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La Regione Puglia paga i vitalizi ma blocca le altre spese

Ultimo Aggiornamento: 25/07/2011 13:41
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lunedì, 24 maggio 2010 ¦ Permalink
categoria : energia, bari, vendola, marcegaglia
"Io credo che possano essere costruiti in Puglia tre impianti privati di termovalorizzazione, dove bruciare cdr di qualità e i nostri rifiuti. Possiamo modificare i forni delle cementerie o delle centrali Enel".
(10 marzo 2010, Nichi Vendola - BariLive)

Stralcio di intervista realizzata a Napoli al nostro "ambientalissimo" presidente Nichi Vendola, che, nel mare magnum di rutilanti parole, menziona con toni commoventi Modugno e il suo inceneritore marchiato Marcegaglia. In quest'occasione Nichi, come un maestro illuminato da luce radente, per la gioia del volgo e dei suoi fans tuona con pathos strappacuore frasi del tipo "ho dato la mia solidarietà a Modugno". Peccato che da anni il nostro non abbia mai risposto a una mail e abbia disertato inviti a sit-in e conferenze.

A piè post un riepilogo sommario della surreale situazione modugnese e del suo inceneritore nella zona ASI di Modugno (via dei Fiordalisi), un territorio che rappresenta, a tutti gli effetti, "la punta di diamante" dell'inquinamento ambientale barese.





Nei primi mesi del 2008 la Procura della Repubblica di Bari accerta che il progetto dell'inceneritore in costruzione a Modugno non era stato sottoposto a preventiva procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale prevista dalle normative della Comunità Europea. La società EcoEnergia di Marcegaglia rimedia a tale irregolarità presentando lo studio d’impatto ambientale, in seguito al quale, con il silenzio delle istituzioni, in data 25 settembre 2007, con determinazione n° 450 del dirigente del settore ecologia della Regione Puglia dott. Luca Limongelli, la Commissione VIA della Regione Puglia (commissione REGIONALE di valutazione di impatto ambientale) rilascia la Valutazione d’Impatto Ambientale richiesta dalla ditta proponente.
Papale papale: la Regione, quatta quatta, dà l'ok a Marcegaglia per edificare il suo inutilissimo inceneritore.

Dettaglio importantissimo: l'inceneritore Marcegaglia non possiede il permesso a costruire, cioè la società non ha titolo di proprietà del suolo. Ergo, è come se si presentasse il progetto di una casa senza avere il permesso di utilizzare il suolo. E questo particolare è già sufficiente per negare a Marcegaglia ogni velleità di costruzione in quella zona.

Per ottenere la suddetta VIA, la EcoEnergia di Marcegaglia presenta, come previsto dalla legge, uno “Studio d’Impatto Ambientale”. La Legge Regionale n° 11/01, che segue le linee guida Nazionali (le quali, a loro volta, hanno recepito una direttiva della Comunità Europea), prevede il diritto da parte del pubblico alla partecipazione al procedimento decisionale in materia Ambientale (Trattato di Arhus recepito dall’Italia con Legge n° 108 del 2003). Come avviene la partecipazione dei cittadini al procedimento decisionale? Attraverso le cosiddette “osservazioni” al "Quadro Ambientale", ovvero a quella parte dello Studio d’Impatto Ambientale presentato dalla Ditta proponente. E’ importante rilevare che, trascorsi sessanta giorni dalla presentazione dello Studio d’Impatto Ambientale, non realizzando alcuna “osservazione al quadro Ambientale”, i Cittadini accettano inderogabilmente il progetto dell’Impianto e perdono il diritto alla presentazione delle “osservazioni”.

La Legge prevede ancora che le Amministrazioni vengano avvisate della presentazione di questo Studio attraverso notifica, mentre i cittadini vengono a conoscenza dell’eventualità di nuovi insediamenti industriali attraverso pubblicazione, a cura delle Ditte proponenti, su un quotidiano locale e su un quotidiano nazionale, ove per quotidiano nazionale si intende un quotidiano diffuso su tutto il territorio nazionale e non un quotidiano che, per ragioni insondabili, reca semplicemente come epiteto l'aggettivo “nazionale” (è il caso del giornale QN).

Infatti, a pagina 1 della determinazione rilasciata a firma del dott. Limongelli, si legge testualmente: “con nota acquisita al prot. n.6428 del 17.04.2007 venivano trasmesse le copie delle pubblicazioni di rito previste dall’art. 11, comma 1 e comma 2, L.R. n. 11/01, effettuate sul quotidiano nazionale “QN” del 03.04.2007 (pag.25). sul quotidiano “Puglia” dell’ 03 07 e sul BURP 51 del 05.04.2007 (pagg. 5714 e 5715)”.

Il problema è che la succitata copia delle pubblicazioni non solo è stata infilata in pertugi "lillipuziani" dei quotidiani "QN" e "Puglia" (oltre 1400 battute in uno spazio di 3cmx5cm) , ma proprio il quotidiano pseudo-nazionale "QN" non viene assolutamente distribuito sull'intero territorio italiano e la Puglia, ironia della sorte, è proprio una delle regioni escluse dalla diffusione del giornale. Ad acclarare ciò è la SPE (Società Pubblicità Editoriale, che si occupa della pubblicità sul quotidiano “QN”), la quale, rispondendo ad una richiesta dei Verdi di Modugno, ha dichiarato inequivocabilmente che le regioni italiane non interessate dalla distribuzione del quotidiano sono: Puglia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

A riguardo c'è stato un esposto dei Verdi modugnesi, che hanno avuto il merito di scoperchiare questa macroscopica irregolarità: il non ottemperamento della società EcoEnergia alla pubblicazione dello Studio d'Impatto Ambientale su un quotidiano locale e nazionale.. A seguito della denuncia, i giochi si sono riaperti e il gruppo Marcegaglia, che inizialmente aveva ottenuto il parere favorevole dall'ufficio VIA, è stata costretta a ripresentare le pubblicazioni.

Nell'agosto 2008, dunque, a cittadini, movimenti politici e associazioni locali è data la possibilità di depositare memorie ed osservazioni scritte sull'impianto.Tomi e tomi di pagine inappuntabili e incontrovertibili, in cui vengono denunciate altre mastodontiche violazioni (come quelle relative alla tecnologia di costruzione dell'impianto: l'inceneritore Marcegaglia è assolutamente obsoleto e non rispetta le direttive europee).

Neppure un mese dopo, i Carabinieri del Noe di Bari eseguono il decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Bari, dell’area interessata dai lavori di realizzazione dell'inceneritore a Modugno. Il sequestro è il frutto dell'attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Bari, in seno alla quale si è avuto modo di accertare che la realizzazione dell'inceneritore é avvenuta in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico ed effettuata senza la prescritta autorizzazione edilizia e della valutazione di impatto ambientale. Le indagini hanno permesso poi di accertare vizi di forma e di sostanza nell'ambito dei provvedimenti rilasciati dal settore ecologia della Regione Puglia e che l’inceneritore non utilizza le migliori tecnologie possibili.
Per questo parere favorevole dato in maniera illegittima risulta indagato anche il funzionario della regione succitato, dr. Luca Limongelli.


A questo punto, la Regione, che, come è stato dichiarato inizialmente, ha sempre ignorato l'assenza di ogni titolo di proprietà in capo alla società (fatto che, come ha evidenziato reiteratamente Giancarlo Ragnini, segretario dei Verdi di Modugno, avrebbe dovuto determinare l'annullamento immediato dell'iter procedurale), è costretta a riaprire i giochi e chiede all'organismo regionale A.R.P.A. di esprimersi nuovamente sul progetto di Marcegaglia. Per l'ennesima volta l'A.R.P.A. dà sentenza negativa e la Regione, il cui parere dovrebbe essere condizionato da quello dell'A.R.P.A., fa la gnorri, temporeggia e se ne infischia.
Cosa ha sancito più volte l'A.R.P.A.? Modugno, già di per sè, senza inceneritore, sfora i limiti di emissione del pm10 e di altri agenti inquinanti, sicchè un inceneritore (che Vendola si ostina a chiamare "termovalorizzatore", termine vietato dalle direttive europee) aggraverebbe irrimediabilmente la salute pubblica degli abitanti di Modugno.

Sono trascorsi due lunghi anni dalla riapertura dei giochi. E la Regione che fa? Nicchia, tergiversa, tentenna, ignora il parere dell'A.R.P.A. (mi chiedo allora perchè esiste quest'agenzia regionale se non viene puntualmente filata di striscio) e addirittura concede alla società Marcegaglia ben 11 mesi di tempo per presentare la propria documentazione, rispetto ai 20 giorni previsti per legge.

And last but not least, un altro evento arcano di cui ha chiesto lumi Gianvito Armenise, leader del movimento Azione e Tradizione. "Vendola dovrebbe spiegare perché il suo dirigente dr. Luca Limongelli, iscritto a suo tempo nel registro degli indagati della Procura di Bari proprio per la vicenda dell'inceneritore di Modugno e già coinvolto in altre inchieste, continua a firmare atti amministrativi ed a ricoprire il delicato incarico d Direttore del Servizio Programmazione e Politiche Comunitarie della Regione Puglia e Autorità di Gestione del P.O.I. (Programma Operativo Interregionale) Energia"

La domanda a Nichi è rimasta nel limbo delle richieste orfane di risposta. Come ormai avviene da cinque lunghi anni.

Un grazie sconfinato a Pressante e ad Azione e tradizione


gisa.splinder.com/post/22769242/scorie-vendoliane

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