11 settembre: Coast to coast di Jackson, Brando, Taylor
Un mitico Coast to Coast in fuga dalla Manhattan fumante per le macerie del World Trade Center.
L'11 settembre 2001 tre miti di Hollywood – Elisabeth Taylor, Michael Jackson e Marlon Brando – noleggiarono un'auto e fuggirono da New York, guidando per oltre 800 chilometri prima di fermarsi in Ohio, per sfuggire a nuovi attacchi terroristici.
La fuga delle tre star e' stata raccontata da un ex assistente del re del pop alla rivista Vanity Fair.
Durante il viaggio, l'ormai monumentale divo del Padrino avrebbe irritato gli altri compagni di viaggio chiedendo di fermarsi ad ogni pie' sospinto da Burger King e Kentucky Fried Chicken per foraggiare il suo colossale appetito.
Nessuno delle tre star e' ancora vivo per confermare la storia che assomiglia a una leggenda metropolitana e che Vanity Fair estrae da un libro sugli ultimi anni della Taylor del suo giornalista Sam Kashner che uscira' a giugno.
Secondo un assistente della Taylor che ha chiesto di restre anonimo, la Cleopatra di Hollywood resto' a New York nei giorni dopo le stragi e ando' a pregare a Ground Zero.
Ma un fatto e' certo: sia lei che Brando erano a New York ai primi di settembre per due concerti di Michael Jackson ad uno dei quali Marlon si era fatto fischiare dal pubblico del Madison Square Garden che aveva pagato fino a 2.500 dollari per ascoltare Michael producendosi in una interminabile tirata contro la violenza sui bambini.
La ''migliore amica'' Liz non aveva invece deluso e aveva accompagnato a braccetto la ''risurrezione'' del cantante al suono della 'Fanfara per Uomo Comune' del compositore americano Aaron Copland.
Jackson aveva cantato il 7 settembre e poi il 10, l'ultimo giorno spensierato di New York prima delle stragi.
''Avvertito da amici sauditi che i terroristi avrebbero potuto colpire ancora, 'Jacko' aveva radunato il suo entourage, compreso Brando, nella hall del Four Season'', scrive Kashner.
Liz stava al vicino St. Regis.
In una versione della storia i tre cercano di scappare ma hanno problemi a lasciare il gararge dell'hotel perche' i fan avevano accerchiato la loro macchina.
Ma non c'era scelta, con il blocco dei voli decretato dall'amministrazione Bush, chi voleva scappare dalla citta' sotto attacco doveva farlo in auto.
Un ex assistente di Jackson ha detto a Kashner che Michael, come un generale, guido' l'entourage in un rifugio temporaneo in New Jersey prima che le tre superstar si mettessero 'on the road'.
Michael e Brando si alternavano al volante e guidarono fino all'Ohio: 'Immaginate lo shock provocato quando il trio si fermava alle pompe di benzina'', scrive Kashner.
I tre divi non sono stati i soli vip di Hollywood protagonisti di 'incontri ravvicinati' con l'11 settembre di cui si parla dopo l'uccisione di Osama bin laden: Rob Lowe ha detto che, nei giorni in cui girava West Wing a Washington, ha volato senza saperlo con i dirottatori di al Qaida che stavano facendo la prova generale dell'attentato sulla rotta dalla capitale a Los Angeles.
5 maggio 2011 | 17:05
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