Doverosa premessa per poter capire di chi stiamo parlando: Chad Muska e gli altri protagonisti di questa vicenda sono dei professionisti di skateboard americani, Chad è anche musicista e DJ.
Il buon Chad scrive praticamente come parla e nella traduzione ho cercato di lasciare proprio questo suo stile molto "pittoresco". Il racconto è molto divertente perché finché non è arrivato a Neverland Chad pensava di essere su "Scherzi a parte"
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Ricchi premi e cotillons per chi riesce a capire chi è il fantomatico cugino o nipote di MJ
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Chad Muska descrive l'incontro con Michael Jackson al Neverland Ranch con Stevie Williams, Anthony Moseley, e la mamma di Stevie nel 2003.
Così eccoci qua. Un giorno ho ricevuto una telefonata dalla "Circa" (azienda di calzature che lo sponsorizzava, ndt) in cui mi chiedevano se potevano dare il mio numero a qualcuno degli uffici di Michael Jackson. E io "Questa è una stronzata. Io non ci credo. Ma andate avanti e date loro il mio numero, non si sa mai".
Circa dieci minuti dopo ricevo una telefonata da una signora e lei fa "Hey, sono tizia dall'ufficio di Michael Jackson e volevamo sapere se saresti disposto ad andare al Neverland Ranch fra due giorni".
E io "Ad essere onesto con te, non credo che questo sia vero. Ma se lo è, ovviamente mi piacerebbe venire a Neverland da Michael".
Passa circa un minuto e il telefono squilla di nuovo. Lo alzo e sento (una voce acuta) "Hey Chad, sono Michael". Giuro davanti a Dio che il mio cuore si è fermato per un secondo. E lui: "Sì, sto ascoltando alcune altre cose che sono uscite, perciò sarei davvero entusiasta se voi ragazzi poteste venire domani". E io "Domani?", e lui "Yeah. Penso che domani sarebbe un buon giorno per voi ragazzi per venire qui". Poi disse "Mi chiedevo se conosci anche Stevie Williams. Volevamo che venisse anche Stevie". E io dissi "Okay. Certo. Sarebbe forte se venisse Stevie. Qualunque cosa tu dica, amico".
Non ricordo esattamente come ha funzionato, se l'avevamo chiamato tutti e due, ma fondamentalmente Stevie stava tornando da Vancouver il giorno dopo e lui disse, "Vi manderò un'auto domani mattina, poi prenderemo Stevie all'aeroporto lungo la strada". Per tutto il tempo nella mia testa pensavo "Stiamo per essere
"Punk'd" da Ashton Kutcher" ("Punk'd" è una serie televisiva dove Ashton Kutcher, marito di Demi Moore, faceva degli scherzi a persone più o meno famose, una specie di candid camera tipo il nostro "Scherzi a parte", ndt). Nel frattempo, mentre io stavo avendo questa conversazione, Anthony Moseley, che lavorava per Shorty al momento, era seduto sul mio divano ad ascoltare. Quindi, naturalmente, quando ho attaccato il telefono mi fa: "Io vengo con te, amico". Io non credevo neppure che fosse vero così ho detto "Certo, puoi venire con me". Almeno se finivo su Punk'd, lui ci sarebbe finito con me.
Così Moseley passa la notte sul mio divano, ci svegliamo il giorno dopo e io chiamo e chiedo se posso portare un amico. All'inizio erano un pò esitanti ma io dico: "Lui è uno skater professionista" e quindi mi dicono: "Ok, portalo". Circa mezz'ora dopo questo macchinone era a casa mia. Era tipo un suv nero cabinato anni '80, con un vecchio televisore in bianco e nero che trasmetteva vecchi cartoni animati.
Era guidato da questo autista di 75-80 anni, con il cappello e l'intero abbigliamento. Noi saliamo e andiamo verso l'aeroporto, mentre io sto cercando le telecamere nel furgone e dico: "Lo so che siamo su Punk'd. Non mi inganni", pensando di essere ripreso.
Così raggiungiamo l'aeroporto e Stevie esce con sua mamma. Lei aveva sentito parlare della cosa e presumo fosse una grande fan e aveva detto a Stevie: "Io vengo con te! E non accetto obiezioni!". Così saliamo tutti in macchina e questo vecchio non ci dice una parola salvo che stiamo andando al Neverland Ranch.
E' un tragitto dannatamente lungo dall'aeroporto. È parecchio più a nord di Lompoc, da quelle parti. Quindi andiamo nel traffico con questo autista novantenne. E per tutto il tempo mi aspetto che Ashton Kutcher salti fuori da dietro i sedili.
Finalmente arriviamo, siamo al cancello e ci dicono niente macchine fotografiche e tutto il resto. Il cancello si apre e noi percorriamo questo lungo viale verso Neverland.
Mentre ci avviciniamo un paio di elefanti camminano per il parco e fanno tipo una danza, con le loro proboscidi in aria. Un cammello arriva di corsa e fa un giro di 360 gradi.
Poi tutto lo staff si allinea e si inchina verso di noi. Non ho mai visto niente di simile.
Questo tipo è venuto e ci ha salutato, era come una specie di giardiniere o qualcosa del genere. Ci ha portato dentro, ci ha fatto sedere sul divano e ci ha detto "Michael sarà qui a breve".
Così eravamo seduti sul divano da circa tre minuti, che ci sono sembrate tre ore, e tutto ad un tratto, "Boom" Michael è entrato. Mi ricordo che la mamma di Stevie si è alzata con la mano sul cuore dicendo," Oh mio dio. E' Michael Jackson!". E noi tutti siamo scoppiati a ridere. Anche lui si è messo a ridere ed eravamo tutti eccitati.
E' stato subito così fantastico, e si è seduto sul divano dicendo, "E' così bello conoscervi". Ci ha presentato suo cugino, o nipote, che era uno skater ed era quello che aveva mostrato i video a Michael, e presumo li avesse guardati per anni. Credo che visto che io e Stevie dovevamo andare lì sia stato sempre a guardare i video.
Sapeva chi era Stevie e sapeva chi ero io. E suo cugino. o qualsiasi altra cosa fosse, si rivelò essere super bravo nello skateboard. E' stato pazzesco.
Ha iniziato a farci da cicerone, andiamo nel suo salotto e c'erano appese foto di lui con tutti, chiunque ti venisse in mente.
Suo cugino iniziava ad essere un pò sulle spine,e Moseley ha l'ADD (deficit di attenzione) quindi è sempre ansioso e quindi mi sono accorto che Moseley e il cugino se n'erano andati. Michael fa: "Dove vanno?". Io, Stevie e la sua mamma diciamo: "Oh beh, noi siamo qui. Andiamo avanti".
Così Michael ci fa fare il gran tour. Proprio di tutto. Il museo. I guanti. C'è il treno. Il parco acquatico. Le montagne russe. C'erano così tante cose. Non potevo nemmeno credere che stava accadendo. Ricordo di aver pensato: "Aspetterò fino a quando questo sarà finito per iniziare almeno a capire quello che ho appena visto".
Continuavamo a guardarci l'un l'altro increduli. Quando siamo andati allo zoo, Michael ha detto, "Guardate, alle tigri non piace questo". Aveva un ombrello, e l'ha aperto e chiuso molto velocemente di fronte alle tigri, e le tigri impazzivano, ruggivano e saltavano da una parte all'altra della gabbia. Mi ricordo che abbiamo visto
X-Men nel suo cinema prima che uscisse. Che a quel tempo era fantastico.
Verso la fine, siamo scesi nel seminterrato e lui aveva questa pista da ballo con una sala giochi accanto a una cantina. Presumibilmente è lì che tutta questa roba folle è successa. Dove bevevano il succo di Gesù o qualcosa del genere. In ogni modo, questo succedeva quando 50 Cent era in testa alle classifiche. Siamo andati lì e ho visto Michael Jackson fare un moonwalk su
"In Da Club"! Mi sentivo come se fossimo ne
"La fabbrica di cioccolato" e lui fosse Willy Wonka.
Ognuno ha ricevuto anche della roba interessante. Come Moseley che ha avuto degli occhiali, i Ray Ban dorati, e una giacca di pelle. Io dicevo "Noo, non voglio niente", come se a dire così avrei ottenuto il permesso di rimanere a Neverland per sempre o qualcosa del genere (ride).
Però ricordo di aver pensato alla fine "Accidenti, avrei voluto un paio di quegli occhiali da sole".
Per me, quel ragazzo era solo un tipo eccezionale - e la gente può dire quello che vuole su di lui: era strano, era diverso, questo o quello - ma voglio dire, sì diavolo, era diverso da tutti noi, era Michael Jackson! Quel giorno è stata una delle cose più surreali che abbia mai vissuto. Ma in positivo. RIP MJ.
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