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Una lente, tanti colori. Terminata: 1 capitolo. Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2011 20:13
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19/02/2011 13:38
 
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Una piccola leggenda iridescente.



Come polvere di stelle su terre ormai morte, quella storia, quella piccola leggenda raccontata tanti anni fa da viaggiatori incauti si posava sulle menti di chi la ascoltava, leggiadra come una giovane ballerina sorridente.
Quella piccola leggenda era l'inizio o forse la fine di qualcosa molto più grande di lei, che voleva solo essere amato e scoperto. Era un sogno, un sogno iridescente, pieno di colori e di arcobaleni e luce. Era un sogno come non se ne erano mai visti, fosse pure perché in quel mondo grigio e buio pochi conoscevano ancora il valore dei colori. Era un sogno che faticava a prendere forma, perché era così grande e pieno di speranza che niente, nemmeno la stella più brillante, avrebbe potuto contenerlo.
La piccola leggenda parlava di un sogno ormai sepolto sotto strati impenetrabili di dolore e lacrime partoriti da un giovane angelo di nome Kim, un giorno piovoso e grigio e buio come non se ne vorrebbero mai vedere. Lei era un angelo che non riusciva più a vedere i colori, perché la lente, quella lente speciale che le faceva apprezzare anche il grigio e il nero, all'improvviso si era rotta, mostrando quella terra insanguinata per quello che veramente era.
E Kim non avrebbe voluto vedere tutto quello, ma più i suoi occhi si riempivano di quell'orrore, più una certezza crudele si impossessava di lei.
Possibile che la sua lente dei colori vedesse tutto questo e colorasse il mondo non per sé stessa, ma per gli altri?
Era così, non c'era altra spiegazione.
Quella lente aveva preso sulle proprie spalle tutto il peso di un mondo senza colore.
Lo aveva fatto per cinquanta lunghi anni e poi, d'improvviso, s'era rotta. Aveva abituato tutti a tutto: la meraviglia, la felicità, la gioia di una risata. A tutto, tranne che a quello. Perché alla morte non ci si abitua mai, nemmeno se la vedi tutti i giorni, nemmeno se non fatichi a chiamarla in causa qualche volta, pregandola di risolvere i tuoi problemi.
Kim lo aveva capito d'improvviso un giorno d'estate, quando il Sole splendeva alto; ma lei non riusciva a vederlo. Non riusciva a vedere proprio niente, all'infuori di quei piccoli vetri rotti che una volta erano stati una lente magica. Quei piccoli pezzi di materia trasparente che, sebbene riflettessero tutto, davano l'impressione di non trattenere nulla dentro di loro.
Un'impressione sbagliata, perché quei vetri assorbivano proprio tutto, cercando di non farsi distruggere da niente.
Ed ora, così, senza preavviso, Kim e tutti gli altri si ritrovavano a dover per forza guardare il mondo senza nemmeno un piccolo scudo li proteggesse da quelle brutture che non avevano mai visto, anche se erano sempre esistite, stoiche nella loro memoria.
La lente, però, li avevi messi in guardia più di una volta, con un canto ripetuto così tante volte che alla fine era parso persino senza senso.
Mi sto rompendo mi sto rompendo mi sto rompendo.
Nessuno l'aveva davvero ascoltato. Nessuno l'aveva davvero compreso. Nessuno l'aveva davvero amato.
Era quella la parte peggiore, forse, di un amore che già da solo di purezza e innocenza ne aveva ben poca. Ti sentivi colpevole e sbagliato e sporco e non c'era niente potesse farti stare meglio. Dovevi solo aspettare che le lacrime finissero, che il sangue cadesse e che il cuore smettesse di battere. Questi erano solo i tuoi incauti desideri, però. Il fatto le lacrime rimanessero al sicuro dentro gli occhi, che il sangue irrorasse ogni singola parte e che il cuore, di conseguenza, battesse, erano una fonte di odio verso te stesso.
Kim queste cose le aveva capite solo alla fine, quando era davvero tutto perduto, quando niente si poteva recuperare, quando c'era solo da sentirsi male per il dolore e fosse anche giusto, dopotutto.
Dovevi sputare sangue e lacrime e dolore e amarezza e tante altre cose, prima di essere come quella piccola lente colorata che pure tanto aveva sopportato.
E quando arrivavi ad essere come la lente comprendevi quanto potesse fare schifo il mondo da quel punto di vista - sanguinante e violento e doloroso e pieno di cose innominabili.
Per questo, ora Kim capiva, quella piccola lente colorata di nome Michael Jackson si era sforzato di migliorarlo.
Perché era la casa di tutti.
Piacesse o meno a un Dio cui piaceva giocare con le deboli anime umane, dopo la rottura di quel vetro tutti gli uomini si erano svegliati.
Ed ora lavoravano.
Per creare un mondo che fosse colorato anche senza la lente.
[Modificato da _Sara95_ 19/02/2011 20:13]

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19/02/2011 14:55
 
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Madonna , sei fenomenale quando scrvi ragazza . <3
19/02/2011 20:11
 
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Re:
HeadApple., 19/02/2011 14.55:

Madonna , sei fenomenale quando scrvi ragazza . <3




Oh, ma grazie mille cara! **

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