(Miss Piggy), 27/04/2011 17.48:
Oh, io sarò ripetitiva, ma credo che Katherine, pur con i suoi limiti, non si sia negata al figlio e ci sia stata quando e se Michael aveva bisogno: era lui che era adulto, indipendente da un pezzo, "casualmente" una superstar e quindi faceva quel che voleva, anche tenendo lontani genitori e fratelli quando non voleva rotture e ramanzine (e abbiamo fior di testimoninaze in proposito).
Sul Michael adulto la penso esattamente come te, le mie perplessità riguardano quanto successo a lui e ai fratelli da bambini. Ovviamente il mio pensiero nasce esclusivamente dalle notizie a disposizione, io non era là, ma l'impressione è che la coppia Jackson si sia concentrata quasi esclusivamente sulla carriera dei figli, e che molti aspetti importanti per la vita affettiva, sociale, culturale dei bambini siano stati trascurati. Preciso che sono convinta non l'abbiano fatto per fini egoistici, hanno agito nella maniera che ritenevano migliore per il benessere dei figli, per tenerli lontani dalla strada e per garantirgli una sicurezza economica altrimenti impossibile da raggiungere. Ciò non toglie che i ragazzini di casa Jackson siano stati trascinati per anni da un club ad un concorso per talenti, e la mamma ben poco ha fatto, o ha potuto fare, per difenderli e dal caratteraccio di Joe e da situazioni non proprio adatte ai giovani figli. Può essere che la mancanza di una figura di sostegno quando era bambino abbia reso Michael così recalcitrante nel chiedere poi aiuto da adulto.