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Il Destino Ha La Sua Puntualità (in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2010 20:47
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04/10/2010 00:37
 
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Mi sono piaciuti molto questi capitoli, belli!
01/11/2010 20:40
 
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ragazze!!!
scusatemi, sono infinitamente in ritardo, ma con il tirocinio non sono più riuscita a postare nulla..

spero almeno che questo capitolo vi piaccia..
[SM=x47938]

Capitolo 4

Il resto della giornata passò in modo lento. I minuti erano anni e le ore secoli.
Da quando Michael se ne era andato, non avevo fatto altro che pensare al nostro incontro..
Chissà cos’avrà pensato di me..sicuramente che dovrei trovare un bravo specialista (ma proprio bravo!) in grado di curare le mie turbe psichiche!
Cavolo! Non mi sembrava vero di aver parlato con lui! Oddio, più che parlato direi farfugliato!
Ma come potevo restare impassibile quando mi guardava e sorrideva in quel modo? Non ero mica un iceberg!
Ormai era quasi ora di cena, ma l’appetito non sapevo neanche cosa fosse. Soprattutto perché ero a conoscenza di ciò che mi aspettava: semolino, verdure bollite e..mela cotta!!!
Sospirai.
Non vedevo l’ora che arrivasse il giorno dopo, anche se ero sicura che mi sarei fatta tante altre figure, forse addirittura peggio di quelle di poco prima..
Un’infermiera un po’ grassoccia e terribilmente antipatica entrò nella mia stanza senza nemmeno bussare. Non disse una parola, mi squadrò con i suoi piccoli occhi da trota lessa continuando a masticare (rigorosamente a bocca aperta) una gomma, per poi posare sul tavolo il vassoio con la cena e sbuffare.
Sembrò non passarle neanche per l’anticamera del cervello la mia immobilità a letto e che, da dove mi trovavo, il cibo era vicino come il Burundi.
Non mi diede il tempo di dire una parola, che la vidi girarsi ed uscire sculettando.
Oddio! Avrà avuto il porto d’armi per poter trasportare quel sederone? Avrebbe potuto usarlo per farti volare fuori dalla finestra in un nano secondo per poi venir accusata di “culata premeditata”!
Vabbè, non avendo fame non diedi peso alla cosa e mi girai verso le rose.
Era stato così dolce a portarmele..e dire che per Michael ero una perfetta sconosciuta.
Ciò nonostante avrei passato una settimana a stretto contatto con lui..peccato che in tutto quel tempo non avrei potuto muovere un muscolo!
Ma anche avessi potuto muovermi, cos’avrei fatto? Gli sarei saltata addosso? O lo avrei svegliato nel cuore della notte facendogli notare che lo avevo legato al letto?
Santo cielo, ma che pensieri stavo facendo? Mi stavo trasformando in una pervertita..E dire che ero sempre stata una ragazza estremamente timida e soprattutto..soprattutto..beh, soprattutto io non ero mai stata con un ragazzo!
Lo so, sembra impossibile che a 21 anni non abbia mai avuto un fidanzato. Non che non si sia presentata l’occasione..è solo che attiravo il peggio del peggio! Sembrava che sulla mia testa ci fosse un cartello con su scritto “Siete brutti, sfigati e deficienti? Vi dicono sempre che anche se la speranza è l’ultima a morire, con voi si fa un’eccezione? Allora non aspettate e fatevi avanti, Aileen vi aspetta !”
Comunque era ovvio che non potessi interessare ad uno come Michael. Con tutte quelle modelle mozzafiato che gli giravano attorno..lo dimostrava il fatto che, per farmi notare da lui, mi avevano dovuto accoltellare!
Quindi adesso basta fantasticare!
Mi stava aiutando solo perché ha il cuore grande e questo è quanto.
E di certo non lo pensava davvero quando aveva detto che ero una bella ragazza..era semplicemente una persona molto gentile..e molto sexy!
Stop! Criceti, spegnete il tapis roulant e la televisione ed andate a far la nanna! Non avete fatto una cippa tutto il giorno ed ora volete strafare? Tanto la cena non ve la do!
Ero decisamente partita di testa..
Guardai la luna che, sovrana, brillava in cielo e, senza accorgermene, mi addormentai.

Il giorno dopo fui svegliata di soprassalto da “BigAssGirl”, l’infermiera culona, che, con la finezza che la contraddistingueva, aveva deciso che le 7 del mattino era l’ora ideale per rifarmi il letto. Ma non poteva aspettare finché non me ne fossi andata?
-Forza, non ho tempo da perdere!- grugnì, mentre mi stava togliendo le coperte.
-Girati su un fianco!-
-Non posso, mi hanno operato solo l’altro ieri..- ero ancora mezzo addormentata e non riuscivo ad aprire gli occhi a causa della luce troppo forte del sole.
-Non fare storie, ci metto un attimo. Se non ti levi come faccio, sennò, a cambiare le lenzuola? Non riesco ancora a farti levitare- e, senza darmi il tempo di replicare, mi girò sul lato della ferita.
-AH! La prego, mi rimetta giù! Fa troppo male!-
-Piantala di lamentarti!-
Cominciai a respirare sempre più velocemente, il dolore era insopportabile.
-Basta! La scongiuro, basta!-
-Che diavolo sta succedendo qui?-
”BigAssGirl” si girò, scocciata per l’interruzione e lasciandomi ricadere supina sul letto.
Mi sentivo come se un altro coltello si fosse infilato nella ferita ed avesse iniziato a ruotarci dentro.
-Ma è completamente impazzita? Vuole che le saltino i punti?-
Conoscevo quella voce..ma non poteva essere lui! Erano solo le sette di mattina..
Poi sentii una carezza dolcissima sui miei capelli e non ebbi più dubbi.
Il mio angelo era corso nuovamente in mio aiuto!
Ma come faceva ad arrivare sempre al momento giusto? Aveva forse un radar come Spiderman?
-Aileen..- la sua voce mi solleticava l’orecchio.
Con un grande sforzo aprii gli occhi e mi ritrovai a specchiarmi in un mare di tenerezza.
-Michael..cosa ci fai già qui? Non che mi dispiaccia, ovvio-
Lui sorrise, magnifico come sempre e mi accarezzò una guancia.
-Visto che, alla fine, oggi non devo andare agli studi, avevo deciso di passare subito a prenderti. Come stai? Ti fa molto male?- la sua voce si fece preoccupata.
Ora che sei vicino a me, mi sento in paradiso..
-E’ tutto a posto, adesso..il dolore sta passando-
-Vuoi che chiami il medico?-
-No,no..davvero, sto bene, è tutto passato-
Gli sorrisi e vidi il suo volto rilassarsi.
Poi lui si alzò e solo allora mi accorsi che “BigAssGirl” era rimasta bloccata come uno stoccafisso vicino alla porta.
-Che cosa voleva fare?-
La voce di Michael non era più un misto tra dolcezza e preoccupazione, ma era ferma e dura.
-I..io..-
-Se ne vada, per favore. Deciderò se denunciare l’accaduto al primario o meno.-
A quelle parole la vidi sbiancare, ma io sapevo che lui non l’avrebbe mai fatto. Comunque ero sicura che quella minaccia l’avrebbe fatta rigare dritto per un bel po’ e gongolai dentro di me per questa piccola rivincita.
Senza emettere un suono, l’infermiera lasciò la stanza e, per la prima volta, non sentii lo sbattere della porta.
Appena lei se ne andò, Michael riportò la sua attenzione su di me.
-Allora, sei pronta a partire?- era di nuovo sereno e sorridente.
Gli sorrisi a mia volta.
-Psicologicamente sì, ma..- mi guardai i vestiti, o meglio, il camice bianco a pois azzurri che indossavo –potrei spaventare qualcuno se uscissi così!-
-A questo ho pensato io!- e, così dicendo, lo vidi prendere una busta e posarla sul letto.
Ne tirò fuori in contenuto e mi trovai davanti un paio di shorts in jeans ed un top nero che si legava dietro il collo, stretto intorno al seno per poi cadere morbido fino ai fianchi. In più c’erano un paio di bassi sandali neri che salivano fino alla caviglia dove si chiudevano con una fibbia argentata.
-Non conoscendo i tuoi gusti, mi sono fatto aiutare da una commessa..spero che ti vadano bene –
-Io..non so cosa dire, Michael. Stai facendo così tanto per me..-
Mi posò due dita sulla labbra, impedendomi di continuare.
-Per me è un piacere, piccola-
Piccola..mi ha chiamata piccola..
Per fortuna che le sue dita mi impedivano di sorridere come un’ebete e che non eravamo in un cartone animato, altrimenti i miei occhi sarebbero diventati due cuoricini pulsanti e sulla mia schiena sarebbero spuntate delle candide aluccie bianche con le quali avrei iniziato a svolazzare per la stanza fino a schiantarmi contro i vetri della finestra.
-Forza allora- disse, infine lui, alzandosi –Ti chiamo un’infermiera in modo che ti aiuti a cambiarti. Io ti aspetterò qui fuori, va bene?-
Il coro angelico nella mia testa finì e riuscii a rispondergli un –Grazie Michael-
Mi sorrise, sparendo dietro la porta e, non appena la richiuse, non potei trattenermi dall’alzare le braccia al cielo ed urlare
-Sììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!!!!!!!!!!!!-
Immediatamente lui ricomparve nella stanza, il volto preoccupato.
-Aileen! Cosa succede?-
Rimasi immobile, le braccia sollevate, gli occhi spalancati ed i criceti che fuggivano per evitare l’ennesima figura di merda.
E adesso cosa gli dico? Oddio oddio oddio!!!
Michael non smetteva di guardarmi ed io diventai fucsia.
-N...niente..niente! E’ solo che..ecco..- sono entrati gli ufo e mi hanno lobotomizzato il cervello! –f..facevo un po’ di stretching, sai..dopo due giorni a letto..eheheh-
Ok, al mio tre, lapidatemi!!
Mi guardò confuso e, senza dire nulla, tornò nel corridoio.
Mi coprii il viso con le mani, volendo solo sprofondare.
Pochi secondi dopo entrò un’infermiera (non “BigAssGirl”!) e, dopo qualche minuto, fui pronta per partire. Sempre che, a seguito la mia performance, Michael non fosse fuggito a gambe levate!
Mi sedetti sulla sedia a rotelle e, uscendo, lo trovai appoggiato al davanzale della finestra di fronte alla mia stanza.
Non osai guardarlo negli occhi, troppo imbarazzata, ma lui mi sollevò il viso e, sorridendomi, mi scostò un ciocca di capelli dal volto.
-Andiamo?-
Inutile, non riuscivo a resistere al suo sguardo.
Gli sorrisi a mia volta, annuendo, per poi vederlo sparire alle mie spalle e spingere la carrozzina.
-Allora in marcia!-
Ero agitata, non sapevo cosa mi aspettasse e, soprattutto, temevo altre mie uscite di testa. Ma una mano di Michael sulla mia spalla riuscì a calmarmi e, più rilassata, uscì alla luce del sole.

CONTINUA...
[Modificato da paolez90@ 01/11/2010 20:47]
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