| | | Post: 15 | Registrato il: 02/03/2011 | Città: ACQUAFONDATA | Età: 33 | Sesso: Femminile | This Is It Fan | | OFFLINE | |
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Laughing out loud
Episodio 13
Durante il tragitto nell'auto regnò il silenzio assoluto, rotto solo dal rumore della gomma che Scar masticava con nervosismo.
Non riusciva a credere che Landon fosse riuscito a trovarla, e non riusciva proprio a spiegarsi come avesse fatto a sapere che lei si trovava a Los Angeles.
Louis ogni tanto lanciava uno sguardo sullo specchietto retrovisore con un'espressione confusa ma allo stesso tempo preoccupata.
Forse perchè si stava affezionando davvero a Scar, forse per cominciava a vederla come la figlia che non aveva mai avuto.
La portava a fare compere, l'aiutava a scegliere i vestiti, anche se in fondo...quello era solo il suo lavoro.
-Perchè mi guardi così?- chiese Scar senza guardarlo.
-Chi era quel tipo?- disse diretto, senza porsi alcun problema.
-Lui... lui si chiama Landon.-
-Non m'interessano i suoi dati anagrafici, chi è per te?-
-E' il mio ex fidanzato, il mio manesco ex fidanzato.-
-E' per questo che sei venuta qui?-
-Già...-
-Sta attenta Scar, in giro ci sono molti tipi che non si fanno problemi a far del male quando vengono rifiutati...-
-Non dire niente a Michael...-
-Cosa?-
-Davvero, non voglio...-
-Ma...-
-Per favore Louis... tra una settimana comincia il tour e non voglio che si preoccupi.-
-E va bene...-
Appena varcato il grande cancello si stamparono entrambi in faccia un sorriso finto, anche se il viso di Scar rimaneva pallido e spaventato.
***
Notavo qualcosa di diverso in lei, sembrava evitarmi.
All'inizio pensai che la causa di quel comportamento fu la mia proposta di rimanere a Neverland, ma più la guardavo e più mi convincevo che la motivazione era un'altra.
Forse aveva ricevuto notizie della madre, o del padre.
Ma mi sembrava piuttosto improbabile, nessuno sapeva dove si trovasse in quel momento. La sua posta arrivava ancora a casa di Landon e così tutto il resto.
Landon.
Certo, Landon! Magari era riuscito a mettersi in contatto con lei in qualche modo e per questo era spaventata.
Mi chiedevo come diavolo avevo fatto a non pensarci prima.
A cena non tocco cibo, solo qualche verdura e un po' d'acqua e questo mi fece insospettire ancora di più.
Una volta a letto mi diede un bacio sulla guancia e si girò dall'altra parte tirandosi le coperte fin soprale orecchie.
Comportamento strano anche quello, visto che di solito rimanevamo sempre a parlare prima di metterci a dormire.
Le tolsi le coperte e la chiamai con due colpetti sulla spalla.
-Ehi!- si lamentò lei.
-Mi dici che ti prende?-
-Non so di cosa tu stia parlando!- disse rimettendosi le coperte addosso.
-Risposta sbagliata... Ti sei fregata da sola.-
-Eh?-
-Perchè se mi dici "non so di cosa tu stia parlando" alla prima domanda, io capisco che c'è qualcosa che non va.-
-E scusami, lei hai elaborate tu queste teorie?-
-Sbagliato di nuovo! Stai cercando di cambiare discoso.-
-Piantala!-
-Ecco ti stai mettendo sulla difensiva... e dopo mi dirai che sto dando i numeri e che non c'è niente di cui parlare.-
-Sì infatti stai dando i numeri alla grande!-
-Avanti Scar. Credi di poter nascondere qualcosa a me? . Non esiste!-
Si appoggiò allo schienale e allargò i piedi. Giocherellava insistentemente con l'orlo della manica del pigiama e cercava di evitare il mio sguardo.
-Allora... me lo dici o no che ti prende?-
-Beh... Se, per ipotesi, ti dicessi che oggi ho incontrato Landon e, sempre per ipotesi, ti dicessi che mi ha rincorso fino all'auto di Louis, che reazione avresti?-
-"Incazzato come toro" è una reazione?-
-Dipende...-
-E in questo caso lo è?-
-Potrebbe.-
-Beh allorai io sono incazzato come un toro!- urlai con tutta la voce che avevo in corpo.
-Ma sei scemo! Mi hai rotto un timpano...- si lamentò massaggiandosi l'orecchio.
Scalciai come un matto per togliermi le coperte di dosso e mi alzai dal letto.
-Non posso credere che tu non me l'abbia detto!-
-Non volevo farti preoccupare... tra una settimana c...-
-Shh! Zitta! Devo concentrarmi.- dissi quasi nevrotico mettendomi una mano sulla fronte.
Lei cercò di trattenere le risate ma alla fine le scappò un leive risolino.
-Cosa ridi?!-
Non rispose. Si schiarì la voce continuando a trattenere le risate e si alzò anche lei.
-Perchè devi concentrarti?- domandò prendendomi in giro.
-Ti sei chiesta, almeno, come ha fatto a trovarti?-
-Sì, ma non riesco a spiegarmelo.-
-Hai lasciato tracce... Sì. Tu hai lasciato tracce!- esclamai con una risata isterica.
-Ok adesso cominci a farmi paura...-
-La carta di credito!-
Mi precipitai sulla sua borsa e l'afferrai prima che lei potesse toglirmela dalle mani.
Mi guardava scovolta mentre agitavo la sua borsa per far cadere qualsiasi cosa ci fosse lì dentro.
Cominciai a cercare tra gli oggetti, ma quello che vedevo erano solo rossetti, creme, cartacce, biscotti, noccioline, penne, asprine...
-Scar ma che cazzo!-, esclamai -Ma chi sei Eta Beta?!-
-Chi?- chiese con un tono divertito ma allo stesso tempo sconvolto.
-E questo?- domandai sempre nevrotico tenendo in mano un tubetto di gel lubrificante alla mela verde.
-Questo l'ho compr...-
Lo lanciai alle mie spalle prima che potesse finire la frase, ma poi corsi a riprenderlo e me lo infilai in tasca.
-Me lo spieghi dopo!-
Continuai a cercare.
-Mike...-
-Shh!-
-Mike ascolta...-
-Sto cercando!-
-Mike la carta di credito è nel portafogli!- gridò.
Lo prese dal comodino e mi porse la carta di credito guardandomi come una mamma severa e arrabbiata guarda suo figlio pasticcione.
-E adesso che l'hai trovata che fai? La fai analizzare dall'FBI?-
-Te la sequestro...-
-Eh?- disse correndomi dietro per la stanza mentre cercavo un posto sicuro per custodirla.
-Sì hai capito benissimo! D'ora in poi non lascerai più tracce!-
-Mike è ridicolo. Ridammela!-
-No! Dimenticatela.-
-Ma tu sei impazzito!-
-Sì! Ci sarà un motivo se la gente mi chiama Wacko Jacko!-
Chiusi le pesiane, spensi la luce e la presi per mano.
-Adesso vieni perchè devi spiegarmi cosa ci vuoi fare con questo.- risi tirando fuori il lubrificante alla mela.
-Neanche te lo immagini!-
-Non voglio immaginarlo, voglio scoprirlo.-
***
E mentre a Neverland la pazzia aveva preso il sopravvento, nel Motel dove alloggiava Landon era stato appena uccisa una donna, una prostituta probabilmente.
Prese le poche cose che si era portato dietro e alle due del mattino si mise in cerca di un posto dove andare.
Non poteva andare peggio, o forse sì. Si mise anche a diluviare.
Il colpo di fortuna era arrivato, ma se l'era lasciato sfuggire. E non ne sarebbe arrivato un altro.
Quello che gli era rimasto da quell'incontro fu la targa dell'auto.
Se viaggiava in limousine doveva essersi accalappiata un riccone! Ma come? E in così poco tempo.
La risposta era davanti ai suoi occhi, ma in quel momento non avrebbe visto neanche ad un centimetro dal suo naso. In tutti i sensi. |