I testi di Michael: punto "debole" del suo immenso talento?

Ultimo Aggiornamento: 14/07/2011 12:09
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27/09/2010 19:46
 
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Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 27/09/2010 19.21:




e anche Keep the faith




Sìsì, lo so.
27/09/2010 20:45
 
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Se c'è una cosa che ho imparato quando, da ragazza, frequentavo il conservatorio è che l'Arte (quella vera) va oltre la semplice tecnica.
Si puo' eseguire un pezzo in modo perfetto, si puo'comporre una canzone con una metrica ed uno stile ineccepibili ma nulla di tutto questo puo' essere qualificato come Arte se non trasmette una Emozione.
Per me Michael è un Artista IMMENSO perchè ha saputo creare una Emozione ma ancora di più perchè ha saputo creare un collegamento tra noi e lui, un collegamento tra milioni di persone diversissime tra loro che trascende il tempo e lo spazio.
Qualcuno pensa che "Heal the world" abbia un testo banale...non lo so..per me non c'è banalità in quei versi ma immediatezza e leggerezza! Michael aveva uno stile elegantemente semplice ma efficace. Cio' che desiderava non era certo un gruppo, più o meno vasto, di "intenditori" che leggesse estasiato i suoi testi rimirandone lo stile...non ne aveva bisogno! Michael voleva che tante, tantissime persone prendessero consapevolezza del suo messaggio e che lo sentissero arrivare dritto al cuore.
La grandezza di Michael - per me - è proprio quella di aver messo il suo messaggio di Amore in primo piano, quella di aver usato la Musica come veicolo di qualcosa di molto più grande. Michael ha usato un linguaggio per alcuni semplice e banale ma, come dicevo prima, efficace e funzionale a quello che gli stava maggiormente a cuore...
Con la semplicità delle sue parole Michael ha realizzato quello che, per me, nessun artista ha saputo fare: un legame d'Amore tra noi e lui!
Per me QUESTA è Arte e non c'è stile che tenga...


" Quando si cerca di arrivare alla verità, di interpretare la verità, in modo da poter utilizzare cio' che si prova e cio' che si scrive, sia esso disperazione o gioia, per conferire più significato alla propria vita e per toccare anche quella degli altri, ALLORA SI HA L'ARTE NELLA SUA FORMA PIU' ELEVATA. Sono questi momenti di illuminazione cio' per cui continuo a vivere" Michal Jackson

Credo che aggiungere altro sia superfluo...
[Modificato da meryna81 27/09/2010 20:51]
27/09/2010 23:42
 
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Re:
ivajackson, 27/09/2010 19.36:

alcune è vero non sono state scritte da Michael come Man in the mirror ma pur essendo stata scritta da un'altra persona erano il suo stille ,la sua musica era un mezzo di comunicazione e secondo me se indaghiamo a fondo scopriremo molte cose nei testi!!!!




Sì, infatti. Mi sembra di aver capito che era Michael alla fine a scegliere i pezzi da inserire negli album, e uno tra i criteri credo sia stato verosimilmente anche quello della "empatia" personale rispetto ai testi sia pure non suoi. Credo proprio che per Man in the Mirror sia avvenuto questo, è un testo così evidentemente congeniale alla sua personalità e ai suoi intendimenti sul messaggio da dare al pubblico. Stessa cosa dicasi per Scream e Keep the faith (sempre secondo me).
Per altre song non sue che però riprendono tematiche già jacksoniane (penso per esempio a Cry e Privacy), potrebbe pure essere che Michael le avesse commissionate ad hoc e le abbia poi valutate... oppure che che siano stati gli autori stessi, sapendo che erano destinate a Michael, a uniformare il contenuto all'immagine di artista che Michael aveva già dato di sé (Michael irato coi media, Michael filantropo...).


Millie Jean83, 27/09/2010 15.26:

Michael jackson non ha apportato in alcuna maniera un cambiamento o miglioramento dal punto di vista delle liriche.
come scriveva giustamente qualcuno, "smooth criminal" è incomprenisbile di primo acchito, e imbarazzante dal punto di vista poetico quando se ne coglie il contenuto.
ma io direi, chissene. ribadisco il mio punto di vista sul tema: il testo in musica è relativo. soprattutto nel pop. ovviamente, il mio personale attaccamento al Michael Jackson uomo mi porta ad ascoltare con attenzione anche la minima banalita' cantata da costui. a me "too young" ad esempio fa una tenerezza incredibile proprio per il contenuto veicolato. molto interessante anche Wanna be starting something, ermetica, cosi come Billie jean, per nulla scontata nella sua apparente semplicita' testuale. anche una Heartbreak hotel risulta un po' dark, e quindi rivela una parte del nostro che non spesso emerge dalle songs alla "vieni qui, bella pupa, mi fai impazzire".
in definitiva questo non è punto debole di MJ. nessuno gli chiedeva di scrivere testi straordinari e lui non li ha scritti (tranne eccezioni).
ho letto alcune sue poesie. era certamente sensibile e speciale, ma non un gran poeta. e francamente di cantanti americani davvero bravi in questo ce ne sono pochissimi. se mi interessa il testo mi ascolto il gospel, de andrè o battisti-Mogol. e li' si gode. [SM=g27828]




Concordo tendenzialmente su tutto, in particolare sulle cose evidenziate, ma:
- non sul testo di smooth criminal, non lo trovo imbarazzante nella sua innegabile semplicità e ripetitività, ma visionario (poche note oniriche che danno il flash di una situazione ansiogena);
- sull'irrilevanza del testo nel pop sono perplessa, ho ancora le idee confuse. Forse nel pop senza alcuna pretesa artistica, ma non è questo il caso di MJ, se ne è discusso tante volte;
- aspetto comunque il contributo di altri utenti che spero mi facciano guardare con altri occhi alcuni testi di MJ che reputo abbastanza banali (mi riferisco alle canzoni d'amore; per gli altri la questione è più delicata). Sono in attesa prima di farmi un giudizio definitivo.
[Modificato da Miles75 27/09/2010 23:56]
27/09/2010 23:57
 
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Re: Re:
Miles75, 27.09.2010 23:42:




Concordo tendenzialmente su tutto, in particolare sulle cose evidenziate, ma:
- non sul testo di smooth criminal, non lo trovo banale nella sua innegabile semplicità e ripetitività, ma visionario (poche note oniriche che danno il flash di una situazione ansiogena);
- sull'irrilevanza del testo nel pop sono perplessa, ho ancora le idee confuse. Forse nel pop senza alcuna pretesa artistica, ma non è questo il caso di MJ, se ne è discusso tante volte;
- aspetto comunque il contributo di altri utenti che spero mi facciano guardare con altri occhi alcuni testi di MJ che reputo abbastanza banali. Sono in attesa prima di farmi un giudizio definitivo.




cara Miles [SM=g27823] ,
SC, l'ho ripetutamente ribadito, è perfetta cosi' com è, testo compreso. assolutamente d'accordo con te. la tua definizione è corretta. ovviamente il contenuto è povero, non per questo privo di pathos o di efficacia. anzi.

l'irrilevanza del testo nel pop...ci sono arrivata quest'anno, credo. ed ovviamente non dico di avere la verità in tasca. se per uno il testo è molto imoprtante, è ok. in certi casi lo ritengo fondamentale. nel caso di michael, moltissimo brani potrebbero avere un testo completamente diverso eppure piacermi molto. se al posto di billie jean is not my lover,... but the kid is not my son ci fosse stato qualcos'altro..beh..poco avrebbe tolto alla sua straordinarieta'. che poi una certa, particolare forma di mettere insieme testi anche strani, oserei dire, è una caratteristica che va valutata. da qui a dire che fu un gran cantautore, beh..ce ne passa, secondo me. ripeto, non toglie nulla al suo valore. e non credo che, dalla definizione della poetica di MJ riportata da Ladythriller o meryna poco sopra, si evinca che avesse particolari intenzioni letterarie. gli premeva toccare la gente, in qualche modo.ma non penso attraverso l'arte dello scrivere.
28/09/2010 00:25
 
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Re: Re: Re:
Millie Jean83, 27/09/2010 23.57:




cara Miles [SM=g27823] ,
SC, l'ho ripetutamente ribadito, è perfetta cosi' com è, testo compreso. assolutamente d'accordo con te. la tua definizione è corretta. ovviamente il contenuto è povero, non per questo privo di pathos o di efficacia. anzi.

Scusa, non avevo capito, mi fa piacere. E' stato quell' "imbarazzante" a fuorviarmi.


l'irrilevanza del testo nel pop...ci sono arrivata quest'anno, credo. ed ovviamente non dico di avere la verità in tasca. se per uno il testo è molto imoprtante, è ok. in certi casi lo ritengo fondamentale. nel caso di michael, moltissimo brani potrebbero avere un testo completamente diverso eppure piacermi molto. se al posto di billie jean is not my lover,... but the kid is not my son ci fosse stato qualcos'altro..beh..poco avrebbe tolto alla sua straordinarieta'. che poi una certa, particolare forma di mettere insieme testi anche strani, oserei dire, è una caratteristica che va valutata. da qui a dire che fu un gran cantautore, beh..ce ne passa, secondo me. ripeto, non toglie nulla al suo valore.

D'accordo in tutto. La stranezza e la dissonanza logica di certi testi di Michael però è davvero intrigante... la terrei in considerazione molto seriamente.

e non credo che, dalla definizione della poetica di MJ riportata da Ladythriller o meryna poco sopra, si evinca che avesse particolari intenzioni letterarie. gli premeva toccare la gente, in qualche modo.ma non penso attraverso l'arte dello scrivere.


Anche attraverso le parole, questo è certo. Non gli interessava tessere messaggi in bello stile, ma far arrivare il messaggio. Ma sulla mancanza di ambizioni letterarie... non so. Certo non voleva fare il poeta o lo scrittore, ma penso che la scrittura lo interessasse come altre forme d'arte. Dancing the dream mi fa pensare che avesse voluto a suo modo cimentarsi con qualche forma di comunicazione letteraria.




28/09/2010 02:04
 
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Allora argomento anche se non toccava certo a me.

Premessa.
Non è necessario che la musica abbia un testo. La musica classica ne fa volentieri a meno e non è certo per le parole che si ricorda la nona sinfonia. Di fatto, sono meno dell'1% coloro che si appassionano di musica pop o perfino rock se questa non è cantata.
Altra considerazione di partenza è che la critica alla musica pop ha ricevuto l'analisi di sociologi e critici diversi da quelli letterari, forse perché un corpo distinto da quello della letteratura tradizionale. Bene o male che ciò sia, atteniamoci ai fatti.

1. Perché le canzoni hanno un testo: storia dell'analisi.

Fino al 1920 circa le canzoni pop non avevano un vero e proprio testo che andasse al di là di una mera raffigurazione meccanica e ripetitiva, diciamo stereotipizzata per il tipo di musica.
Ancora una volta è stato Adorno a fornire una prima analisi di quella che lui definiva la musica radiofonica.
Una prima tesi sulla importanza crescente dei testi pop affermava che i testi musicali riflettessero null'altro che l'ideologia popolare. Dove per popolare si intendeva una massa priva di alta istruzione. Il primo rock and roll non era in grado di elevare un bel niente, si diceva, ed i primi successi universali non erano in grado di portare l'ascoltatore ad un nuovo livello di analisi e di consapevolezza. Al massimo riflettevano un'immagine un po' triviale e becera di un pubblico poco propenso all'alta letteratura. La cosa aveva un contraltare evidente, giacché era nei testi della musica pop che prendevano forma in anteprima i mutamenti sociali in atto ed invisibili nella letteratura colta. Così, dire che "se muovi le anche mi ecciti e ti porterò fuori il sabato sera a bere whiskey e soda", non sarà il massimo della prosa ma è indicativo di una trasformazione in essere rispetto al galateo ed al fidanzamento degli anni '40.
La critica musicale, ammesso che vi fosse, analizzava i codici di contenuto, ovvero ciò che le parole descivono; questa i critici la definiscono la funzione diretta del testo.
E quindi si poteva dire già negli anni '50 che i testi delle canzoni pop riflettevano solo esili fantasie adolescenziali, banalità romantiche, ovvero una tipica ideologia di sentimenti industriali, forme preconfezionate di espressioni commerciali.
La cosa sublime era che già negli anni '50 vi erano critici musicali che rilevavano l'esistenza di una alternativa alla massa di testi banali e preconfezionati, ma si trattava di rare forme isolate e forse prive di vero valore universale.

2. insomma: la svolta.

Mentre gli anni '50 rimasero banali e volgari per testi senza poche eccezioni, la svolta si ebbe con i '60. Premessa minore: il problema del testo di musica pop è il senso di evasione che esso trasmette. Questo è di per sè un senso compiuto e di norma rassicurante; fino a dylan non vi è una canzone che non sia ottimista, ove per ottimista si intende tanto di accettazione spirituale di una realtà, ovvero di rivalsa e di conflitto con la società, ma il tutto in una relazione borghese di accettazione e condivisione di struttura.
Così, quando gli stones cantano "when I am driving in my car and a man comes on the radio and tells me more and more about some useless informations, eccetera" non fanno che rimarcare le aspettative insoddisfatte di un normale ragazzo americano o inglese del 1965, con normali aspettative di carriera e di vita.
Ci voleva una svolta. E questa prese forma da un ragazzo che da solo diede vita alla rivoluzione culturale del '900. Un'intera epoca si è incarnata nel profeta del rock.
La rivoluzione ndel '900 on poteva prendere le mosse da un riff di chitarra o da qualche giro di accordi indovinato: men meno da una melodia.
Quello che ha fatto Dylan nel '62 è stato togliere il descrittivismo testuale ed introdurre l'impiego di immagini poetiche, disordinate, intellettuali e politiche appoggiandoli a pezzi folk e blues, trasformandoli immediatamente in rock. In Dylan non vi è alcun accettazione del degrado pop ma un nuovo espressionismo testuale. Qui con Dylan nasce "la funzione indiretta del testo": il testo evoca la concettualità di linguaggi che non sono più assertori, ma implicano un commento che alle volte è poeticamente vertifginoso
Come tutto ciò? Un passo indietro. Nel primo intervento in questo thread, diviso tra il lavoro e il forum, ho detto mi pare che non è importante tanto quanto Dylan abbia detto ma come l'abbia detto.
Ciò aveva un senso. Dylan infatti ha portato esperimenti di metrica, ritmica e di affermazione del linguaggio sulla musica. L'ingiuria, la rabbia, l'invettiva del rap hanno antenati antichissimi ed è Dylan nel '65 che grida il primo "Yo!" nella storia del pop. Storia che a questo punto diventa di rock (senza quel "roll" che a partire da dylan scompare definitivamente).

Esiti di un processo.

The Poetry of Rock è un'opera del '69 di Goldstein che aveva la presunzione di riunire la quintessenza del lirismo rock. E' discutibile se abbia raggiunto il segno, certo è che mosra come il solco aperto da Dylan in poco tempo si era ingrossato oltre ogni misura. Dalla convenzione, dalla sceneggiatura e dalla fedeltà al sentimento alla devianza, al cubismo alla critica del senso comune.
Questo nell'arco di 3-4 anni, dopo intere decadi dove non era successo assolutamente nulla nella musica pop.
Tutte parole astratte, tutta fuffa?
Vediamo un poco.

Comparazione: Heal the World (1991) vs Visions of Johanna (1966)
Partiamo dal dato concreto.

Heal the world.
Qui tutti la conoscono. Posso evitare di trascriverla. Il ritornello appare identico 5 volte. Dall'inizio alla fine MJ parla usando "your" place, for me and "you", you' will find there's no need, "you and for me" una decina di volte, eccetera. Si tratta del più antico meccanismo compositivo di una canzone pop, la "coatta intimità" per cui un artista parla a milioni di persone, fingendo di parlare a me e a te, nel modo più semplice possibile. Non vi è forma più semplice di così. Siamo tornati a love me do dei beatles, 1963. Anzi un po' prima perché lì c'è un po' di ironia. Il testo lo conosciamo: "c'è un posto nel tuo cuore e so che è l'amore...tu vedrai che non c'è motivo di piangere....salva il mondo rendilo un posto migliore per te e per me". Poi c'è Dio, lacrime e felicità. Non è uno scherzo, direi (al di fuori di questo forum).
E' semplice? Sicuro. Banale? Per me è addirittura plateale, ma si tratta di un giudizio. E' un fatto che questa sia l'apoteosi del romanticismo pop, lo zenith dell'imperativo borghese, l'apice di una subordinazione culturale alla convenzione. Se c'è qualcosa di positivo, forse, è che qui siamo davvero al massimo livello di prostrazione mielosa dinnanzi al cliché studiato dalla critica di cui sopra.

Visions of Johanna

Prima il testo. Qui integrale perché non so quanti la conoscano visto che il thread su Dyaln nel settore musica giace con 1 commento (ed è "non lo conosco").

"Ain't it just like the night to play tricks when you're tryin' to be so quiet ?
We sit here stranded, though we're all doin our best to deny it
And Louise holds a handful of rain, tempting you to defy it
Lights flicker from the opposite loft
In this room the heat pipes just cough
The country music station plays soft
But there's nothing really nothing to turn of
Just Louise and her lover so entwined
And these visions of Johanna that conquer my mind.

In the empty lot where the ladies play blindman's bluff with the key chain
And the all-night girls they whisper of escapades out on the D-train
We can hear the night watchman click his flashlight
Ask himself if it's him or them it's insane
Louise she's all right she's just near
She's delicate and seems like veneer
But she just makes it all too concise and too clear
That Johanna's not here
The ghost of electricity howls in the bones of her face
Where these visions of Johanna have now taken my place.

Now, little boy lost, he takes himself so seriously
He brags of his misery, he likes to live dangerously
And when bringing her name up
He speaks of a farewell kiss to me
He's sure got a lotta gall to be so useless and all
Muttering small talk at the wall while I'm in the hall
Oh, how can I explain ?
It's so hard to get on
And these visions of Johanna they kept me up past the dawn.

Inside the museums, Infinity goes up on trial
Voices echo this is what salvation must be like after a while
But Mona Lisa musta had the highway blues
You can tell by the way she smiles
See the primitive wallflower freeze
When the jelly-faced women all sneeze
Hear the one with the mustache say, "Jeeze
I can't find my knees"
Oh, jewels and binoculars hang from the head of the mule
But these visions of Johanna, they make it all seem so cruel.

The peddler now speaks to the countess who's pretending to care for him
Saying, "Name me someone that's not a parasite and I'll go out and say a prayer for him"
But like Louise always says
"Ya can't look at much, can ya man "

As she, herself prepares for him
And Madonna, she still has not showed
We see this empty cage now corrode
Where her cape of the stage once had flowed
The fiddler, he now steps to the road
He writes ev'rything's been returned which was owed
On the back of the fish truck that loads
While my conscience explodes
The harmonicas play the skeleton keys and the rain
And these visions of Johanna are now all that remain."

Su questo pezzo sono stati scritti libri interi. Non da oggi ho passato pomeriggi e sere a leggere sulla spiegazione possibile.
Non c'è un ritornello, non c'è una strofa a ben vedere. Quando sono arrivato alla fine del primo verso la prima volta ho fatto come per i racconti di kafka, ho spento e sono rimasto sopraffatto dal senso artistico di quello che sentivo. (Ma...lui siede con louise e..pensa a johanna? Stesso identico meccanismo kafkiano per cui il protagonista parla con uno e pensa ad un altro. Ma johanna è reale? E' una droga, no è una donna! O no?)
Qui non è solo una comedy song (35 anni prima di heal the world) è una sconnessione di immagini, una assenza precisa di forma, sono frammenti di conversazioni stonate, ci sono incisi, flash back, torsioni temporali, i pronomi passano dal narratore al narrato, ma c'è di più.
Qui c'è l'hip hop ed il rap, il metrico e il cantilenato, l'ostinato e la candenza, il riso con cui declama, "ma no no non c'è niente da spegnere...!", il parlato,domande senza risposte, rime incantatorie e assonanze sguggenti, la trance vocale di Dylan e l'ascesa psichedelica delle visioni.
Dylan non si rivolge a me o a te, si rivolge ad un pubblico che non esiste, è universale e profetico, c'è baudelaire delle coorespondances e Rimbaud delle Voyelles e...basta perché sono le due di notte.

Il mio parere è che Heal the world sia totalmente innocua. Il criterio dell'emozione non vale a nulla, è esattamente l'esemplificazione di tutto ciò che non vale a costruire nessun sistema di sapere. E' la quinta colonna dell'apodittico.
Visions of johanna è solo un esempio di ciò che può il testo musicale dato in mano ad artisti senza tempo. Il che non toglie nulla a MJ, il quale su questo campo non aveva da dire nulla. A mio parere, ovvio.



28/09/2010 02:26
 
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Re: Re:
AntonellaP85, 27/09/2010 19.32:


Io sinceramente devo ancora capire quali sono i criteri che secondo te fanno di un testo una buon testo. Non sono soltanto fattori riguardanti il vocabolo e non vale solo per le canzoni. Anche le canzoni di Dylan, tanto per rifarci al tuo esempio, sono frutto della sua esperienza di vita, del contesto storico in cui ha vissuto ecc.
La differenza è che io (e non solo io sto argomentando, a differenza tua, che stai soltando denigrando MJ senza apportare alcuna argomentazione all'infuori del "i critici a cui faccio riferimento ne sanno assai sulla musica pop".
Sai qual è la differenza tra noi? Che io sono molto educata, ti ho detto che la tua ignoranza è circoscritta alla vita di MJ e tu stesso me lo hai confermato, mentre qui sei tu che stai dando degll'ignorante agli altri, su basi inesistenti. Mi dipsiace per te, ma i criteri della critica, anche letteraria, non sono solo quelli che dici tu. Se non hai capito il mio discorso, che credo sia stato molto chiaro, non è affar mio, e il tuo sarcasmo è inopportuno, dimostri di non avere argomenti.
Puoi mettere tutti quelli che vuoi, l'importante è che il paragone abbia un senso.
E qui ti sbagli di grosso, il presupposto lirico degli Abba è molto diverso, così come quello di D'Alessio.
Lungi da me parificare tutto, ti ho già spiegato che ti manca la base per poter affrontare questo discorso, ma a quanto pare non ti interessa averla.




Se guardi nel post precedente forse cominci a capire quali possano essere i miei criteri di valutazione di un testo musicale.
A proposito di argomentazione: il criterio dell'emozione nell'analisi musicale è universalmente rifiutato; gli altri due "coerenza" e "intenzione" sinceramente sono inediti in qualsiasi testo musicale. MA chissà, potresti dare inizio ad una nuoova corrente di pensiero.
In ogni caso, visto che sei molto educata, mi piacerebbe sentire da te un'analisi di scream, visto che dici che è un gran pezzo, oppure di heal the world.
Grazie, ovvio.

Edit: ah no, questo mi era sfuggito. Ti garantisco: i criteri della critica musicale sono proprio quelli che utilizzo io. Questo sicuramente per la musica. Per i testi il discorso è un po' più complesso ma l'analisi del testo di Heal the World è comunemente condivisa, trattandosi di un cliché molto ben noto. Si possono poi ricamare mille disquisizioni ma, generalmente, l'analisi che hai letto prima procede secondo i canoni di alcuni autori. Non a caso, ma i più grandi nomi: Middleton, Bertoncelli, Bianchi, Tagg, e covviamente il caro innominabile, il quale se vuoi ti fornisce un'immediata descrizione del criterio dell'emozione e della sua totale inaffidabilità.

[Modificato da (MarkLanegan) 28/09/2010 02:50]
28/09/2010 02:32
 
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Re:
lialla, 27/09/2010 18.39:

Per AntonellaP85:
Sinceramente mi sembra che tu te la stia prendendo un pò troppo.
Mi sembra di avere capito che nel primo intervento l'utente Marklanegan abbia poi solo sostenuto che il testo di "heal the world" sia piuttosto banale. Beh, non mi sembra poi tanto grave, anzi. Non mi sembra che questo sottragga poi niente alla grandezza di Michael, no? Insomma, che sia un testo semplice è abbastanza riconosciuto,e allora?
Sai cosa credo? Che ormai sul forum le sole affermazioni "ammesse" siano quelle che lodano Michael in qualsiasi modo e in qualsiasi aspetto. Ogni critica viene "sanzionata". Proprio qualche giorno fa rileggevo vecchi topic, del periodo prima del 25/6: beh di critiche ne piovevano a fiumi! Su quanto Mike fosse in declino, si stesse rendendo ridicolo, non producesse più niente di musicalmente apprezzabile, cantasse solo in playback... Se gli stessi post fossero pubblicati ora..apriti cielo!!




[SM=x47979]
28/09/2010 02:40
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 27/09/2010 18.22:




Ok allora vabè, siccome io parlo per fatti e non per illazioni, e per inciso sto rispondendo al tel e inviando transazioni per e mail, fammi il favore di andarti ad ascoltare non al denaro, e la buona novella, non farmi dare ragione ai detrattori..., anzi facciamo così va:
www.youtube.com/watch?v=MAN30uMp1f4

www.youtube.com/watch?v=n5pZX4m6Hjc




Embè? [SM=g27835]
28/09/2010 09:21
 
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Post: 1.828
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Re:
lialla, 27/09/2010 18.39:

Per AntonellaP85:
Sinceramente mi sembra che tu te la stia prendendo un pò troppo.
Mi sembra di avere capito che nel primo intervento l'utente Marklanegan abbia poi solo sostenuto che il testo di "heal the world" sia piuttosto banale. Beh, non mi sembra poi tanto grave, anzi. Non mi sembra che questo sottragga poi niente alla grandezza di Michael, no? Insomma, che sia un testo semplice è abbastanza riconosciuto,e allora?
Sai cosa credo? Che ormai sul forum le sole affermazioni "ammesse" siano quelle che lodano Michael in qualsiasi modo e in qualsiasi aspetto. Ogni critica viene "sanzionata". Proprio qualche giorno fa rileggevo vecchi topic, del periodo prima del 25/6: beh di critiche ne piovevano a fiumi! Su quanto Mike fosse in declino, si stesse rendendo ridicolo, non producesse più niente di musicalmente apprezzabile, cantasse solo in playback... Se gli stessi post fossero pubblicati ora..apriti cielo!!
Almeno questa è stata una mia impressione, se poi ho capito male mi scuso con Antonella e gli interessati. Io ritengo che il bello del forum cia proprio quello di poter esprimere, sempre con rispetto ovviamente, la propria opinione, e di confrontarsi con quella diversa di altri utenti. Se tutti diciamo le stesse cose, allora che confronto è?
Io personalmente apprezzo molto alcuni testi di Michael, ma riconosco che ciò che li rende davvero speciali sia la sua interpretazione e pensare a ciò che hanno significato per lui.. io mi commuovo ascoltando childhood o will you be there, ma probabilmente se qualcun'altro li cantasse non ci troverei niente di speciale.




Premesso che ce ne passa tra il denigrare e la critica, mi risulta che in questo forum di critiche ne vengano mosse in continuazione, dal comportamento con i bambini, al fatto di non aver spiegato la vitiligine, alla chirurgia, alle medicine, ai figli ecc ecc ecc. Se ne parla sempre e liberamente, per cui che si debba solo elogiare mi sembra un'affermazione priva di fondamento.
Detto questo, il tema del topic è l'analisi dei testi di MJ: ebbene, che vuoi analizzare più dopo che qualcuno ha affermato che MJ è sullo stesso piano di Gigi D'Alessio? Perfino Piero Scaruffi riderebbe in faccia a chi dice una cosa del genere e questa frase impedisce qualunque stima intellettuale e possibilità di dialogo.
[Modificato da AntonellaP85 28/09/2010 09:21]
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