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Perche' Berlusconi e i suoi ripetono sempre le stesse cose - i costi della politica

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2011 16:33
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29/01/2011 23:16
 
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Vi posto un articolo che ho trovato in rete utile a capire le strategie di comunicazione di Berlusconi e dei suoi seguaci.


Perché Berlusconi e i suoi ripetono sempre le stesse cose



In questi giorni coloro che difendono Berlusconi sui media si ripetono più del solito. C’è un piccolo elenco di argomenti a favore del premier che vengono ripetuti ossessivamente:

1.Berlusconi è vittima di una persecuzione da parte della magistratura;
2.i media mentono e fanno solo gossip (su di lui come su tutti: non a caso si sollevano scandali anche su Gianfranco Fini e Ilda Boccassini);
3.lo stile di vita privato di Berlusconi non c’entra con le sue capacità politiche;
4.le intercettazioni sono una violazione della privacy che «potrebbe capitare anche a voi»;
5.la presunzione di innocenza va rispettata, per lui come per tutti, fino a che non ci sarà una sentenza in tribunale.
Non occorre entrare nel merito dei vari punti (né completare l’elenco se ho dimenticato qualcosa): è il semplice fatto di ripeterli a renderli sempre più forti. Sempre più veri.

Che ripetere un argomento serva ad aumentarne la credibilità può sembrare banale, ma molti studi psicologici lo dicono da anni: le persone credono di più a ciò che hanno già sentito ripetere più volte

Alcuni studi hanno addirittura verificato quante volte un messaggio debba essere ripetuto per ottenere la massima credibilità: non troppe – pare fra le 3 e le 5 – perché altrimenti si corre il rischio di ottenere l’effetto contrario
Dopo un po’, insomma, occorre fare variazioni sul tema. Nel nostro caso, ad esempio, basta mandare nei talk show persone diverse (oggi Gelmini, domani Santanché o Bernini), o far scrivere su testate diverse da giornalisti diversi la stessa cosa.

Ecco perché – fra l’altro – non è furbo che i leader dell’opposizione ripetano gli stessi argomenti che vogliono combattere: non fanno che rinforzarli.

Nello stesso talk show, poi, vince – ancora! – la persona che ripete: secondo questo studio pubblicato nel 2007 sul «Journal of Personality and Social Psychology», le persone credono di più a chi, in un gruppo, ripete più volte la sua opinione, rispetto a chi la dice una sola volta. Il ripetitore sembra più sicuro di sé e perciò più convincente; inoltre, alla fine, molti penseranno che la sua opinione rappresenti l’intero gruppo.

Tutto ciò per fortuna è vero solo per destinatari distratti e frettolosi: se un interlocutore è attento e si prende tempo per ragionare, un argomento debole non riesce a convincerlo neppure se ripetuto. Il che è abbastanza intuitivo, oltre che dimostrato sperimentalmente.

Ma quanti guardano la tv in modo attento? E quanti argomenti in difesa di Berlusconi sono davvero deboli? La presunzione di innocenza, per esempio, è un argomento forte. E come non essere d’accordo sul fatto che anche i giornali più seri puntino ogni giorno sul gossip per aumentare le vendite?

Soprattutto sul fatto che se l’opposizione ripete gli stessi argomenti, rafforza le tesi del premier. Si tratta di un uno-contro-uno su un terreno che è stato scelto dagli avversari. Poco, poco furbi, ma non avevamo dubbi su questo.



quindi se l’opposizione ripete:
1) Berlusconi ha sputtanato l’Italia a livello mondiale, quindi si deve dimettere

l’argomento si rafforza, no?


La strategia giusta è ripetere un argomento forte.
Meglio quindi se l’opposizione trova un argomento meno debole di quello da te suggerito, che è più o meno quello dei 10 milioni di firme.
(E’ debole perché un Presidente del Consiglio si deve dimettere solo quando non è più sostenuto da una maggioranza in Parlamento.)




Berlusconi poi è una figura affascinante se presa come analisi. Ultimamente concordo con chi dice che è l’unico “mito”. Infatti non fa altro che ripetere che sono tutti “comunisti”, perché senza i comunisti il mito che si è costruito per sé crolla.

La sinistra – o insomma quelli identificati con la sinistra – non ripropone più i suoi miti, le sue idee seguono la destra, che al contrario ripropone sempre le sue storie (il partito dell’Amore, sono imprenditore di me stesso, ecc). Perfino l’immagine che manda Anno Zero, facendo sembrare Berlusconi un gran Casanova gli gioca a favore! è un altro mito che aiuta al suo personaggio. Mentre la figura del partigiano, dell’operaio, della massa ecc è sparita.

Non so dove andremo a finire di questo passo. Forse non vi piacerà, e sbaglio pure a pensarlo, ma una possibilità di suscitare una scossa nella coscienza collettiva sarebbe che Berlusconi venisse condannato e che i fatti per cui lo stano giudicando si verifichino veri. Solo cosi, forse, anche la persona distratta a casa penserà “c..., ma come è possibile che una persona del genere ci stava governando?”


29/01/2011 23:56
 
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Aggiungo anche questo articolo che mostra le strategie comunicative utilizzando le donne:Donne che difendono Berlusconi

Fra le mosse comunicativamente più astute nella costruzione mediatica che Berlusconi ha messo in scena questa settimana per rispondere alle accuse della procura di Milano, c’è l’aver affidato la sua difesa quasi esclusivamente a donne.

Per fare qualche esempio: lunedì a «Porta a porta» c’era Mariastella Gelmini, martedì a «Ballarò» Anna Maria Bernini, ieri da Santoro Daniela Santanché, poi nell’approfondimento del Tg2 «Il punto di vista» c’era Nunzia De Girolamo, già più volte intervistata durante vari Tg.

Tutte molto convinte, aggressive e indignate. E tutte con le stesse argomentazioni: la persecuzione di Berlusconi da parte della magistratura, le menzogne reiterate dei media, la violazione della privacy con le intercettazioni (il «potrebbe capitare anche a voi» che lo stesso Berlusconi ha ribadito nel videomessaggio di mercoledì), la presunzione di innocenza da rispettare fino a che non ci sarà una sentenza in tribunale.

Sono le stesse argomentazioni addotte dagli uomini, ma metterle in bocca a figure femminili permette di arricchirle con testimonianze personali sul Berlusconi «premuroso, gentile e corretto con le donne» che non avrebbero la stessa forza e lo stesso significato se dette da uomini, e con commenti sul non sentirsi affatto offese, come donne, dai comportamenti del premier.

La mossa serve cioè ad anticipare e controbilanciare proteste di stampo femminista e post-femminista, come quella che mercoledì hanno messo in atto alcune donne del Pd, fra cui Paola Concia, Giovanna Melandri e Rosy Bindi, che hanno manifestato sotto palazzo Chigi con slogan come «La nostra dignità non è in vendita», «Vecchio porco», «Mia figlia non te la prendi…», «Sono italiana e mi vergogno di essere rappresentata da un “vecchio porco” – per la dignità delle donne dimissioni».

L’idea è insomma mettere donne contro donne: per alcune che si dicono offese, altre negano di esserlo. E siamo punto e daccapo.

30/01/2011 04:47
 
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ripetono le stesse cose perchè gli italiani sono beoni e questa strategia comunicativa funziona bene con i beoni!

del resto ad OGNI SINGOLO COMIZIO,intervento e dichiarazione di Berlusconi durante, per esempio, le campagne elettorali che si sono susseguite in tutti questi anni, lui ripete sempre gli stessi concetti: i comunisti ci sono ancora, hanno cambiato nome ma sono sempre i comunisti di una volta, i magistrati lo perseguitano, ecc.,ecc.
30/01/2011 13:34
 
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Re:
bubbl€$, 30/01/2011 4.47:

ripetono le stesse cose perchè gli italiani sono beoni e questa strategia comunicativa funziona bene con i beoni!

del resto ad OGNI SINGOLO COMIZIO,intervento e dichiarazione di Berlusconi durante, per esempio, le campagne elettorali che si sono susseguite in tutti questi anni, lui ripete sempre gli stessi concetti: i comunisti ci sono ancora, hanno cambiato nome ma sono sempre i comunisti di una volta, i magistrati lo perseguitano, ecc.,ecc.




Queste sono strategie comunicative studiate da esperti,e' normale che chi non e' attento o ha una cultura,o ,meglio ancora,un buon cervello,non le colga!Non si tratta di essere beoni,e' per questo che B impera da cosi' tanti anni!
30/01/2011 16:09
 
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Molto interessante dal punto di vista della comunicazione anche gestuale e corporea e'l'analisi della telefonata di B a GL nell'Infedele:la fonte e' sempre dallo stesso sito.


La telefonata di Berlusconi a Lerner in 10 punti

Il 24 novembre scorso, dopo l’ultima telefonata di Berlusconi a Ballarò, avevo evidenziato gli elementi che ormai hanno codificato, in quella trasmissione, la telefonata di Berlusconi come un rituale di conferma del capo: il volto di Floris che all’inizio si illumina, le riprese in campo lungo dall’alto (come dire: Berlusconi sopra, gli altri sotto), i primi piani sui gesti impacciati e nervosi degli ospiti che Berlusconi accusa di mentire (il tema è sempre quello) e sulle facce gongolanti di quelli consenzienti.

Puntualmente, poi, Floris cerca di interromperlo e non ci riesce, di fargli domande e non ci riesce, gli dice di stringere e l’altro continua; infine Berlusconi riattacca e l’impaccio di Floris, anche dopo, resta evidente per molti secondi.

Ben diversa è la telefonata di Berlusconi a L’infedele il 24 gennaio:

1.Il conduttore è sempre ripreso dal basso, il che lo mette in posizione dominante, e sta ben dritto con le braccia dietro la schiena (un po’ troppo impettito per non apparire teso: era meglio più rilassato, magari con le braccia conserte).
2.Non c’è alcuna gigantografia di Berlusconi in studio, ma una sua piccola foto, sorridente, accompagna la scritta «in collegamento telefonico l’on. Silvio Berlusconi» (onorevole, non presidente).
3.Quando Berlusconi accusa la conduzione di essere «spregevole», «turpe», «ripugnante», il mezzo piano su Gad Lerner silenzioso ne mostra il volto accigliato e contratto, come di uno che sta dignitosamente accusando i colpi; e tuttavia guarda dritto in camera, come se stesse fronteggiando alla pari l’avversario: bene, è ciò che ieri a Ballarò quel genio semiologico di Maurizio Crozza ha definito un «incrocio fra Clint Eastwood e un mastino napoletano».
4.Purtroppo, quando Lerner risponde «Lei ha già insultato abbastanza», distoglie lo sguardo e lo rivolge ai suoi in studio: sarebbe stato meglio avesse risposto continuando a guardare in camera.
5.Il regista e l’operatore colgono la difficoltà di Lerner e passano al campo lungo, sempre dal basso, mentre Lerner dice «Perché non va dai giudici, invece di insultare»: bene, gli dà il tempo di riprendersi.
6.Infatti Lerner si riprende, rilassa le braccia, le porta davanti, si prepara a reagire. E reagisce, guardando sempre in camera: «Essendo lei anche il mio presidente del consiglio, la prego di moderare i termini». Ottima frase, ma sarebbe stato meglio che lo sguardo in camera e la posizione della testa non fossero lievemente dal basso verso l’alto, ma allo stesso livello della camera, per parità con l’avversario.
7.Mentre Berlusconi tesse le lodi di Nicole Minetti, Lerner è di nuovo impacciato (tenta una frase ma la interrompe) e la camera torna in campo lungo (bravo, il regista!); poi riprova col mezzo piano ma l’impaccio di Lerner continua, e allora torna in studio (ri-bravo!), dove Lerner si muove un po’ nervosamente urlando sopra Berlusconi, riferito alla Minetti «E questo le consente di saltare la gavetta della politica?»; nel frattempo un cenno di fischio e un applauso accompagnano le parole di Berlusconi: è gazzarra, nessuno segue più le parole di nessuno.
8.Quando Berlusconi dice «le cosiddette signore presenti», Lerner risponde alzando un braccio e protendendosi in avanti «Le signore non sono cosiddette…», la camera allora torna al mezzo piano (bravo!) e infatti Lerner è in pieno attacco, col braccio teso e il dito puntato: «… e lei è un cafone se le chiama così!».
9.Per alcuni secondi Lerner guarda dritto in camera, sempre con l’espressione a metà fra Clint Eastwood e il mastino napoletano: bene; infine dà le spalle alla camera, ma solo per rivolgersi a Iva Zanicchi mentre Berlusconi la invita ad andarsene, cosa che lei non farà.
10.Il tutto si chiude fra urla e fischi, che però Lerner quieta subito.
In conclusione, mentre le telefonate a Ballarò finiscono puntualmente con 2 a 0 per Berlusconi, la telefonata a Gad Lerner è un dignitoso 1 a 1."



31/01/2011 13:30
 
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Concordo su tutta l'analisi a proposito delle strategie di comunicazione in generale. Purtroppo nonostante la diffusione dei pc e di internet sembri massiccia non è così. Secondo me, chi approfondisce l'argomento su YouTube riguardo alle intercettazioni o sulle pagine dei quotidiani on line dedicati alla cosa è senz'altro più informato e critico nei confronti di Berlusconi, ha un orecchio più allenato a cogliere le stupidaggini che vengono dette in tv in sua difesa, ecc.
03/02/2011 18:17
 
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Come immaginavo questi articoli riassumono cose che si dicono da anni sulle strategie comunicative di Silvio e soci.
Quello che non ho mai capito è perchè, dopo quasi 17 anni, quei pistola della sinistra non abbiano ancora imparato la semplice lezione e non lo ripaghino con la stesssa moneta.
Possibile non ci siano strateghi a sinistra?? Non sarà che si sentono ancora superiori a certi mezzi populisti e sperano di cavarsela in altro modo? Non dico di livellarsi ai suoi standard, ma un pò di furbizia, porca sozza? Proprio perchè è un lotta impari, vista la potenza di fuoco dell'avversario.
06/02/2011 23:27
 
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Re:
bubbl€$, 30/01/2011 4.47:

ripetono le stesse cose perchè gli italiani sono beoni e questa strategia comunicativa funziona bene con i beoni!

del resto ad OGNI SINGOLO COMIZIO,intervento e dichiarazione di Berlusconi durante, per esempio, le campagne elettorali che si sono susseguite in tutti questi anni, lui ripete sempre gli stessi concetti: i comunisti ci sono ancora, hanno cambiato nome ma sono sempre i comunisti di una volta, i magistrati lo perseguitano, ecc.,ecc.




Sono proprio d'accordo..
C'è in giro troppa gente che ancora "pensa" che sia il Padreterno e che prima o poi elargirà donazioni a tutti, non solo alle Ruby di turno..
Proprio in questi giorni mi sono quasi sbranata una tizia che lo difendeva a spada tratta..
Che poi è qualcosa di terrorizzante, sono queste le persone che lo vanno a votare..
C'è davvero troppa ignoranza intorno a noi, ma proprio nel senso di ignorare come stiano le cose..


"...You're just another part of me..."


"Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza!" O.W.
06/02/2011 23:39
 
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Re: Re:
lisalovemichael, 06/02/2011 23.27:




Sono proprio d'accordo..
C'è in giro troppa gente che ancora "pensa" che sia il Padreterno e che prima o poi elargirà donazioni a tutti, non solo alle Ruby di turno..
Proprio in questi giorni mi sono quasi sbranata una tizia che lo difendeva a spada tratta..
Che poi è qualcosa di terrorizzante, sono queste le persone che lo vanno a votare..
C'è davvero troppa ignoranza intorno a noi, ma proprio nel senso di ignorare come stiano le cose..






07/02/2011 16:01
 
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Anch'io mi chiedo la ragione dell'arretratezza nella comunicazione della sinistra!Se di fronte hai un oppositore che studia le frasi,le dice sulla base delle risposte della gente ai sondaggi,se le fa preparare da esperti,dall'altro lato non puoi parlere affidandoti solo alla spontaneita',all'emozione del momento!Il messaggio che deve arrivare deve essere confezionato in un certo modo,se non non arriva!Questo errore fu fatto anche durante l'ultimo governoProdi,si stavano avviando ottime riforme ma non si comunicavano nella maniera giusta e il tutto si perdeva nel vuoto e la gente non ne sapeva nulla!
Bersani e' drammatico gia' come dizione,non per la cadenza bolognese,ma perche' non e' chiaro,farfuglia,si fa fatica a comprenderne il messaggio;a sinistra al momento non vedo bravi oratori,almeno tra quelli noti,Vendola parla benissimo,lo adoro,ma il suo linguaggio e' troppo forbito per arrivare anche alla gente semplice.
Oggi chi fa politica,dopo Berlusconi,deve aggiornarsi,fare dei corsi.Anche nel mio lavoro di insegnante a mano a mano la mia comunicazione e' cambiata e si e' adeguata agli standard piu' vicini al mondo giovanile che vive immerso in questa epoca e in questa cultura,pur non allontanandomi mai da una corretta e ricca lingua italiana!
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