “Santoro mi ha invitata alla trasmissione sul NUCLEARE. Ci sarà anche Celentano ma stavolta in carne ed ossa, tu cosa ne dici, vado?”. Sallusti la guarda, non parla, attimi di silenzio interminabili che preoccupano non poco la Santanchè. Gli occhi di lei si fanno più grandi, sconvolta al pensiero che il suo compagno possa essere colpito da una improvvisa paralisi. Ma poi ecco la grande trovata: “Dovresti andarci – dice il rinvenuto Sallusti – in fin dei conti lui con te è stato carino anche se ti ha dedicato qualche battuta, però stavolta devi cambiare tattica”. La Santanchè si illumina curiosa, freme di sapere, pende dalle sue labbra, uguali, fra l’altro, a quelle di mio zio Eugenio fratello di mia madre. “Cambiare tattica in che senso?” dice lei già in assetto di guerra. “Nel senso che appena lui ti parla – si infervora Sallusti – devi coprirlo di elogi, di complimenti per la sua bravura come cantante; anche se ti dovesse attaccare devi continuare ad esaltarlo e a parlare di musica qualunque cosa lui ti dica”. “Hai ragione – dice raggiante la bella Santa – una tattica che ridimensionerà il suo misero lato politico”. Dunque parte la sigla. Annozero inizia con un crescendo folgorante che solo Santoro (naturalmente dopo di me) sa fare. Alle 10 e 40 circa, in pieno tema RADIOATTIVO, Ruotolo mi chiede: “Quanto è importante stavolta andare a votare e non andare al mare?” “Potrà sembrare un’esagerazione – gli rispondo – ma stavolta è questione di VITA o di MORTE ”. Fra gli ospiti e il pubblico in studio non vola una mosca. Al punto che Santoro rompe quel silenzio di tipo tombale presentandomi la Santanchè.

Io faccio appena in tempo a dire buongiorno, dimenticandomi che invece è sera. E lei, puntuale, esegue alla lettera ciò che il compagno-maestro le ha insegnato. Anzi, ha fatto di più: ha addirittura cantato “io non so parlar d’amore”.

Pur avendo capito al volo la nuova strategia della “NUOVA DESTRA” devo dire che mi sono divertito. Fa sempre piacere ricevere dei complimenti e non ho ragione di dubitare che, loro malgrado, siano veramente miei FANS. Sarebbe bello se i dibattiti si svolgessero anche in questo modo. Spezzare la tensione con frammenti di divertimento agevolerebbe il pubblico a casa a capire meglio e con chiarezza, quello che i politici di destra ultimamente NON dicono.

Temo però che quest’ultimo grido della “NUOVA DESTRA” non durerà molto. Appena si accorgeranno che nel frattempo in cui mi esaltano, quasi in tempo reale, accade tutto quello che il RE degli Ignoranti dice, torneranno purtroppo ai vecchi metodi. Durante la prima telefonata ad Annozero, antecedente al VOTO del PRIMO TURNO, dissi con ostentata e sfrontata sicurezza, che Pisapia aveva già vinto, in tutti i sensi, e che proprio perché aveva vinto non doveva infierire con la querela alla Moratti. Pisapia infatti vinse con un vantaggio di 7 punti. La stessa identica cosa accadde con la seconda telefonata ad Annozero. Mentre Lupi mi esaltava come uomo di spettacolo, Pisapia stravinceva con addirittura 11 punti di vantaggio. E naturalmente ritirò la querela contro la Moratti.

È chiaro che anche a me, come tutti quelli che hanno un minimo di sensibilità e un filo di narcisismo, non possono che farmi piacere certi apprezzamenti. Che tuttavia però, non bastano a frenare un’OPINIONE. Per esempio, come la penso, riguardo l’ultima trovata di Berlusconi: a quanto pare il governo ha fatto ricorso alla Corte costituzionale per chiedere che bocci la decisione della Cassazione per aver ammesso il referendum sul Nucleare.

Stavolta Berlusconi ha veramente alzato il tiro. Non si è sparato sui piedi, ma ha centrato in pieno le “due piccole cose” a cui lui tiene di più. Per fortuna il neo Presidente della Corte costituzionale Alfonso Quaranta ha detto chiaramente che non è nei poteri della Consulta bloccare un referendum. Insomma Berlusconi non sa più come fare, ce la sta mettendo tutta per far CADERE il GOVERNO, ma non ce la fa. Per ora il mio è solo un sospetto. Ma da una attenta analisi sugli ultimi comportamenti del Cavaliere, da me approfondita e studiata su basi che neanch’io conosco, sono arrivato alla triste conclusione che non si può non pensare che la disperazione lo abbia portato a chiedere aiuto perfino ai tre Cavalieri della Discordanza: Bersani, Vendola e Di Pietro. Pare che sia proprio di loro tre, l’orribile idea di CACCIARE Santoro dalla Rai. Berlusconi non voleva: è stato fino a notte fonda a cercare di convincerli ma non c’è stato niente da fare. “Come fate a non capire – li supplicava – se mandiamo via Santoro sarà la fine della Rai”.
“Certo, ma sarà anche la fine del tuo governo – gli dicevano – non era questo che volevi?” ... Erano ormai le quattro di notte, Berlusconi era pallido e stravolto dalla stanchezza. Persino i suoi capelli apparivano sbiaditi, non più rossicci e schiacciati sulla testa, ma per la prima volta un po’ arruffati quel tanto da conferirgli un’aria scanzonata, quasi come di appartenenza al tutti per uno e uno per tutti. E poi a mezza voce senza alzare lo sguardo: “E se non bastasse?”... Il tono un po’ dimesso della domanda, era quanto di più appropriato ci potesse essere al disordine che si era creato nella stanza. I tre discordanti anche loro sfiniti e sbragati chi da una parte chi dall’altra, Tra sigarette, vino, tazzine di caffè sparse, pizze mangiucchiate e briciole un po’ dappertutto, improvvisamente si lanciano sguardi di intesa. È chiaro che il più indicato a rispondere è Bersani: “Se non bastasse ci rimane un’ultima carta: Floris, Dandini e Fa-zio... Dopodiché non ci resta che fuggire tutti e quattro all’estero”. Berlusconi è perplesso, cammina a piccoli passi avanti e indietro per la stanza sempre più spettinato. Poi con aria affranta si rivolge a Di Pietro mettendogli una mano sulla spalla: “Cosa ne sarà della Rai?”. Di Pietro lo guarda sconsolato: “Il tuo governo la sventrerà in tanti piccoli Vespasiani sparsi per l’Italia”. Ma la cosa importante adesso, anche per salvare Berlusconi oltre che i francesi, che come Veronesi, dormono praticamente sulle SCORIE RADIOATTIVE, è che tutti vadano a votare e scrivano sul foglio elettorale:
SI’ - per abrogare il NUCLEARE
SI’ - per abrogare la privatizzazione dell’ACQUA
SI’ - per abrogare il LEGITTIMO IMPEDIMENTO

Le date del 12 e 13 giugno saranno ricordate come i giorni della riscossa e della purezza contro le contaminazioni malvagie delle SCORIE RADIOATTIVE. Sarà proprio in quei giorni infatti che dalla strana percentuale del 50% + 1 nascerà l’inizio di una SORGENTE dalla quale sgorgheranno i primi zampilli di energia pura. Che non si limiterà al solo compito di scaldare e illuminare le città, ma soprattutto a riaccendere nel cuore degli uomini quel sentimento di trasparenza e lealtà dal quale poi, nasce l’amore per la bellezza delle cose che ci circondano.

E sarà proprio questa “BELLEZZA” a tracciare la via per la ricerca di quello che sarà il NUOVO NUCLEARE. Quello PULITO che NON produce scorie perché avviene tramite la FUSIONE FREDDA. Certo la strada è ancora lunga, ma solo la Bellezza può fare simili miracoli. Ma perché il miracolo avvenga è assolutamente necessario che nell’animo dell’uomo si creino le condizioni di un terreno fertile di verità, dove nessuna corruzione di nessun genere potrà attecchire. Sarà quello il campo dove il dolce tepore della fusione fredda germoglierà il fiore più bello. Che sarà appunto quella FUSIONE di BELLEZZA e di GIUSTIZIA che si propagherà per tutta la terra, e che già la si può identificare nel triangolo Milano-Napoli-Cagliari. Qualcosa mi dice che la scintilla di un nuovo mondo corre lungo la linea dei nuovi Sindaci di queste tre città.

08/06/2011 18:42
 
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Interessanti le parole di Antonio Di Pietro contenute in un'intervista a Repubblica TV, secondo il quale ci sono forti possibilità che i voti dei 3,2 milioni di italiani residenti all'estero (e dunque anche la loro percentuale di astensionismo, presumibilmente alta) possano essere annullati dalla Corte di Cassazione, in quanto gli stessi hanno già votato su schede differenti rispetto a quelle che ci verranno consegnate al referendum del 12 giugno (mancava quella di colore grigio con la nuova formulazione del quesito sul nucleare). Come detto, annullando il voto degli italiani all'estero, verrà annullato anche il loro tasso di astensione, che non verrebbe quindi conteggiato nel calcolo del quorum del 50% + 1 necessario perché il referendum sia valido. Di Pietro presenterà ricorso alla Cassazione lunedì pomeriggio.

Qui trovate l'articolo: www.repubblica.it/politica/2011/06/08/news/rebus_voto_estero-17398625/?re...
08/06/2011 18:43
 
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Io voto ma non vi dico come però!

Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
08/06/2011 18:47
 
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Re:
Keep the faith, 08/06/2011 18.43:

Io voto ma non vi dico come però!



Come voterai è irrilevante. Se non ti astieni, vai comunque a favore dei "sì" (per fortuna!).
08/06/2011 18:54
 
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Sul quorum il rebus del voto all'estero
ma il governo rischia l'autogol
Dal Viminale la conferma che gli italiani all'estero non potranno votare sulle nuove schede. Aver modificato la legge e il conseguente cambio del quesito potrebbe portare però al paradossale risultato di rendere più facile il raggiungimento del 50%
Un seggio in occasione di un precedente referendum
ROMA - Appelli, mobilitazioni, flash mob, passa parola in rete. La battaglia per il raggiungimento del quorum ai referendum del 12 e 13 giugno si combatte con molte armi, ma alla fine la battaglia decisiva sarà probabilmente quella che si disputerà a partire da lunedì pomeriggio in Cassazione attorno al voto degli italiani all'estero. Oggi il Viminale, attraverso la comunicazione al Parlamento del ministro Elio Vito, ha reso noto che sono in corso di stampa e distribuzione in tutto il Paese le schede di colore grigio con la nuova formulazione del quesito sul nucleare, così come disposta dall'ordinanza 1 giugno 2011, depositata il 3 giugno dell'ufficio centrale per il Referendum presso la Cassazione.

Le nuove schede però non saranno nuovamente inviate agli italiani residenti all'estero, dal momento che il voto poteva essere espresso solo entro il 2 giugno. Le vecchie schede già votate saranno conteggiate ai fini del risultato ma soprattutto ai fini del raggiungimento del quorum? Su questo punto Vito non si è espresso. E' logico pensare però che il governo dopo i ripetuti tentativi di sabotare la consultazione non rinuncerà a considerare anche i 3,2 milioni di italiani residenti oltreconfine parte della base elettorale su cui calcolare il 50% di votanti necessario a rendere valido il referendum.

Proprio il pasticcio combinato da Berlusconi e Romani con la finta moratoria inserita nel dl omnibus rischia però di depotenziare l'arma più efficace posseduta dal governo per far fallire i quesiti. Per capire il perché è necessario però fare un passo indietro.

Come ha spiegato Antonio Di Pietro a Repubblica Tv 1, contando gli italiani all'estero il quorum - se paragonato alle consultazioni passate - sale in realtà al 58%. Anche se le schede spedite per corrispondenza tra il 25 maggio e il 2 giugno fossero conteggiate, difficile sperare che siano poco più di qualche migliaio. Se dei referendum si è parlato poco o nulla qui da noi, è facile capire quanto ancor meno ne siano stati informati gli italiani all'estero, tra l'altro tendenzialmente più distratti e inclini all'astensionismo. Detto in altre parole, se si fosse votato tutti con il vecchio quesito il raggiungimento del quorum (58% reale) sarebbe stato davvero ai limiti dell'impossibile. Ma il governo, con la sua smania di sabotaggio, è riuscito nell'impresa di far votare italiane e italiani all'estero con due schede diverse, spalancando così la porta a un ricorso che Di Pietro ha già annunciato di voler presentare lunedì pomeriggio alla Cassazione.

Precedenti in materia non ce ne sono, ma che i giudici - che tra l'altro sino ad oggi hanno sempre dato ragione ai reclami dei referendari - possano decidere di non cosiderare validi i voti espressi su schede diverse da quelle su cui ci si esprime ai seggi il 12 e 13 appare più di un'ipotesi. Nel caso le cose andassero davvero così, le possibilità che il referendum sia valido crescerebbero vertiginosamente. "A superare il muro del 50 per cento ce la facciamo, del 58 no", profetizzava sempre Di Pietro. Che a quel punto avrebbe "azzeccato" anche un'altra profezia: "Berlusconi lo ringrazio. Meno male che si attornia di tanta gente incompetente e incapace: prima fa un decreto per fermare il referendum sul nucleare, poi ricorre alla Cassazione, poi alla Consulta, con il risultato che oggi tutti parlano del referendum".
(08 giugno 2011)

www.repubblica.it/politica/2011/06/08/news/rebus_voto_estero-17398625/?re...

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08/06/2011 19:03
 
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Re:
angelico, 08/06/2011 18.54:



Precedenti in materia non ce ne sono, ma che i giudici - che tra l'altro sino ad oggi hanno sempre dato ragione ai reclami dei referendari - possano decidere di non cosiderare validi i voti espressi su schede diverse da quelle su cui ci si esprime ai seggi il 12 e 13 appare più di un'ipotesi. Nel caso le cose andassero davvero così, le possibilità che il referendum sia valido crescerebbero vertiginosamente. "A superare il muro del 50 per cento ce la facciamo, del 58 no", profetizzava sempre Di Pietro. Che a quel punto avrebbe "azzeccato" anche un'altra profezia: "Berlusconi lo ringrazio. Meno male che si attornia di tanta gente incompetente e incapace: prima fa un decreto per fermare il referendum sul nucleare, poi ricorre alla Cassazione, poi alla Consulta, con il risultato che oggi tutti parlano del referendum".(08 giugno 2011)

www.repubblica.it/politica/2011/06/08/news/rebus_voto_estero-17398625/?re...



E incrociamo le dita che Tonino ci abbia "azzeccato"!!!!


(Miss Piggy), 08/06/2011 12.46:

I mitici della Sora Cesira han reclutato anche Madonna.

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E quotiamo anche la mitica Sora Cesira!!! [SM=x47954] [SM=x47954]



[Modificato da 4everMJJ 08/06/2011 19:04]
08/06/2011 19:06
 
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Referendum, “gli italiani all’estero
mettono a rischio il quorum” Referendari preoccupati per gli oltre 3 milioni di connazionali che vivono oltre confine: hanno già votato su schede che riportavano il vecchio quesito sul nucleare e ora, secondo il Viminale, non c'è più tempo per stampare le nuove schede. Di Pietro: "Se vengono contati, la soglia da superare passa dal 50+1 al 58 per cento"“Niente scherzi sul voto degli italiani all’estero”. Lo dice Mario Staderini, segretario dei Radicali Italiani. Ma il suo timore appare ormai una possibilità concreta: il quorum sul nucleare è a rischio. Come affermato anche da Antonio Di Pietro, conteggiando i più di tre milioni di italiani all’estero, il cui voto non verrà ritenuto valido sul nucleare, “il quorum passa dal 50+1 al 58 per cento”. Ciò che potrebbe pregiudicare l’esito del voto: “Al muro del 50 per cento ci arriviamo, al 58 per cento no”, spiega Di Pietro.

La vicenda che potrebbe vanificare gli sforzi dei referendari ha inizio lo scorso 1 giugno, quando la Cassazione dà il via libera al quesito sul nucleare, ma con una nuova formulazione. A quel punto i circa 3 milioni e 200 mila italiani che vivono all’estero si sono già espressi sulle schede con il vecchio quesito. Il Viminale fa sapere che non ci sono i tempi tecnici per stampare le nuove schede e inviarle ad ambasciate e consolati nel mondo. Il voto degli italiani all’estero non può quindi essere considerato valido, ma rischia di essere conteggiato e di far salire il quorum del referendum.

Di qui le preoccupazioni dei referendari, e l’intenzione, annunciata dallo stesso onorevole Di Pietro, di ricorrere in Cassazione, sollevando un possibile “conflitto di costituzionalità, perché i nostri connazionali sono stati privati di un diritto fondamentale: quello di dire la loro”. I promotori del referendum ricordano del resto che già nel passato il voto all’estero è stato usato per far mancare il quorum. Il 18 aprile 1999, giorno del voto sull’abolizione della quota proporzionale del “Mattarellum”, il referendum non venne deciso dagli oltre 21 milioni di italiani che si recarono alle urne (e il 91,5% si dichiarò per il sì), ma dai 150 mila voti mancanti al raggiungimento del quorum. Dei 2.351.306 residenti all’estero, soltanto 13 mila ricevettero effettivamente il certificato elettorale.

Oggi gli italiani con residenza all’estero sono più numerosi rispetto al 1999. Si tratta di 3 milioni 200 mila persone, concentrate soprattutto in Europa (circa 2 milioni) e nelle Americhe (più di un milione). I Paesi che guidano le classifiche sulla presenza italiana sono la Germania e la Svizzera, per quanto riguarda l’Europa, l’Argentina (più di 400 mila persone) e gli Stati Uniti (187 mila), per quanto riguarda le aree extra-europee. Agli italiani espatriati, secondo quanto stabilito con la legge Tremaglia, consolati e ambasciate dovevano inviare le schede elettorali entro il 25 maggio (da restituire entro il 2 giugno alle stesse rappresentanze diplomatiche).

Il cambiamento del quesito sul nucleare rende però a questo punto vano il loro voto. La rabbia nei confronti delle probabile privazione di un diritto costituzionale è già esplosa, soprattutto su Internet, dove decine di italiani protestano e si dicono scandalizzati. Su Facebook è stata creata una pagina, a cura dei “Partigiani del Terzo Millennio”, in cui si definisce la vicenda della cancellazione del voto come “uno scandalo all’italiana” e “una schifezza immane”.

Molti italiani raccontano di aver votato, nonostante i consueti ritardi e problemi burocratici che caratterizzano le loro rappresentanze consolari. Simona Hokkekyo scrive di non aver neppure ricevuto la scheda elettorale, disponibile in consolato “solo il lunedì e il martedì dalle 9 alle 12”. E Alma Pirari, anche lei un’italiana all’estero, dice di aver già votato, nonostante “le difficoltà create dal consolato per la consegna delle schede. Inviate alle donne coniugate col solo cognome di ragazza, spesso non sono state consegnate”. “Farabutti” e “E’ ora di finirla!” sono altre espressioni con cui la cancellazione del diritto di voto, e il rischio di non arrivare al quorum, viene accolto in queste ore da chi vive oltre confine.


www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/08/referendum-il-voto-degli-italiani-allestero-mette-a-rischio-il-quorum...

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