Pagina precedente | 1 2 3 4 5 | Pagina successiva

Odor di elezioni: chiude l'informazione

Ultimo Aggiornamento: 09/10/2011 00:38
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
23/01/2011 14:27
 
Quota
Post: 8.380
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
Proposta del Pdl per laRAI:trattare lo stesso tema1sola volta ogni8giorni.Se al lunedì Vespa parla dei festini,Floris e Santoro non possono + farlo
Bugiardino Rai: una notizia
ogni otto giorni con contraddittorio Proposta Pdl: un tema a settimana. Nel mirino Annozero e Ballarò (per il no alla telefonata di B.). Lucia Annunziata: "Elezioni vicine, preparano il bavaglio"Già il titolo promette tanto: atto di indirizzo sul pluralismo della Commissione parlamentare di Vigilanza per la Rai. Istruzioni per l’uso per il Consiglio di amministrazione di viale Mazzini che – ricordate la serrata per la par condicio? – può interpretarle a modo suo. Il deputato Alessio Butti, capogruppo del Pdl in Vigilanza, ieri ha presentato la sua bozza. Un manifesto, in pochi punti, per dire: noi, maggioranza al governo, vediamo così il servizio pubblico. O meglio, prescriviamo: “Per garantire l’originalità dei palinsesti è opportuno, in linea generale – si legge – che i temi prevalenti trattati da un programma non costituiscano oggetto di approfondimento di altri programmi, anche di altre reti, almeno nell’arco di otto giorni successivi alla loro messa in onda”.

Tradotto: se il lunedì Porta a Porta (Raiuno), nel suo stile, parla di Ruby e dei festini di Arcore, Ballarò (Raitre) il martedì e Annozero (Raidue) il giovedì devono tacere. Ma se il pensiero è unico, il conduttore è doppio. Perché Butti immagina due “giornalisti di diversa estrazione culturale” (di che tipo?) a moderare un dibattito in studio: “La Rai deve studiare e sperimentare”. Gianluigi Paragone (l’Ultima parola) boccia l’idea: “Sbagliata. C’è il rischio che il talk-show sia monopolizzato dai conduttori e che si crei confusione”. E sui temi da non sovrapporre è ironico: “A me che vado in onda il venerdì resta solo l’anticipo della Domenica sportiva”. Lucia Annunziata (In Mezz’ora) sente odore di chiusura: “S’avvicinano le elezioni. E per questo si preparano a sospendere l’informazione”. E c’è un secondo indizio, rivelato la settimana scorsa dal Fatto Quotidiano, il direttore generale Masi ha congelato i palinsesti che vanno da marzo a giugno, proprio nella parentesi utile per il voto.

Ma nel dibattito in Vigilanza, in un’aula deserta, non poteva mancare l’argomento Annozero, editoriale di Marco Travaglio e contraddittorio. Butti non l’ha dimenticato, e l’ha inserito nel suo documento che, soltanto tra un paio di settimane, verrà votato nella commissione presieduta da Sergio Zavoli e poi recepito dal Cda di viale Mazzini: “Quando la trasmissione prevede l’intervento di un opinionista a sostegno di una tesi, è indispensabile garantire uno spazio adeguato anche alla rappresentazione di altre sensibilità culturali”. Il testo del Partito democratico, relatore Fabrizio Morri, è (molto) più morbido e fa soltanto un riferimento ad Augusto Minzolini: “I direttori di rete e di testata devono evitare di rappresentare i propri giudizi personali o valutazioni che non siano improntati alla massima imparzialità e obiettività”.

Ieri in Rai e dintorni politici erano impegnati a polemizzare con Giovanni Floris che, a differenza di sempre, non ha passato in diretta la telefonata di Silvio Berlusconi, ma l’ha invitato in studio per martedì prossimo sul tema Ruby e per le inchieste della Procura di Milano. L’accusa più significativa è arrivata dal consigliere di viale Mazzini in quota Pdl, anzi fedelissimo del premier, Antonio Verro: “È intollerabile che il conduttore di una trasmissione del servizio pubblico si permetta di decidere di non mandare in onda la telefonata del presidente del Consiglio”. E Floris s’è difeso citando i precedenti, ovvero lunghi e incontenibili interventi senza rispondere alle domande: “Abbiamo pensato che fosse meglio fare così, visto come erano andate le cose le ultime volte che aveva chiamato, e visto che domenica scorsa lo avevamo invitato a partecipare alla puntata di ieri. Già martedì potrà venire a Ballarò per confrontarsi con noi e gli altri”.

da il Fatto Quotidiano del 20 gennaio 2011


www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/20/gia-il-titolo-promette-tanto-atto-di-indirizz...

[IMG][/IMG]
26/01/2011 20:30
 
Quota
Post: 8.409
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
Rai, Masi: “Pubblico in studio scelto dal direttore di rete e non dai conduttori dei talk” Il direttore generale della televisione di Stato ordina il blitz. Pronta la replica di Santoro: "Non se ne parla. Ad Annozero voglio una platea di trentenni"Avolte le coincidenze sono poco, anzi per niente, misteriose. Nemmeno una settimana fa, in Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi ha criticato ferocemente Annozero: “Orribile”. E ieri Mauro Masi ha scritto, firmato e inviato l’ennesima circolare per obbligare i conduttori, ovviamente Michele Santoro, ad accettare le claque che i politici di destra arruolano per l’occasione. E chi disobbedisce? Non va in onda.

Masi esaudisce (anche) un desiderio di Daniela Santanchè che giovedì scorso, prima di abbandonare contrita Annozero, aveva raggiunto lo studio con una sessantina di accompagnatori personali, nient’altro che una claque per fare un po’ di rumore (e confusione) durante il dibattito. Santoro li ha lasciati all’ingresso, ma ora il direttore generale Rai impone di far gestire il pubblico ai “direttori di rete e testata e non ai conduttori o autori dei programmi”. Significa che il giornalista perde un suo diritto editoriale e quando invita un politico, a sua insaputa, l’azienda e l’ospite convocano un tifo organizzato.

Per la Rai è soltanto un ordine – mica un consiglio – per la “presenza del pubblico attivo all’interno di programmi di approfondimento informativo”. Molte trasmissioni del servizio pubblico hanno accolto senza protestare, Santoro ha rispedito al mittente: “Scelgo il pubblico da trent’anni”.

Un dirigente di Raidue pronostica le conseguenze di uno scontro tra Masi e Santoro: “Così non va in onda”. Il direttore generale ha calato le sue carte per frenare Annozero o addomesticare le trasmissioni sgradite. Il colpo grosso è pronto per le elezioni anticipate: una norma sulla par condicio confezionata su misura in commissione di Vigilanza, tale e quale al bavaglio che sospese per cinque settimane l’informazione durante la regionali 2010. Nell’attesa, ecco la claque. Che serve a interrompere le discussioni, a innervosire il giornalista, a modificare le scalette. Avanti la rissa, così sarà più facile chiudere le trasmissioni. Oppure è difficile spiegare perché Masi, in pochi mesi, abbia firmato tre note ufficiali e sia intervenuto a distanza ravvicinata dalle fughe del sottosegretario Santanchè (da Santoro e poi da Andrea Vianello, Agorà). L’operazione è politica e televisiva, insieme: la Rai limita la libertà dei conduttori e concede un bel po’ di poltrone in studio ai politici e i partiti, nel caso specifico il Pdl, offre a Santoro il provocatore Vittorio Sbarbi – prossimo al debutto su Raiuno – al posto dei vari Niccolò Ghedini.

Non c’è più spazio per legulei precisi e inappuntabili, occorrono kamikaze pronti a urlare e insultare (o disertare) pur di proteggere il Capo. La circolare di Masi è a breve scadenza, per ora alimenta l’infinita lotta tra la Rai e Santoro, mette a rischio l’indipendenza dei giornalisti, ma nel tempo sarà sostituta da un documento che proviene sempre dalla Vigilanza e che rischia di mutilare l’informazione del servizio pubblico.

Il capogruppo Alessio Butti (Pdl), la settimana scorsa, ha presentato una bozza per l’atto di indirizzo sul pluralismo che la Commissione parlamentare, una volta approvata, invierà al Consiglio di amministrazione di viale Mazzini che, a maggioranza Pdl e Lega, avrà tutto il suo interesse a farla propria. La bozza Butti prevede che se una trasmissione parla di Ruby il lunedì – e il lunedì c’è Porta a Porta – per otto giorni nessun programma potrà trattare l’argomento. Il Pdl ha pensato di saldare i conti con editorialisti e giornalisti non allineati: doppio conduttore e doppio giornalista. Il senatore Butti precisa che la bozza non è soltanto sua, ma espressione della maggioranza in Vigilanza: una maggioranza che con 21 voti a favore e 19 contro ha via libera. La bozza è in discussione, oggi c’è un’altra seduta: “Entro la settimana prossima – aggiunge Butti – voteremo”.

Dal Fatto Quotidiano del 26 gennaio 2010


www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/26/avolte-le-coincidenze-sono-poco-anzi-pe...

[IMG][/IMG]
26/01/2011 22:16
 
Quota
Post: 1.708
Registrato il: 15/11/2009
Città: NAPOLI
Età: 58
Sesso: Femminile
Dangerous Fan
OFFLINE
E' assurdo,i direttori di rete scelgono il pubblico ,gli argomenti da alternare,la claque....tutto studiato da una mente da dittatore...ho orrore quando leggo queste notizie,mi sento come in gabbia,ma non e' solo una sensazione,purtroppo!
12/02/2011 09:16
 
Quota
Post: 1.804
Registrato il: 15/11/2009
Città: NAPOLI
Età: 58
Sesso: Femminile
Dangerous Fan
OFFLINE
Stamattina ho sentito alla radio che Berlusconi sta tentando di far passare questa legge assurda che imbavaglia i programmi!Alla fine lui combatte "l'efficacia della ripetizione"; ,se ci fate caso,ripete sempre le stesse frasi,e' studiato da esperti della comunicazione che un concetto ripetuto si stampa nella mente e passa per verita',in qualche modo manipola il pensiero!Vi rimando alla discussione aperta da me "Perche' Berlusconi e i suoi ripetono sempre le stesse cose",dove e' spiegata questa tecnica comunicativa!
[Modificato da rossijack 12/02/2011 10:17]
04/03/2011 21:39
 
Quota
Post: 8.480
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
Romani batte in ritirata,
Sky prepara i programmi
Ci ha provato ma gli è andata male, anzi malissimo. Il tentativo di Paolo Romani, ministro per lo Sviluppo economico, di escludere Sky dal digitale terrestre si è concluso con un nulla di fatto. E ora, con buona pace di Mediaset, l’arrivo della televisione di Tom Mockridge sul digitale terrestre è sempre più vicino. Il Consiglio di Stato ha infatti bollato come “manipolativo” il tentativo di Romani di cambiare le regole del gioco nella gara per l’assegnazione del dividendo digitale: il pacchetto di nuove frequenze generate dal passaggio della televisione dalla tecnologia analogica al nuovo modello di trasmissione.
Ora tutto quello che il “ministro delle televisioni di B.” può fare è inviare al commissario europeo per la Concorrenza Joaquin Almunia il bando di gara. Ed è meglio che si sbrighi, altrimenti l’Italia si troverà a dover pagare qualche centinaio di milioni di euro per la procedura d’infrazione che la Commissione europea ha aperto sulla legge Gasparri, evitabile solo allargando il mercato televisivo e cioè, ancora una volta, superando il duopolio Rai-Mediaset nell’etere tricolore. Secondo la Commissione infatti le reti del Biscione e quelle del Servizio pubblico sono isolati dalla concorrenza. Romani dice che vuole “assolutamente mantenere” l’impegno preso con la Commissione europea, ma in realtà mastica amaro: ha fallito nella missione di tener fuori o ritardare a colpi di burocrazia lo sbarco di Sky sulle frequenze che il Cavaliere vorrebbe solo per il duopolio “Raiset”.

La carta giocata da Romani per mettere i bastoni fra le ruote a Mockridge era il cosiddetto principio della reciprocità: se Sky Italia, che fa parte di un gruppo americano, entra nel mercato digitale, anche le televisioni italiane devono aver garanzia di poter entrare nell’etere americano. Non essendoci accordi in tal senso, anche l’asta per l’assegnazione delle frequenze italiane non poteva essere convocata. E quindi avanti con lo status quo. Chi ambisce a partecipare alla torta della spartizione delle nuove frequenze deve semplicemente armarsi di santa pazienza e aspettare.
Peccato che la legge dica che il regolamento del “beauty contest”, la procedura per l’assegnazione dell’etere liberato dal passaggio al digitale, deve essere emanato dall’Autorità garante nelle comunicazioni. Al ministero spetta solo l’organizzazione materiale dell’asta. Insomma, secondo il Consiglio di Stato, il ministero diretto da Romani non aveva nessun diritto di interferire nelle regole dell’asta decise dall’Agcom.

Ma c’è di più. Sky Italia è una società italiana, ha sede a Milano e soprattutto paga le tasse al nostro fisco. E comunque, come ha sottolineato il Consiglio di Stato, “il diritto comunitario vieta ogni discriminazione basata sulla nazionalità”.
Ora Romani non può più tergiversare e dagli uffici del ministro fanno sapere al Fatto Quotidiano che il bando è pronto, “lo stanno rifinendo”, e verrà trasmesso a Bruxelles entro l’inizio della prossima settimana. Poi toccherà all’Europa valutarlo in tempi brevi, che non dovrebbero superare la decina di giorni. Anche perché Almunia sta monitorando la guerra delle tv, e questa battaglia in particolare (cominciata un anno fa), con sempre maggiore insofferenza. Tanto che lo scorso gennaio ha ricordato al governo che la procedura d’infrazione è aperta e va risolta.

Dunque Sky può cominciare a disegnare i primi tratti della sua tv digitale, che dovrà essere per forza molto diversa da quella satellitare, dove opera in monopolio: sarà una televisione commerciale, così da far concorrenza a Rai e Mediaset più che a se stessa. Il prototipo è Cielo, l’unico canale free voluto da Murdoch in Italia e trasmesso sulle frequenze del gruppo L’Espresso, oltre che via satellite su Sky. Poi si concentrerà sui target emergenti, con canali di nicchia dedicati ai bambini – in competizione con Boing (Mediaset) – alle donne e all’alta definizione. Senza contare che Sky avrà una piattaforma per trasmettere contenuti come il Doctor House che, per adesso, aumentano lo share di Canale 5. Ma tutto dipende da come finirà il beauty contest.
Di Beatrice Borromeo e Lorenzo Galeazzi


www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/04/romani-batte-in-ritirata-sky-prepara-i-programmi-...

[IMG][/IMG]
08/03/2011 20:36
 
Quota
Post: 446
Registrato il: 26/07/2009
Sesso: Femminile
Invincible Fan
OFFLINE
bene... era davvero un sopruso l'esclusione di sky dal circuito del digitale terrestre... peccato che a capo di sky ci sia quel "bel"personaggio di Murdoch...

Se mantieni la calma mentre tutti intorno a te hanno perso la testa, probabilmente non hai capito qual è il problema! W. Allen
05/04/2011 20:26
 
Quota
Post: 8.554
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
Talk show senza "tribune elettorali"
durante la campagna per le amministrative
La commissione di Vigilanza approva il regolamento sulla par condicio con la riformulazione dell'articolo 8, a garanzia dell'autonomia editoriale dei programmi. Decisiva la mediazione di Zavoli: "Seguito interesse generale". Lo scorso anno la Rai impose lo stop, con la rivolta dei conduttori. Merlo (Pd): "Salvo il pluralismo"
Sergio Zavoli
ROMA - Nessuna sospensione e niente formato "tribuna elettorale" per i talk show Rai durante la campagna elettorale per le amministrative, come aveva richiesto il Pdl. La commissione di Vigilanza ha approvato quasi all'unanimità (contrario solo il radicale Marco Beltrandi) il testo del regolamento sulla par condicio con una riformulazione dell'articolo 8, quello sull'informazione politica, che salvaguarda l'autonomia editoriale dei talk.

La mediazione fra maggioranza e opposizione è stata condotta con attenzione dal presidente della Commissione e relatore Sergio Zavoli. In sostanza il Pdl ha accettato di ritirare tutti i propri emendamenti in cambio di un'apertura da parte del relatore.

Apertura contenuta nel nuovo articolo 8 che di fatto, ribadendo la necessità del rispetto dei criteri di imparzialità, pluralismo e completezza, preserva comunque i talk show dall'obbligo di dover ospitare tutti i numerosi candidati coinvolti nelle elezioni amministrative. Cosa che lo scorso anno aveva poi fatto decidere alla Rai di chiudere le trasmissioni di approfondimento politico 1 per l'impossibilità di applicare questa regola.

Il regolamento, secondo Zavoli, è la risposta a quanti chiedono alle istituzioni di agire in nome di un interesse generale. "Mi sono dato, e credo di aver rispettato, la regola della mediazione in nome di ciò che ho giudicato equo", ha detto il presidente della commissione di Vigilanza.

Pdl e Lega puntavano ad estendere, con un emendamento alla bozza di regolamento 2 in vista delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio, i principi della disciplina delle tribune politiche a quelli dei talk show, per un'applicazione stringente della par condicio anche nei talk. Un tentativo di blitz che aveva fatto insorgere l'opposizione, denunciando un nuovo "tentativo di spegnere le voci libere dell'informazione", e suscitato reazioni preoccupate da conduttori come Michele Santoro, di Annozero, e Giovanni Floris, di Ballarò.

Per Giorgio Merlo, Pd, vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai, l'approvazione del regolamento per le prossime elezioni amministrative "segna un punto a favore della salvaguardia del pluralismo e della libertà di informazione anche in campagna elettorale". E grazie alla mediazione di Zavoli "si è sventato il rischio di una pesante riduzione del servizio pubblico a bollettino di propaganda o a mero prolungamento dell'emittenza privata in un periodo decisivo come la campagna elettorale per il rinnovo di centinaia di comuni e di molte province".

Anche Giancarlo Mazzuca, deputato del Pdl e membro della Commissione di vigilanza Rai, ha lodato la saggezza di Zavoli, che ha reso possibile la mediazione: "Recependo con un suo emendamento la grande parte delle rilevanti osservazioni della maggioranza, ha dimostrato di agire in nome dell'istituzione che rappresenta e non di una fazione", ha detto Mazzucca.
(05 aprile 2011)


www.repubblica.it/politica/2011/04/05/news/talk_show_rai_elezioni-1...

[IMG][/IMG]
05/04/2011 21:50
 
Quota
Post: 1.333
Registrato il: 04/10/2010
Sesso: Femminile
HIStory Fan
OFFLINE
Re:
anna77@, 08/03/2011 20.36:

bene... era davvero un sopruso l'esclusione di sky dal circuito del digitale terrestre... peccato che a capo di sky ci sia quel "bel"personaggio di Murdoch...






03/05/2011 20:23
 
Quota
Post: 8.644
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
“L’informazione in Rai non è libera”
Lanciata una class action contro viale Mazzini

All'iniziativa di Altroconsumo hanno sinora aderito oltre 11mila abbonati, che cercano di ottenere un risarcimento di 500 euro: "La tv di Stato non ha rispettato il Contratto di servizio". Sotto accusa la sospensione dei talk show durante la campagna elettorale dell'anno scorso e l'abbonamento a pagamento per Tivusat. A maggio sulla rivista dell'associazione dei consumatori un'inchiesta sull'uso della tv degli italiani La Rai non garantisce un’informazione obiettiva e imparziale? In molti lo pensano. E ora possono aderire alla class action lanciata dall’associazione Altroconsumo. Gli abbonati della tv pubblica “hanno subìto la cancellazione del proprio diritto, costituzionalmente garantito, a un’informazione libera e plurale”, si legge sul sito dell’associazione dei consumatori, che ha promosso un’azione collettiva davanti al tribunale di Roma. Prima udienza l’1 giugno, con lo scopo di ottenere un risarcimento di 500 euro per chiunque ne faccia richiesta.

L’anno scorso, durante la campagna elettorale per il voto amministrativo di marzo, “la Rai ha cancellato dal proprio palinsesto televisivo i principali programmi di informazione e approfondimento politico, come Ballarò, Porta a Porta, Anno Zero, Ultima Parola”, accusa Altroconsumo. “E’ venuto meno così uno dei compiti principali del servizio pubblico radiotelevisivo che è quello di consentire la formazione consapevole da parte di ciascun cittadino della propria volontà politica”. Ma non è tutto. Nello stesso periodo la Rai “ha riconosciuto ad alcuni partiti spazi enormemente superiori rispetto a quelli accordati alle altre formazioni politiche che pure hanno preso parte alla consultazione elettorale. Comportamento sanzionato ripetutamente dall’Agcom”. Secondo l’associazione dei consumatori, la Rai non ha così rispettato il Contratto di Servizio Pubblico e la disciplina sulla par condicio. Da qui la decisione di promuovere una class action a cui hanno aderito sinora più di 11mila persone.

In tribunale la Rai non dovrà difendersi solo dall’accusa di non aver garantito un’informazione equilibrata. La class action ha anche lo scopo di ottenere un rimborso per tutti coloro che si sono abbonati a pagamento a Tivusat, la piattaforma satellitare della tv pubblica. Secondo Altroconsumo infatti, gli abbonati Rai, “in base al Contratto di servizio, devono poter usufruire

della programmazione Rai su qualsivoglia piattaforma tecnologica senza alcun costo aggiuntivo rispetto a quello rappresentato dal canone”.

Alla class action si fa riferimento anche nel numero di maggio della rivista Altroconsumo, dove viene pubblicata un’inchiesta sull’uso che fanno della televisione gli italiani. Un popolo, che nonostante il successo di internet, è ancora di teledipendenti. Visto che, secondo l’associazione dei consumatori, quattro persone su cinque hanno l’abitudine di guardare la tv almeno una volta al giorno. E negli ultimi anni, un terzo delle famiglie si è abbonato a una pay tv.


ilfattoquotidiano.it/2011/05/03/linformazione-in-rai-non-e-libera-lanciata-una-class-action-contro-viale-mazzini...


[IMG][/IMG]
04/05/2011 00:25
 
Quota
Post: 1.677
Registrato il: 06/03/2010
Città: COSENZA
Età: 46
Sesso: Femminile
Dangerous Fan
OFFLINE
Nulla di nuovo..Purtroppo..


"...You're just another part of me..."


"Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza!" O.W.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:30. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com