nuovo capitolo
Ogni secondo che trascorrevo in compagnia di Michael capivo quanto lo amavo e insieme a lui potevamo superare qualsiasi ostacolo perché eravamo imbattibili.
Finalmente le prove terminarono e arrivò il momento di mangiare qualcosa, perché dopo aver provato per tanto tempo bisognava mettere qualcosa altrimenti saremo svenuti dalla fame.
Marlon e Tito furono i primi a uscire dallo studio.
Rimasi sbalordita dal loro comportamento, perché quando si trattava di cibo non potevamo più controllarli in qualsiasi modo.
Michael ed io ci dirigemmo verso l’uscita con molto calma, tanto che Marlon ci sgridò perché eravamo troppo lenti per i suoi gusti.
- Arriviamo subito. Sei incontrollabile!
- Quando si tratta di cibo non riesco più a capire nulla, sono fatto così. Andiamo su!!
Ci prese per mano e corremmo verso il più vicino ristorante.
Il nome di quel lussuoso ristorante era: The Jackson.
Che coincidenza, ma guarda un po’.
Appena varcammo la soglia, l’intero personale si avvicinò verso di noi con un’aria misteriosa e sorpresa.
Non sapevamo che cosa dire.
Un cameriere ci mostrò il nostro tavolo.
- Sono così onorato di ospitare il gruppo più importante di questo mondo!!!
Eravamo molto lusingati tanto che intrattenemmo l’intero ristorante per quasi 30 minuti.
Cominciai ad avere anche io una certa fame, forse Marlon mi aveva attaccato la voglia di mangiare.
- Ho una fame da lupi, potrei mangiare un lupo intero.
Potevo essere a mio agio con loro, perché li conosco da una vita.
Mi sedetti accanto a Michael.
- Jessica e Michael si sono fidanzati!!!
Non sapevo come “ difendermi”, perciò corsi verso di lui e lo spettinai davanti a tutti.
- Hai visto?
- Si, non sono bello? Vieni qui, voglio un bacio.
- Te lo puoi scordare!
- Dai!
Per fortuna arrivò il cameriere con gli antipasti, perché Marlon sarebbe venuto verso di me per prendersi il suo bacio.
- Questi sono i vostri antipasti, speriamo che siano di vostro gradimento.
- Lo saranno.
Erano una vera delizia.
Drin.. Drin..
- Il telefono Michael?
- Cosa?
- Ti sta squillando il telefono.
- Oh, grazie.
Per tutto il tempo rimasi a guardarlo e dal suo volto non doveva essere nulla di buono.
Speravo, con tutto il mio cuore, che non fosse suo padre, perché se fosse stato lui saremo tornati a lavorare.
- Allora Michael?
- Era Joe.
- Che cosa voleva?
- Dobbiamo tornare a provare!
- Adesso?
- Si, in questo preciso momento.
Suo padre non riusciva a capire che meritavamo almeno un’ora di riposo, ma a quanto pareva non lo aveva ancora capito.
Ci alzammo in piedi e ci dirigemmo verso l’uscita dove ci stava aspettando la nostra limousine.
[Modificato da michael 4 ever94 22/09/2010 14:53]